Roma, 8 ottobre 2024 – Ucciso in Libano Suhail Hussein Husseini, un comandante di Hezbollah: aveva un ruolo cruciale per l’arrivo delle armi dall'Iran. Aggredita una troupe del Tg3 al confine tra il Libano e Israele: l’autista è morto d’infarto.
Nella notte, altri attacchi contro postazioni militari nel nord di Israele: intercettati dall’Idf cinque razzi. L’If risponde con un raid a Dahiyeh, quartiere nord di Beirut. La Casa Bianca chiede a Netanyahu di non attaccare l'aeroporto e le strade che lo collegano per favorire l’espatrio dei cittadini americani (e non solo).
La guerra in Medio Oriente al centro della campagna elettorale per le presidenziali Usa. Kamal Harris: “Popolo Usa e di Israele sono alleati? Si”. Donaldn Trump ricorda il 7 ottobre: “Non potremo mai dimenticare l'incubo di quel giorno. Non sarebbe mai accaduto se fossi stato presidente”.
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"I tank israeliani e gli altri mezzi armati che si trovavano nelle vicinanze della postazione 6-52 si sono allontanati", lo ha detto il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, confermando che le forze Israeliane hanno ritirato i mezzi militari che si trovavano nelle vicinanze di una postazione dell'Unifil, dove si trova anche personale italiano.
Sono in corso una serie di raid sulla periferia sud di Beirut. Lo scrive l'agenzia di stampa nazionale libanese.
Il direttore dell'ospedale Kamal Aswan, a Beit Lahia nel nord di Gaza, ha detto di aver ricevuto un ordine di evacuazione della struttura entro 24 ore dalle Idf israeliane. Lo scrive Haaretz
Sui social le IDF hanno invitato i civili libanesi nei pressi di due edifici nella periferia meridionale di Beirut, una roccaforte di Hezbollah nota come Dahiyeh, a evacuare immediatamente prima degli attacchi aerei. Il colonnello Avichay Adraee, portavoce in lingua araba delle IDF, ha pubblicato delle mappe insieme all'annuncio, in cui invita i civili a tenersi ad almeno 500 metri di distanza dai siti che, secondo l'esercito, appartengono a Hezbollah.
Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha annullato la visita domani al Pentagono, ha confermato la portavoce del Pentagono. "Siamo appena stati informati che il ministro Gallant posticiperà il suo viaggio a Washington", ha detto Sabrina Singh.
L'Osservatorio siriano per i diritti umani (Osdh) ha riferito di un attacco israeliano a Damasco contro un edificio "frequentato dalle guardie rivoluzionarie iraniane e da membri degli Hezbollah libanesi". Le vittime sarebbero 4. L'edificio colpito è residenziale e ospita in particolare missioni diplomatiche e uffici delle Nazioni Unite.
Benyamin Netanyahu vuole parlare con Joe Biden rpima di dare l'ok alla visita negli Usa del ministro della Difesa Yoav Gallant, inizialmente in programma per domani, riferiscono i media israeliani. Secondo un'altra fonte citata da Axios, Netanyahu prima di autorizzare il viaggio di Gallant vuole che il governo approvi il piano di attacco contro l'Iran. Mentre la missione di Gallant ha proprio l'obiettivo di discutere con gli americani i piani israeliani di un attacco all'Iran.
"Avete l'opportunità di salvare il Libano prima che cada nell'abisso di una lunga guerra che porterà alla distruzione e alla sofferenza, come vediamo a Gaza. Non deve essere così", ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu in un discorso indirizzato al popolo libanese. Il primo ministro israeliano nel video ha confermato che Israele ha ucciso il successore del defunto leader di Hezbollah Hassan Nasrallah e "il successore del successore". Alla fine ha aggiunto che il Libano "era noto per la sua tolleranza, ma ora è diventato un luogo di caos e guerra, perché una banda di tiranni e terroristi lo ha rovinato."
Sono tornate a suonare le sirene dell'allarme antiaereo in Israele. Secondo quanrto riferiscono i media locali l'allerta è scattata a nord, a ridosso della frontiera con il Libano, e a Sderot, vicino al confine con la Striscia di Gaza.
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha convocato i ministri del suo governo per una riunione sulla sicurezza questa sera presso il quartier generale delle Idf (Kirya) a Tel Aviv, lo rende noto riferito l'emittente Kan.
Hezbollah ha rivendicato di aver respinto le truppe israeliane che erano entrate in Libano vicino a una postazione dell'Unifil. I miliziani sciiti hanno dichiarato di aver fatto fuoco contro "una forza nemica israeliana che si è infiltrata da dietro la posizione delle forze internazionali a Labboune", un villaggio di confine, aggiungendo di aver "costretto la forza nemica infiltrata a ritirarsi dietro la striscia di confine".
L'allarme nelle basi Unifil in Libano, dove si trova anche il personale italiano, è salito a 'L3', ovvero livello di allarme 3, con l'ordine di ripararsi nei bunker. Fonti della Difesa però sottolineano che si tratta di una misura presa a titolo precauzionale perché il contingente Unifil al momento non è l'obiettivo delle parti in conflitto.
Fa discutere il video che circola sul web e ritrae i soldati di Tel Aviv mentre issano una bandiera israeliana sopra delle rovine nel villaggio di Maroun al-Ras, nel sud del Libano.
La situazione delle basi Unifil italiane in Libano in queste ore - con continui bombardamenti che si sentono a decine di chilometri di distanza - oscilla tra il livello 2 e il livello 3 di allarme, ovvero il livello massimo. I militari, in base al livello di allarme attivato, utilizzano elmetto e giubbetto protettivo. Talvolta rifugiandosi nei bunker e altre volte limitando semplicemente le operazioni al minimo. È quanto riferiscono fonti militari in merito alla situazione nelle basi italiane di Unifil in Libano.
Una significativa presenza dell’esercito israeliano, tra cui truppe e veicoli, è stata segnalata vicino alla base delle forze di pace delle Nazioni Unite Unifil a Maroun al-Ras, nel Libano meridionale. Lo riporta Al Jazeera. Fotografie satellitari visionate dall’emittente mostrano 40 veicoli militari posizionati in fortificazioni di terra attorno al quartier generale della missione delle Nazioni Unite. Le truppe UNIFIL nei giorni scorsi hanno lanciato l’allarme dopo che l’esercito israeliano si era schierato vicino alla postazione della missione a sud-est di Maroun al-Ras, all’interno del territorio libanese.
“Hezbollah è un’organizzazione decapitata: Nasrallah è stato eliminato e probabilmente anche il suo successore è stato eliminato”. Lo ha affermato il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, in visita al Comando Settentrionale, sottolineando che questa realtà ha conseguenze drammatiche, perché “non c’è nessuno che prenda decisioni, nessuno che agisca” nel gruppo filo-iraniano.
L’Iran intende rafforzare i suoi alleati e i gruppi militanti in Medio Oriente attraverso un nuovo patto di difesa, alla luce delle crescenti tensioni nella regione. Lo ha riferito l’agenzia di stampa iraniana Tasnim, secondo cui il patto mira a creare una struttura di difesa comune per i Paesi e i gruppi appartenenti all'Asse della Resistenza guidato dall’Iran, una rete di alleati che combatte contro Israele. Secondo la bozza, i firmatari del patto sarebbero obbligati a fornire un ampio sostegno economico, militare e politico agli alleati in caso di attacco da parte di Israele o degli Stati Uniti, ha riferito Tasnim.
“Il conflitto sta continuando e si sta ingigantendo. Appena adesso ho sentito due esplosioni a Beirut, qui nel quartiere al sud dove si continua a bombardare quotidianamente, in ogni momento del giorno e della notte”. Lo dice all’Adnkronos Andrea Tenenti, portavoce di Unifil, commentando la notizia delle minacce ricevute dalla troupe del Tg3. “Gli israeliani sono ancora all’interno del territorio libanese. La situazione si sta muovendo. E non in meglio. Non ci sono ancora soluzioni, non vedo alcun tipo di negoziazione - spiega -. È preoccupante. Il nostro contingente resta nelle basi o nelle vicinanze. I militari sono in sicurezza, stanno bene, ma certo, il movimento è molto limitato. La loro presenza è importante, così come lo è il fatto che ci sia ancora una bandiera dell’Onu, una comunità internazionale presente in questa zona di conflitto”.
La troupe del Tg3 in Libano è stata aggredita questa mattina a pochi chilometri da Sidone, mentre documentava la situazione al confine con Israele. Un gruppo di persone si è avvicinato all'auto, minacciando l'inviata Lucia Goracci e l'operatore Marco Nicois. L'autista e interprete locale, già sofferente di cuore, nei momenti concitati ha avuto un infarto ed è morto dopo il trasporto in ospedale.
L'Idf ha annunciato di aver condotto nuovi raid aerei contro obiettivi di Hezbollah nel sobborgo di Dahiyeh a sud di Beirut, in Libano. La notizia è stata confermata anche da fonti libanesi.
Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi si recherà oggi in visita in Arabia Saudita per quella che è la prima tappa di un tour regionale. Intervenendo alla tv di Stato, il capo della diplomazia di Teheran ha annunciato che ''a partire da oggi inizierò un viaggio nella regione, a Riad e in altre capitali. Ci impegneremo a dar vita a un movimento collettivo dei Paesi della regione per fermare i brutali attacchi in Libano" lanciati da Israele. Araghchi ha quindi aggiunto: ''Portiamo avanti il dialogo sugli ultimi sviluppi nella regione per prevenire crimini spudorati in Libano da parte del regime sionista e per metter fine a quelli in corso nella Striscia di Gaza''.
Se Israele attaccherà l'Iran, un nuovo tipo di arma difensiva iraniana sarà svelata. Lo ha affermato il vice presidente del Parlamento di Teheran, Ali Nikzad. Secondo quanto riferisce Mehr, Nikzad ha ricordato che durante l'attacco dell'Iran contro Israele la scorsa settimana è stato svelato un nuovo tipo di missile che non era stato utilizzato nelle precedenti operazioni contro lo Stato ebraico.
Le forze di difesa israeliane hanno annunciato di aver avviato un'operazione terrestre "limitata, localizzata e mirata" contro Hezbollah nella parte occidentale del Libano meridionale. L'operazione terrestre israeliana nel Libano meridionale è iniziata il 30 settembre, fino ad ora si era concentrata sul lato orientale del confine. L'Idf afferma inoltre che è la prima volta che una divisione di riserva dell'Idf viene utilizzata in operazioni di combattimento nel Libano meridionale che si unisce alle altre tre divisioni coinvolte nell'offensiva terrestre.
Le Forze di difesa israeliane hanno dispiegato una quarta divisione nel sud del Libano per le operazioni di terra contro Hezbollah: le Idf hanno annunciato l'invio la scorsa notte della 146ma divisione di riserva, che si aggiunge alle tre divisioni già dispiegate: la 98ma, la 36ma e la 91ma, operative nei settori centrali e orientali del sud del Libano. "Il numero totale di soldati israeliani dovrebbe essere intorno ai 15mila", scrive il Times of Israel.
Ogni attacco alle infrastrutture iraniane sarà oggetto di rappresaglia, ha affermato il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araqchi, mettendo in guardia Israele da qualsiasi raid contro l'Iran. Il ministro degli Esteri iraniano ha avvertito Israele di "non mettere alla prova" la volontà di Teheran. "I nostri missili possono raggiungere tutti i loro obiettivi. Risponderemo a qualsiasi attacco alle nostre istituzioni o infrastrutture", ha detto Araghchi giurando che l'Iran continuerà a sostenere la causa palestinese per stabilire il proprio stato.
Secondo un rapporto del New York Times, basato sulla testimonianza di alcuni funzionari che hanno chiesto di mantenere l'anonimato, non sarebbe previsto che Israele colpisca i siti nucleari iraniani in risposta all'attacco missilistico balistico di Teheran della scorsa settimana. Secondo tali fonti, infatti, Tel Aviv più probabilmente potrebbe concentrarsi su obiettivi come le basi militari o di intelligence o "di leadership", tenendo la "carta nucleare" di riserva nel caso di una ritorsione di Teheran. Secondo il Nyt, ex e attuali alti funzionari israeliani avrebbero "espresso dubbi" sul fatto che Israele possa arrecare gravi danni al programma nucleare iraniano. Al contrario, secondo alcuni analisti un attacco da parte di Israele potrebbe spingere la repubblica islamica ad accelerare il programma nucleare, nella più totale clandestinità.
Il Nyt sostiene inoltre che Washington abbia invece proposto all'alleato di contrastare il programma nucleare iraniano tramite azioni di sabotaggio, con l'uso della diplomazia e delle sanzioni. L'autorevole quotidiano statunitense afferma che per molti anni Israele non ha avuto un vero piano per attaccare il programma nucleare iraniano, concentrandosi invece su Hezbollah, fino a quando Naftali Bennett non è diventato primo ministro nel 2021. Bennett, che negli ultimi giorni ha aumentato le sue richieste di colpire il programma nucleare iraniano, ha rapidamente "ordinato nuove esercitazioni per simulare voli su lunghe distanze verso l'Iran e investito nuove risorse nei preparativi".
La vittima civile più giovane del conflitto tra Israele e Hamas è una neonata che è vissuta solo 2 ore, mentre la più anziana aveva 101 anni: lo riporta il Guardian, sulla base di una lista di 34.344 palestinesi uccisi dagli attacchi israeliani. Diffuso dal ministero della Sanità di Gaza, l'elenco contiene nomi, età, sesso e numeri di carta d'identità delle vittime e che copre oltre l'80% dei palestinesi morti finora nel conflitto. Waad Walid Samir al-Sabah, non era ancora nata quando la sua casa è stata colpita da una bomba: sua madre è morta, i medici hanno eseguito un cesareo d'urgenza e Waad è deceduta 2 ore dopo il parto.
Le Forze di difesa israeliane hanno annunciato oggi l'uccisione di Suhail Hussein Husseini, capo del quartier generale di Hezbollah, incaricato della logistica e del finanziamento delle varie unità del gruppo. Husseini, morto in un raid di ieri sulla capitale libanese, faceva anche parte del Consiglio della Jihad di Hezbollah, principale organo militare del 'Partito di Dio'.
''Husseini svolgeva un ruolo cruciale nei trasferimenti di armi tra l'Iran e Hezbollah ed era responsabile della distribuzione di armi avanzate tra le unità di Hezbollah, supervisionando sia il trasporto che l'assegnazione di queste armi'', fanno sapere le milizie dell'Idf. In più, il leader ucciso era ''responsabile del budget e della gestione logistica dei progetti più sensibili di Hezbollah, compresi i piani di guerra dell'organizzazione e altre operazioni speciali, come il coordinamento degli attacchi terroristici contro lo Stato di Israele dal Libano e dalla Siria''. Secondo le forze israeliane, il quartier generale comprende anche l'unità ricerca e sviluppo di Hezbollah, responsabile della produzione di missili guidati di precisione.
Il notiziario libanese Al Mayadeen ha riferito che l'esercito israeliano ha ripreso gli attacchi a Dahiyeh, un quartiere a sud di Beirut dopo aver dato ordine di sgomberare la zona qualche ora fa. Intanto, Hezbollah ha affermato di aver puntato alcuni dei suoi missili verso la base di Glilot, sede del Mossad, alla periferia di Tel Aviv.
Il gruppo armato libanese ha detto di aver sparato raffiche di razzi e missili contro le truppe israeliane a Shlomi, Hanita e Marj, nel nord di Israele. Il fuoco di sbarramento - secondo quanto riporta Al Jazeera, citando anche altri media israeliani - ha fatto scattare le sirene nella regione. Non ci sono state notizie immediate di vittime o danni. I lanci sono avvenuti poco dopo che Hezbollah ha rivendicato un attacco missilistico sulla base israeliana di Glilot, vicino alla città centrale di Tel Aviv, che ospita l'unità di intelligence 8200. L'esercito israeliano ha detto di aver rilevato il lancio di cinque razzi verso il centro di Israele e che alcuni di essi sono stati intercettati, mentre altri sono atterrati in aree aperte.
Il portavoce del dipartimento di stato americano, Matthew Miller, ha chiesto a Israele di non attaccare l'aeroporto di Beirut o le strade che vi conducono. "Riteniamo che sia molto importante che non solo l'aeroporto sia aperto, ma anche che le strade per l'aeroporto siano aperte, in modo che i cittadini americani che vogliono andarsene possano uscire, come pure i cittadini di altri paesi", ha detto Miller ai reporter.
La guerra in Medio Oriente irrompe nella campagna elettorale per le presidenziali americane. "Il lavoro che stiamo facendo diplomaticamente con Israele è rendere chiari i nostri principi. Benjamin Netanyahu alleato stretto? La domanda migliore è se il popolo Usa e di Israele sono alleati. E la risposta e' si'". Lo ha detto la vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris in un'intervista alla trasmissione '60 minutes', sulla Cbs.
"Non potremo mai dimenticare l'incubo di quel giorno", ha detto Donald Trump nel giorno dell'anniversario del 7 ottobre di fronte a una folla di alcune centinaia di persone durante un evento al Trump National Doral Golf Club nel sud della Florida per commemorare il primo anniversario dell'attacco a Israele di un anno fa, sostenendo inoltre che "l'attacco del 7 ottobre non sarebbe mai accaduto se fossi stato presidente".