Roma, 19 dicembre 2023 – Slitta a domani il voto del consiglio di sicurezza dell'Onu sulla situazione a Gaza, già rinviato più volte, per consentire il proseguimento dei negoziati sul testo. Israele ha informato il Qatar che sarebbe pronto per una tregua di almeno una settimana nei combattimenti a Gaza in cambio del rilascio di circa 40 ostaggi detenuti da Hamas, come riportato dal Jerusalem Post.
Intanto cresce la pressione nel Mar Rosso. Gli Houthi, che da settimane prendono di mira cargo e petroliere occidentali come rappresaglia verso Israele, hanno avvertito che continueranno a colpire “ogni 12 ore” tutte le navi che transiteranno nel Mar Rosso. Gli Stati Uniti ha chiamato altri Paesi, inclusa l’Italia, ad unirsi alla coalizione per proteggere le imbarcazioni dalla minaccia yemenita.
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Le ultime notizie
Israele ha informato il Qatar che sarebbe pronto per una tregua di almeno una settimana nei combattimenti a Gaza in cambio del rilascio di circa 40 ostaggi detenuti da Hamas. Lo scrive il 'Jerusalem Post'.
Il capo dell'ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, andrà domani al Cairo, in Egitto. Lo ha appreso la Bbc da una fonte.
Le Forze armate israeliane affermano di aver completato l'occupazione di Jabalya e di avere smantellato la brigata di Hamas che operava nella zona. Lo rende noto il portavoce dell'IDF. "Jabalya non è più la Jabalya di una volta." dice un comandante delle IDF, Itzik Cohen. "Abbiamo ucciso centinaia di terroristi e arrestato circa 500 sospetti di terrorismo, alcuni dei quali hanno partecipato agli eventi del 7 ottobre", aggiungendo che l'esercito israeliano sta ora operando "nel cuore di Gaza con libertà operativa". Il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, ha detto che "l'operazione di terra si espanderà in altre località". I piani operativi presentati a Gallant dal personale IDF mostrano la continuazione dell'operazione a Khan Yunis e l'espansione della manovra di terra in altri luoghi della Striscia. Gallant ha aggiunto che Khan Yunis "è diventata la nuova capitale del terrorismo".
Hamas lancia un attacco missilistico sul territorio israeliano Le Brigate Qassam, breccio armato di Hamas, ha affermato con un post su Telegram di aver lanciato 12 missili verso la caserma dell'aeroporto Kiryat Shmona, nel nord di Israele. Si tratta di attacco "in risposta ai massacri sionisti contro i civili nella Striscia di Gaza", ha affermato, secondo quanto riferisce Al Jazeera online. I media israeliani hanno riferito che le sirene dei raid aerei sono state attivate nella zona di Kiryat Shmona, scrive l'emitteste qatariota aggiungendo che le Brigate Qassam hanno inoltre affermato di aver preso di mira e distrutto una casa in cui si trovavano sette soldati israeliani, lasciandoli "morti e feriti".
Un alto esponente del gruppo armato yemenita, Mohammed Ali al-Houthi, ha dichiarato: «Qualsiasi Paese che si muove contro di noi avrà le sue navi prese di mira nel Mar Rosso» in un'intervista alla tv iraniana Al-Alam. Chiaramente il riferimento è alla coalizione capeggiata dagli Usa a cui hanno aderito altri 10 paesi, fra cui l'Italia.
Nel frattempo l'Iran ha preparato un contingente di 55 mila uomini della Marina militare per contrastare la task force statunitense.
Gli Houthi "ricevono aiuto militare dall'Iran, ma non sono una creazione dell'Iran, non possono essere considerati 'proxy' di Teheran" dice Eleonora Ardemagni, analista Ispi e Università Cattolica di Milano, esperta di Yemen, monarchie del Golfo e forze militari arabe, e parla di un 'contributo' della Repubblica Islamica che "è stato decisivo affinché gli Houthi si trasformassero da attore di guerriglia locale in Yemen a portatore di attacchi a livello del Golfo, innanzitutto contro l'Arabia Saudita, e a livello regionale". L'esperta spiega che Houthi già in passato hanno sfruttato altre crisi internazionali per provare a raggiungere i propri obiettivi.
In ogni caso secondo Ardemagni gli Houthi non sarebbero in grado di bloccare lo Stretto del Bab el-Mandeb, ma c'è bisogno di maggiore incisività: "in assenza di un mandato più incisivo dubito che la nuova missione navale nel Mar Rosso per la protezione dei traffici mercantili possa avere un reale effetto di deterrenza nei confronti degli attacchi degli Houthi" afferma. Infatti quello che il gruppo filo-iraniano può fare lo sta già facendo con successo: creare disturbo al transito commerciale attraverso lanci di missili e droni o con attacchi marittimi di tipo asimmetrico.
Il movimento sciita Houthi filo-iraniano ha definito "essenzialmente inutile" la creazione dell'alleanza internazionale navale per la sicurezza dell'area, e attraverso il portavoce Mohamed Abdusalam, ha ribadito che "gli attacchi continueranno".
Anche Teheran ha espresso opposizione all'iniziativa,minacciando "serie conseguenze" per gli Stati Uniti.
La Russia non prenderà parte all'operazione "Prosperity Guardian",sotto la guida degli Usa, per la protezione delle navi commerciali nel Mar Rosso dagli attacchi degli Houthi. Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, senza aggiungere ulteriori dettagli.
Previsto per il prossimo febbraio, l'invio della fregata "Virgilio Fasan" della Marina Militare Italiana è stato anticipato e il 24 dicembre la nave dovrebbe attraversare il canale di Suez. La notizia è emersa questa mattina nel corso di un video collegamento del ministro della Difesa, Guido Crosetto, con il segretario alla Difesa degli Stati Uniti d'America, Lloyd Austin, incentrato sulla missione navale in Mar Rosso. In particolare è in corso un'operazione diplomatico europea anti-pirateria per garantire la protezione dei traffici mercantili. "Necessario aumentare la presenza nell'area al fine di creare le condizioni per la stabilizzazione, evitare disastri ecologici e prevenire una spinta inflazionistica" dice il ministro Crosetto, mentre nel colloquio sono stati ribaditi l'importanza del principio di libera navigazione e sono stati valutati impatto e ripercussioni su commercio ed economia internazionali.
Gli attacchi dei gruppi yemeniti Houthi, sostenuti dall'Iran, nel Mar Rosso sono una "minaccia" per il commercio internazionale, ha detto il Pentagono. Un portavoce degli Houthi ha annunciato che sono intenzionati ad "effettuare operazioni e attacchi ogni 12 ore alle navi che transitano nel Mar Rosso". Mohammed Abdul Salam, portavoce del gruppo ha aggiunto, parlando con Al Jazeera, che prenderanno "di mira sono le navi destinate esclusivamente a Israele". Secondo il gruppo yemenita l'obiettivo è fare "aumentare la pressione su Israele affinché fermi la sua aggressione e tolga l'assedio di Gaza".
Le Forze di difesa israeliane (Idf) e lo Shin Bet hanno annunciato l'uccisione di uno dei principali finanziatori di Hamas, Subhi Farwanah. In un comunicato congiunto si legge che Farwanah è stato ucciso in un attacco aereo a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Insieme al fratello, negli ultimi anni Farwanah ha trasferito decine di milioni di dollari a Hamas e al suo braccio armato utilizzando un negozio di cambio valute. "Farwanah è stato uno dei pochi e importanti operatori di cambio valute che è stato in grado di trasferire all'ala militare di Hamas la quantità di denaro necessaria per i combattimenti", hanno affermato l'Idf e lo Shin Bet in una nota.
Almeno 10 palestinesi sono stati uccisi e una quarantina di altri feriti in un nuovo attacco di Israele al campo profughi di Jabalia, nel nord della Striscia di Gaza. Lo ha fatto sapere un portavoce del ministero della Salute di Hamas che controlla la regione, citato dal Guardian.
Almeno 29 persone, tra le quali un bambino, sono morte in operazioni israeliane che nella notte avrebbero colpito edifici residenziali nella città di Rafah, nel sud della Striscia di
Gaza. Lo riferisce la tv satellitare al Jazeera secondo cui sono stati distrutti tre palazzi.
Il voto del Consiglio di sicurezza sulla situazione a Gaza, originariamente previsto per la giornata di ieri, è stato rinviato a oggi mentre sono in corso nuovi negoziati sul testo. Gli Emirati Arabi Uniti, all'origine del nuovo progetto di risoluzione che punta alla cessazione delle ostilità per consentire l'accesso degli aiuti umanitari, hanno chiesto un rinvio del voto, che dovrebbe svolgersi oggi a un orario non ancora definito. Nel testo presentato dagli emirati si chiede una "cessazione urgente e duratura delle ostilità" a Gaza.
Hamas ha respinto una proposta avanzata da Israele per un accordo per il rilascio degli ostaggi, ha riferito martedì il quotidiano britannico Al-Araby Al-Jadeed, con sede nel Regno Unito. Citando una fonte egiziana, il giornale afferma che Israele ha proposto uno scambio di ostaggi tra importanti membri del gruppo terroristico Hamas che stanno scontando lunghe condanne nelle carceri israeliane e altri prigionieri palestinesi, in cambio la liberazione di donne soldato e ostaggi maschi a Gaza. La fonte ha anche detto che Hamas insisterà in ogni futuro negoziato per includere leader palestinesi di altre fazioni.
Secondo l'Oms, dopo che la scorsa settimana l`ospedale Kamal Adwan, nel nord della Striscia di Gaza, è stato preso d`assalto dalle forze israeliane, le operazioni presso l`ospedale sono state interrotte e i pazienti sono stati evacuati. Secondo l'Autorità palestinese, le forze israeliane hanno utilizzato un bulldozer per entrare nell'ospedale e gli sfollati che vi cercavano rifugio sono stati allontanati. Israele sostiene che l'ospedale fosse utilizzato dai combattenti di Hamas.
Due soldati israeliani sono morti in combattimento nel nord della Striscia di Gaza. Lo rende noto oggi l'esercito di Israele, portando a 131 il bilancio dei militari uccisi dall'inizio dell'operazione di terra contro Hamas. Atri due soldati sono rimasti feriti negli stessi scontri, specificano le Forze di difesa israeliane
Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha sottolineato l'impegno dell'amministrazione Biden nella creazione di uno Stato palestinese durante una telefonata con la controparte saudita, il principe Faisal bin Farhan. Lo rende noto Washington. Blinken ha anche sottolineato "l'importanza di affrontare urgentemente i bisogni umanitari a Gaza e prevenire l'ulteriore diffusione del conflitto". Il massimo diplomatico americano ha poi "condannato i continui attacchi degli houthi contro le navi commerciali che operano nelle acque internazionali del Mar Rosso meridionale e ha sollecitato la cooperazione tra tutti i partner per difendere la sicurezza marittima", afferma il Dipartimento di Stato americano.
Il gruppo Lufthansa riprenderà i voli per Israele l'8 gennaio. La compagnia aerea tedesca, come quasi tutte le compagnie aeree straniere, aveva sospeso i voli per Tel Aviv dopo l'inizio del conflitto il 7 ottobre scorso, per motivi di sicurezza. Da allora solo le compagnie aeree israeliane El Al, Arkia e Israir hanno continuato a operare verso l'aeroporto Ben Gurion, unitamente a pochi altri vettori stranieri.