Mercoledì 17 Luglio 2024

Biden chiama Netanyahu: “Nessun attacco a Rafah se prima non si mettono i civili in sicurezza”

La roccaforte di Hamas è anche rifugio per un milione di palestinesi. Gb: “Eventuale assalto di Tel Aviv ci preoccupa”. Nuovo raid nella notte: almeno 25 morti. Iran, bruciate bandiere americane e israeliane durante le celebrazioni della Rivoluzione islamica

Roma, 11 febbraio 2024 – L’esercito di Israele si prepara ad entrare a Rafah, dove Tel Aviv ritiene si siano asserragliati i restanti battaglioni (e vertici) di Hamas. “Coloro che dicono che in nessun caso dovremmo entrare a Rafah ci stanno sostanzialmente dicendo di perdere la guerra. Tenete Hamas lì”, ha dichiarato oggi il premier Benjamin Netanyahu, assicurando “passaggi sicuri per la popolazione civile”. Rafah, al confine con l’Egitto, viene ritenuto “l’ultimo bastione” dei miliziani, ma è anche rifugio per quasi un milione di sfollati palestinesi, spinti a sud dalla guerra.  Nella notte Israele ha compiuto un nuovo raid sulla città. Al Jazeera afferma che 25 persone sono morte e altre decine sono rimaste ferite nel bombardamento che ha colpito un edificio residenziale a est di Rafah. Il ministro degli Esteri britannico David Camerno si è detto “preoccupato” per l’eventuale assalto israeliano nell’area.

Il corrispondente di Al Jazeera Ismail al-Ghoul sostiene che le squadre di soccorso sono riuscite a recuperare i corpi di circa 100 palestinesi dai quartieri Tal al-Hawa e al-Rimal a Gaza City, dopo che le forze israeliane si erano ritirate da quelle aree.

Rafah sotto i bombardamenti (Ansa)
Rafah sotto i bombardamenti (Ansa)

Le news sulla guerra in diretta

18:47
Biden chiede a Netanyahu sicurezza per i civili di Rafah

Durante una conversazione telefonica, il presidente Usa Joe Biden ha chiesto al premier israeliano Benjamin Netanyahu a non iniziare nessuna operazione militare a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, prima di aver messo a punto un "piano credibile e realizzabile" per proteggere la popolazione civile della città, in cui si sono ammassati i profughi di tutta l'area. Si trattava della prima chiamata fra i due leader da quando Biden ha detto che Israele ha esagerato nella reazione all'attacco di Hamas del 7 ottobre scorso. Secondo quanto ha riportato la Casa Bianca, il presidente americano "ha ribadito la sua opinione secondo la quale unoperazione militare a Rafah non deve avvenire senza un piano credibile e realizzabile per garantire la sicurezza di oltre un milione di persone che vi trovano rifugio".

18:41
Biden a Netanyahu: "Condivido obiettivo distruzione Hamas ma più aiuti umanitari a Gaza"

Nel corso della telefonata, Biden ha ribadito l'obiettivo "condiviso" di vedere Hamas "sconfitto" e di garantire la sicurezza a lungo termine di Israele e del suo popolo. il capo della Casa Bianca e Netanyahu hanno discusso poi degli sforzi in corso per garantire il rilascio di tutti gli ostaggi e Biden "ha sottolineato la necessità di sfruttare i progressi compiuti nei negoziati per garantire il rilascio di tutti gli ostaggi il prima possibile".

18:18
I contenuti del colloquio fra Biden e Netanyahu

La possibile operazione delle Forze di difesa israeliane (Idf) a Rafah, gli sforzi per ottenere la liberazione degli ostaggi nella mani di Hamas e la situazione umanitaria a 
Gaza sono stati i temi affrontati durante il colloquio telefonico tra il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ed il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu. Lo ha indicato sul social X il giornalista di Axios, Barak Ravid, citando un funzionario israeliano.

17:18
Al Jazeera: recuperati 100 corpi in due quartieri di Gaza City

Il corrispondente di Al Jazeera Ismail al-Ghoul sostiene che le squadre di soccorso sono riuscite a recuperare i corpi di circa 100 palestinesi dai quartieri Tal al-Hawa e al-Rimal a Gaza City, dopo che le forze israeliane si erano ritirate da quelle aree. La maggior parte dei corpi sono stati uccisi dai proiettili dei cecchini, afferma l'emittente. 

17:03
Netanyahu: "Non ci sono alternative al controllo di Israele su Gaza"

"Non ci sono alternative al controllo di Israele su Gaza". Lo ha detto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ai membri del gabinetto durante una riunione del governo, secondo quanto riporta Haaretz. Per Netanyahu, la smilitarizzazione della Striscia di Gaza "richiede il controllo di sicurezza di Israele sull'intera area a ovest della Giordania, compresa la Striscia di Gaza". "Non c'è alternativa nel prossimo futuro", ha aggiunto Netanyahu, sottolineando che "Israele avrà sempre il controllo della sicurezza" sull'area. Secondo il primo ministro, questa affermazione è stata presentata al presidente degli Stati Uniti Joe Biden e ad altri leader mondiali. "La vittoria è a portata di mano", ha detto, "e dobbiamo affrontare queste crescenti pressioni", ha ribadito. 

15:43
Media Usa: "Biden si avvicina alla rottura con Netanyahu su Gaza"

Joe Biden e i suoi consiglieri "sono più vicini" che mai da quando è iniziata la guerra a Gaza "a una rottura con il premier israeliano Benjamin Netanyahu, non considerato più un partner produttivo che può essere influenzato anche in privato". Lo riporta il Washington Post citando alcune fonti, secondo le quali la "frustrazione nei confronti di Netanyahu ha spinto alcuni dei consiglieri di Biden a fare pressione sul presidente affinché sia più critico in pubblico riguardo al premier israeliano per la sua operazione militare a Gaza". Biden ha finora resistito a portare in pubblico la sua frustrazione verso Netanyahu.

15:01
Israele, ancora non decisa la tempistica dell'operazione a Rafah

Il governo israeliano non ha ancora deciso la tempistica dell'operazione a Rafah nel sud della Striscia. Lo ha riferito Haaretz che cita fonti vicine all'esecutivo. Al tempo stesso il capo di stato maggiore Herzi Halevi ha chiesto ai ministri nella consueta riunione domenicale del governo che renderà noti i dettagli dell'operazione quando richiesto. Poi ha detto che "parlare di questo sui media rende tutto più facile per Sinwar", il leader di Hamas a Gaza.

13:14
Media Usa: "Egitto preme su Hamas: accordo in due settimane oppure Israele invaderà Rafah"

Il Wall Street Journal ha riferito che l'Egitto ha avvertito Hamas che se non raggiungerà un accordo con Israele entro due settimane, l'esercito israeliano opererà a Rafah. Lo riporta Haaretz. 

12:20
Hamas: due ostaggi uccisi nei raid di Israele

Gli attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza nelle ultime 96 ore hanno ucciso due ostaggi israeliani e ferito gravemente altri otto: lo hanno scritto su Telegram le Brigate Al Qassam di Hamas, come riporta il Guardian. "Le loro condizioni stanno diventando più pericolose alla luce dell'incapacità di fornire loro cure adeguate. (Israele) ha la piena responsabilità per la vita dei feriti alla luce dei continui bombardamenti", si legge nella dichiarazione.

11:26
Anp chiede a corte dell'Aja indagine sulla morte di Hind Rajab

Il ministero degli esteri dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) ha chiesto che la Corte Penale Internazionale dell'Aja indaghi sulle circostanze della morte a Gaza della bambina Hind Rajab di 6 anni con l'obiettivo di "perseguire i crimini di guerra israeliani". "Questo crimine - ha aggiunto il ministero citato dalla Wafa - è considerato un chiaro esempio del massacro commesso dalle forze di occupazione contro i civili in generale e i bambini in particolare".

10:56
Hamas: "L'azione a Rafah farà saltare colloqui sugli ostaggi"

Un'azione di terra israeliana a Rafah farà "saltare i colloqui per lo scambio degli ostaggi". Lo ha detto un alto esponente di Hamas alla tv della fazione islamica Al Aqsa. "Ciò che Netanyahu e il suo esercito nazista non hanno ottenuto in più di quattro mesi - ha continuato - non lo realizzerà, non importa quanto durerà la guerra".

09:35
Gran Bretagna preoccupata per l'offensiva su Rafah

Il ministro degli Esteri britannico, David Cameron, si è detto "profondamente preoccupato" per la possibile offensiva militare israeliana a Rafah, la città nel Sud della Striscia di Gaza dove si sono concentrati i rifugiati palestinesi, e ha chiesto una tregua nei combattimenti. "Profondamente preoccupato per la prospettiva di un'offensiva militare a Rafah: più della metà della popolazione di Gaza si è rifugiato nella zona", ha scritto sul suo account X. "La priorità deve essere una pausa immediata nei combattimenti per consentire l'arrivo degli aiuti e la rimozione degli ostaggi, per poi procedere verso un cessate il fuoco sostenibile e permanente". A Rafah, al confine con l'Egitto, si stima che si sia rifugiata più della metà dei 2,3 milioni di persone che vivono nell'enclave palestinese. Israele insiste sulla necessità di intervenire a Rafah, che considera l'ultima roccaforte di Hamas da espugnare per sconfiggerlo definitivamente.

09:34
Iran, bruciate bandiere Usa e di Israele

Durante le manifestazioni di domenica organizzate dallo Stato in occasione del 45mo anniversario della Rivoluzione islamica in Iran, i manifestanti hanno gridato slogan contro gli Stati Uniti, il Regno Unito e Israele, hanno bruciato le bandiere americane, israliane e britanniche e le effigi del premier Benyamin Netanyahu e dello "Zio Sam", simbolo degli Usa. A Teheran sono stati esposti equipaggiamenti militari di fabbricazione iraniana, tra cui missili balistici e da crociera, lanciatori di satelliti, sistemi di difesa, droni Shahed, elicotteri e veicoli tattici