Roma, 10 settembre 2024 – Raid aereo a Khan Younis, bombardato nella notte una tendopoli di sfollati nell’area umanitaria Al-Mawasi. Il bilancio (provvisorio) è stato rivisto al ribasso dal ministero della Salute di Gaza che parla ora di “almeno 19 vittime”, contro le 40 comunicate inizialmente. I feriti sarebbero 60. Secondo l’Idf, è stato “colpito un centro di comando di Hamas dove operavano importanti terroristi, prese misure per mitigare rischi sui civili”. I soccorritori: "Intere famiglie scomparse sotto la sabbia". Un volontario: “Crateri profondi sette metri, seppellite più di 20 tende". Nella notte, l’Idf ha sferrati un attacco anche in Libano, colpiti edifici di Hezbollah. Israele oggi ha ammesso che “molto probabilmente” è stato il suo esercito a colpire a morte “indirettamente e involontariamente” l’attivista turco americana Aysenur Ezgi Eygi.
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Israele ha proposto al leader di Hamas, Yahya Sinwar, un salvacondotto per uscire da Gaza in cambio del rilascio degli ostaggi israeliani e della rinuncia da parte dell'organizzazione al controllo sulla Striscia. Lo ha detto il coordinatore del governo israeliano per gli ostaggi, Gal Hirsch, in un'intervista a Bloomberg ripresa da Haaretz. "Sono pronto a fornire un passaggio sicuro a Sinwar, alla sua famiglia, a chiunque voglia unirsi a lui", ha detto Hirsch. "Vogliamo indietro gli ostaggi. Vogliamo la smilitarizzazione, la deradicalizzazione ovviamente, un nuovo sistema che gestisca Gaza2.
Idf pubblica un video che mostra l'interno di un tunnel di Hamas nel quartiere Tel Sultan di Rafah, dove sei ostaggi israeliani sono stati assassinati dai terroristi di Hamas e poco dopo sono stati trovati e recuperati dalle truppe israeliane, lo riferisce il Times of Israel. Si ritiene che gli ostaggi Hersh Goldberg-Polin, Eden Yerushalmi, Ori Danino, Alex Lobanov, Carmel Gat e Almog Sarusi siano stati giustiziati nel tunnel dai loro rapitori il 29 agosto, prima di essere scoperti dalle truppe meno di due giorni dopo. Il video girato dal portavoce dell'Idf, contrammiraglio Daniel Hagari, è stato recentemente mostrato alle famiglie degli ostaggi e ai membri del governo israeliano. Il tunnel in cui sono stati trovati i loro corpi era uno stretto passaggio lungo 120 metri, non abbastanza alto per starci in piedi senza chinarsi, che collegava parti di una vasta rete sotterranea nel quartiere di Tel Sultan, che secondo le Idf apparteneva alla Brigata Rafah di Hamas. All'interno del tunnel, situato a circa 20 metri sottoterra, Idf hanno trovato cibo e attrezzature che, a loro giudizio, erano state utilizzate dai terroristi di Hamas e dagli ostaggi israeliani per sopravvivere sottoterra per lunghi periodi, almeno diverse settimane. "Qui vedete il loro sangue sul pavimento. Qui vedete i loro ultimi momenti e qui sono stati brutalmente assassinati", dice Hagari nel video.
Le forze israeliane hanno fatto irruzione nel centro di emergenza della Mezzaluna Rossa Palestinese (Prcs) a Tulkarem dopo averlo circondato e aver ordinato ai paramedici e agli altri membri dell'equipaggio di andarsene. Lo ha scritto su X la Prcs. In precedenza, i soldati israeliani avevano fatto irruzione nella città occupata nel nord della Cisgiordania, uccidendo due persone.
L'esercito israeliano ha annunciato di ritenere "molto probabile" che le sue forze abbiano ucciso "indirettamente e involontariamente" l'attivista turco-americana Aysenur Ezgi Eygi, ferita a morte da un colpo di pistola alla testa nei giorni scorsi vicino a Nablus, in Cisgiordania, mentre partecipava a una protesta in difesa di agricoltori palestinesi. L'inchiesta "ha rivelato che è altamente probabile che sia stata colpita indirettamente e involontariamente dal fuoco dell'Idf, che non era diretto a lei ma al principale istigatore della rivolta", ha affermato l'esercito in una dichiarazione.
Il Ministero della Salute di Gaza, guidato da Hamas, ha affermato che almeno 19 persone sono state uccise nel raid israeliano sul campo di Khan Yunis, rivedendo al ribasso il bilancio iniziale. Lo scrive il Times of Israel. La Difesa civile aveva precedentemente affermato che 40 persone erano state uccise nell'attacco di questa mattina. L'esercito israeliano aveva contestato tale bilancio, affermando di aver utilizzato munizioni precise contro un gruppo di militanti. Il Ministero ha però aggiunto che il bilancio dell'attacco potrebbe aumentare, visto che ci sono anche 60 feriti.
Riapre questa mattina il valico di Allenby, tra Cisgiordania e Giordania, chiuso domenica dopo l'attacco terroristico che ha causato la morte di tre civili israeliani. Il ponte resterà però chiuso al traffico commerciale. A disporre la riapertura sono stati i responsabili della sicurezza, secondo quanto riporta il Times of Israel, che cita l'Autorità aeroportuale israeliana, responsabile della gestione del valico.
I miliziani yemeniti Houthi hanno rivendicato di aver abbattuto un drone americano MQ-9 nella provincia di Saada, nello Yemen settentrionale. Lo ha reso noto il portavoce militare degli Houthi Yahya Saree, spiegando che il drone è stato abbattuto mentre svolgeva operazioni di ricognizione e combattimento nello spazio aereo yemenita.
Tre droni carichi di esplosivo lanciati dal Libano hanno colpito oggi la zona limitrofa alla comunità di confine di Shlomi e ferito leggermente due soldati. Lo hanno indicato le Idf, le Forze di Difesa israeliane. Hezbollah si è assunto la responsabilità dell'attacco, affermando di aver preso di mira una base militare nella zona. Le Idf affermano che i soldati sono stati portati in ospedale in buone condizioni. Nel frattempo, l'esercito israeliano ha dichiarato che i caccia israeliani hanno colpito diversi edifici e postazioni di osservazione appartenenti a Hezbollah nel sud del Libano, a Kafr Kila.
Le Forze di difesa israeliane hanno annunciato di aver colpito con raid aerei sferrati in nottata alcuni edifici usati da Hezbollah nel Libano meridionale. I bersagli colpiti si trovano nelle zone di Ayta ash-Shab, Khiam e Naqoura, ha precisato l'Idf, citato dal Times of Israel.
L'Egitto ha accettato di consentire al presidente dell'Autorità Palestinese (Anp) Mahmoud Abbas (Abu Mazen) di entrare nella Striscia di Gaza attraverso il valico di Rafah a condizione che Israele approvi la visita: lo riporta il Jerusalem Post, che cita l'emittente tv Kan. Il 15 agosto Abu Mazen aveva annunciato la sua intenzione di andare a Gaza insieme a membri dell'Anp. Qualche giorno dopo il ministro palestinese Hussein Al-Sheikh aveva inviato una lettera al capo del consiglio di sicurezza nazionale israeliano, Tsachi Hanegbi, per concordare la visita. Sarà il primo ministro Benjamin Netanyahu a decidere se autorizzarla.
Il bilancio attuale del raid a Khan Younis si riferisce alle persone già trovate e trasferite in ospedale, mentre i funzionari della protezione civile hanno segnalato che potrebbero esserci altri civili dispersi sotto le macerie. Un portavoce dell'unità di difesa civile di Hamas, citato dall'agenzia di stampa Shehab, sostiene che intere famiglie “sono state inghiottite da montagne di sabbia sollevatesi durante l'attacco”.
I video diffusi in rete dopo l'attacco mostrano gli abitanti di Gaza che si arrampicano disperatamente sui cumuli di sabbia nell'oscurità, nel tentativo di raggiungere i morti e i feriti. Hamas ha inoltre negato il fatto che uomini armati fossero presenti nel sito preso di mira dagli attacchi israeliani. In una dichiarazione, il gruppo ha anche respinto le accuse di aver sfruttato aree civili per scopi militari. “Questa è una bugia palese che mira a giustificare questi orribili crimini. La resistenza ha negato più volte che qualcuno dei suoi membri esista all'interno di raduni civili o utilizzi questi luoghi per scopi militari”, si legge in una nota.
“Prima dell'attacco, sono state prese numerose misure per mitigare il rischio di danneggiare i civili, tra cui l'uso di munizioni di precisione, sorveglianza aerea e mezzi aggiuntivi”, ha dichiarato un portavoce delle Forze di difesa israeliane commentando il raid di questa notte a Khan Yunis. "Le organizzazioni terroristiche nella Striscia di Gaza continuano ad abusare sistematicamente delle infrastrutture civili e umanitarie, tra cui l'area umanitaria designata, per svolgere attività terroristiche contro lo Stato di Israele e le truppe dell'Idf”, ha insistito il portavoce militare. Hamas ha respinto le affermazioni dell'esercito israeliano secondo cui nella zona erano presenti combattenti del suo gruppo, definendola una "palese" bugia che "mira a giustificare questi orribili crimini". "La resistenza ha negato più volte che qualcuno dei suoi membri si raduna in luoghi civili o utilizzi questi luoghi per scopi militari", ha precisato il gruppo estremista palestinese.
Almeno 40 persone sono state uccise nel sud di Gaza e decine di altre sono rimaste ferite in attacchi israeliani notturni su una zona designata come umanitaria, ha affermato l'autorità di difesa civile gestita da Hamas. L'esercito israeliano ha precisato che i suoi aerei hanno attaccato un centro operativo a Khan Younis appartenente ai combattenti del gruppo palestinese e di avere preso misure per ridurre il rischio di danneggiare i civili. Residenti locali hanno affermato che tre attacchi hanno colpito tende che ospitavano sfollati nella zona umanitaria di al-Mawasi, a ovest della città di Khan Younis, causando enormi crateri. “Quaranta persone sono state uccise e più di 60 ferite, mentre molte sono ancora sotto le macerie", ha detto alla Bbc il direttore operativo dell'autorità di difesa civile di Hamas.
Testimoni hanno invece precisato all'emittente che grandi esplosioni hanno scosso l'area di al-Mawasi poco dopo mezzanotte e che si potevano vedere le fiamme alzarsi verso il cielo. Khaled Mahmoud, un volontario di un ente di beneficenza che vive vicino al sito degli attacchi, ha affermato che lui e altri volontari si sono precipitati ad aiutare ma sono rimasti sbalorditi dalla portata del disastro. "Gli attacchi hanno creato tre crateri profondi sette metri e seppellito più di 20 tende", ha spiegato. E video hanno mostrato civili che scavavano nella sabbia con le mani nel tentativo di salvare i palestinesi da una profonda buca causata dagli attacchi aerei.
“I nostri equipaggi sono ancora al lavoro per recuperare 15 dispersi a seguito dell'attacco alle tende degli sfollati a Mawasi, Khan Yunis”, ha detto all'Afp un funzionario della protezione civile, Mohammed Al-Mughair. Fonti della difesa civile hanno sostenuto separatamente che l'attacco ha lasciato dietro di sè grandi crateri. “Intere famiglie sono scomparse nel massacro di Mawasi Khan Yunis, sotto la sabbia, in buche profonde”, ha dichiarato il portavoce della difesa civile Mahmoud Basal. L'esercito israeliano ha dichiarato in un comunicato che i suoi aerei hanno "colpito importanti terroristi di Hamas" e che “le organizzazioni terroristiche nella Striscia di Gaza continuano ad abusare sistematicamente delle infrastrutture civili e umanitarie, compresa l'Area umanitaria designata, per svolgere attività terroristiche contro lo Stato di Israele e le truppe dell'Idf”. Hamas ha invece affermato che le affermazioni secondo cui i suoi combattenti erano presenti sulla scena dell'attacco sono “una palese menzogna”.
Un funzionario della difesa civile di Gaza ha detto all'Afp che "40 martiri e 60 feriti sono stati recuperati e trasferiti" negli ospedali vicini in seguito a un attacco all'interno della zona umanitaria di Al-Mawasi a Khan Yunis, la principale città meridionale del territorio palestinese.
Hamas ha negato che nell'accampamento bombardato da Israele a Khan Yunis ci fossero propri combattenti, così come sostenuto dall'esercito dello Stato ebraico. "Le accuse dell'occupazione sulla presenza di combattenti della resistenza – spiega una nota su Telegram – sono una palese menzogna".
Sotto la direzione dell'Idf, le forze aeree israeliane hanno "colpito importanti terroristi di Hamas che operavano all'interno di un centro di comando e controllo incorporato nell'area Umanitaria di Khan Yunis". Lo rende noto l'esercito israeliano su Telegram. "Prima dell'attacco, sono state adottate numerose misure per mitigare il rischio di danneggiare i civili", si legge nello stesso post.