Roma, 21 ottobre 2024 – Continuano senza sosta i raid in Libano. L’esercito israeliano ha attaccato ripetutamente la zona della capitale Beirut: colpita la zona vicina al più grande ospedale del paese. Diverse le vittime, tra cui quattro soccorritori. Danneggiate ambulanze. Nel mirino delle operazioni dell’Idf anche le riserve finanziari di Hezbollah: un bunker con “decine di milioni di dollari” e le filiali di una banca senza licenza. I miliziani rispondono con il lancio di razzi verso Israele. Intanto le forze armate israeliane hanno smentito la morte di una donna ostaggio nel nord della Striscia di Gaza: la notizia era stata riportata da Al Jazeera che citava una fonte di Hamas.
Sul fronte diplomatico: Israele ha inviato un documento alla Casa Bianca con le proprie condizioni per il cessate il fuoco. Netanyahu vuole libertà di manovra nello spazio aereo libanese e chiede di effettuare “esercitazioni attive” contro Hezbollah nella zona sud del Paese. Tajani vede il premier israeliano e fa la sua proposta.
Ultime notizie: la diretta di oggi
Nel pomeriggio l'autorità aeroportuale israeliana ha dichiarato la riapertura dell'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv dopo un breve stop. Intanto Air France sospende i voli per Tel Aviv fino al 28 ottobre, British Airways fino a marzo. Continua la sospensione dei servizi Swiss Air e Lufthansa.
Le forze armate israeliane (Idf) hanno reso noto che, dall'inizio delle operazioni in Libano, è stato distrutto circa il 70% dell'arsenale missilistico di Hezbollah . Lo scrive The Times of Israel. Nello stesso periodo sono stati uccisi circa 2000 miliziani sciiti. Nella sola giornata di ieri sarebbero stati colpiti 300 obiettivi di Hezbollah. L'esercito israeliano ha annunciato oggi di aver colpito un
bunker di Hezbollah contenente "decine di milioni di dollari". Così il portavoce dell'esercito, contrammiraglio Daniel Hagari: "Uno dei nostri obiettivi prioritari era una cassaforte sotterranea contenente decine di milioni di dollari in contanti e oro. Il denaro veniva utilizzato per finanziare gli attacchi di Hezbollah contro Israele".
Hezbollah afferma di aver preso di mira una base dell'intelligence dell'esercito israeliano vicino a Tel Aviv. Proprio oggi è stata segnalata un'esplosione nella periferia della capitale israeliana. I combattenti di Hezbollah sottolineano di avere lanciato "razzi di qualità'" contro "la base di Glilot dell'Unità di intelligence militare 8200 nella periferia di Tel Aviv", aggiungendo che l'attacco era "in difesa del Libano" e "in risposta alle aggressioni israeliane" e dedicato al loro leader assassinato Hassan Nasrallah.
Gli attacchi israeliani hanno colpito la zona vicino all'ospedale Hariri di Beirut, il più grande ospedale pubblico del paese, ha annunciato il ministero della Sanità libanese. "L'attacco del nemico israeliano vicino all'ospedale Hariri ha provocato, secondo una prima valutazione, quattro morti, tra cui un bambino, e 24 feriti", ha detto il ministero, aggiungendo che l'istituzione sanitaria ha subito "danni significativi". In precedenza, i soccorritori affiliati a Hezbollah avevano causato almeno tre morti e numerosi feriti negli attacchi che avevano colpito il sud di Beirut. "Tre persone sono state martirizzate e un gran numero sono rimaste ferite" durante questi primi attacchi israeliani nel distretto di Ouzaï, a sud della capitale libanese, ha detto all'AFP il Comitato sanitario islamico, affiliato a Hezbollah. Secondo i media statali libanesi, stasera ci sono stati tredici attacchi israeliani nella zona sud della capitale libanese.
Un portavoce delle Forze di difesa israeliane (Idf) ha dichiarato all'ANSA di non avere alcuna informazione o indicazioni sulla presunta morte di una donna tenuta in
ostaggio a Gaza. "Non ci risulta", ha detto il portavoce interpellato in merito ad una notizia diffusa da Al Jazeera in arabo che, citando una fonte delle brigate al Qassam, aveva parlato della recente uccisione di una prigioniera israeliana nel nord di Gaza in circostanze da chiarire.
Il ministero della Salute libanese ha annunciato in una nota che quattro soccorritori sono morti e altri cinque sono rimasti feriti nei raid israeliani delle ultime 24 ore, aggiungendo che tre ambulanze sono state danneggiate. Lo riferisce l'Orient Le Jour. Altre sei persone, tra cui un minore, sono morte e altre cinque sono rimaste ferite nella zona di Nabi Enaam, a Baalbek, nella
Libano orientale.
A Netanyahu e Katz "ho detto la nostra soluzione per il Libano e ho trovato orecchie attente: rafforzare l'esercito libanese che viene già addestrato dal contingente italiano nel porto di Beirut, l'elezione del presidente della repubblica libanese e la creazione di un cuscinetto Unifil con più uomini e maggior potere e regole di ingaggio diverse tra la frontiera e il fiume, e più a nord truppe dell'esercito regolare libanese e più in là Hezbollah". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a Gerusalemme.
Una donna ostaggio "è stata recentemente uccisa nel nord della Striscia di Gaza, in circostanze misteriose, in una delle zone di combattimento". Lo riporta l'emittente Al Jazeera, citando una fonte delle Brigate Al-Qassam, il braccio armato di Hamas. "Le circostanze dell'incidente - ha aggiunto la fonte - sono oggetto di indagine e non intendiamo pubblicare il nome della prigioniera morta per motivi di sicurezza".
L'Idf afferma che elicotteri e aerei da combattimento hanno intercettato e abbattuto cinque droni sopra il Mediterraneo. Secondo l'Idf, i droni sono stati abbattuti prima di entrare nello spazio aereo israeliano. L'esercito afferma che non vi è più alcun timore per la sicurezza all'aeroporto Ben Gurion, secondo quanto riferisce il Times of Israel.
Israele ha sospeso tutti voli all'aeroporto internazionale Ben Gurion. Lo riporta Haartez.
Le autorità iraniane hanno deciso di annullare tutti i voli negli aeroporti del Paese a partire da stasera alle 21 ora locale (le 19.30 in Italia) fino alle 6.00 di domani mattina (le 4.30 italiane). Lo riferisce l'agenzia iraniana Mehr citando un comunicato ufficiale. La decisione arriva nel pieno delle tensioni tra Iran e Israele per le minacce di ritorsione dello Stato ebraico all'attacco missilistico di Teheran di martedì scorso.
Israele ha consegnato agli Usa un documento per una soluzione diplomatica per la fine della guerra con Hezbollah: lo riporta Axios, citando funzionari statunitensi e israeliani.
Israele ha chiesto che all'Idf sia consentito di impegnarsi in una "forza attiva" per assicurarsi che Hezbollah non si riarmi e non ricostruisca la sua infrastruttura militare vicino al confine e ha inoltre chiesto che la sua aeronautica militare abbia libertà di operare nello spazio aereo libanese. Un funzionario Usa ha dichiarato ad Axios che è altamente improbabile che il Libano e la comunità internazionale accettino le condizioni poste da Israele.
Secondo rivelazioni del Wall Street Journal rilanciate da Times of Israel, i mediatori per la liberazione degli ostaggi israeliani proposero a Sinwar di lasciare Gaza, consentendo all'Egitto di mediare per conto del gruppo terroristico Hamas. “Non sono sotto assedio, sono su suolo palestinese”, avrebbe detto ai mediatori arabi il leader di Hamas, Yahya Sinwar, ucciso dalle truppe dell'Idf la scorsa settimana, in risposta alla proposta presentata subito dopo l'inizio della guerra scatenata dal massacro del 7 ottobre, da lui orchestrato.
Secondo il rapporto, mentre la guerra andava avanti, Sinwar accettò che probabilmente sarebbe stato ucciso e, secondo i mediatori, suggerì al gruppo terroristico di scegliere un consiglio direttivo per governare e gestire la transizione dopo la sua morte. I rapporti diffusi dal Wsj affermano inoltre che sotto un precedente governo del primo ministro Benjamin Netanyahu, furono fatti dei tentativi di uccidere Sinwar e il suo capo militare Mohammed Deif, ma i funzionari israeliani ritenevano che i leader terroristici fossero stati scoraggiati. Il documento afferma infine che il vicepremier (e predecessore) di Netanyahu, Naftali Bennett, propose di assassinare Sinwar in almeno due occasioni prima che il suo governo cadesse.
Israele ha condiviso le sue richieste di cessate il fuoco in Libano con gli Stati Uniti, trasmettendo un elenco di condizioni che desidera vengano soddisfatte prima di concederlo. Lo riporta il sito di notizie Axios sulla base delle informazioni fornite da due funzionari israeliani e due statunitensi.
Nel dettaglio, Israele vuole la libertà per la sua aeronautica di operare nello spazio aereo del Libano e chiede che all'esercito israeliano sia consentito di effettuare “esercitazioni attive” nel Libano meridionale contro Hezbollah. Entrambe le richieste contravvengono a una risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che autorizza l'esercito libanese e le forze di peacekeeping delle Nazioni Unite a far rispettare un cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah.
Un funzionario statunitense ha detto ad Axios che né il Libano e né la comunità internazionale accetterebbero probabilmente condizioni che “indebolirebbero drasticamente la sovranità del Libano”. La stessa fonte ha affermato che il documento è stato inviato alla Casa Bianca la scorsa settimana, in vista della visita programmata in Libano dell'inviato statunitense Amos Hochstein per oggi.
Circa 25 razzi sono stati lanciati dal Libano verso la Galilea. Lo riferisce l'Idf, precisando che alcuni dei razzi sono stati intercettati dalle difese aeree e altri sono caduti nella zona. Non ci sono segnalazioni di feriti. L'attacco ha fatto suonare le sirene a Ma'alot-Tarshiha, Sakhnin, Karmiel e in diverse altre città.
Le Forze di difesa israeliane hanno dichiarato che attacchi notturni su Beirut e sul Libano meridionale hanno colpito decine di siti collegati a un'organizzazione che finanzia il gruppo terroristico Hezbollah, al-Qard al-Hassan Association. Secondo quanto riferito dal Times of Israel, sono state prese di mira le filiali di una banca senza licenza, considerata una delle principali fonti di denaro del gruppo.
L'esercito israeliano afferma che Hezbollah detiene centinaia di milioni di dollari nelle filiali dell'associazione, compresi fondi direttamente associati ad attività terroristiche del braccio militare del gruppo. I fondi vengono utilizzati per l'acquisto di armi e per il pagamento e la distribuzione degli stipendi agli agenti dell'ala militare di Hezbollah. L'Idf assicura di aver adottato misure estese per evitare danni ai civili, emettendo molteplici avvertimenti per l'evacuazione. In conclusione ha sottolineato gli attacchi facevano parte di “sforzi in corso per danneggiare le attività terroristiche di Hezbollah, interrompere le attività militari di Hezbollah e rendere difficile per Hezbollah ripristinare le sue capacità militari”.
Giornata di intensi combattimenti sui due fronti della guerra in Medio Oriente: a Gaza, dove le bombe israeliane hanno ucciso almeno 73 persone in un solo attacco, e in Libano, dove oltre a Beirut continuano gli attacchi incrociate sulle zone di confine. Nel Nord di Gaza, secondo le Nazioni Unite, quello che i civili stanno vivendo è un "incubo" che peggiora sempre più. Le immagini giunte nella nottata erano terrificanti e mostravano edifici in fiamme. In seguito però il portavoce militare israeliano ha accusato Hamas di aver "gonfiato" il numero delle vittime.
Nel frattempo, l’Unifil afferma che l’esercito israeliano ha "deliberatamente" demolito una "torre di osservazione" a Marwahin. Si tratterebbe dell’ennesimo attacco di Tel Aviv alla missione dei caschi blu in Libano, il tutto all’indomani dell’esplosione di un drone degli Hezbollah a ridosso della residenza privata di Benjamin Netanyahu a Cesarea (in quel momento vuota).
Ieri il premier israeliano ha convocato una riunione del gabinetto di sicurezza per tornare ad esaminare i tempi e le modalità di un’operazione contro l’Iran, in risposta all’attacco missilistico di Teheran di tre settimane fa. Sul tavolo anche le operazioni in Libano contro gli Hezbollah, una nuova offensiva a Gaza (dove fonti locali denunciano una strage di civili) ed anche la ripresa di negoziati per la liberazione degli ostaggi israeliani a Gaza, dopo l’uccisione del leader di Hamas Yahia Sinwar. Ma anche dopo la sua eliminazione, Netanyahu ha chiarito che non intende fermare la macchina bellica israeliana. Nel Libano sud, ha aggiornato il ministro della difesa Yoav Gallant, "stiamo distruggendo gli Hezbollah, i tunnel, i magazzini di armi, le infrastrutture offensive. Il nostro obiettivo è di ripulire completamente la zona".
Ma la realtà quotidiana degli israeliani, specialmente nella zona nord, resta assillante. Gli abitanti di Haifa hanno dovuto correre ripetutamente nei rifugi e nelle stanze protette, mentre dal Libano piovevano i razzi: oltre 200, al termine della giornata. Situazione analoga a Tiberiade e Safed, dove la città è stata minacciata da estesi incendi. Ma il nemico numero uno di Israele si chiama Sayyad 107: è un drone esplosivo di tecnologia iraniana – capace di colpire fino a 100 chilometri di distanza, volando a bassa quota e a velocità ridotta – con cui in una settimana gli Hezbollah hanno colpito con precisione una base di reclute (quattro morti, 70 feriti) e poi domenica la residenza di Netanyahu causando "gravi danni materiali", secondo una fonte di sicurezza. Israele riesce ad intercettare quel genere di droni solo 8 volte su 10. Ieri l’Iran ha negato di aver avuto alcun ruolo nell’attacco alla residenza di Netanyahu.
Intanto il Middle East Spectator ha pubblicato, sulla base di informazioni attribuite al Pentagono, dettagli sui possibili piani offensivi di Israele. Si parla di un’esercitazione condotta dalla aviazione israeliana e anche dalla possibile utilizzazione di missili balistici ‘Golden Horizon’ e di missili ‘Rocks’. I media locali ritengono che l’attacco sia "questione di giorni" e ricordano che il presidente Joe Biden ha imposto ad Israele severe limitazioni riguardo gli obiettivi. Nel frattempo la guerra è tornata ad infuriare anche nel nord della Striscia di Gaza, dove l’esercito – per ragioni operative – cerca di forzare 300mila abitanti a spostarsi nell’estremo sud. Finora solo 5.000 hanno obbedito. Oggi il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, sarà in missione in Israele e Palestina.