Tel Aviv, 23 ottobre 2023 – Hamas, grazie alla mediazione del Qatar e dell’Egitto, sembrava pronto a rilasciare alcuni ostaggi con doppio passaporto, ma l’accordo è saltato all’ultimo. La Croce rossa si preparava a ricevere almeno una cinquantina di prigionieri dei miliziani: Hamas chiedeva che Israele facesse passare assieme agli aiuti anche del carburante, e in cambio avrebbe rilasciato i prigionieri pattuiti. Ma Tel Aviv ha rifiutato di accettare e lo scambio è fallito nella ultime ore.
Comunque l’organizzazione terroristica in serata ha liberato due donne grazie alla mediazione dell’Egitto: Yocheved Levschitz ha 85 anni, Nurit Yitzhak 79, entrambe del kibbutz di Nir Oz.
Intanto resta altissima la tensione a Gaza con 400 morti nelle ultime 24 ore della guerra in Medio Oriente. L’invasione di terra dell’enclave per ora “è rinviata”. Gli Stati Uniti hanno espresso a Israele “l'intenzione di dispiegare forze aggiuntive, in preparazione dell’operazione, a causa dei timori di un'escalation degli attacchi iraniani contro le sue forze nella regione”. Lo riporta la radio militare israeliana. La scelta di “prendere tempo” sembrerebbe legata, inoltre, “alla negoziazione per la liberazione degli ostaggi di Hamas”.
Hamas, il manuale per gestire gli ostaggi
Intanto, Israele ha colpito cellule terroristiche di Hezbollah in Libano e il ministro della Difesa Guido Crosetto ha fatto una visita lampo al contingente italiano.
Trema il fronte interno a Israele dove “almeno tre ministri stanno considerando la possibilità di rassegnare le dimissioni per obbligare il premier Benyamin Netanyahu ad assumersi pubblicamente le proprie responsabilità in seguito all'attacco a sorpresa sferrato da Hamas il 7 ottobre”.
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Le ultime notizie in diretta
"Purtroppo anche Nir Forti è deceduto. Era l'ultimo dei 3 italo-israeliani dispersi. Mi stringo al dolore dei suoi genitori, li avevo incontrati durante la visita a Tel Aviv. Morire a 29 anni, barbaramente ucciso dai terroristi, è profondamente ingiusto. Prego per te, giovane Nir", ha scritto su X il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.
Il possibile rilascio di 50 ostaggi vacillano perché Hamas avrebbe chiesto in cambio di consentire le consegne di carburante a Gaza, scrive il Wall Street Journal citando alcune fonti.
Le due donne anziane liberate da Hamas sono arrivate al terminal del valico di Rafah tra Gaza e l'Egitto, hanno riferito media egiziani. Le due donne sono state liberate con la mediazione dell'Egitto e del Qatar per "impellenti motivi umanitari".
Abu Obeida, portavoce di Hamas ha annunciato di aver rilasciato due donne prese in ostaggio durante l'attacco del 7 ottobre in Israele. Il portavoce di Hamas in Egitto ha affermato il rilascio, "per ragioni umanitarie" è stato possibile con la mediazione egiziana e del Qatar. "Abbiamo rilasciato Nurit Yitzhak e Yochved Lifshitz, nonostante Israele abbia violato 8 procedure concordate con il mediatore, a cui aveva promesso di attenersi durante questa giornata per completare il processo di consegna", ha dichiarato Abu Obeida.
Israele ha confermato il rilascio di altri due ostaggi da parte dell'ala militare di Hamas, le Brigate al Qassam: si tratta di due donne. Lo riporta la tv Kan.
Hamas ha annunciato di aver rilasciato due ostaggi. Haaretz, che dà la notizia, cita un portavoce del gruppo palestinese.
Il portavoce per il consiglio della sicurezza americana, John Kirby, in un briefing per la stampa ha reso noto che gli Stati Uniti hanno inviato consiglieri militari in Israele. I funzionari inviati "hanno esperienza nel tipo di operazioni che Israele sta conducendo e che potrebbe condurre in futuro".
La Croce Rossa si starebbe preparando al rilascio di 50 ostaggi di doppia nazionalità nella zona di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. L'accordo sarebbe stato possibile con la mediazione del Qatar.
"Ho appreso del decesso di Liliach Le Havron, italo-israeliana e moglie di Evitar Kipnis il cui corpo era stato ritrovato nei giorni scorsi. Entrambi erano scomparsi dopo l'attacco di Hamas. Rinnovo le condoglianze ai figli e alla famiglia. Per l'Italia un altro giorno di lutto». Lo scrive Antonio Tajani su X.
Secondo una fonte della sicurezza egiziana alcuni prigionieri con doppia nazionalità detenuti da Hamas stanno per essere rilasciati al valico di Rafah. Gli ostaggi saranno consegnati alle ambasciate dei loro Paesi. Le ambulanze sono già al valico. Non ci sono al momento conferme ufficiali né da parte di Israele né da parte di Hamas. Per Al Arabiya si tratta di una cinquantina di persone.
Il premier britannico Rishi Sunak ha riferito in Palrlamento che la prima ricostruzione dell'intelligence britannica avalla, almeno in termini di "probabilità", la versione israeliana di un razzo palestinese fuori controllo dietro l'esplosione che ha fatto strage in un ospedale della Striscia di Gaza.
Israele cancellerà Greta Thunberg dalle aule scolastiche del Paese: il ministero dell'Istruzione rimuoverà ogni riferimento alla giovane attivista per il clima dopo il post da lei pubblicato nel fine settimana di solidarietà con Gaza. 'Stay with Gaza', aveva postato la giovane svedese assieme altre attiviste nella foto pubblicata sabato on line.
Aerei da guerra israeliani hanno colpito un'altra moschea nella Striscia di Gaza, portando a 32 il numero totale di moschee distrutte nel territorio dal 7 ottobre. Lo sostiene il ministero degli Interni dell'enclave, citato da Al Jazeera, aggiungendo che il raid aereo ha preso di mira la moschea Al-Noor Al-Mohammedi nel quartiere di Sheikh Radwan a Gaza.
Israele ha intercettato oggi quasi simultaneamente un drone degli Hezbollah giunto dal Libano e due droni di Hamas lanciati da Gaza. Lo ha riferito la radio militare. Il primo drone è stato abbattuto da una batteria di Patriot all'altezza di Akko (S. Giovanni d'Acri) dopo che aveva sorvolato un tratto di mare. I due droni di Hamas sono stati abbattuti mentre erano diretti verso la zona di
Israele limitrofa alla striscia di Gaza. Non si segnalano danni né vittime.
Gli attacchi dell'esercito israeliano si intensificheranno nelle aree del campo profughi di al-Nassr e in quello di al-Shati, nella Striscia di Gaza. Lo hanno riferito ad Al Jazeera fonti di Gaza, secondo le quali l'Idf avrebbe intimato ai residenti dei campi di evacuarli entro le 16.
"Almeno tre ministri" israeliani stanno considerando la possibilità di rassegnare le dimissioni per obbligare il premier Benyamin Netanyahu ad assumersi pubblicamente le proprie responsabilità in seguito all'attacco a sorpresa sferrato da Hamas il 7 ottobre. Lo ha appreso il sito Ynet, del quotidiano Yediot Ahronot, senza peraltro pubblicare i loro nomi. Il sito pubblica anche un sondaggio di opinione secondo cui il 75% degli israeliani addossano a Netanyahu la responsabilità della totale sorpresa del Paese per l'attacco di Hamas. Oggi il giornale ha anche affermato che ci sono tensioni fra Netanyahu e l'esercito.
Il comandante in seconda della Guardia Rivoluzionaria iraniana Ali Fadavi ha minacciato di attaccare Israele, indicando come obiettivo la città di Haifa. Lo scrive su X
Iran International.
Il presidente della Francia, Emmanuel Macron, si renderà in visita in Israele nella giornata di domani e vi rimarrà fino al giorno seguente. Lo rende noto un comunicato dell'Eliseo.
L'esercito israeliano ha fatto sapere di aver lanciato un razzo intercettore in direzione di "obiettivo aereo sospetto" che era entrato dal Libano in territorio dello stato ebraico. A seguito della intercettazione le sirene di allarme sono state attivate in aree aperte del nord di Israele.
Israele avrebbe deciso di "ritardare" l'offensiva di terra in attesa dell'arrivo di altre forze Usa nella regione. Lo ha riferito la Radio militare israeliana secondo cui gli Usa hanno fatto sapere a Israele la loro intenzione "di schierare altre forze in Medio Oriente in vista dell'operazione di terra a causa delle minacce dell'Iran di agire su vari fronti". La Radio militare ha detto che questa non è l'unica ragione del rinvio ma che ce ne sono anche altre, tra cui la presenza nel nord della Striscia di Gaza di 350mila civili palestinesi.
Un terzo convoglio di camion con aiuti umanitari è entrato dal valico di Rafah diretto alla Striscia di Gaza, hanno detto un operatore umanitario e due fonti della sicurezza citati da Haaretz.
Dopo molte ore di calma sono riprese le sirene di allarme per i razzi da Gaza nel sud e nel centro del Paese, in particolare nella città costiera di Ashkelon. Lo ha fatto sapere il portavoce militare.
Il ministro della difesa italiano Guido Crosetto è in visita in Libano per incontrare gli oltre mille militari italiani dispiegati nel sud del paese a ridosso della linea di demarcazione con Israele. Nella base militare di Shamaa il ministro è stato accolto dal generale Giovanni Brafa Musicoro, a capo del contingente italiano composto principalmente dalla Brigata 'Granatierì di Sardegna. "Continua lo sforzo della Difesa - sottolinea il ministero su X - per prevenire un ulteriore deterioramento della situazione in Medio Oriente". "Tutti dobbiamo lavorare perché non ci sia un'escalation, un peggioramento del conflitto. Sarebbe drammatico se queste vicende infiammassero il mondo islamico e scatenassero una nuova guerra tra occidente e islam". "E' la prima volta - ha spiegato Crosetto ai microfoni di Rainews 24 - che vedo un attivismo così corale per evitare che la situazione peggiori. I paesi hanno capito che più che lamentarsi per gli incendi che divampano è meglio buttare acqua sul fuoco".
I miliziani di Hamas rilasceranno 50 ostaggi con doppia nazionalità. Lo scrive il New York Times citando un funzionario dell'esercito israeliano. Hamas, ha proseguito la fonte, ha avvertito Israele che un'invasione di terra della Striscia di Gaza ridurrà le possibilità che gli ostaggi vengano liberati. "Un alto funzionario militare israeliano ha affermato che, sulla base dei colloqui tra Stati Uniti e Qatar, Hamas potrebbe rilasciare circa 50 cittadini con doppia nazionalità separatamente da qualsiasi accordo più ampio", si legge sul giornale.
L'esercito israeliano ha annunciato di aver preso di mira una cellula armata attiva nel sud del Libano. Le forze armate israeliane hanno reso noto oggi di aver lanciato un attacco contro una cellula armata in territorio libanese e di aver distrutto un lanciatore anticarro che questo gruppo stava utilizzando contro le sue truppe. A riportarlo oggi è il giornale israeliano Yedioth Ahronoth. Il quotidiano ha aggiunto che il gruppo prevedeva di lanciare un missile anticarro in una zona sicura, secondo quanto ha detto un portavoce dell'esercito israeliano.
“La guerra in Israele e in Ucraina hanno diverse radici e conseguenze, ma causano egualmente scosse telluriche in tutto il mondo. La Russia si sta certamente avvantaggiando di questa situazione”. A dirlo è l’alto rappresentante europeo per gli affari esteri Josep Borrell, arrivando in Lussemburgo. “Le accuse di doppi standard c'erano prima della guerra e ora ritornano: dobbiamo essere molto attenti a mostrare la stessa preoccupazione per ogni civile ucciso. Certo, diamo forte sostegno a Israele perché ha patito uno degli attacchi più forti contro il popolo ebraico, ma dobbiamo anche prendere in considerazione l'uccisione dei palestinesi, anche loro sono vittime di Hamas”, ha sottolineato Borrell.
“I Capi di Stato e di Governo hanno ribadito il loro sostegno a Israele, e il diritto di quest'ultimo di difendersi dal terrorismo, e hanno invocato il rispetto del diritto internazionale umanitario, compresa la protezione dei civili”. È la dichiarazione congiunta diramata dopo l’ultimo vertice tra Usa, Canada, Francia, Germania, Gran Bretagna e Italia. La premier Giorgia Meloni ha partecipato al colloquio insieme al presidente statunitense Joe Biden, al primo ministro canadese Justin Trudeau, al presidente francese Emmanuel Macron, al cancelliere tedesco Olaf Scholz ed al primo ministro britannico Rishi Sunak.
I Governi “hanno accolto con favore la liberazione di due ostaggi e hanno richiesto l'immediato rilascio di tutti gli altri ostaggi”. Si sono inoltre “impegnati ad uno stretto coordinamento per sostenere i loro cittadini presenti nella regione, in particolare quelli desiderosi di lasciare Gaza”. Ma non solo. I Capi di Stato hanno “accolto con favore l'annuncio dei primi convogli umanitari che hanno raggiunto i palestinesi bisognosi di soccorsi a Gaza e hanno espresso il loro impegno a continuare a coordinarsi con i partner della regione per garantire un accesso duraturo e sicuro a cibo, acqua, cure mediche e altra assistenza necessaria per soddisfare le esigenze umanitarie”. Dal colloquio è emerso un forte impegno a “continuare uno stretto coordinamento diplomatico, anche con i partner chiave della regione, per prevenire l'estendersi del conflitto, preservare la stabilità in Medio Oriente e lavorare verso una soluzione politica e una pace duratura”.
Il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, ha avvertito che la campagna militare a Gaza "potrebbe richiedere un mese, due o tre. Ma alla fine non ci sarà più Hamas". Gallant ha parlato dopo un briefing operativo presso il Centro di Comando e Controllo delle operazioni dell'aeronautica militare israeliana.
Non ci sarà “nessun cessate il fuoco” a Gaza mentre Usa e Qatar lavorano per liberare gli oltre 200 ostaggi detenuti da Hamas nell'enclave assediata: lo ha detto alla Cnn un portavoce dell'esercito israeliano, Jonathan Conricus. Il funzionario ha affermato che “non erano a conoscenza” delle richieste degli Stati Uniti per un rinvio della prevista operazione di terra di Israele a Gaza, aggiungendo che sia Israele sia gli Stati Uniti vogliono che tutti gli ostaggi vengano rilasciati “il più rapidamente possibile”. Ma non solo. “Non si può permettere che gli sforzi umanitari abbiano un impatto sulla missione di smantellare Hamas”, ha sottolineato Conricus.
La Casa Bianca ha promesso un ''flusso continuo'' di aiuti a Gaza, dopo che un secondo convoglio di 14 camion è entrato nella Striscia attraverso il valico di Rafah, mentre Israele continua a bombardare l'enclave assediata. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu hanno concordato che ''ora ci sarà un flusso continuo di assistenza a Gaza'', ha riferito la Casa Bianca. L'Onu ha avvertito che il volume degli aiuti in entrata a Gaza era solo il 4% della media giornaliera prima delle ostilità e una frazione di ciò che è necessario, fra scorte di cibo, acqua, medicinali e carburante.
Salgono a 95 i palestinesi uccisi nei territori occupati dall'inizio della guerra di Israele con Hamas a Gaza. Le ultime due vittime uccise nella notte dai soldati israeliani durante un raid in un campo profughi a nord di Ramallah, in Cisgiordania. Secondo il ministero della Sanità dell'Autorità Nazionale Palestinese, i due giovani sono stati raggiunti dal fuoco israeliano, dopo che avevano lanciato pietre contro i soldati che operavano nel campo. E altri quattro sono rimasti feriti dal fuoco dei militari. Secondo l'agenzia di stampa ufficiale palestinese, Wafa, nel corso del raid sono stati arrestati 20 ragazzi.
Sono oltre 320 gli obiettivi colpiti dall'esercito israeliano la notte scorsa nella Striscia. Tra questi – ha fatto sapere il portavoce militare – ci sono bersagli che costituivano minacce per le forze che “nell'area si stanno preparando per le operazioni di terra, incluse decine di postazioni di mortaio e missili anti tank”. Inoltre, scoperti dei tunnel nei quali si nascondevano miliziani e decine di centri operativi sia di Hamas sia della Jihad islamica.
“Tutti noi dobbiamo pensare alla pace, a come riportare indietro gli ostaggi e a trovare una soluzione politica. Anche le Nazioni Unite e il Papa hanno parlato della crisi umanitaria: oggi 2 milioni di persone non hanno acqua, elettricità, le cose basilari”. Lo ha detto ieri sera Patrick Zaki a ‘Che tempo che fa’, ospite della trasmissione di Fabio Fazio.
“Dico sempre che la violenza produce violenza. Con la pace ci deve essere la giustizia – ha proseguito Zaki – non bisogna tenere presente tutto quello che è successo negli anni scorsi. Adesso dovremmo fare attenzione solamente a una soluzione politica. Ci sono persone che muoiono, ecco perché i nostri pensieri devono andare alla pace, chiedere ai leader del mondo di prodigarsi per la pace. So che quello che è successo all'ospedale di Gaza è terribile”. E ancora. Parliamo di pace – ha concluso – l'Unione Europea possa gestire le varie posizioni di questo conflitto. Spero si possa arrivare subito a un cessate il fuoco”.
Duecentomila razzi e fino a centomila combattenti. A tanto ammonterebbe la forza del movimento libanese sciita di Hezbollah secondo l'Institute for National Security Studies (Inss), un ‘think tank’ indipendente con sede a Tel Aviv. L'istituto ribadisce che Hezbollah è sostenuto dall'Iran, che gli ha fornito ingenti scorte di armi. "Hezbollah è composto sia da soldati regolari e sia da soldati di riserva, stimati tra i 50mila e i 100mila combattenti", afferma il rapporto. Il gruppo riceve "sostegno esterno" da attivisti sciiti, compresi quelli provenienti da paesi vicini come Afghanistan, Pakistan, Siria e Iraq, afferma il documento. Hezbollah vanta "impressionanti mezzi di attacco", prosegue il rapporto, che parla di un vasto arsenale compreso tra 150mila e 200mila razzi, mitragliatrici e missili.
Le Forze di difesa israeliane hanno condotto raid aerei vicino a due ospedali di Gaza, quello di Al-Shifa e di Al-Quds. Lo sostiene l'agenzia di stampa palestinese Wafa, mentre al momento non ci sono conferme dall'Idf. Nelle scorse ore, però, i militari israeliani avevano diffuso fotografie in cui si vedevano lanciarazzi collocati da Hamas vicino a ospedali, scuole, parco giochi e anche una sede delle Nazioni Unite a Gaza. "Hamas mette direttamente in pericolo gli abitanti di Gaza, gli israeliani e la comunità internazionale", hanno affermato le Idf condividendo le immagini.
La Casa Bianca ha chiesto il rinvio dell'offensiva di Israele sulla Striscia di Gaza. Diversi funzionari statunitensi hanno riferito al New York Times che il governo statunitense vuole che Israele conceda più tempo per i negoziati sugli ostaggi trattenuti a Gaza e per la consegna degli aiuti nella Striscia, prima del lancio dell'operazione di terra. Una notizia che era già trapelata ieri sulla Cnn. Il NYT aggiunge, secondo le sue fonti, che l'amministrazione Biden intende anche aumentare la sua preparazione per eventuali attacchi contro obiettivi statunitensi nella regione da parte di gruppi con sede in Iran. Rischi che potrebbero aumentare man mano che la guerra continua.
Secondo quanto dichiarato, il messaggio è stato trasmesso a Israele tramite il segretario americano alla Difesa Lloyd Austin, che parla quasi ogni giorno con il ministro israeliano Yoav Gallant. E inoltre, ieri, il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha parlato nuovamente con il primo ministro Benjamin Netanyahu. Nello stesso tempo, Washington teme, secondo i funzionari interpellati, che il rinvio dell’invasione di terra possa essere sfruttato dall’Iran e dai suoi alleati.
Due palestinesi sono morti e 4 sono rimasti feriti in violenti scontri con l'esercito israeliano avvenuti nel campo profughi di Jalazoun, a nord di Ramallah in Cisgiordania. Lo ha fatto sapere, citato dalla Wafa, il ministero della Sanità dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) che ha identificato i due morti in Mahmoud Saif Al -Tarish Nakhla e Muhammad Nidal Alyan, “uccisi da proiettili”.
Resta alta la tensione al confine con il Libano. L'esercito israeliano ha detto di aver colpito una cellula terroristica in territorio libanese e distrutto una postazione di lancio di razzi. Secondo il portavoce dell’Idf, la cellula stava programmando di mettere in atto un attacco verso la cittadina israeliana di Shlomi.
Il presidente israeliano Isaac Herzog ha dichiarato che in una chiavetta Usb rinvenuta sul corpo di un terrorista di Hamas, coinvolto negli attacchi del 7 ottobre, sono state scoperte istruzioni per la fabbricazione di un'arma chimica da utilizzare su obiettivi civili. L'ufficio di Herzog ha fornito alla Cnn due pagine di un manuale trovato nella chiavetta Usb di un terrorista ucciso, che includeva uno schizzo grezzo di un dispositivo composto da oggetti domestici combinati con agenti chimici. Altri contenuti della chiavetta Usb includerebbero "un manuale per il rapimento di prigionieri e
istruzioni per l'uso di sostanze chimiche per l'omicidio di massa".
Il governo israeliano non ha fornito indicazioni sul fatto che i militanti di Hamas coinvolti nell'attacco del 7 ottobre avessero i mezzi per effettuare un attacco chimico. Herzog ha affermato che i documenti indicano un legame ideologico tra Hamas e altri gruppi terroristici islamici: "Abbiamo a che fare con l'Isis, al Qaeda e Hamas, ecco con cosa abbiamo a che fare".