Roma, 15 ottobre 2024 – Israele continua ad attaccare, diversi raid aerei nella notte sul Libano con 21 morti e la Striscia di Gaza, dove sono 40 le vittime: l’Idf afferma di avere colpito 230 obiettivi terroristici di Hezbollah e Hamas. Sospetto attacco terroristico in autostrada nel Sud di Israele: un morto e 4 feriti.
Un filmato della tv iraniana mostrerebbe il generale Esmail Qaani, capo della Forza Quds dei Guardiani della Rivoluzione, ancora in vita. Negli ultimi giorni si sono diffuse voci sulla sua morte. Intanto la Casa Bianca lancia un avvertimento a Teheran: “Gravi conseguenze per l’Iran se attacca Trump”.
Ma la situazione umanitaria sempre più drammatica a Gaza suscita tensioni tra Israele e il suo principale alleato: secondo i media israeliani, il segretario di Stato americano Antony Blinken e il capo del Pentagono Lloyd Austin hanno inviato una lettera allo Stato ebraico chiedendogli di "adottare misure nei prossimi 30 giorni per migliorare la situazione umanitaria a Gaza", avvertendo che in caso contrario ci saranno "conseguenze" sulla "fornitura di armi".
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L'esercito israeliano ha riferito di aver catturato tre combattenti di Hezbollah nel sud del Libano.
"Non solo le violazioni di Netanyahu violano il diritto internazionale, ma sono i peggiori nemici del popolo di Israele". Lo ha detto in Aula alla Camera la segretaria del Pd, Elly Schlein, dopo le comunicazioni della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, riferirà giovedì alle 9 al Senato sulla vicenda della missione Unifil tra Israele e Libano e successivamente andrà alla Camera. È quanto emerso dalla conferenza dei capigruppo in corso a Palazzo Madama. A riferirlo, a fine riunione, è stato il capogruppo di Italia viva, Enrico Borghi aggiungendo che l'informativa del ministro è stata chiesta dal suo gruppo e dal Pd.
Naim Qassem, numero due di Hezbollah, ha promesso di colpire tutto Israele. "Visto che il nemico israeliano prende di mira tutto il Libano, ora attaccheremo ogni punto di Israele, al nord, al sud, al centro", ha detto in un discorso televisivo. Qassem ha anche sottolineato che "per fermare la guerra" serve un "cessate il fuoco a Gaza". "Non si può separare il Libano dalla Palestina - ha affermato -. Sto dicendo agli israeliani che la soluzione è smettere di sparare. La soluzione è un cessate il fuoco. Dopo un cessate il fuoco, i coloni israeliani potranno tornare al nord", ha detto Qassem, secondo cui più di due milioni di israeliani nel nord saranno sotto costante minaccia se Tel Aviv continuerà la guerra in Libano e a Gaza. "La resistenza non sarà mai sconfitta perché sono loro a possedere la terra - ha aggiunto -. Combatteranno e moriranno con dignità. La vittoria arriverà con pazienza".
Gli Stati Uniti avrebbero minacciato di imporre un embargo sulle armi a Israele se entro un mese non dovesse essere trovata una soluzione alla crisi umanitaria nella Striscia di Gaza. Lo ha rivelato l'emittente israeliana Channel 12, che cita una lettera con la richiesta inviata dal segretario di Stato, Antony Blinken, e dal segretario alla Difesa, Lloyd Austin, ai ministri israeliani Yoav Gallant e Ron Dermer. "La mancata attuazione di queste misure potrebbe avere conseguenze sulla politica degli Stati Uniti", avrebbero chiarito i due ministri, esprimendo profonda preoccupazione per il "deterioramento della situazione umanitaria a Gaza nelle ultime settimane". Blinken e Austin avrebbero sottolineato che, dopo le promesse fatte a marzo dal governo Netanyahu, a settembre è stato registrato l'ingresso nella Striscia del minor numero di aiuti. "Per invertire la tendenza negativa, Israele deve, in conformità con le sue promesse, adottare misure concrete entro 30 giorni", avrebbero puntualizzato.
Il governo libanese ha "ricevuto garanzie americane riguardo alla riduzione del livello dell'escalation israeliana su Beirut e i suoi sobborghi meridionali". A dirlo il premier Najib Mikati in un'intervista ad Al Jazeera rilanciata dai media israeliani e libanesi, tra cui L'Orient Le Jour e Haaretz. Sul piano diplomatico, Mikati ha sottolineato che "ci sono tentativi da parte del Consiglio di Sicurezza Onu di decretare un cessate il fuoco ma non sono ancora giunti a un una conclusione".
E' di un morto e quattro feriti il primo bilancio di un sospetto attacco terroristico che ha avuto luogo sull'autostrada tra Ashdod e Yavne, nel sud di Israele. L'aggressore ha aperto il fuoco in due punti, colpendo le persone. Un agente di polizia, gravemente ferito, è morto durante il trasporto in ospedale, hanno riferito i soccorritori. L'aggressore sarebbe stato neutralizzato.
"Voglio condividere con voi la preoccupazione per l'escalation in corso in Libano, perché sono sinceramente preoccupata da come sta evolvendo lo scenario, nonostante gli sforzi innumerevoli, nostri e dei nostri alleati. In questi giorni, per la prima volta in un anno di azioni militari israeliane, le postazioni del contingente militare italiano inquadrato nella missione Unifil delle Nazioni Unite sono state colpite dall'esercito israeliano. Pur se non si sono registrate vittime o danni ingenti, io penso che non si possa considerare accettabile. Ed è esattamente la posizione che l'Italia ha assunto, con determinazione, a tutti i livelli. È la posizione che io stessa ho ribadito al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu". Così il premier Giorgia Meloni, nelle sue comunicazioni in Senato in vista del Consiglio europeo del 16-18 ottobre.
"Sì". Con questa risposta sintetica la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha confermato che andrà in Libano, rispondendo a una domanda dei cronisti se stia valutando la missione mentre lasciava l'Aula della Camera dopo aver consegnato il testo delle comunicazioni in vista del Consiglio europeo.
Due persone sono rimaste ferite, di cui una in modo grave, nel corso di una sparatoria nel sud di Israele, vicino ad Ashdod, che la polizia ha descritto come un ''sospetto attacco terroristico''. Lo riportano i media israeliani, spiegando che la polizia sta indagando sull'accaduto e ha isolato l'area interessata.
Almeno 40 palestinesi sono morti nella notte in nuovi bombardamenti effettuati dall'esercito israeliano contro diversi settori della Striscia di Gaza. Le autorità palestinesi hanno riferito che sette persone sono state uccise, tra cui diversi minorenni, in un attacco nel quartiere di Al Fakhari a Khan Younis, nel sud dell'enclave palestinese, mentre altre sei sono state uccise e otto sono rimaste ferite nel centro di Gaza. Otto persone sono morte in diversi attacchi contro due case situate nel campo profughi di Al Nuseirat, mentre due persone sono morte a Gaza City, dove una decina di persone sono rimaste intrappolate sotto le macerie dopo un bombardamento contro una zona residenziale a sud della città. A queste vittime si aggiungono una decina di morti ancora a Khan Yunis e altri tre in un attacco contro una moschea ad Al Zeitun, nel sud-est della Striscia. Infine, gli ultimi attacchi contro il campo di Jabalia hanno provocato quattro morti e diversi feriti.
Secondo una fonte del Post, nel colloquio Netanyahu è apparso in una "posizione più moderata" rispetto al passato. Gli analisti ritengono che un raid israeliano su siti petroliferi potrebbe far schizzare i prezzi dell'energia, mentre un attacco al programma di ricerca sul nucleare potrebbe spazzare via le restanti linee rosse innescando un'ulteriore escalation, con il rischio di un ruolo militare più diretto degli Usa. Così, stando a entrambe le fonti citate dal giornale, l'apparente 'addolcimento' della posizione del premier israeliano ha influito sulla decisione di Biden di fornire a Israele il potente sistema antimissile.
Più di 400mila bambini in Libano sono stati sfollati nelle ultime tre settimane, ha affermato un alto funzionario dell'agenzia delle Nazioni Unite per l'infanzia, mettendo in guardia contro una "generazione perduta" nel piccolo Paese alle prese con molteplici crisi e ora nel mezzo della guerra.
Israele prenderà in considerazione l'opinione degli Stati Uniti, ma deciderà la sua risposta all'attacco iraniano in funzione del suo "interesse nazionale". Lo ha dichiarato il primo ministro Benjamin Netanyahu, secondo una nota del suo staff. "Ascoltiamo le opinioni degli Stati Uniti, ma prenderemo le nostre decisioni finali in funzione del nostro interesse nazionale", si legge nella dichiarazione.
La dichiarazione è seguita a un rapporto del Washington Post, che citava funzionari statunitensi anonimi, secondo cui Netanyahu aveva rassicurato la Casa Bianca che qualsiasi contrattacco sarebbe stato limitato a siti militari. Il Wall Street Journal, citando analoghe fonti anonime, ha fatto sapere che la rassicurazione risale alla telefonata della scorsa settimana tra Netanyahu e il presidente Joe Biden, oltre che a successive conversazioni tra il Segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin e il suo omologo israeliano, Yoav Gallant. Quel proposito fu "accolto con sollievo a Washington", secondo il Washington Post, ma con la dichiarazione diffusa stamattina dal suo gabinetto, Netanyahu ha sentito l'esigenza di correggere il tiro.
La risposta israeliana all'attacco missilistico iraniano del primo ottobre arriverà prima delle elezioni negli Stati Uniti del prossimo 5 novembre. Lo scrive il Washington Post, citando una fonte al corrente delle discussioni, sottolineando che una mancanza di reazione verrebbe interpretata da Teheran come un segno di debolezza. "Sarà una delle risposte", ha detto la fonte, in un riferimento all'intenzione di Israele di colpire le infrastrutture militari iraniane, mentre Benjamin Netanyahu avrebbe assicurato a Joe Biden che non attaccherà i siti nucleari o petroliferi. La reazione israeliana sarà calibrata per evitare la percezione di "un'interferenza politica nelle elezioni americane", afferma la fonte, sottolineando che il premier israeliano comprende che la portata dell'attacco 'potrebbe ridisegnare la corsa per la Casa Bianca'.
Colpito dagli aerei israeliani un edificio residenziale al villaggio cristiano di Aitou. È quanto accaduto stanotte nella parte settentrionale del Libano, dove almeno 21 persone sono state uccise e altre otto sono rimaste ferite. Lo afferma il ministero della Salute libanese. Aitou è un villaggio prevalentemente cristiano lontano dalle aree in cui l'esercito israeliano ha effettuato migliaia di attacchi contro il movimento sciita sciita Hezbollah. I residenti hanno affermato che una famiglia recentemente sfollata a causa della guerra viveva lì.
L'esercito israeliano, riferisce la Bbc, non ha commentato immediatamente la notizia, arrivata mentre il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha promesso di "continuare a colpire Hezbollah senza pietà ovunque in Libano, inclusa Beirut". E ancora. "Tutto è in base a considerazioni operative. Lo abbiamo dimostrato di recente e continueremo a dimostrarlo anche nei prossimi giorni", ha detto il capo del governo dello Stato ebraico.
Le forze di difesa israeliane hanno affermato di avere colpito circa 230 "obiettivi terroristici" nella Striscia di Gaza e in Libano nelle ultime 24 ore. Secondo quanto spiegato, tra questi figurano oltre 200 obiettivi di Hezbollah, tra cui lanciarazzi e posizioni anticarro in Libano. Decine di uomini armati di Hezbollah sono stati uccisi negli scontri con le truppe israeliane, ha aggiunto l'Idf. Nella parte settentrionale di Gaza, le forze hanno continuato a operare a Jabaliya, dove sono stati eliminati diversi estremisti, tra cui una cellula che avrebbe sparato un missile anticarro contro le truppe. Sono in corso operazioni anche nella parte centrale e meridionale di Gaza, dove sono stati eliminati altri uomini armati e infrastrutture terroristiche, ha afferma l'esercito israeliano.
Sono 31 le persone uccise questa mattina in attacchi aerei israeliani sulla Striscia di Gaza, ha riferito l'emittente Al Mayadeen. Secondo l'emittente, decine di altre persone sono rimaste ferite o disperse.
Almeno 21 persone sono state uccise e altre otto sono rimaste ferite in un attacco aereo israeliano nel nord del Libano, che ha colpito un edificio residenziale ad Aitou, villaggio a maggioranza cristiana che si trova lontano dalle aree dove normalmente Israele colpisce puntando alle basi di Hezbollah. Lo ha comunicato il ministero della Salute libanese, citato dalla stampa del Paese dei cedri. Nell'edificio viveva una famiglia recentemente sfollata in seguito all'aumento degli attacchi di Israele nel Sud.
La Casa Bianca afferma che gli Stati Uniti hanno monitorato da vicino, per anni, le minacce iraniane contro l'ex presidente Donald Trump e mette in guardia dalle "gravi conseguenze" se Teheran dovesse attaccare un qualsiasi cittadino statunitense. "Consideriamo questa una questione di sicurezza nazionale, di massima priorità, e condanniamo fermamente l'Iran per queste sfacciate minacce. Se l'Iran attaccasse uno dei nostri cittadini, compresi coloro che continuano a servire gli Stati Uniti o coloro che in precedenza lo hanno fatto, l'Iran affronterebbe gravi conseguenze", afferma il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Sean Savett.
Gli attacchi notturni israeliani sul Libano hanno preso di mira l'area di Baalbek, vicino alla frontiera con la Siria, e la valle della Beqaa, nel nord-est. A riferirlo sono i media libanesi e l'agenzia di stampa pro-Hezbollah, al-Meyadeen. Secondo Mtv Lebanon, almeno 10 attacchi israeliani sono stati segnalati a Baalbek e nelle città circostanti a partire dall'una di notte. L'emittente pubblica filmati dalla città di Douris, a sud di Baalbek, che mostrano un edificio in fiamme.
Baalbek, identificata in passato come una roccaforte di Hezbollah, si trova a circa 100 chilometri dal confine israeliano, vicino alla frontiera con la Siria. L'area è stata presa di mira più volte da quando Israele ha lanciato la sua offensiva intensificata contro Hezbollah alla fine del mese scorso. Nel cuore della notte, Hezbollah si assume invece la responsabilità dei razzi lanciati in Israele, affermando che hanno preso di mira i soldati vicino al confine libanese. Al momento, secondo quanto riferito dal quotidiano Times of Israel, non ci sono state segnalazioni di feriti o danni dagli attacchi.
Diversi attacchi israeliani notturni sulla Striscia di Gaza hanno causato almeno 13 morti e diversi feriti. Secondo l'agenzia palestinese Wafa, un attentato nel campo di Jabalia, nel nord della Striscia di Gaza, ha colpito una casa dove sono morte quattro persone. L'attacco è avvenuto nei pressi della moschea Al Hindi, in una zona chiamata Al Faluga. I canali televisivi Al Manar e Al Mayadeen hanno riportato contemporaneamente la morte di nove persone in un bombardamento israeliano nella città di Bani Suheila, a est di Khan Yunis. Al Mayadeen ha anche fatto riferimento a un bombardamento su un isolato residenziale vicino a una moschea a Tal al-Hawa, a sud-ovest di Gaza, dove diverse persone sarebbero rimaste sotto le macerie.