Roma, 10 ottobre 2024 – L’esercito israeliano ha sparato contro il quartier generale Unifil nel sud del Libano. Secondo fonti Onu, due caschi blu di nazionalità indonesiana sono rimasti feriti nella base di Naqura dopo che un carro armato ha colpito una torretta di osservazione della base. La torre è stata centrata e i due militari Onu sono precipitati a terra. Anche alcune telecamere che si trovano negli avamposti italiani sono state distrutte da colpi di armi portatili. Qualificate fonti della sicurezza affermano che l’attacco a Unifil avrebbe l'obiettivo di "costringerla a ritirarsi" per non avere "testimoni scomodi" in vista di "pianificazioni future". La premier italiana Giorgia Meloni: “Inammissibile”. Termine usato anche dall'alto rappresentante Ue Josep Borrell. Durissimo il ministro della Difesa Guido Crosetto: “Non è stato un incidente, vogliamo spiegazioni, non prendiamo ordini da Israele”. Tel Aviv chiede a Unifil di spostarsi 5 km a nord, ma le forze Onu respingono la richiesta.
Inchiesta Onu: Israele colpevole di sterminio a Gaza
Nel colloquio telefonico con il presidente Joe Biden, il premier israeliano Benyamin Netanyahu non ha presentato un piano completo per la risposta di Israele all'attacco iraniano del primo ottobre, ma i funzionari Usa si sono detti “soddisfatti” alla luce dei dettagli condivisi.
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Il bilancio del raid israeliano nel centro di Beirut è salito a 18 morti e 92 feriti. Lo afferma il ministero della Sanità libanese.
Sarebbero almeno 11 morti e 48 feriti nel doppio raid israeliano che ha provocato il crollo di un edificio residenziale nel centro di Beirut, secondo il ministero della sanità libanese. Secondo la stampa israeliana l'obiettivo dell'attacco, il terzo contro la capitale libanese dal 30 settembre, sarebbe stato "almeno un responsabile di Hezbollah": potrebbe trattarsi del capo del coordinamento dell'organizzazione sciita legata all'Iran, Wafic Safa.
Tre soldati israeliani sono stati uccisi nei combattimenti nel nord della Striscia di Gaza. Lo annunciano le forze armate israeliane (Idf), scrive Haaretz.
"Non esiste la giustificazione di dire che le forze armate israeliane avevano avvisato Unifil che alcune delle basi dovevano essere lasciate. Ho detto all'ambasciatore di riferire al governo israeliano che le Nazioni Unite e l'Italia non possono prendere ordini dal governo israeliano". Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in conferenza stampa a Palazzo Chigi.
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che segue in maniera attenta gli sviluppi, in costante contatto con il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, e della Difesa, Guido Crosetto, ha espresso la forte vicinanza, sua personale e del governo, ai nostri militari attualmente impegnati in Libano nell'ambito della missione Onu e di quella bilaterale Mibil. È quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi.
Il ministero della Salute libanese ha riferito che Israele ha ucciso oggi nella valle della Bekaa 4 persone e ne ha ferite 17. L'attacco aereo è avvenuto nella cittadina di Karak. Le immagini televisive in diretta dal luogo del raid mostrano due palazzine distrutte e una strada ricoperta di macerie.
"Israele ha il dovere di proteggere le forze di mantenimento della pace delle Nazioni Unite". Lo dichiara su X il ministro spagnolo degli Esteri, José Manuel Albares. Il governo iberico ha espresso "la ferma condanna" degli attacchi alle basi Unifil in Libano, in cui sono rimasti feriti due caschi blu indonesiani. Albares segnala che "i soldati spagnoli stanno bene" e non sono rimasti feriti. Nelle postazioni attaccate oggi si trovano 49 militari spagnoli, segnala il ministero della Difesa, mentre la gran parte del contingente distaccato in Libano - 621 soldati - si trova alla base Miguel de Cervantes, a Marjayoun.
"Questi incidenti sono intollerabili, devono essere accuratamente e decisamente evitati. Per tali motivi ho protestato con il mio omologo israeliano e con l'ambasciatore di Israele in Italia. Stamane ho trasmesso una comunicazione formale alle Nazioni Unite per ribadire l'inaccettabilità di quanto sta accadendo nel Sud del Libano e per assicurare la piena e costruttiva collaborazione dell'Italia a tutte le iniziative militari volte a favorire una de-escalation della situazione e il ripristino del diritto internazionale. La sicurezza dei militari italiani schierati in Libano rimane una priorità assoluta per me e per tutto il governo italiano, affinché i paecekeeper italiani continuino la loro opera di mediazione e di sostegno alla pace e alla stabilità del Libano e dell'intera regione". Così il ministro della Difesa Guido Crosetto. Che ha aggiunto: "Ho contattato il ministro della Difesa Israeliano, Yoav Gallant, per protestare con lui e ricordargli in modo fermo che quanto sta avvenendo nei pressi delle basi italiane di Unifil nel Sud del Libano e, in generale, verso il contingente Unifil a partire dagli spari contro il quartier generale di Unifil è, per me e per il governo italiano, inaccettabile. Anche se ho ricevuto garanzie sulla massima attenzione alla sicurezza del personale militare ho ribadito che deve essere scongiurato ogni possibile errore che possa mettere a rischio i soldati, italiani e di Unifil".
Israele si è reso responsabile di crimini contro l'umanità nella Striscia di Gaza: lo ha stabilito la Commissione d'inchiesta internazionale indipendente delle Nazioni Unite sui Territori palestinesi occupati, inclusa Gerusalemme Est, e Israele. "Il rapporto ha rilevato che le forze di sicurezza israeliane hanno deliberatamente ucciso, detenuto e torturato personale medico e preso di mira veicoli sanitari mentre rafforzavano l'assedio su Gaza e limitavano i permessi di lasciare il territorio per cure mediche", afferma il documento.
"Ogni attacco deliberato alle forze di peacekeeping è una grave violazione del diritto umanitario internazionale e della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza". È quanto si legge in una nota di Unifil, la forza delle Nazioni Unite in Libano, dopo che due caschi blu sono stati feriti a seguito di un'operazione dell'esercito israeliano. "Stiamo monitorando queste questioni con l'Idf", fa sapere Unifil che definisce "deliberato" l'attacco delle forze israeliane.
"Vedremo come sarà l'attacco e, sulla base di questo, decideremo la risposta, che sarà valutata attentamente". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, commentando in un'intervista ad Al Jazeera l'annunciata rappresaglia israeliana contro la Repubblica islamica per l'attacco missilistico del primo ottobre. Araghchi, che oggi è a Doha nell'ambito di un tour diplomatico regionale che ieri l'ha portato in Arabia Saudita, ha sottolineato che l'Iran non cerca la guerra, ma è pronto ad affrontare qualsiasi scenario. "Sebbene non stiamo cercando un'escalation della tensione, siamo pronti per qualsiasi scenario, gli israeliani possono mettere alla prova la nostra volontà", ha affermato.
Il ministro della Difesa Guido Crosetto è a colloquio con l'ambasciatore israeliano. Lo si apprende da fonti ministeriali.
Israele ha preso di mira e colpito tre basi della missione Unifil schierata nel sud del Libano. Lo ha confermato all'Ansa Andrea Tenenti, portavoce della missione Onu di cui fanno parte un migliaio di italiani. Due basi sono italiane e la terza è il quartier generale della missione.
L'esercito di Israele ha sparato oggi su una delle basi italiane lungo la linea di demarcazione con il Libano. Lo riferiscono all'Ansa fonti dell'intelligence militare libanese, secondo cui Israele ha aperto il fuoco contro la base Unp 1-31 sulla collina di Labbune, nell'area di responsabilità del contingente italiano. Secondo le fonti locali, dopo che un drone israeliano ha ripetutamente sorvolato la base, i colpi hanno preso di mira l'ingresso del bunker dove sono rifugiati i soldati italiani. Nell'attacco, affermano le fonti, sono stati danneggiati i sistemi di comunicazione tra la base e il comando Unifil a Naqura.
Alcune telecamere che si trovano negli avamposti italiani di due basi di Unifil sono state distrutte da colpi di armi portatili. L'episodio - a quanto apprende l'Ansa - sarebbe avvenuto alla base di Naqura, dove il luogo sarebbe stato preso di mira dall'esercito israeliano. Secondo quanto riferiscono le fonti, non ci sono militari italiani tra i feriti.
Ci sono almeno due feriti tra i caschi blu del quartier generale di Unifil, la missione Onu schierata nel sud del Libano, a Naqura, presa di mira dall'esercito israeliano. Lo riferiscono all'Ansa fonti della sicurezza militare libanese. Secondo le fonti, due caschi blu di nazionalità indonesiana sono rimasti feriti nella base di Naqura dopo che un carro armato israeliano ha sparato contro una torretta di osservazione della base. La torre è stata centrata e i due militari Onu sono precipitati a terra. Le loro condizioni non sono gravi, riferiscono fonti mediche locali.
Le truppe israeliane avrebbero aperto oggi il fuoco su tre posizioni delle forze Unifil nel Libano meridionale, secondo una fonte delle Nazioni Unite citata dall'agenzia Reuters. La stessa fonte ha affermato che una delle postazioni colpite sarebbe la base principale di Unifil a Naqoura.
La Mezzaluna Rossa ha reso noto che l'esercito israeliano ha attaccato una scuola a Gaza causando la morte di 28 persone che vi avevano trovato alloggio e il ferimento di 54. Lo riporta l'agenzia palestinese Wafa. L'Idf ha reso noto di aver attaccato un complesso di cui fa parte l'ex scuola Rufaydah nell'area di Deir al Balah, a Gaza, da dove - afferma - stava operando "un gruppo di terroristi di Hamas che vi aveva posizionato un centro di comando da dove partivano attacchi contro Israele".
Secondo indiscrezioni ottenute dalla tv pubblica Kan, il gabinetto politico e di sicurezza che si riunirà stasera dovrebbe autorizzare il primo ministro Benyamin Netanyahu e il ministro della Difesa Yoav Galant a prendere una decisione finale sulla risposta di Israele all'attacco missilistico effettuato dall'Iran la scorsa settimana. Il senso del voto - sottolinea Kan - è che Netanyahu e Gallant avranno l'autorità di decidere sulla data e sulle modalità dell'attacco.
Il portavoce dell'Idf ha annunciato che un drone lanciato dalla Striscia di Gaza è entrato in territorio israeliano. Il velivolo senza pilota è stato abbattuto, "non ci sono state vittime né danni", ha riferito l'esercito. Raramente Hamas usa droni, preferendo l'uso dei razzi.
"Hezbollah ha subito un duro colpo, i danni inflitti dagli attacchi israeliani riguardano tutta l'organizzazione. Sono in corso trattative per la riorganizzazione del gruppo sciita, anche sotto il fuoco". Lo ha scritto Ibrahim al Amin, direttore del quotidiano libanese al Akhbar, vicino a Hezbollah. Con Nasrallah la gestione dell'organizzazione era centralizzata e sotto il suo controllo, "ora bisogna abituarsi alla nuova situazione, Hezbollah ne è consapevole e si sta preparando per un conflitto a lungo termine", ha aggiunto.
"Il governo israeliano voterà oggi sulla risposta all'attacco iraniano del primo ottobre". Lo ha riferito una fonte israeliana alla Cnn.
L'esercito israeliano (Idf) ha annunciato di avere eliminato nella giornata di ieri più di 50 membri di Hamas nell'area di Jabaliya, nel nord della Striscia di Gaza. Ieri l'Aeronautica militare israeliana ha colpito "circa 30 obiettivi terroristici di Hamas nella Striscia di Gaza e oltre 110 obiettivi terroristici di Hezbollah in Libano", si legge inoltre in un comunicato pubblicato su Telegram.
Dodici persone uccise e tre ferite è il bilancio delle ultime ore di raid israeliani nella valle libanese della Bekaa. Lo riferisce il ministero dell'informazione libanese, secondo cui stamani due persone sono state uccise in un attacco di Israele a Sohmor, mentre sei persone sono state uccise a Buday e quattro nei pressi di Baalbeck.
Una nave è stata danneggiata oggi da un proiettile al largo del porto di Hodeida, controllato dai ribelli Houthi, nello Yemen occidentale: lo ha riferito l'Agenzia britannica per la sicurezza marittima (Ukmto), aggiungendo che non ci sono state vittime.
L' Idf ha reso noto che 40 razzi sono stati lanciati da Hezbollah sull'Alta Galilea questa mattina. Alcuni sono stati intercettati mentre numerosi altri missili sono caduti in aree aperte.
Secondo il Wall Street Journal, l'amministrazione Biden sta cercando di sfruttare l'offensiva di Israele contro Hezbollah in Libano per porre fine al predominio del gruppo ed eleggere un nuovo presidente. Funzionari statunitensi e arabi hanno riferito al Wsj che l'iniziativa americana ha il sostegno dell'Arabia Saudita. Tuttavia, Egitto e Qatar ritengono questo piano irrealistico e pericoloso, sostenendo che Israele non riuscirà a distruggere Hezbollah e che deve essere parte di qualsiasi accordo politico per porre fine al conflitto. Il report aggiunge che l'Egitto ha espresso preoccupazioni sul fatto che l'interferenza internazionale nella politica libanese potrebbe innescare tensioni interne che sono rimaste dalla guerra civile nel Paese, conclusa nel 1990.
Le forze di difesa israeliane hanno reso noto di avere colpito e ucciso due comandanti di Hezbollah nel Libano meridionale. Secondo l'esercito, uno dei due esponenti del movimento sciita sarebbe Ahmad Mustaga Alhaj Ali, responsabile del lancio di centinaia di razzi e missili anticarro sulla città di Kiryat Shmona. L'altra vittima sarebbe invece Muhammad Ali Hamdan, comandante del corpo anticarro a Meiss Ej Jabal, oltre il confine di Kiryat Shmona. Anche lui, ha affermato l'esercito dello Stato ebraico, era tra i responsabili di molti attacchi alle comunità del nord d'Israele. Inoltre, l'Idf ha confermato di avere colpito durante la notte depositi di armi nel Libano meridionale e a Beirut, precisando di avere adottato varie misure per limitare i danni ai civili.