Roma, 20 novembre 2023 – Nuovo raid nella notte a Gaza City, 12 palestinesi uccisi e decine di feriti nel bombardamento dell’ospedale Indonesiano, nel nord della città. Le milizie israeliane avrebbero colpito e poi circondato la struttura: secondo i media locali, il nosocomio è al buio e i militari dell’Idf sarebbero sparando a chiunque cerchi di lasciare la struttura. Tra le vittime, pazienti e persone in cerca di riparo.
"L'esercito israeliano sta assediando l'ospedale indonesiano e temiamo che lì succeda la stessa cosa che ad al-Shifa", dice il portavoce del Ministero della Salute di Hamas, Ashraf al-Qidreh. Israele ritiene che l'ospedale sia utilizzato da Hamas come suo centro operativo, ma i sanitari smentiscono. La Cina si dice pronta a lavorare per la fine del conflitto: “Lavoriamo insieme per riportare la pace in Medio Oriente”. L'Egitto dice no allo sfollamento dei palestinesi da Gaza. Nel frattempo, i 28 neonati prematuri provenienti dall’ospedale di al-Shifa sono giunti al valico di Rafah, mentre altre due cisterne sono entrate nella Striscia.
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"Si era già parlato in passato di un programma chimico da parte di Al Qaeda, ora è il turno di Hamas. Ma una cosa è la speranza, un'altra è la capacità di farlo davvero". Così all'Adnkronos Andrea Margelletti, presidente del Cesi, commentando la denuncia delle Idf, che oggi hanno reso noto un manuale di 26 pagine sequestrato ad alcuni dei terroristi entrati in Israele lo scorso 7 ottobre, contenente le istruzioni per produrre e utilizzare tossine botuliniche . "Per condurre un attacco biologico, per portare avanti una guerra batteriologica o chimica occorrono capacità, addestramento, persone, strumenti, che sono anni luce lontane da quello che possono esprimere i gruppi jihadistici attuali. Per trattare alcune realtà biologiche esistono laboratori di altissimo livello in tutto il mondo con dei protocolli di sicurezza che sono estremamente rigidi. E' improbabile che Hamas abbia quelle capacità, le abbiamo viste tutti le immagini di Gaza, non hanno neppure un'industria missilistica".
Il presidente americano Joe Biden ha detto di ritenere che un accordo sul rilascio degli ostaggi in mano di Hamas nella Striscia di Gaza sia vicino. Durante la cerimonia per graziare un tacchino tenuta oggi alla Casa Bianca in vista del Giorno del ringraziamento, un giornalista ha chiesto al presidente se è vicino un accordo per il rilascio degli ostaggi e Biden ha risposto: "Credo di sì". Quando poi lo stesso giornalista gli ha chiesto di nuovo se ci crede, Biden ha risposto: "Sì".
Sale a 13.300 il bilancio delle vittime a Gaza da quando Israele ha iniziato a colpire la Striscia in risposta agli attacchi del 7 ottobre compiuti dai miliziani di Hamas. Lo riferisce il ministero della Sanità di Hamas.
Le sirene d'allarme razzi da Gaza sono risuonate per il secondo giorno consecutivo a Tel Aviv e nel centro di Israele, compresa la zona dell'aeroporto Ben Gurion, inviando la gente nei rifugi. Lo ha riferito il portavoce militare e lo ha constatato l'Ansa sul posto. Secondo i media, si è trattato di una salva di forte intensità.
"Il nostro obiettivo in questa guerra è, innanzitutto, continuare a distruggere tutte le infrastrutture terroristiche e governative di Hamas ovunque nella Striscia di Gaza fino alla caduta del regime. E due, riportare i nostri ostaggi sani e salvi alle loro famiglie". Lo afferma in un'intervista all'Adnkronos il portavoce del governo israeliano, Eylon Levy, precisando di non poter commentare i negoziati in corso per il rilascio degli ostaggi. "Sono in bilico vite umane. Siamo profondamente preoccupati. La società israeliana è in pensiero per i 240 ostaggi nella Striscia di Gaza, tra cui 30 bambini, che sono stati rapiti dopo che gli squadroni della morte di Hamas hanno massacrato, torturato e violentato nei nostri villaggi - spiega - Stiamo facendo tutto il possibile per riportarli a casa, ma queste sono trattative delicate e meno diciamo meglio è"
Ventotto bambini prematuri provenienti dall'ospedale Al Shifa di Gaza sono arrivati al valico di Rafah. Lo riporta l'emittente statale egiziana al Qahera. Intanto due cisterne di carburante sono entrate nella Striscia di Gaza portando il totale a 9.
Il quotidiano israeliano Haaretz riporta che una fonte "coinvolta nei negoziati con Hamas" ha riferito che l'organizzazione sta valutando la possibilità di aumentare il numero di ostaggi che è disposta a rilasciare. Secondo la fonte, i colloqui sarebbero in corso. "I contatti indiretti tra Israele e Hamas sono già falliti due volte, occorre ancora pazienza", ha aggiunto.
Lo sfollamento della popolazione palestinese da Gaza è "una linea rossa". Lo ha ribadito il ministro degli Esteri egiziano, Sameh Shoukri, durante l'incontro a Pechino tra una delegazione composta da Paesi arabi, a maggioranza musulmana ed organizzazioni regionali (Egitto, Arabia Saudita, Giordania, Indonesia, Anp e Oci) con il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi.
"C'è una politica dichiarata che mira allo sfollamento dei palestinesi da Gaza, ma la forte posizione di rifiuto da parte dell'Egitto e dei Paesi arabi è una linea rossa. Lo sfollamento minaccerà la pace, la sicurezza e la stabilità della regione e del mondo", ha affermato Shoukri, secondo quanto riferito dal suo portavoce, Ahmed Abu Zeid, sul social X.
La comunità internazionale deve agire con urgenza per fermare il "disastro umanitario" in corso nella Striscia di Gaza. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, rivolgendosi ai ministri degli Esteri dei Paesi arabi e musulmani e al segretario generale dell'Organizzazione per la cooperazione islamica (Oci) in visita nel Paese asiatico. "Lavoriamo insieme per raffreddare rapidamente la situazione a Gaza e ripristinare la pace in Medio Oriente il prima possibile", ha detto Wang. Una delegazione composta dai ministri degli Esteri dell'Autorità nazionale palestinese (Anp), dell'Indonesia, dell'Egitto, dell'Arabia Saudita e della Giordania si trova a Pechino per colloqui volti ad "ridurre l'escalation" nel conflitto tra Israele e Hamas.
Almeno "12 pazienti e i loro parenti" sono stati uccisi e "decine" di altre persone sono rimaste "ferite" in un attacco israeliano contro l'ospedale indonesiano a nord di Gaza City: lo ha reso noto oggi Ashraf al-Qidreh, portavoce del Ministero della Salute di Hamas, aggiornando un precedente bilancio di otto vittime. "L'esercito israeliano sta assediando l'ospedale indonesiano e
temiamo che lì succeda la stessa cosa che ad al-Shifa", ha aggiunto il dottor Qidreh. Israele ritiene che l'ospedale sia utilizzato da Hamas come suo centro operativo. Il governo indonesiano e il personale del centro ospedaliero smentiscono però questa ipotesi.