Roma, 18 marzo 2025 – Notte di fuoco su Gaza, Israele rompe la tregua e bombarda. Il bilancio è già arrivato a oltre 400 morti, di cui, secondo l’Unicef almeno 130 bambini. Estesi attacchi aerei sono stati lanciati contro diverse località della Striscia, da Nord a Sud. Tra le vittime anche il premier del Governo di Hamas, Issam Da'alis, e il capo del ministero dell'Interno. “Siamo solo all’inizio”, ha detto il premier Netanyahu in un discorso alla nazione, affermando che la “pressione militare” è necessaria al rilascio degli ostaggi. Le trattative proseguiranno ma “sotto il fuoco”.
Israele annuncia che andrà avanti con la campagna militare a Gaza finché Hamas non accetterà il piano dell'inviato americano Steve Witkoff, che prevede il rilascio dei rapiti sostanzialmente senza una contropartita per Hamas. "Stavamo trattando – è la replica dei miliziani – Non abbiamo respinto la proposta Usa”. I nuovi attacchi “condannano a morte gli ostaggi”. Il leader dell’estrema destra israeliana Ben Givr: “La ripresa della guerra è cosa giusta e morale”. Il suo partito torna oggi al Governo, mentre in piazza a Tel Aviv scendono migliaia di manifestanti.
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Hamas chiede di "fare pressione" sugli Stati Uniti, il principale sostenitore di Israele, affinché quest'ultimo cessi gli attacchi sulla Striscia di Gaza che, secondo le autorità israeliane, mirano a costringere Hamas ad ulteriori rilasci di ostaggi. "Invitiamo i paesi amici che sostengono la giusta causa palestinese a fare pressione sul governo degli Stati Uniti affinché ponga fine a questa aggressione e a questa guerra genocida contro civili indifesi", ha scritto in una dichiarazione il movimento islamista palestinese.
Gli aerei israeliani hanno lanciato nuovi attacchi in Siria, contro un sito militare nel centro del Paese, ha riferito l'Osservatorio siriano per i diritti umani (OSDH). "Gli attacchi aerei israeliani hanno preso di mira un'unita' missilistica" vicino alla citta' di Homs, provocando esplosioni. Non sono state rese note immediatamente le cifre delle vittime.
"Siamo nel mezzo della guerra di resurrezione, la guerra dei sette fronti, e stiamo vincendo. Ma la battaglia non è ancora finita. Questa sera gli Houthi hanno nuovamente lanciato missili verso Israele. Invito i cittadini a seguire rigorosamente le istruzioni del comando del fronte interno: salvano vite", ha detto Benyamin Netanyahu in un messaggio registrato.
Hamas "sta affrontando in modo responsabile e positivo qualsiasi proposta per fermare l'aggressione e togliere l'assedio" ed è in costante contatto con i mediatori. Lo ha affermato il suo portavoce Abdel-Latif al-Qanoua. In una dichiarazione su Telegram citata da Al Jazeera, al-Qanoua ha affermato che "la proposta (degli Usa) era sul tavolo delle trattative e Hamas non l'ha respinta e l'ha affrontata positivamente. Netanyahu ha ripreso la guerra per ostacolare l'accordo". "L'interesse di Hamas era nella continuazione dell'accordo e continuerà a trattare in modo flessibile e positivo con i mediatori per respingere l'aggressione".
Migliaia di persone sono scese in piazza a Tel Aviv contro la decisione del premier israeliano Benjamin Netanyahu di rimuovere dall'incarico il capo dello Shin Bet Ronen Bar e di riprendere i combattimenti nella Striscia di Gaza. La manifestazione è guidata dal Defensive Shield Forum, un gruppo di 169 ex alti funzionari dell'esercito, della polizia, del Mossad e dello Shin Bet.

''La pressione militare è la condizione per il rilascio degli ostaggi''. Lo ha dichiarato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in un discorso alla nazione, affermando che ''non è finita la campagna, siamo solo all'inizio'' militare contro Hamas e ''stiamo vincendo la guerra''.
"Nelle ultime 24 ore, Hamas ha sentito la nostra forza - ha proseguito il premier - Voglio garantire a voi e a loro: questo è solo l'inizio. Continueremo a combattere per raggiungere tutti gli obiettivi della guerra. l mio cuore è con gli ostaggi e le loro famiglie, stanno vivendo un incubo impossibile, ogni giorno, ogni minuto".
Gli allarmi per arrivo di razzi e missili sono stati attivati nelle zone di Beer Sheva e del Negev dopo che è stato rilevato un lancio proveniente dallo Yemen.
"I resoconti e le immagini che emergono dalla Striscia di Gaza in seguito agli attacchi di oggi sono più che terribili. Secondo le notizie, centinaia di persone sono state uccise, tra cui più di 130 bambini, il che rappresenta il più alto numero di bambini morti in un solo giorno nell'ultimo anno. Alcuni degli attacchi hanno colpito rifugi di fortuna con bambini e famiglie che dormivano, ricordando ancora una volta che a Gaza nessun luogo è sicuro". Lo afferma, in una nota, la direttrice generale dell'Unicef Catherine Russell.
"L'Egitto ha avanzato una proposta urgente per un cessate il fuoco a Gaza che prevede il rilascio degli ostaggi feriti e dei corpi dei rapiti con doppia cittadinanza". Lo riferisce il quotidiano del Qatar al Arabi al Jadeed aggiungendo che la proposta prevede la riapertura del valico di Rafah per l'uscita dei feriti e il trasferimento di aiuti nella Striscia di Gaza.
"È tempo che i paesi del mondo prendano sul serio il nostro incrollabile impegno a riportare a casa tutti i nostri ostaggi e sconfiggere il nemico. Niente ci impedirà di combattere per liberare i nostri ostaggi che sono detenuti in una prigionia brutale da Hamas da 527 giorni. Non mostreremo pietà contro i nostri nemici mentre i nostri ostaggi languono nei tunnel del terrore di Hamas". Lo ha detto l'ambasciatore israeliano all'Onu, Danny Danon. "Anche se il Consiglio di sicurezza si riunisce ogni giorno, non ci fermeremo finché tutte le persone rapite non torneranno a casa", ha aggiunto a margine della riunione dei Quindici all'Onu.
Egitto e Qatar stanno lavorando insieme per promuovere un rinnovato cessate il fuoco a Gaza, riferisce il Washington Post, citando un ex funzionario egiziano informato sul piano. "L'Egitto e il Qatar stanno pianificando un rapido contatto con la parte israeliana per un cessate il fuoco urgente e per organizzare incontri immediati al Cairo, al fine di avviare la fase successiva e lo scambio di ostaggi e prigionieri per raggiungere la pace", ha dichiarato il funzionario. Secondo la stessa fonte, l'Egitto sta cercando di coinvolgere gli Stati Uniti per fare pressione su Benyamin Netanyahu affinché accetti l'accordo di tregua.
La Francia ha condannato la ripresa degli attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza e ha chiesto una "cessazione immediata" delle ostilità. "Tutte le parti devono tornare a rispettare il cessate il fuoco nella sua interezza e impegnarsi in negoziati in buona fede per renderlo permanente", ha detto il portavoce del ministero degli Esteri francese deplorando "le moltissime vittime". Secondo Parigi, gli attacchi compromettono gli sforzi per liberare gli ostaggi e "minacciano la vita della popolazione civile di Gaza". Israele, ha insistito il portavoce, deve "garantire la protezione di tutti i civili".
"Il pronto soccorso è in condizioni disastrose. Abbiamo corpi e parti di corpi, per lo più bambini e donne. C'è molta confusione nella popolazione. Alcuni sono corsi in ospedale solo per proteggersi. Noi medici abbiamo pianto per l'intensità e la difficoltà della situazione. Ci sono alcuni casi gravi: ustioni, amputazioni, ferite alla testa, ferite al petto". Questa la drammatica testimonianza del dottor Mohammad Qishta di Medici Senza Frontiere dall'ospedale Nasser di Gaza. "Sembra di essere tornati all'inizio della guerra", si legge in una nota dell'organizzazione.
I raid israeliani della scorsa notte su Gaza, costati la vita a oltre 400 persone, sono un tentativo di costringere Hamas "alla resa", con la "complicità" degli Stati Uniti. Lo ha denunciato all'Afp un portavoce del gruppo, Sami Abu Zuhri: "Lo scopo dei massacri commessi a Gaza è di indebolire l'accordo di cessate il fuoco e il tentativo di imporre un accordo di resa, scritto nel sangue di Gaza".
Indiscrezioni non confermate ufficialmente riferiscono che nella notte una nave dell'intelligence iraniana in navigazione nel Mar Arabico, verso lo stretto di Bab al-Mandab, sarebbe stata colpita e affondata. Se queste informazioni fossero confermate, si tratterebbe di un'azione diretta contro l'Iran. Lo riferisce Ynet.
Torna nella coalizione di governo il partito Otzma Yehudit, la forza politica di estrema destra dell'ex ministro della Sicurezza nazionale, Itamar Ben Gvir. L'addio era stato annunciato due mesi fa in polemica per l'accordo per una tregua tra Israele e Hamas, ma stamani Ben Gvir ha subito accolto con favore il ritorno dello Stato di Israele, guidato dal premier Benjamin Netanyahu, ai combattimenti intensi". Adesso, in un comunicato di cui danno notizia i media israeliani dopo gli ultimi raid aerei israeliani sulla Striscia di Gaza, Otzma Yehudit e il Likud di Netanyahu annunciano di aver "concordato che Otzma Yehudit rientrerà oggi nel governo israeliano e i ministri torneranno nel governo".
Il governo di Israele ha aumentato lo scorso anno gli insediamenti nella Cisgiordania occupata, compresa Gerusalemme Est, trasferendo la propria popolazione nel territorio e demolendo illegalmente le case palestinesi, mentre la violenza dei coloni è aumentata in un clima di continua impunità. È quanto si legge nel rapporto dell'Ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unite diffuso oggi, che coprendo il periodo compreso tra il 1 novembre 2023 e il 31 ottobre 2024.
"La politica di insediamento di Israele, i suoi atti di annessione e le relative leggi e misure discriminatorie violano il diritto internazionale, come ha confermato la Corte internazionale di giustizia, e violano il diritto dei palestinesi all'autodeterminazione - ha denunciato l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Türk - Israele deve mettere fine subito e completamente a tutte le attività di insediamento ed evacuare tutti i coloni, fermare il trasferimento forzato della popolazione palestinese e prevenire e punire gli attacchi delle sue forze di sicurezza e dei coloni".
L'Iran ha condannato fermamente i nuovi attacchi israeliani a Gaza, affermando che gli Stati Uniti sono responsabili della "continuazione del genocidio". Il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Esmaeil Baghaei, ha dichiarato che gli Stati Uniti hanno una responsabilità diretta per "la continuazione del genocidio nei territori palestinesi occupati". Israele respinge fermamente le accuse di genocidio alla sua operazione militare a Gaza, affermando che agisce per difendersi e combattere Hamas, non la popolazione palestinese. Anche la Giordania ha condannato gli attacchi. "Stiamo seguendo da ieri sera il bombardamento aggressivo e barbaro di Israele sulla Striscia di Gaza", ha dichiarato cil portavoce del governo Mohammed Momani, sottolineando "la necessità di fermare questa aggressione".
Sono almeno 404 le persone rimaste uccise nei raid israeliani della scorsa notte nella Striscia di Gaza, stando all'ultimo aggiornamento fornito dal ministero della Sanità dell'enclave palestinese. I feriti sono 562.
Hamas ha confermato la morte del capo del suo governo nella Striscia di Gaza, Essam al-Dalis, tra i funzionari che sono stati uccisi durante un'ondata di attacchi israeliani sul territorio palestinese. "Questi leader, insieme alle loro famiglie, sono stati martirizzati dopo essere stati presi di mira direttamente dagli aerei delle forze di occupazione sioniste", si legge nella dichiarazione del gruppo islamista, che nomina tra le vittime anche il capo del ministero dell'Interno Mahmud Abu Watfa e Bahjat Abu Sultan, direttore generale del servizio di sicurezza interna.
Gli ospedali di Gaza sono al collasso dopo la nuova ondata di attacchi israeliani che hanno provocato la morte di oltre 300 persone. A fornire il tragico quadro della situazione nella Striscia è stata la Croce Rossa internazionale. Il ministero della Salute e tutti gli ospedali di tutta la Striscia hanno rivolto un appello alla popolazione a donare il sangue, ha riferito al Jazeera. Le strutture sanitarie sono anche a corto di forniture mediche di base necessarie per curare i feriti, come garze e antidolorifici.
L'Alto commissario Onu per dei diritti umani, Volker Türk, si è detto oggi "inorridito dagli attacchi aerei e dai bombardamenti israeliani di ieri sera a Gaza". "La guerra deve finire" e "questo incubo deve finire immediatamente", ha affermato Turk in una dichiarazione rilasciata a Ginevra.
Einav Zangauker, la madre di Matan tenuto in ostaggio da Hamas, divenuta in questi mesi il volto della più strenua opposizione al conflitto nella Striscia di Gaza, ha lanciato oggi un appello per dare vita a una catena umana che blocchi l'assalto delle forze israeliane nell'enclave palestinese dopo i raid lanciati la scorsa notte. "Sto andando a Nir Oz (nel sud di Israele) per bloccare fisicamente il ritorno ai combattimenti - ha scritto su Facebook - non lascerò che l'ufficiale dell'intelligence bussi alla mia porta per dirmi che Matan è stato ucciso". Nel post rilanciato da Haaretz, la donna ha chiesto di unirsi a lei "negli insediamenti vicini, nei punti di raccolta, per creare una catena umana, per salvare gli ostaggi e il paese dalla guerra".
Le nostre massime priorità dovrebbero essere i nostri fratelli e sorelle all'inferno!", ha aggiunto Zangauker, accusando il primo ministro Benjamin Netanyahu di "aver deciso di uccidere i nostri ostaggi e di aver scelto Smotrich (il ministro delle Finanze, esponente dell'estrema destra, ndr) e la politica a buon mercato rispetto ai nostri figli, fratelli e sorelle tenuti prigionieri". "Questa è una guerra che seppellirà le nostre famiglie se non verrà fermata!", ha aggiunto Zangauker.
Israele andrà avanti con la campagna militare a Gaza finchè Hamas non accetterà il piano dell'inviato americano Steve Witkoff. Lo hanno riferito fonti governative al Times of Israel. "Se in qualsiasi momento l'altra parte decide di tornare a negoziare davvero, si torna a colloqui reali, allora smetteremo", ha spiegato la fonte, "a oggi, non avevamo altra scelta". Dal Governo è arrivata anche al quotidiano Israel Hayom la conferma che l'obiettivo di Israele nella rinnovata campagna aerea di Gaza è spingere Hamas ad accettare la proposta di Witkoff, che prevede la liberazione di metà degli ostaggi con la proroga della tregua fino a dopo la Pasqua ebraica, a metà aprile. Il resto dovrebbe essere restituito se si raggiungesse un accordo per porre fine alla guerra. "L'obiettivo è far uscire tutti", ha assicurato la fonte citata da Israel Hayom, "Israele ha aspettato tre settimane perchè Hamas iniziasse seri colloqui sulla proposta di Witkoff, ma non e' successo".
"Stanotte è stata dura. Poco dopo le due di questa mattina siamo stati svegliati dal frastuono delle bombe e subito abbiamo udito le grida delle persone in strada. Sembra di stare in un girone dantesco. Le notizie che arrivano da diverse zone di Gaza sono drammatiche e parlano di oltre 300 morti e più di 1.000 feriti". A parlare al Sir è il parroco della Sacra Famiglia, l'unica parrocchia cattolica della Striscia di Gaza, padre Gabriel Romanelli, che così commenta i raid aerei notturni lanciati da Israele a Gaza, decretando di fatto la fine della tregua che durava da quasi due mesi. "Qui nella parrocchia la situazione è sostanzialmente tranquilla - aggiunge il religioso - anche se si sente ancora il rumore dei droni e dei colpi. Stiamo in ansia. Abbiamo sospeso tutte le attività esterne per motivi di sicurezza e attivato delle squadre di emergenza per cercare di aiutare le persone che si trovano adesso nel bisogno. Continuiamo a pregare Dio che risparmi altre sofferenze alla gente di Gaza. Che il Signore ci aiuti tutti ad uscire da questo incubo che è la guerra. Nessuno sa dire cosa accadrà adesso".
Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite si riunirà per un briefing su Gaza e "la questione palestinese" alle 10 ora di New York (le 15 in Italia). La riunione era in programma prima che Israele riprendesse gli attacchi a Gaza durante la notte.
L'aggravamento della situazione nella Striscia di Gaza e le vittime civili stanno suscitando preoccupazione a Mosca. Lo ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. "Si tratta indubbiamente di una nuova escalation della situazione, un ritorno alla spirale di tensioni crescenti. Questo ci preoccupa e siamo particolarmente allarmati dalle notizie di un gran numero di vittime tra la popolazione civile", ha detto Peskov in risposta a una domanda sulla posizione del Cremlino sull'escalation nella Striscia di Gaza.
Il Cremlino sta monitorando la situazione nella Striscia di Gaza dopo gli attacchi israeliani che hanno violato la tregua e si aspetta che torni a un corso pacifico, ha affermato il portavoce, Dmitri Peskov. "Stiamo monitorando la situazione molto attentamente e, naturalmente, ci aspettiamo che torni a un corso pacifico", ha detto Peskov ai giornalisti, commentando l'ultima escalation nella Striscia di Gaza. La notte scorsa, le Forze di difesa israeliane hanno ripreso gli attacchi sulla Striscia di Gaza. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha affermato che gli attacchi sono ripresi perche' Hamas si e' rifiutato di accettare il piano degli Stati Uniti di estendere il cessate il fuoco e liberare gli ostaggi.
"Nei giorni scorsi era evidente che c'era un innalzamento dei toni da parte di Israele, è una conseguenza di un atteggiamento di Hamas sul rientro degli ostaggi. Non è sicuramente un elemento positivo, anche perché rischia di potersi prolungare nel tempo, l'attacco di questa notte è stato abbastanza pesante, le vittime lo evidenziano chiaramente". Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, a Rtl. "Speriamo di riuscire a ripristinare una tregua, ma non sono ottimista in questo momento - dice - vedo una situazione in evoluzione non particolarmente positiva. L'atteggiamento di Hamas è stato volto a ribadire il fatto che avrebbe proseguito la sua lotta, anche gli attacchi di Israele non l'avevano messa in condizioni di operare più, anche gli atteggiamenti di trattativa degli ostaggi servivano più per dare segnali interni, e poi anche la fortissima opposizione in Israele a questa guerra, una gran parte avrebbe voluto proseguire fino al totale annientamento Hamas. In questo momento hanno prevalso le ali che erano contro la tregua da una e dall'altra parte e il risultato è questo".
Sono almeno 356 le persone uccise nella Striscia di Gaza in conseguenza di raid e bombardamenti di Israele condotti nella notte: lo hanno riferito responsabili dell'amministrazione della regione palestinese, guidata da Hamas .Secondo l'emittente Al Jazeera, l'offensiva ha colpito diverse aree, da quella di Khan Younis e Rafah nel sud a quella di Gaza City nel nord e a quella di Deir el-Balah nella fascia centrale. Il bilancio delle vittime è stato diffuso dal ministero della Sanità.
Massima allerta in Israele dopo i raid israeliani che nella notte sono tornati a colpire la Striscia di Gaza con l'obiettivo dichiarato di "distruggere" Hamas. Il Comando del Fronte interno delle forze israeliane, le Idf, fa sapere che per "la maggior parte delle aree" di Israele "non c'è una minaccia immediata, ma tutti i cittadini devono essere pronti ad agire in ogni momento, non solo nelle zone di confine", come spiega al sito di notizie Ynet il portavoce Chilik Soffer. "Suggerisco di preparare i rifugi in tutto Paese - aggiunge - non sappiamo cosa ci riserverà il domani".
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dato a Israele il "via libera" per riprendere l'operazione militare contro Hamas a Gaza. Lo ha detto un funzionario israeliano citato dal The Wall Street Journal secondo cui Trump ha preso la decisione dopo che Hamas si e' rifiutata di rilasciare altri ostaggi. Israele ha fatto sapere agli Stati Uniti che stava riprendendo gli attacchi a Gaza prima di eseguirli, aggiunge il funzionario, confermando quanto gia' detto da altre fonti.
Un funzionario di Hamas ha affermato che il movimento "sta lavorando con i mediatori per frenare l'aggressione di Israele".

"Scongiurare una catastrofe umanitaria di portata ancor più ampia". E' quello che chiede la Cina dopo la ripresa dei raid israeliani sulla Striscia di Gaza. "Forte preoccupazione" per la situazione è stata espressa dalla portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Mao Ning, con la sollecitazione alle parti a "evitare azioni che potrebbero portare a un'escalation della situazione e a scongiurare una catastrofe umanitaria di portata ancor più ampia".
Pechino sollecita misure per prevenire un "disastro umanitario" a Gaza, dopo che Israele ha scatenato uno degli attacchi più intensi sul territorio da quando è stato siglato il cessate il fuoco. "La Cina è molto preoccupata per l'attuale situazione tra Israele e Palestina", ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning, invitando le parti a "evitare qualsiasi azione che possa portare a un'escalation della situazione e a prevenire un disastro umanitario su larga scala".
Gli ospedali della Striscia di Gaza sono "completamente pieni" e fanno fatica a curare i numerosi feriti che stanno arrivando dopo i nuovi attacchi israeliani che hanno causato già oltre 356 morti. Lo ha riferito il direttore dell'ospedale Al-Shifa, Muhammad Abu Salmiya, in un post su X rilanciato dalla Cnn. "I nostri ospedali non sono in grado di accogliere il crescente numero di feriti, visto che le sale operatorie sono completamente piene e i feriti stanno morendo senza trovare un letto per le cure", ha scritto il direttore del più grande ospedale dell'enclave palestinese, secondo cui gli attacchi di questa notte ha inferto un duro colpo a "un sistema sanitario sfinito che soffre di una carenza di farmaci e di una grave mancanza di attrezzature mediche".
I ribelli Houthi hanno condannato l'ondata di raid israeliani su Gaza, promettendo di intensificare le proprie operazioni a sostegno di Hamas e minacciando di riprendere gli attacchi alle navi israeliane nel Mar Rosso. "Condanniamo la ripresa dell'aggressione del nemico sionista contro la Striscia di Gaza", afferma il consiglio politico supremo degli Houthi in una dichiarazione "Il popolo palestinese non sarà lasciato solo in questa battaglia e lo Yemen continuera' a sostenere e assistere e intensifichera' i passi del confronto". Lo riporta il Times of Israel.
L'esercito israeliano (Idf) ha ordinato l'evacuazione dei residenti della Striscia di Gaza che si trovano nelle zone confinanti con Israele.

Nei raid israeliani condotti nella notte su Gaza ha perso la vita Issam Da'alis, premier del governo di Hamas a Gaza. Secondo la Tv "al Arabiya", al Daalis si trovava nella sua casa al momento dell'attacco aereo. Tra gli alti funzionari uccisi negli attacchi a Gaza c'è anche Mahmoud Abu Watfa, che era a capo del ministero degli Interni del gruppo terroristico. Abu Watfa, che era a capo della polizia e dei servizi di sicurezza interna di Hamas nella Striscia di Gaza, è stato ucciso in un attacco a Gaza City, affermano due fonti, una delle quali è un funzionario del ministero degli Interni. Secondo i resoconti dei media di Gaza, Issam Da'alis era un membro dell'ufficio politico di Hamas a Gaza e capo del comitato di monitoraggio delle attività governative, una posizione più o meno simile a quella di primo ministro di Hamas. Abu Ubaida Al-Jamassi, anche lui membro dell'ufficio politico di Hamas a Gaza e, secondo alcune fonti, capo del comitato di emergenza di Hamas, che ha gestito Gaza durante la guerra, è stato ucciso durante la notte. Un altro alto funzionario ucciso è Bahjat Abu Sultan, un funzionario di alto rango del ministero degli Interni di Hamas, il ministero responsabile delle forze di sicurezza al di fuori della sua ala militare. Inoltre, è stato ucciso anche Ahmad Al-Khatta, direttore generale del ministero della Giustizia di Hamas a Gaza.
"Come promesso" le forze israeliane hanno ripreso le operazioni nella Striscia di Gaza "con un attacco potente con l'obiettivo di distruggere Hamas, riportare a casa tutti gli ostaggi e rimuovere la minaccia rappresentata dalla Striscia di Gaza per i cittadini israeliani". È quanto afferma il ministro israeliano delle Finanze, Bezalel Smotrich, dopo i nuovi raid aerei israeliani che hanno colpito l'enclave palestinese che nel 2007 finì sotto il controllo di Hamas. Su X Smotrich, esponente dell'estrema destra, parla di "processo graduale studiato e pianificato nelle ultime settimane", che sarà "completamente differente da quanto abbiamo fatto sinora". "Dobbiamo tutti mobilitarci nuovamente con forza, fede e determinazione fino alla vittoria", aggiunge, con le "congratulazioni" ai militari, al nuovo capo di Stato Maggiore, al ministro della Difesa e al premier Benjamin Netanyahu. "Siamo rimasti nel governo (dopo l'intesa di gennaio per una tregua tra Israele e Hamas) nonostante la nostra contrarietà all'accordo e siamo più determinati che mai a concludere il lavoro e distruggere Hamas".
Sarebbe di 356 morti il nuovo bilancio degli ultimi raid israeliani sulla Striscia di Gaza. Lo denunciano fonti mediche dell'enclave palestinese, che nel 2007 finì sotto il controllo di Hamas, citate dalla tv satellitare al-Jazeera. Secondo l'emittente fra le vittime vi sarebbero molti bambini.
Due fonti di Hamas hanno detto all'agenzia France presse che i raid aerei messi a segno da Israele nella Striscia di Gaza hanno causato la morte di Mahmoud Abu Watfa, capo del ministero dell'Interno dell'enclave palestinese. Abu Watfa, responsabile dei servizi di polizia e di sicurezza interna di Hamas, sarebbe rimasto ucciso a Gaza City. Stando a quanto riportato dai media locali, i raid israeliani avrebbero anche causato la morte di Issam Da`alis, un membro dell'ufficio politico di Hamas a Gaza e capo del comitato di monitoraggio delle attività governative.
Il Forum dei familiari degli ostaggi israeliani ha condannato la ripresa degli attacchi nella Striscia di Gaza, accusando il governo di "aver scelto di rinunciare agli ostaggi" e chiedendo di riprendere i negoziati sull'accordo di cessate il fuoco. "La più grande paura delle famiglie, degli ostaggi e dei cittadini israeliani si è concretizzata: il governo israeliano ha scelto di rinunciare agli ostaggi - si legge nella dichiarazione riportata da Haaretz - siamo scioccati, arrabbiati e terrorizzati dallo smantellamento deliberato del processo per liberare i nostri cari dalla terribile prigionia di Hamas".
Sono 59 gli ostaggi ancora in mano Hamas nella Striscia di Gaza, di cui si stima solo 24 siano ancora vivi. "L'affermazione secondo cui è stata ripresa la guerra per ottenere il rilascio degli ostaggi è un totale inganno: la pressione militare mette in pericolo gli ostaggi e i soldati - continua la nota - dobbiamo tornare al cessate il fuoco". Rivolgendosi al governo israeliano, il Forum ha quindi aggiunto: "Perché non state combattendo nella sala delle trattative? Perché vi siete ritirati dall'accordo che avrebbe potuto riportare tutti a casa?". Quindi le famiglie hanno lanciato un appello al presidente americano Donald Trump perchè ottenga "il rilascio di tutti gli ostaggi".
Con la sua decisione di "riprendere la guerra", Benjamin Netanyahu "ha condannato a morte gli ostaggi" che si trovano ancora a Gaza. Hamas ha risposto così alla ripresa dei raid israeliani sulla Striscia che, secondo il ministero della Sanità di Gaza, avrebbero provocato "almeno 330 morti e centinaia di feriti". "Netanyahu e il suo governo estremista hanno deciso di sabotare l'accordo di cessate il fuoco - accusa il movimento in una nota - la decisione di Netanyahu di riprendere la guerra è la decisione di sacrificare i prigionieri dell'occupazione e di imporre loro la condanna a morte''. Hamas denuncia poi che il premier israeliano continua a usare la guerra a Gaza come "una scialuppa di salvataggio" per distrarre dalla crisi politica interna.
"Hamas avrebbe potuto rilasciare gli ostaggi per estendere il cessate il fuoco, ma invece ha scelto il rifiuto e la guerra". Lo ha dichiarato il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale della Casa Bianca, Brian Hughes, a Times of Israel dopo la ripresa dei bombardamenti massicci di Israele sulla Striscia di Gaza.
Il gruppo yemenita Houthi ha dichirato di aver lanciato un nuovo attacco contro la portaerei americana Harry Truman nel Mar Rosso. "Nelle ultime ore, le forze armate yemenite hanno preso di mira con successo la portaerei statunitense USS Harry Truman nel nord del Mar Rosso con due missili da crociera e due droni, e hanno preso di mira un cacciatorpediniere statunitense con un missile da crociera e quattro droni", ha dichiarato il portavoce delle forze armate Houthi, Yahya Saree, sottolineando in un comunicato che si tratta del "terzo attacco contro la portaerei nelle ultime 48 ore".
Israele combatterà a Gaza "fino alla restituzione di tutti gli ostaggi": lo afferma il governo israeliano. Netanyahu ha fatto riferimento proprio al "ripetuto rifiuto" di Hamas di "rilasciare gli ostaggi e di tutte le proposte ricevute dall'inviato del presidente Usa, Steve Witkoff, e dai mediatori" per giustificare la ripresa dell'offensiva. Il capo di governo ha spiegato di aver dato ordine all'Idf di "agire con forza" contro il gruppo palestinese nell'enclave, "prendendo di mira obiettivi in tutta la Striscia". "D'ora in poi, Israele agirà contro Hamas con una forza militare sempre maggiore", ha avvertito Netanyahu.
Gli ha fatto eco il ministro della Difesa, Israel Katz, che ha minacciato: "Le porte dell'inferno si apriranno a Gaza" e Hamas verrà colpito con una forza "mai vista prima" se non rilascerà tutti i rapiti. Entusiasmo è stato espresso dal leader di estrema destra Itamar Ben-Gvir, uscito dalla coalizione di governo a gennaio proprio in opposizione all'accordo di cessate il fuoco. Per il leader di Otzmah Yehudit, la ripresa della guerra e' "il passo giusto, morale, etico e piu' giustificato per distruggere Hamas e riportare indietro i nostri ostaggi".
Il ministero della Salute nella Striscia di Gaza gestito da Hamas ha reso noto che gli attacchi israeliani hanno ucciso più di 330 persone.

I raid israeliani sono ripresi nella notte sulla Striscia di Gaza dopo che Benjamin Netanyahu accusato Hamas di "aver respinto tutte le offerte" dei mediatori per il cessate il fuoco. Secondo quanto appreso dall'Afp da due fonti del movimento di resistenza islamico, tra le vittime c'è anche il generale di divisione Mahmoud Abu Watfa, che era a capo del ministero dell'Interno del governo di Hamas.
Israele ha consultato l'amministrazione Trump prima di lanciare gli attacchi aerei nella Striscia di Gaza. Lo ha detto la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, all'emittente Fox. "L'amministrazione Trump e la Casa Bianca sono state consultate dagli israeliani sui loro attacchi a Gaza e, come ha chiarito il presidente Trump, Hamas, gli Houthi, tutti quelli che cercano di terrorizzare non solo Israele ma anche gli Stati Uniti d'America, vedranno il prezzo da pagare. Si scatenerà l'inferno", ha detto Leavitt. "Tutti i terroristi in Medio Oriente, i terroristi per procura sostenuti dall'Iran e lo stesso Iran dovrebbero prendere sul serio il presidente Trump quando dice di non avere paura di schierarsi dalla parte delle persone che rispettano la legge", ha aggiunto.
La ripresa della guerra di Israele a Gaza "è il passo giusto, morale, etico e più giustificato, per distruggere Hamas e riportare indietro i nostri ostaggi". Lo ha affermato il leader dell'estrema destra israeliana Itamar Ben-Gvir, che a gennaio ha lasciato la coalizione di governo proprio in opposizione all'accordo di cessate il fuoco nella Striscia. "Non dobbiamo accettare l'esistenza dell'organizzazione di Hamas e deve essere distrutta", ha aggiunto.
l bilancio degli attacchi aerei israeliani nella Striscia è salito a 310 morti. Lo riferisce Al-Jazeera, citando il ministero della Salute di Gaza, gestito da Hamas.
