Sabato 27 Luglio 2024
ANTONELLA COPPARI
Esteri

Guerra Israele-Hamas, i genitori di un ostaggio: "Anche con un braccio solo, ma fate tornare a casa il nostro splendido Hersh"

La mamma e il papà di un 23enne israeliano a Roma per incontrare il Papa. "Ha bisogno di un intervento chirurgico, i medici devono poter entrare a Gaza"

Roma, 22 novembre 2023 – “Finché non vedremo i cari rapiti tra le nostre braccia non ci crediamo". Rachel Goldberg e Jonathan Polin – con doppia cittadinanza, anche americana – sperano ma vogliono evitare ogni rischio di ottimistica illusione. Sono arrivati ieri a Roma con una delegazione di parenti di ostaggi presi da Hamas il 7 ottobre. In quel sabato nero, il loro figlio, Hersh, 23 anni, è stato rapito al Nova Festival: ha perso un braccio a causa delle granate lanciate dai terroristi. I genitori l’hanno saputo tramite un video di un giornalista che stava girando un documentario sul Festival trovato da un soldato israeliano: "Anche con un braccio solo, l’importante è che torni a casa", dicono. Per parlare con noi, non erano nel gruppo che ha visto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Stamani, insieme al resto della delegazione, sono attesi in Vaticano dal Papa che incontrerà – separatamente – familiari di palestinesi a Gaza.

Una manifestazione a Israele per la liberazione degli ostaggi di Hamas
Una manifestazione a Israele per la liberazione degli ostaggi di Hamas

Non credete che l’accordo per la liberazione di alcuni ostaggi sia vicino?

Rachel: "In questi 46 giorni ci sono state molte voci. Spero che questa volta sia finalmente vero. Penso ai bambini, al trauma che stanno vivendo: quasi cinquanta giorni sotto terra. Io li voglio fuori. Tutti. I bambini, i ragazzi, le donne, gli adulti".

Siete riusciti ad avere notizie di vostro figlio dopo quel terribile video?

Jonathan: "No, abbiamo chiesto a tutte le organizzazioni umanitarie. Nessuna notizia. Però abbiamo mostrato il video a diversi medici, e tutti hanno detto che Hersh ha bisogno di un intervento chirurgico immediato. La buona notizia è che si tratta di un intervento semplice, che si può fare anche a Gaza. Dovrebbero permettere ai medici di entrare nella Striscia per curare gli ostaggi che stanno male".

Rachel: "Ci sono molti feriti come Hersh. Abbiamo chiesto aiuto a tutte le associazioni umanitarie, nessuno è andato a vederli. Ma noi speriamo che li curino: dicono che, in teoria, vogliono gli ostaggi vivi".

Il governo israeliano avrebbe dovuto rinviare l’intervento a Gaza fino alla liberazione degli ostaggi?

Jonathan : "Sono questioni politiche, non vogliamo entrare in queste cose".

Rachel: "Io sono una mamma".

Mamma? In italiano? Finora avete parlato in inglese .

Rache l: "Mio figlio mi ha sempre chiamato mamma, fin da piccolo. Una mamma che non dorme da 45 notti. È stanca. E prega perché il suo bellissimo ragazzo venga rilasciato. Sembriamo normali, ma viviamo in un universo parallelo".

Jonathan: "Io invece sono il suo ’dadda’".

Quali sono le posizioni di Hersh sul conflitto?

Jonathan: "È un pacifista, come noi. La cosa ironica è che la maggior parte dei partecipanti al rave sono pacifisti. Nessuno dovrebbe essere mai preso in ostaggio, certo non chi lotta per la pace e la convivenza".

Rachel: "Hersh è meraviglioso. Ama viaggiare, quest’estate è stato in diverse città europee, tra cui Milano. E ha già comprato il biglietto aereo per andare in India".

Cosa può fare per voi il governo italiano?

Rachel: "Molto, moltissimo. Vogliamo che tutti quelli che hanno a cuore la libertà come l’Italia dicano di rilasciare gli ostaggi".

Finalmente incontrate il Papa, che vedrà anche i palestinesi. Cosa vi aspettate da lui?

Rachel : "È giusto che veda chi soffre. Gli ostaggi soffrono e i civili palestinesi soffrono. Ci vede tutti come figli di Dio che soffrono, e vuole aiutarci. Mi sento fortunata per avere l’opportunità di incontrare questo santo uomo. Molti cattolici sognano di parlare con lui. Ha parlato tanto di questa tragedia.".

Vi siete mai pentiti in questi giorni di aver lasciato gli Stati Uniti per andare in Israele?

Rachel: "No. Questa è la nostra vita. Ed è qui che dovremmo essere".

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