Roma, 26 settembre 2024 – Netanyahu spegne le speranze di tregua in Libano. Dopo la pubblicazione questa mattina di articoli sulla stampa israeliana che sostenevano che i funzionari dello Stato ebraico si aspettavano un cessate il fuoco, l'ufficio del primo ministro afferma che questi resoconti sono errati. Anzi, il primo ministro ha autorizzato l'esercito a continuare a colpire con tutta la sua forza e aggiungendo che i combattimenti a Gaza continueranno fino a quando non saranno raggiunti tutti gli obiettivi di guerra.
Dall’altro lato, decine di razzi sono stati lanciati sull'area di Acri, cittadina della Galilea occidentale, nel distretto settentrionale di Israele, i primi lanciati da Hezbollah nelle ultime 19 ore, nel contesto della pressione per il cessate il fuoco.
L'esercito israeliano ha annunciato che da questa mattina sono stati lanciati 57 razzi dal Libano verso Israele.
Segui la diretta
Gli allarmi anti missile sono scattati poco prima della mezzanotte italiana in tutto il centro di Israele, tra l'altro a Gush Dan, nella pianura di Yehuda e anche nel sud di Sharon, per l'arrivo di un missile lanciato dallo Yemen. Il portavoce dell'Idf ha informato che "il missile lanciato dallo Yemen è stato intercettato con successo dal sistema Arrow. Le esplosioni sentite dalla popolazione sono state provocate dall'intercettazione". Circa due settimane fa gli Houthi hanno lanciato un altro missile nel centro del Paese che è stato intercettato "parzialmente". Finora Israele non ha risposto.
L'esercito israeliano rende noto che un missile è stato lanciato dallo Yemen sul centro di Israele, il sistema di difesa aereo è entrato in azione. Ulteriori dettagli saranno forniti a breve dall'Idf. Le sirene d'allarme sono scattate pochi minuti fa anche nel centro di Tel Aviv
Le sirene di allarme anti missile stanno suonando nel centro di Tel Aviv. Lo ha constatato l'ANSA sul posto. La popolazione è corsa nei rifugi.
La Casa Bianca ha insistito che la richiesta internazionale guidata dagli Stati Uniti per un cessate il fuoco in Libano era stata "coordinata" con Israele, nonostante Israele abbia poi respinto la tregua e giurato di continuare a combattere Hezbollah. "La dichiarazione è stata effettivamente coordinata con la parte israeliana", ha detto ai giornalisti la portavoce Karine Jean-Pierre, aggiungendo che i colloqui stanno continuando all'Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York.
Il bilancio delle vittime dei raid aerei israeliani condotti oggi in Libano 60 morti e 81 feriti. Lo riferisce l'emittente al Arabiya. Per tutta risposta da parte di Hezbollah più di 150 missili sono stati lanciati dal Libano nel nord di Israele. Nell'ultimo attacco in particolare sono stati lanciati 80 missili dal sud del Libano verso Israele. Intanto il governo libanese fa sapere che 31mila persone sono sfollate in Siria dall'inizio dei raid israeliani.
L'esercito israeliano ha annunciato di aver ucciso nell'attacco aereo di oggi a Beirut, in Libano, il comandante delle forze aeree di Hezbollah, Muhammad Hussein Sarour. Secondo l'esercito israeliano, Sarour "ha promosso, diretto e comandato numerosi attacchi aerei contro Israele", tra cui quelli con droni carichi di esplosivo e missili da crociera. Secondo quanto riportato dal Times of Israel, l'attacco a Beirut è stato approvato dal premier israeliano Benjamin Netanyahu durante il suo volo per New York, dove parteciperà all'Assemblea generale dell'Onu.
Il capo del Pentagono Lloyd Austin ha evocato il rischio di una "guerra totale che potrebbe essere devastante per Israele e Libano" ma ha detto che una soluzione diplomatica "è ancora possibile" e che la diplomazia è "il modo più rapido e migliore" per Israele di raggiungere il suo obiettivo di riportare i cittadini nelle loro case nel nord. "Un cessate il fuoco in Libano potrebbe permettere di concludere una tregua a Gaza" ha aggiunto Austin.
Il gran numero di attacchi aerei israeliani sul sud del Libano sta creando una nuova crisi umanitaria: gli sfollati sono oltre 100 mila e, come spiega da Beirut il direttore della Ong Relief International in Libano, Giacomo Lapo Baldini, "i civili sono costretti a fuggire a Beirut, Chouf, Aley e nel nord del paese nella speranza di sfuggire alla violenza in corso nel sud e a Dahyie. Le famiglie - continua Baldini - arrivano nei rifugi collettivi con molto poco e hanno un disperato bisogno di beni di prima necessità come materassi su cui dormire e sapone per lavarsi. Le persone sono angosciate e hanno bisogno di supporto per la salute mentale. Hanno paura della violenza, della situazione in escalation e dell'incertezza su cosa accadrà in futuro". "Stiamo lavorando a stretto contatto con il Ministero della Salute e il resto della comunità umanitaria per rispondere a questa crisi".
È di due morti e quindici feriti, tra cui una donna in gravi condizioni, il bilancio dell'attacco mirato israeliano a Beirut. Lo ha riferito il ministero della Salute. L'obiettivo era il comandante dell'unità droni di Hezbollah Abu Saleh, di cui non si conosce la sorte.
Il mondo sta parlando chiaramente sulla necessità di un cessate il fuoco al confine tra Israele e Libano: lo ha detto il segretario di Stato Usa Antony Blinken parlando a Msnbc.
L'Idf ha affermato che nell'ultima ora "sono stati identificati circa 40 razzi provenienti dal Libano verso il territorio israeliano" nell'area dell'Alta Galilea. Non ci sono segnalazioni di vittime. Lo riferisce il Guardian.
Una cittadina francese di 87 anni è morta lunedì scorso dopo una "forte esplosione" in un villaggio del sud del Libano sotto i bombardamenti israeliani. Lo si è appreso oggi dal ministero degli Esteri francese. "Lamentiamo la morte, lunedì scorso, di una connazionale di 87 anni in un villaggio vicino alla città di Tiro", dove il palazzo in cui risiedeva è crollato in seguito a una "forte esplosione", ha reso noto il Quai d'Orsay senza precisare l'origine dell'esplosione. La Francia non ha notizia di altre vittime francesi "allo stato attuale" nel resto del paese.
L'obiettivo del raid aereo condotto oggi da un caccia israeliano su una palazzina della periferia meridionale di Beirut era il capo del servizio dei droni di Hezbollah il cui nome di battaglia è Abu Saleh. Il suo nome vero è Mohammed Hussein Sarur. L'abitazione nella quale si trovava, all'interno di un complesso residenziale, è stata colpita da tre missili sganciati da un caccia F35. "Il suo destino non è ancora chiaro" ha riferito una fonte vicina al gruppo libanese.
Per tutta risposta la milizia Hezbollah ha lanciato una salva di 30 missili dal sud del Libano sul nord di Israele che è stata intercettata dal sistema Iron Dome.
E' di almeno 15 morti il bilancio di un raid aereo israeliano sulla scuola Hafsa al-Faluja nel campo profughi di Jabalia, nel nord della Striscia di Gaza. Lo riferisce l'agenzia di stampa Wafa spiegando che tra le vittime si contano donne e bambini. Nel raid sono rimaste ferite decine di persone, tra cui alcune in modo grave, riferiscono i soccorritori mentre si scava sotto le macerie.
Il ministro per la Sicurezza nazionale israeliano, Itamar Ben-Gvir, ha avvertito il premier Benjamin Netanyahu che il suo partito di estrema destra, Otzma Yehudit, non voterà con la coalizione se il governo dovesse accettare un cessate il fuoco temporaneo con Hezbollah. Se passa una tregua permanente con il gruppo sciita filo-iraniano, il partito lascerà il governo, ha minacciato. "Non abbandoneremo i residenti del nord. Ogni giorno in cui questo cessate il fuoco è in vigore e Israele non combatte nel nord, Otzma Yehudit non si impegna con la coalizione", ha annunciato Ben-Gvir alla fine di una riunione del partito.
L'esercito israeliano ha annunciato di aver compiuto attacchi mirati alla periferia meridionale di Beirut, nel sobborgo meridionale di Dahiya, roccaforte di Hezbollah. Nel mirino ci sarebbe un comandante del gruppo sciita libanese, secondo fonti vicine a Hezbollah.
Il ministero dell'informazione libanese afferma che tre missili sparati da un jet israeliano hanno centrato e distrutto una palazzina nella periferia sud di Beirut, nel quartiere di Jamus, poco lontano dalla moschea al Qaem: nella stessa zona colpita venerdì scorso e nel quale era stato ucciso un alto comandante di Hezbollah assieme a una cinquantina di civili, tra cui donne e bambini.
L'esercito israeliano ha annunciato di aver compiuto attacchi mirati alla periferia meridionale di Beirut. Nel mirino, secondo fonti vicine a Hezbollah, un comandante del gruppo sciita libanese.
L'esercito israeliano ha annunciato che da questa mattina sono stati lanciati 57 razzi dal Libano verso Israele. Lo riporta Haaretz.
Gli aerei da caccia israeliani hanno colpito infrastrutture al confine tra Siria e Libano che, secondo l'Idf, venivano utilizzate da Hezbollah per contrabbandare armi. Lo ha dichiarato l'esercito israeliano. Secondo l'esercito israeliano le armi introdotte illegalmente in Libano dalla Siria vengono utilizzate contro Israele. Il ministro dei trasporti libanese Ali Hamieh ha dichiarato che l'attacco ha colpito l'estremità siriana di un piccolo ponte che consente l'attraversamento del Libano.
Beniamin Netanyahu smentisce le indiscrezioni secondo cui avrebbe dato il via libera ad una tregua, seppure con condizioni, e a una riduzione dei combattimenti in
Libano. In una nota, l'ufficio del premier ha scritto:"La notizia del cessate il fuoco non è vera. Si tratta di una proposta franco-americana, alla quale il primo ministro non ha nemmeno risposto. Anche le notizie sulla presunta direttiva per moderare i combattimenti nel nord sono il contrario della verità. Il primo ministro ha incaricato le Idf di continuare i combattimenti con tutta la forza e secondo i piani presentatigli". "Inoltre - conclude la nota - i combattimenti a Gaza continueranno finché tutti gli obiettivi della guerra non saranno raggiunti".
Decine di razzi sono stati lanciati sull'area di Acri, cittadina della Galilea occidentale, nel distretto settentrionale di Israele. Secondo quanto riferito dal quotidiano Times of Israel, alcuni razzi sono stati intercettati e al momento non ci sono indicazioni di impatti diretti o vittime. Si tratta dei primi razzi lanciati da Hezbollah nelle ultime 19 ore, nel contesto di una pressione per il cessate il fuoco. Nel frattempo, le autorità locali nel nord del Paese hanno ordinato ai residenti di rimanere vicino ai rifugi fino a nuovo avviso, anticipando potenziali attacchi dal Libano. Hezbollah sostiene di aver preso di mira i complessi industriali militari israeliani a nord di Haifa.
Il ministro degli Insediamenti e dei progetti nazionali Orit Strock del partito di estrema destra Religious Zionism di Smotrich afferma che "non esiste un mandato morale per un cessate il fuoco, né per 21 giorni né per 21 ore" ed esorta a "non ripetere gli errori del passato" ponendo fine ai combattimenti troppo presto. Lo riporta il Times of Israel. Come Strock si sono espressi i vari esponenti ultraortodossi al governo a partire dal ministro delle Finanze Bezalel Smotrich per il quale l'unico scenario possibile "è schiacciare Hezbollah".
L'esercito israeliano ha annunciato di aver attaccato nella notte 75 obiettivi militari del movimento islamista Hezbollah in Libano, nel sud del Paese e nella regione della Bekaa. L'aviazione israeliana sta attaccando in mattinata depositi di armi "appartenenti a Hezbollah" nei pressi di Tiro, nel sud del Libano. Nel frattempo, l'emittente libanese "Al-Mayadeen", vicina a Hezbollah, ha riportato di attacchi aerei anche nella città di Anqoun, vicino Sidone, e nell'area di Tiro. Lo riferisce Ynet.
Secondo Hezbollah, il missile balistico lanciato ieri verso Tel Aviv trasportava una testata da 500 chilogrammi: in un breve video descrive le capacità del 'Qader-1', affermando che ha una gittata di 190 chilometri. Lo riferisce Times of Israel. Il missile è stato intercettato dal sistema di difesa aerea a medio raggio David's Sling e non ha causato danni o feriti. Il gruppo sciita sostenuto dall'Iran ha dichiarato di aver preso di mira il quartier generale del Mossad nei pressi di Herzliya.
Francia e Stati uniti annunceranno presto un piano per un cessate-il-fuoco temporaneo di 21 giorni nel conflitto tra Israele e Libano, al fine di consentire negoziati per ridurre le tensioni. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri francese Jean-Noel Barrot durante una riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. “Abbiamo lavorato con i nostri partner americani su una piattaforma per un cessate il fuoco temporaneo di 21 giorni per permettere negoziati” ha affermato Barrot. “Questa piattaforma sarà resa pubblica molto presto, e contiamo sul fatto che entrambe le parti la accettino senza indugio per proteggere le popolazioni civili e permettere l'avvio di negoziati diplomatici”. Il vice-ambasciatore degli Stati uniti alle Nazioni Unite, Robert Wood, ha aggiunto in dichiarazioni successive che vari Paesi hanno contribuito alla proposta di cessate il fuoco e sperano che possa portare a una riduzione delle tensioni e permettere discussioni per una soluzione diplomatica.
Il primo ministro libanese Najib Mikati ha esortato il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni unite, durante la riunione d'urgenza che s'è tenuta al Palazzo di Vetro, a fare pressione su Israele per "un cessate il fuoco immediato su tutti i fronti".
Il capo delle Nazioni Unite, António Guterres, ha avvertito che il Libano è "sull'orlo del baratro", invitando Israele e Hezbollah a "fermare le uccisioni e la distruzione". Durante una riunione del Consiglio di sicurezza dell'Onu, ha affermato che il paese sta vivendo il suo periodo più sanguinoso e che "si sta scatenando l'inferno".
Gli Stati Uniti, la Francia, l'Unione Europea e diversi paesi arabi hanno chiesto un "cessate il fuoco immediato di 21 giorni" in Libano, dove gli attacchi tra Israele e Hezbollah minacciano di travolgere il Medio Oriente in una guerra totale, secondo una dichiarazione congiunta rilasciata dalla Casa Bianca. "Chiediamo un cessate il fuoco immediato di 21 giorni al confine tra Libano e Israele per dare spazio alla diplomazia per raggiungere una soluzione diplomatica" alla situazione in Libano e Gaza, si legge nel testo.
Israele sta “violando la nostra sovranità” inviando “aerei da guerra e droni nei nostri cieli, uccidendo i nostri civili e distruggendo le case”. Lo ha detto il primo ministro libanese Najib Mikati al consiglio di sicurezza dell'Onu. “Quello a cui stiamo assistendo oggi è una escalation senza precedenti. L'aggressore dice di colpire i combattenti e le armi, ma io assicuro che gli ospedali sono pieni di civili”, ha messo in evidenza Mikati.