Roma, 22 settembre 2024 – Hezbollah attacca Israele in rappresaglia per le esplosioni e i raid mirati dei giorni scorsi, che hanno fatto decine di morti. I miliziani libanesi hanno lanciato 105 razzi, la maggior parte dei quali intercettati, contro la Galilea, colpendo l'area di Haifa.
Immediata la risposta dell’esercito di Tel Aviv, che ha subito colpito obiettivi di Hezbollah. L’Idf, inoltre, ha annunciato che intensificherà gli attacchi sul Libano, già lanciati nelle scorse ore. Il comando ha inoltre decretato la chiusura delle scuole ad Haifa e in tutto il Nord e imposto misure di sicurezza più restrittive per proteggere la popolazione.
"Un'escalation militare non è nell'interesse di Israele”, ha detto la Casa Bianca.
Le notizie in diretta
Secondo un resoconto di Channel 12, il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu in una seduta a porte chiuse alla Commissione Esteri e Sicurezza della Knesset non si è impegnato in un'operazione su larga scala in Libano. Parlando della minaccia di Hezbollah ha detto che l'operazione in corso dell'Idf punta alla "rimozione delle sue capacità", sottolineando la necessità di tagliare il legame tra Gaza e i miliziani del gruppo sciita filoiraniani. "Stiamo indebolendo e allontanando Hezbollah dal confine", ha aggiunto.
"Metà degli ostaggi tenuti prigionieri a Gaza è ancora in vita". Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu intervenendo a una seduta a porte chiuse in Commissione Esteri e Sicurezza della Knesset, come riferisce la tv Kan. Riferendosi al futuro di Gaza, Netanyahu ha sottolineato: "Per me il governo militare non è l'obiettivo. Non annettiamo Gaza".
Le scuole nel nord di Israele rimarranno chiuse anche domani: lo ha comunicato il ministero dell'Istruzione, come riporta il Times of Israel. Le lezioni si terranno a distanza e non si terranno attività in presenza, comprese gite scolastiche e attività extrascolastiche. Le aree colpite dai razzi di Hezbollah includono Haifa e aree a nord, tra cui il Golan, la Galilea, la valle del Giordano e comunità lungo il confine libanese.
"Un'escalation militare non è nell'interesse di Israele". Lo ha detto la Casa Bianca a proposito della crisi in Libano.
Un portavoce di Hezbollah Hassan Fadlallah ha affermato che il conflitto tra il gruppo militante e Israele è ora entrato in una "nuova fase" e ha confermato che continueranno gli attacchi fino a quando non ci sarà un cessate il fuoco nella guerra a Gaza. Lo riporta la bbc. Parlando al funerale di un membro di Hezbollah uccisi nell'attacco di venerdì, Fadlallah ha detto: "Abbiamo una resistenza forte e capace. Tutte le opzioni sono sul tavolo, siamo pronti per qualsiasi scenario".
Al Jazeera ha denunciato l'irruzione "criminale" effettuata da Israele nel suo ufficio in Cisgiordania. Lo si legge in una nota dell'emittente, dopo che i militari dell'Idf sono entrati nella sede di Ramallah per notificare la chiusura di 45 giorni.
L'Idf afferma che da ieri sera sono stati lanciati circa 150 razzi, missili da crociera e droni verso Israele. Gli attacchi con i razzi provenivano dal Libano ed erano diretti al nord di Israele, mentre i droni e i missili da crociera sono stati lanciati dall'Iraq.
L'esercito afferma che la difesa aerea israeliana ha avuto un alto tasso di intercettazione con solo una manciata di casi di impatti diretti e schegge cadute che hanno causato feriti e danni.
Il presidente israeliano Isaac Herzog, intervistato da Sky News britannica, alla richiesta di un commento sulle accuse rivolte a Israele riguardo alle esplosioni di cercapersone e walkie-talkie in Libano ha respinto ogni legame con tali operazioni, affermando: "Rifiuto categoricamente qualsiasi connessione con questa o quella operazione". Il presidente ha invece parlato dell'attacco, attribuito da Israele a Hezbollah, che a luglio ha colpito Majdal Shams sul Golan. In quell'attacco, almeno 12 persone, inclusi bambini, sono state uccise. Herzog ha sottolineato che Israele "ha il diritto di difendersi".
Hezbollah ha ampliato la portata dei suoi attacchi missilistici durante la notte, includendo la vasta area di Haifa e la valle di Jezreel, dove vivono due milioni di israeliani. Dopo che ieri sera l'esercito (Idf) ha cambiato le linee guida di sicurezza per i civili nell'area, centinaia di migliaia di persone hanno dovuto lasciare le loro abitazioni per raggiungere i rifugi durante gli allarmi nella notte e nella mattinata, come riferiscono i media locali. L'Idf ha affermato che i razzi lanciati da Hezbollah dal Libano erano
diretti "contro aree civili".
Come conseguenza dell'escalation militare con il Libano, dopo il centinaio di razzi lanciati da Hezbollah, nel nord di Israele "centinaia di migliaia di persone hanno dovuto rifugiarsi nei rifugi antiaerei nel nord di Israele". Lo ha riferito il portavoce dell'esercito, il tenente colonnello Nadav Shoshani. La difesa passiva israeliana ha inoltre ordinato la chiusura di tutte le scuole fino alle 18 di lunedì nelle regioni settentrionali del Paese, alcune delle quali si trovano fino a 80 chilometri dal confine libanese. "Siamo sotto una pressione crescente da parte di Hezbollah e viceversa. Ad Haifa molte scuole sono chiuse e gli uffici sono vuoti. Questo mi ricorda il 7 ottobre, quando tutti restavano a casa", ha testimoniato Patrice Wolff, residente nella città a nord di Israele.
Il ministero della Salute ha comunicato questa mattina di aver disposto che tutti gli ospedali nel nord di Israele operino esclusivamente nei loro rifugi protetti, in conformità con le istruzioni della difesa civile.
Militari dell'esercito israeliano hanno fatto irruzione nella sede di Ramallah di Al Jazeera per notificare la chiusura per 45 giorni. L'ingresso dei militari negli uffici della Cisgiordania è stato testimoniato in diretta dalla stessa emittente qatariota.
Con un comunicato, gruppi armati filo-iraniani in Iraq hanno rivendicato un lancio di droni su Israele.
Tre persone sono rimaste lievemente ferite in seguito al lancio di razzi da parte di Hezbollah contro il nord di Israele. Lo ha riferito il servizio di soccorso Magen David Adom, mentre il quotidiano Haaretz riferisce di incendi nell'area di Haifa, dove i razzi avrebbero colpito una casa e un'auto.