Domenica 22 Dicembre 2024
REDAZIONE ESTERI

Chiuse l’ambasciata d’Israele a Roma e altre 28 sedi diplomatiche. Operatori uccisi, l’Idf: rimossi due ufficiali

L’esercito ammette la sua responsabilità nell’attacco al convoglio di World Central Kitchen. Risoluzione Onu contro Tel Aviv. Aiuti a Gaza: riaperti il valico di Erez e il porto di Ashdod

Roma, 5 aprile 2024 – L'esercito israeliano ammette la propria responsabilità per l’uccisione dei sette operatori umanitari della World Central Kitchen e rimuove due alti ufficiali, colpevoli di aver "gestito male informazioni critiche" attinenti alla decisione di far scattare l'attacco e "violato le regole di ingaggio" dell'esercito stesso. Quella verificatasi "è stata una tragedia", ha ripetuto ai giornalisti il portavoce dell'esercito, il contrammiraglio Daniel Hagari. "È stato un evento grave di cui siamo responsabili e che non sarebbe dovuto accadere. Faremo in modo che non accada più".

Tel Aviv ha invece approvato la riapertura del valico di Erez, per la consegna “temporanea” di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. “Notizia positiva, ma dovremo vedere come verrà implementata”, ha commentato l’Onu con cautela. Ed è massima allerta per possibili attacchi da parte dell’Iran che accusa Israele di aver compiuto il raid contro la sua ambasciata di Damasco. Per questo motivo una trentina di sedi diplomatiche (compresa quella a Roma) sono state chiuse.

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Israele attende la vendetta iraniana. Chiusa l’ambasciata a Roma. Hezbollah: svolta nella guerra

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Soldati israeliani vicino all'ingresso di un tunnel nella città di Gaza (Ansa)
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17:43
Biden: "Israele sta facendo quanto ho chiesto"

"Israele sta facendo quello che ho chiesto sugli aiuti a Gaza", ha detto il presidente Usa Joe Biden. In un teso colloquio telefonico con il premier israeliano Benjamin Netanyahu, Biden aveva minacciato ieri di congelare gli aiuti militari allo Stato ebraico se questo non avesse adottato misure concrete per la protezione della popolazione civile a Gaza.

Intanto il capo della Cia è atteso al Cairo per i colloqui sulla tregua e sul rilascio degli ostaggi detenuti da Hamas a Gaza, che  - secondo quanto riferito dalla Casa Bianca - si svolgeranno nel fine settimana.

15:22
Hezbollah: "L'Iran risponderà al'attacco di Israele"

"L'Iran risponderà senza dubbio all'attacco israeliano contro il consolato iraniano a Damasco", ha detto il leader degli Hezbollah libanesi, Hasan Nasrallah, in un discorso televisivo. "Solo Khamenei può decidere come, quando e dove ci sarà la risposta dell'Iran a Israele - ha aggiunto riferendosi al leader iraniano -. L'attacco al consolato costituisce una svolta nella guerra in corso e la regione è entrata in una nuova fase".

15:00
World Central Kitchen chiede un'indagine indipendente sull'attacco

L'organizzazione World Central Kitchen (Wck) chiede che venga creata "una commissione indipendente per indagare" nell'attacco al convoglio umanitario , costato la vita a sette suoi operatori. Pur avendo definito "passi avanti importanti" le misure adottate da Israele dopo aver riconosciuto "i propri errori", infatti, Wck ritiene che "le forze armate israeliane non possono indagare in modo credibile sul proprio fallimento a Gaza". Intanto gli Stati Uniti hanno fatto sapere che rivedranno con attenzione i risultati dell'inchiesta israeliana sulla strage.

 

11:51
Chiusa l'ambasciata israeliana a Roma

Chiusa, la sede dell'ambasciata israeliana a Roma in via Michele Mercati, nei pressi di Villa Borghese. Come in altre 28 sedi diplomatiche di Tel Aviv, l'allarme è scattato in seguito alle notizie su possibili attacchi in seguito al raid al consolato iraniano a Damasco. Oggi Teheran celebra il proprio sostegno alla Palestina in occasione della 'Giornata di al-Quds' (la giornata di Gerusalemme), celebrata ogni anno l'ultimo venerdì del Ramadan a partire dalla Rivoluzione islamica del 1979. Israele non ha mai ammesso la responsabilità dell'attacco condotto lunedì scorso, che ha ucciso il principale generale iraniano del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica in Siria insieme al suo vice e altri cinque ufficiali dell'IRGC. Teheran ha però puntato il dito contro lo Stato ebraico, giurando vendetta. 

10:29
Turchia, 8 arresti per spionaggio a favore di Israele

Otto sospettati sono stati arrestati in Turchia con l'accusa di spionaggio a favore del Mossad, l'intelligence israeliana, in un'operazione congiunta condotta dalla polizia di Istanbul e dai servizi turchi (Mit). Lo ha annunciato il ministro turco dell'Interno, Ali Yerkilaya, secondo cui gli otto sospetti raccoglievano informazioni su obiettivi del Mossad, inclusi individui e aziende, e inviavano i loro report in turco all'agenzia. Due degli otto sono stati portati in carcere, mentre gli altri sei sono stati posti agli arresti domiciliari.

Come evidenzia il sito del quotidiano Sabah, le autorità turche temono che il Mossad stia reclutando agenti nel Paese per prendere di mira cittadini stranieri alla luce delle notizie che indicano la presenza in Turchia di alcuni membri di Hamas. La Turchia mantiene legami con Hamas e rifiuta di classificare l'organizzazione palestinese come terroristica, a differenza dei Paesi europei e degli Stati Uniti.

10:01
Tel Aviv: "Risoluzione anti-israeliana non menziona Hamas"

“Una risoluzione anti-israeliana che non menziona Hamas, nè i suoi crimini del 7 ottobre”. È il motivo per cui l'ambasciatore Merav Ilon Shahar ha abbandonato la sessione plenaria dell’Onu, in segno di protesta. Così il ministero degli esteri israeliano ha bollato la risoluzione approvata a Ginevra dal Consiglio dei diritti umani dell'Onu. “Nel testo – ha aggiunto il Ministeri – si equiparano gli ostaggi a detenuti sospettati di attività terroristica”. Inoltre, la risoluzione “va contro il diritto di Israele di difendersi” e prevede un embargo “sulle armi a Israele mentre ignora in modo offensivo la fornitura di armi a Hamas da parte dell'Iran e dei suoi alleati”.

09:51
Risoluzione Onu, Israele sia ritenuto responsabile dei crimini di guerra

Il Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione che chiede che Israele sia ritenuto responsabile di eventuali crimini di guerra e contro l'umanità commessi a Gaza. Nell'assemblea di oggi, 28 Paesi hanno votato a favore, 13 si sono astenuti e sei hanno votato contro la risoluzione. Lo riporta Sky News.

07:35
Idf bombarda le aree di lancio dei razzi di Hezbollah

L'esercito israeliano ha annunciato che le sue forze hanno bombardato ieri le aree di lancio dei razzi che hanno preso di mira Ashkelon, gli insediamenti israeliani a ridosso della Striscia di Gaza e Sderot. Il quotidiano israeliano ‘Yedioth Ahronoth’ ha riferito che le sirene sono state attivate a Sderot per la prima volta in 10 giorni. Un corrispondente di Al Jazeera ha riferito che un bombardamento dell'artiglieria israeliana ha colpito la parte orientale della città di Rafah, a sud della Striscia di Gaza.

Intanto un soldato dell'Idf è rimasto leggermente ferito durante un attacco missilistico anticarro nella zona di Metula, al confine con il Libano, durante la notte. Lo dicono i militari israeliani in una nota. Sette razzi sono stati lanciati anche contro la comunità israeliana di Malkia nell'Alta Galilea dal sud del Libano. Hezbollah si è assunto la responsabilità degli attacchi, affermando di aver preso di mira postazioni militari. L'esercito israeliano afferma di aver risposto bombardando le fonti di lancio dei missili con l'artiglieria.

Carestia e crisi umanitaria a Gaza
Carestia e crisi umanitaria a Gaza
07:27
Gerusalemme, 8 persone fermate in moschea: istigazione al terrorismo

Nell'ultimo venerdì di Ramadan, la polizia di Gerusalemme ha fermato otto persone alla moschea di Al-Aqsa con l'accusa di aver scandito slogan che istigano al terrorismo. Lo indica il 'Times of Israel', sottolineando come un numero elevato di agenti sia stato dispiegato nella Città Vecchia in occasione dell'evento religioso che richiama migliaia di fedeli. I sospetti, quattro di Gerusalemme Est e quattro del nord di Israele, saranno interrogati a breve.

06:40
Giordania, colloqui tra il re Abdullah e Bin Salman su Gaza

Il principe ereditario dell'Arabia Saudita, Mohammed Bin Salman, e il re della Giordania Abdullah II hanno discusso nella notte al telefono degli sviluppi in Medio Oriente e a Gaza. Lo ha riferito l'agenzia di stampa giordana Petra. Il principe ereditario ha espresso il sostegno dell'Arabia Saudita alle misure adottate dal governo giordano per mantenere la sicurezza e la stabilità della Giordania. Lo ha riferito l'agenzia di stampa saudita Sps. Il riferimento è alle manifestazioni che si sono svolte nei giorni scorsi ad Amman in solidarietà per Gaza, che però sono sfociate in dure contestazioni al governo hashemita. Il re Abdullah II ha espresso il suo apprezzamento per la posizione di sostegno dell'Arabia Saudita.

Il principe Mohammed e il re hanno parlato della necessità di trovare una risposta politica alla crisi palestinese basata sulla soluzione dei due Stati. Soluzione che garantisca la creazione di uno stato palestinese indipendente e sovrano lungo i confini del 1967 e con Gerusalemme Est come capitale. Il principe ereditario e il re Abdullah hanno discusso anche delle relazioni tra il Regno e la Giordania. Il re ha espresso al principe Mohammed il suo “orgoglio per il livello delle relazioni giordano-saudita e il suo desiderio di consolidarle in tutti i campi”, ha detto l'agenzia Petra.

06:03
Israele: "Per Usa il cessate il fuoco è subordinato al rilascio ostaggi"

Il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, si è congratulato con gli Usa “per aver chiarito che qualsiasi cessate il fuoco a Gaza sarà subordinato al rilascio degli ostaggi”. Non solo. “Continueremo a lavorare insieme ai nostri alleati in tutto il mondo – ha aggiunto il ministro su X – per preservare il diritto di Israele a continuare la guerra finché gli ostaggi non saranno rilasciati e Hamas sarà definitivamente sconfitto”.

05:30
Al Jazeera, video choc: fuoco israeliano alla distrubuzione degli aiuti

Soldati israeliani che prendono di mira deliberatamente i palestinesi mentre si precipitano a raccogliere gli aiuti lanciati dagli aerei nel nord-est di Gaza. È il contenuto di un filmato esclusivo ottenuto da Al Jazeera, girato il 9 marzo, che mostra i militari dell'Idf aprire il fuoco nonostante nessuno di questi uomini palestinesi costituisca una minaccia. Gli spari continuano anche mentre gli uomini abbandonano la zona, allontanandosi dal confine e dalle postazioni dei soldati.

05:15
Telefonata di fuoco di Biden a Netanyahu

Dopo l'attacco mortale al convoglio della World Central Kitchen, ieri c'è stata una telefonata molto tesa tra il presidente americano Joe Biden e il premier Netanyahu. E Israele apre a maggiori aiuti per la Striscia di Gaza, assediata e minacciata dalla carestia. Il gabinetto di sicurezza israeliano ha approvato nella notte "misure immediate per aumentare gli aiuti umanitari alla popolazione civile nella Striscia", ha affermato in una nota l'ufficio del primo ministro. E questo avverrà attraverso il porto di Ashdod e il valico di Erez.

Un annuncio che arriva nel momento più intenso di pressione internazionale sul governo israeliano, con il presidente degli Stati Uniti che ieri ha sollevato per la prima volta la possibilità di condizionare gli aiuti americani a Israele su misure "tangibili" di fronte alla catastrofe umanitaria in atto in Israele. "Questo aumento degli aiuti aiuterà a evitare una crisi umanitaria ed è necessario per garantire la continuazione dei combattimenti e raggiungere gli obiettivi della guerra", si legge ancora nella nota del premier israeliano.
 

04:45
Usa: "Proteggere civili e operatori umanitari"

Gli Stati Uniti "accolgono con favore" l'annuncio del governo israeliano, "su richiesta del presidente" Joe Biden, di impegnarsi ad aprire il porto di Ashdod per la consegna diretta di aiuti umanitari a Gaza, e per aprire il passaggio di Erez in modo da favorire il raggiungimento del nord di Gaza da parte dei convogli umanitari. Lo ha detto la portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, Adrienne Watson.

"Come ha detto il presidente nel corso della telefonata di oggi (con il premier israeliano Benjamin Netanyahu, ndr) - ha aggiunto Watson - la politica degli Stati Uniti su Gaza sarà determinata dalle azioni intraprese da Israele, incluse quelle per proteggere civili innocenti e garantire la sicurezza degli operatori umanitari". "Siamo - ha continuato la portavoce - a lavorare in totale coordinamento con il governo di Israele, i governi di Giordania e Egitto, le Nazioni Unite e le organizzazioni umanitarie, per garantire che questi passi vengano fatti davvero e portino a un significativo aumento della consegna di aiuti umanitari a civili che ne hanno un disperato bisogno, in tutta Gaza, nei giorni e settimane a venire".

Striscia di Gaza sull'orlo della crisi umanitaria
Striscia di Gaza sull'orlo della crisi umanitaria
04:30
Israele, via libera all'apertura del porto di Ashdod e il valico di Erez

Israele consentirà la consegna "temporanea" di aiuti alla Striscia di Gaza, assediata e minacciata dalla carestia, attraverso il porto di Ashdod e il valico di Erez. Lo ha annunciato il governo israeliano del primo ministro Benjamin Netanyahu. Il gabinetto di guerra ha autorizzato il governo a "prendere misure immediate per aumentare gli aiuti umanitari" al fine di "evitare una crisi umanitaria" e "garantire la continuazione dei combattimenti", si legge in una nota, alcune ore dopo l'avvertimento del presidente americano Joe Biden.