Roma, 1 febbraio 2024 – Joe Biden ha imposto sanzioni finanziarie e il blocco del visto a quattro
coloni israeliani in Cisgiordania che hanno attaccato i palestinesi. La misura pone le basi per azioni contro attacchi e "atti di terrorismo” in Cisgiordania. Netanyahu ha reagito dichiarando: “Non c'è motivo di adottare misure straordinarie. La maggioranza assoluta dei residenti in Giudea-Samaria (Cisgiordania) sono cittadini rispettosi della legge”.
Intanto, procedono le trattative in vista di una tregua tra Israele e Hamas. ''Stiamo lavorando per ottenere un altro accordo per liberare i nostri prigionieri, ma non ad ogni costo: ci sono linee rosse che non vogliamo che siano oltrepassate”, ha detto Netanyahu. “Non porremo fine alla guerra, non ritireremo l'Idf dalla Striscia, non rilasceremo migliaia di terroristi”.
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Gli Houthi dello Yemen hanno affermato che le loro forze navali hanno preso di mira una "nave mercantile britannica" nel Mar Rosso, nell'ambito della lotta del gruppo contro il bombardamento israeliano di Gaza. La notizia e' rilanciata dai media israeliani.
La Gran Bretagna potrebbe riconoscere ufficialmente uno Stato palestinese dopo un cessate il fuoco a Gaza senza attendere l'esito di negoziati, che potrebbero durare anni, tra Israele e palestinesi su una soluzione a due Stati. Lo ha detto il ministro degli Esteri britannico, David Cameron, in un'intervista all'Associated Press riportata sul sito dell'agenzia Usa. Cameron ha precisato che nessun riconoscimento potrebbe però arrivare finché Hamas rimane al potere a Gaza, ma che potrebbe avvenire mentre sono in corso i negoziati tra israeliani con i leader palestinesi.
Joe Biden ha imposto sanzioni finanziarie e il blocco del visto a quattro coloni israeliani in Cisgiordania che hanno attaccato i palestinesi. Secondo l'ordine esecutivo firmato dal presidente i coloni sono stati coinvolti in atti di violenza, nonché in minacce e tentativi di distruggere o impossessarsi di proprietà palestinesi. La misura pone le basi per azioni contro attacchi e "atti di terrorismo" in Cisgiordania. "Non c'è motivo di adottare misure straordinarie. La maggioranza assoluta dei residenti in Giudea-Samaria (Cisgiordania) sono cittadini rispettosi della legge". Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu rispondendo alla decisione del presidente americano Joe Biden di sanzionare quattro coloni. "In questi giorni - ha aggiunto - i residenti della Giudea-Samaria sono impegnati nella difesa di Israele sia nelle unità di leva sia fra i riservisti. Israele - ha concluso - opera contro chi infrange la legge, in ogni posto". L'ordine esecutivo del presidente degli Stati Uniti Joe Biden "è una risposta diretta al drammatico aumento delle violenze dei coloni" contro i palestinesi in Cisgiordania dopo l'attacco di Hamas del 7 ottobre: così il portavoce del consiglio di sicurezza nazionale Usa John Kirby ha commentato le sanzioni disposte oggi dal presidente con un ordine esecutivo.
Il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar Majed al-Ansari ha annunciato che Doha ha ricevuto "un'iniziale risposta positiva" da Hamas sulla bozza di accordo stilata al vertice di Parigi aggiungendo che "anche Israele ha accettato la proposta di cessate il fuoco". Il funzionario ha sottolineato tuttavia che l'intesa non è ancora stata completamente finalizzata e che «si sta ancora lavorando su alcuni dettagli». «Le due parti si sono accordate sulla sostanza che potrebbe portare alla prossima pausa umanitaria e speriamo che la questione venga risolta entro poche settimane», ha concluso al-Ansari secondo quanto riferisce Ynet.
La violenza dei coloni israeliani in Cisgiordania ha raggiunto «livelli intollerabili». Lo ha detto il presidente Usa Joe Biden annunciando le sanzioni contro quattro di loro.
Un piano per colpire obiettivi iraniani in Iraq e Siria sarebbe stato approvato dalla Casa Bianca per porre fine agli attacchi che il governo degli houthi sta conducendo dallo Yemen contro navi cargo nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden. Lo riferisce l'emittente statunitense Cbs News, citando conferme ricevute da alti ufficiali americani, la cui identità non viene rivelata.
I ministri del gabinetto di guerra di Israele stanno valutando la possibilita' di limitare la quantita' di aiuti che raggiungono Gaza. Lo riporta il canale israeliano Channel 12. Secondo l'emittente, Benny Gantz, il generale centrista dell'esercito in pensione che si e' unito al governo di emergenza formato dal primo ministro Benjamin Netanyahu dopo il 7 ottobre, e Gadi Eisenkot, ex capo di stato maggiore dell'esercito israeliano e osservatore del gabinetto di guerra, hanno suggerito di limitare temporaneamente gli aiuti per indebolire Hamas. I due politici del partito di Unita' Nazionale hanno avanzato la proposta negli incontri di questa settimana, riporta Channel 12, dopo aver ricevuto un rapporto dal servizio di sicurezza interna israeliano secondo cui fino al 66% degli aiuti che entrano a Gaza sono stati dirottati da Hamas. Al momento nessuna decisione definitiva e' stata presa sulla questione, ha precisato l'emittente israeliana.
L'Italia sta valutando l'invio di assetti aerei con compiti di sorveglianza e raccolta dati nel Mar Rosso, oltre a quello di una nave per 12 mesi, per rispondere alla crisi scatenata dagli attacchi dei ribelli
Houthi yemeniti che minacciano la stabilità economica del Mar Rosso. A spiegarlo è stato il ministro della Difesa Guido Crosetto, questa mattina in audizione in commissione alla Camera.
Un'esplosione è stata segnalata oggi vicino a una nave al largo dello Yemen. La Ukmo, l'Agenzia britannica per la sicurezza marittima, ha precisato che la nave e il suo equipaggio sono al sicuro.
Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha ricordato oggi che gli attacchi degli Houthi nel Mar Rosso hanno determinato "un calo del 38% del traffico marittimo, l'aumento dei tempi di navigazione di 10-12 giorni e costi quintuplicati".
"Dal punto di vista geopolitico, il perdurare di questa situazione potrebbe portare alla marginalizzazione dei porti del Mar Mediterraneo, con un ulteriore impatto negativo sull'economia globale, europea e italiana in particolare", ha insistito.
D'altra parte, ha ricordato Crosetto, "il Mar Rosso rappresenta una via cruciale marittima per il collegamento del vecchio continente all'Asia". Da quest'area, ha proseguito, "transita circa un sesto del commercio mondiale e il 40% del commercio marittimo nazionale".
"Bab al-Mandeb e Suez", ha aggiunto Crosetto, "non sono solo porte di accesso al Mediterraneo, ma anche una pericolosa strettoia la cui chiusura o insicurezza determinerebbe riflessi indiretti sulle economie dei paesi europei, con l'Italia in testa".
“L'Italia manterrà almeno un’unità navale nel Mar Rosso e supporterà direttamente o indirettamente le azioni difensive" dell'operazione Aspides dell'Ue. Lo ha detto oggi il ministro della Difesa, Guido Crosetto, alle Commissioni Difesa di Camera e Senato, spiegando che il nostro paese prevede "l'impiego continuativo di almeno una nave per 12 mesi" nell'area e "valuta supporto aereo". Sin da subito, ha ricordato il ministro, l'Italia ha disposto "come prima immediata misura" il dispiegamento della fregata Fasan, sostituita ora dalla pari classe Martinengo.
La milizia irachena Kataib Hezbollah è pronta a reagire contro gli Stati Uniti con "armi a lungo raggio non dichiarate" in qualsiasi momento e luogo se Washington tenterà di vendicare la morte dei suoi tre soldati in un avamposto militare in Giordania, ha affermato un portavoce del gruppo. "Kataib Hezbollah conferma di essere pronto a rispondere in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo. Dispone di armi a lungo raggio non dichiarate e possiamo colpire qualsiasi base (americana) in Medio Oriente", ha detto il portavoce a Newsweek.
ll portavoce dell'esercito Houthi, Yahya Sarie, ha rivendicato ieri sera l'attacco contro una nave mercantile al largo delle coste dello Yemen sostenendo che si tratta di un cargo statunitense. Lo riportano i media internazionali. “Abbiamo effettuato un'operazione militare utilizzando diversi missili navali contro la nave mercantile americana 'Koi’ che era in viaggio verso Israele. La nave è stata colpita”, ha affermato Sarie. “Continuiamo ad aiutare il popolo palestinese impedendo alle navi di raggiungere Israele, finché gli aiuti umanitari non entreranno nella Striscia di Gaza”, ha aggiunto.
"Pesanti scontri a Khan Younis, bombardamenri vicino a ospedali Nasser e Al Amal". L’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari ha segnalato intensi combattimenti a Khan Younis, nel suo ultimo aggiornamento sulla guerra tra Israele e il movimento estremista palestinese Hamas nella Striscia di Gaza. "Le ostilità sono state particolarmente intense a Khan Younis, con pesanti combattimenti segnalati vicino agli ospedali Nasser e Al Amal, e segnalazioni di palestinesi in fuga nella città meridionale di Rafah, che è già sovraffollata, nonostante la mancanza di un passaggio sicuro", ha riferito l'ufficio dell'Onu. Secondo quanto spiegato, inoltre, in gran parte di Gaza sono state segnalate operazioni di terra e combattimenti tra le forze israeliane e i gruppi armati palestinesi.
Una missione Onu a guida araba che duri "18-24 mesi, poi l'amministrazione di Gaza deve passare all'Autorità nazionale palestinese, riunificando Gaza con la Cisgiordania". È la strada indicata per il dopo guerra nell'enclave palestinese da Dennis Ross, oggi condirettore del 'Jewish People Policy Institute' e in passato direttore della Pianificazione politica estera per Bush senior, coordinatore speciale in Medio Oriente per Clinton, special advisor su Iran e Golfo Persico per Obama.
Il cacciatorpediniere americano Uss Carney "ha abbattuto un missile balistico anti-nave" lanciato dai ribelli Houthi dallo Yemen verso il Golfo di Aden e, successivamente, "tre droni iraniani nelle sue vicinanze". Lo ha reso noto il Centcom americano in una nota in cui non si specifica se i droni colpiti fossero armati o adibiti solo a sorveglianza.
Nelle ultime settimane, i comandanti dell'esercito israeliano hanno iniziato a dare istruzioni ai soldati di appiccare il fuoco alle case residenziali di Gaza senza la necessaria approvazione legale, riferisce il quotidiano Haaretz. I soldati hanno distrutto diverse centinaia di edifici in questo modo, secondo Haaretz, citando informazioni fornite da fonti anonime. All'inizio di questo mese, Israele è stato anche accusato di aver tentato di creare una "zona cuscinetto" tra sé e Gaza, dopo che le immagini satellitari hanno mostrato che aveva demolito centinaia di edifici all'interno dell'enclave assediata che si trova entro 1 km (0,6 miglia) dal confine.
L'esercito americano afferma di aver colpito nella notte una stazione dei droni Houthi e 10 droni d'attacco. In una nota diffusa su X, il Comando Centrale degli Stati Uniti ha comunicato che "le forze hanno condotto attacchi contro una stazione di controllo a terra Uav Houthi sostenuta dall'Iran" e distrutto e velivoli senza pilota. "Questa azione proteggerà la libertà di navigazione e renderà le acque più sicure e protette per le navi della Marina degli Stati Uniti e le navi mercantili" affermano dalla Casa Bianca.
Altri consigli comunali statunitensi chiedono il cessate il fuoco nella guerra di Gaza. Sono le 70 città americane, tra cui Chicago e Seattle, ad avere approvato risoluzioni in relazione alla guerra di Israele a Gaza e la maggior parte chiede un cessate il fuoco immediato, come riferisce l'agenzia di stampa Reuters. Secondo Reuters, almeno 48 città hanno approvato risoluzioni simboliche che chiedono la fine del bombardamento israeliano di Gaza, mentre altre sei città hanno approvato risoluzioni che sostengono più in generale la pace. Almeno 20 Stati hanno inoltre approvato risoluzioni che condannano l'attacco di Hamas del 7 ottobre al sud di Israele.
Ieri, Chicago è diventata la città più grande a chiedere un cessate il fuoco a Gaza in una votazione serrata in cui il sindaco Brandon Johnson ha rotto un pareggio 23-23 per far approvare la risoluzione. La maggior parte delle risoluzioni sul cessate il fuoco sono state approvate in stati democratici come la California, anche se almeno 14 sono state approvate in stati indecisi come il Michigan. L'amministrazione del presidente americano Joe Biden continua a respingere le richieste di cessate il fuoco nella guerra di Israele contro i territori palestinesi.