Roma, 5 settembre 2024 – Colpito un centro di comando di Hamas e della Jihad islamica nella “zona umanitaria” di Deir al-Balah. Il raid ha causato almeno cinque morti e diversi feriti, tra cui donne e bambini. Le forze israeliane l’attacco “mirato di terroristi”, sostenendo che il covo servisse a pianificare e lanciare attacchi contro Israele.
Netanyahu non intende ritirare le truppe dal corridoio Philadelphi, al confine tra al Striscia e l’Egitto, decisa la reazione di Hamas: “Usa i negoziati per prolungare l'aggressione contro il nostro popolo. È tempo di fare pressione su Israele affinché si raggiunga l'intesa”. Dalla Casa Bianca trapela che “il 90% del documento è stato concordato” e che Israele potrebbe “liberare 800 prigionieri palestinesi in cambie di ostaggi”.
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Il premier israeliano Benyamin Netanyahu terrà stasera una "riunione sulla sicurezza nazionale" che non includerà la maggior parte del suo governo perchè, secondo indiscrezioni avute da Channel 13, si parlerà della risposta di Israele a Hamas dopo l'esecuzione dei sei giovani ostaggi la settimana scorsa. Secondo il report di Channel 13, ci si aspetta che i funzionari militari dicano a Netanyahu che sarà difficile intraprendere azioni punitive per vendetta, dato che sta già combattendo i miliziani ovunque sia necessario. Qualsiasi mossa vista come mirata alla vendetta potrebbe anche danneggiare i colloqui.
Hamas è "il più grande ostacolo" a un accordo sul cessate il fuoco a Gaza e sul rilascio degli ostaggi, mentre il primo ministro, Benjamin Netanyahu, resta "fermo" nel voler mantenere le forze israeliane lungo il corridoio Filadelfia. Lo ha sottolineato durante un punto stampa il portavoce del consiglio per la Sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby, evidenziando come la morte dei sei ostaggi, i cui corpi sono stati trovati nei giorni scorsi in un tunnel nel sud di Gaza, abbia reso "più difficile" il
raggiungimento di un accordo.
Fonti di intelligence hanno riferito al Jewish Chronicle che il piano del leader di Hamas Yahya Sinwar era di usare il Corridoio Filadelfia, tra Gaza e l'Egitto, per fuggire in Iran portando con sé ostaggi israeliani. Il progetto di Sinwar è stato rivelato da un alto funzionario di Hamas catturato e da documenti sequestrati il 29 agosto a Gaza, il giorno in cui sono stati recuperati i corpi dei sei ostaggi assassinati. "Sinwar si rende conto che per Hamas le possibilità di vincere la guerra sono nulle, nonostante il suo successo nella propaganda internazionale", dice il JC.
È di tre morti il bilancio delle vittime dell'attacco israeliano nei pressi dell'ospedale Kamal Adwan, nel nord di Gaza. Lo riferisce al Jazeera, aggiungendo che nel raid sono rimaste ferite diverse persone. Immagini condivise online mostrano i feriti, tra cui diversi bambini, mentre vengono evacuati dalla zona.
Israele potrebbe rilasciare un totale di 800 prigionieri palestinesi se venisse raggiunto un accordo con Hamas su una tregua nella Striscia di Gaza e sullo scambio con gli ostaggi nelle mani del movimento islamista. Lo riferisce il Jerusalem Post, citando un anonimo alto funzionario dell'amministrazione americana, secondo il quale, "fra i terroristi che sarebbero rilasciati in cambio degli ostaggi ve ne sarebbero anche alcuni che scontano l'ergastolo per aver ucciso civili". Secondo il funzionario americano, inoltre, l'accordo fra Israele e Hamas su Gaza sarebbe pronto al 90%. Il nodo da sciogliere è ancora quello della liberazione degli ostaggi e il controllo del corridoio Philadelphi.
É stato definito "il 90%" dell'accordo tra Israele e Hamas per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e la liberazione degli ostaggi tenuti prigionieri dal 7 ottobre scorso nell'enclave palestinese. E si basa principalmente sull'arrivo di aiuti umanitari a Gaza, su uno scambio di prigionieri e sul ritiro graduale delle forze israeliane dalla Striscia. "Queste sono principalmente le tre componenti dell'accordo - ha detto un alto funzionario Usa ai giornalisti - L'intesa è fatta in totale di 18 paragrafi. Quattordici sono conclusi".
"Un paragrafo contiene una disposizione molto tecnica e gli altri tre riguardano lo scambio tra prigionieri e ostaggi - ha aggiunto - In pratica il 90% di questo accordo è stato concordato". I nodi restano la Philadelphi Route, il 'corridoio' tra la Striscia e l'Egitto, e lo scambio tra ostaggi e detenuti.
Per quanto riguarda le tre fasi del cessate il fuoco, la prima è di 42 giorni, prorogabili, in cui verranno definite le condizioni per la seconda fase, che dovrà mantenere le condizioni sottoscritte in precedenza. "Quindi non appena avrà inizio l'attuazione di questo accordo, la guerra si fermerà completamente - ha detto il funzionario - I mediatori si impegnano a sostenere i colloqui indiretti per
arrivare alla seconda fase. E la seconda fase è un cessate il fuoco permanente con il ritiro totale delle forze israeliane". Nella prima fase, il disimpegno riguarderà solo le "zone densamente abitate". Il funzionario ha precisato che "nulla nell'accordo menziona il Corridoio Philadelphi".
Il primo ministro Benyamin Netanyahu sta “cercando di arrivare fino alle elezioni americane” per raggiungere un accordo per liberare gli ostaggi: hanno detto diversi funzionari statunitensi che hanno parlato con il New York Times. Le fonti hanno ipotizzato che Netanyahu sarebbe sottoposto a minori pressioni per fare concessioni nell'accordo se Donald Trump venisse eletto. Secondo il Nyt, i funzionari statunitensi prevedono di completare una proposta “definitiva” per un accordo con i negoziatori entro oggi. Due sono le questioni su cui stanno lavorando i in particolare i negoziatori, il numero di ostaggi da rilasciare e se e con quali tempi Israele ritirerà le truppe dal Corridoio Filadelfia.
Hamas ha pubblicato nella tarda serata di ieri il video di una dei sei ostaggi giustiziati la scorsa settimana in un tunnel di Gaza. “Sarò forte per voi, mia cara famiglia. E spero di avere una famiglia dalla quale tornare, finché questo incubo non sarà finito”, dice nel filmato Carmel Gat, 40enne terapista e insegnante di yoga rapita nel kibbutz Beeri il 7 ottobre. Di lei gli ostaggi rilasciati a novembre hanno raccontato che cercava di alleviare le sofferenze degli altri rapiti e dei bambini nel tunnel dove erano prigionieri facendoli rilassare con lo yoga.
Carmel, la cui madre è stata assassinata dai terroristi, non sapeva se il resto della famiglia fosse sopravvissuto all'assalto di Hamas. Carmel nel video si è rivolta direttamente agli israeliani: “Vi chiedo di continuare a lottare per le nostre vite e a manifestare per noi. Non arrendetevi e non lasciate che la porta ai negoziati si chiuda”. Il suo nome faceva parte della lista degli ostaggi che avrebbero dovuto essere liberati a luglio se l'accordo non fosse saltato a causa delle nuove richieste aggiunte durante i colloqui dal premier Netanyahu. Hamas sta esercitando pressione su Israele pubblicando ogni giorno un video degli ostaggi uccisi la scorsa settimana.
La Casa Bianca si sta affrettando a presentare una nuova proposta per un cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi da parte di Hamas nei prossimi giorni. Lo riferisce il ‘Time of Israel’ citando due funzionari statunitensi, due fonti di sicurezza egiziane e un funzionario a conoscenza della questione. La nuova proposta mira a risolvere i principali punti critici dietro un'impasse durata mesi nei colloqui mediati da Stati Uniti, Qatar ed Egitto per cercare una tregua nel conflitto tra Israele e Hamas, secondo i funzionari Usa.
Lunedì il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha detto ai giornalisti di essere "molto vicino" a presentare una proposta finale di accordo sugli ostaggi entro la fine della settimana. Gran parte dell'accordo è stato concordato, ha detto separatamente ai giornalisti un alto funzionario dell'amministrazione Biden, ma i negoziatori stanno ancora cercando di elaborare soluzioni per due ostacoli principali: la richiesta di Israele di mantenere le forze al confine tra Egitto e Gaza e gli individui specifici che sarebbero inclusi in uno scambio di ostaggi detenuti da Hamas a Gaza dal 7 ottobre e prigionieri di sicurezza palestinesi in Israele.
Il ministero della Sanità palestinese ha annunciato che una delle vittime dell'attacco israeliano con droni di questa mattina contro un veicolo nella città di Tubas, in Cisgiordania, è Mohammed Zubeidi, 21 anni, figlio dell'estremista palestinese Zakaria Zubeidi, qualificato come "terrorista" dalle autorità dello Stato ebraico. Secondo l'annuncio, gli altri quattro morti sarebbero Ahmed Abu Dawas, 24 anni, Mohammed Abu Juma, 30 anni, Qusay Abd al-Razeq, 26 anni, e Mohammed Abu Zagha, 23 anni. È stato anche riferito che un'altra persona è rimasta gravemente ferita nell'attacco, secondo quanto riporta la stampa israeliana.
Mohammed Zubeidi, secondo i media palestinesi, è il figlio di Zakaria, che nel settembre 2021 fuggì dalla prigione di Gilboa insieme ad altri sei prigionieri di massima sicurezza, costringendo le forze di sicurezza israeliane a una caccia all'uomo durata due settimane. Le ricerche si conclusero poi con una nuova cattura di Zakaria. Le forze di difesa israeliane hanno affermato che gli attacchi con droni compiuti questa mattina hanno preso di mira uomini armati palestinesi che stavano sparando alle truppe durante un raid nell'area di Tubas.
Le forze israeliane (Idf) confermano un attacco "mirato" contro "terroristi" nella cosiddetta "zona umanitaria" nella Striscia di Gaza. Nella notte, sulla base di informazioni di intelligence, fanno sapere via X, è stata effettuata un'operazione contro "terroristi che operavano in un centro di comando e controllo utilizzato dalle organizzazioni terroristiche di Hamas e della Jihad Islamica palestinese", una struttura "all'interno della zona umanitaria a Deir al-Balah". L'agenzia palestinese Wafa riferisce di almeno quattro morti e diversi feriti, donne e bambini compresi, in un bombardamento israeliano che ha colpito "tende di sfollati presso l'Ospedale dei Martiri di al-Aqsa a Deir al-Balah".
Secondo le Idf, che riferiscono di un'operazione per "rimuovere una minaccia immediata", il "centro di comando e controllo veniva utilizzato da Hamas come infrastruttura del terrore in cui venivano pianificati e condotti attacchi terroristici contro le forze israeliane e lo Stato di Israele". Le Idf precisano di aver adottato "numerose misure per contenere il rischio di danneggiare i civili" e citano fra l'altro l'utilizzo di "munizioni di precisione".
Hamas ha affermato che il rifiuto del Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu di ritirarsi dal corridoio Philadelphi nella Striscia di Gaza meridionale mira a ostacolare l'accordo per porre fine alla guerra e garantire il rilascio degli ostaggi. "Mettiamo in guardia dal cadere nella trappola e nei trucchi di Netanyahu, poiché usa i negoziati per prolungare l'aggressione contro il nostro popolo", si legge in una dichiarazione del movimento estremista palestinese. Hamas ha aggiunto che "non c'è bisogno di nuove proposte di cessate il fuoco ed è tempo di fare pressione su Israele affinché si raggiunga l'intesa".
I danni alle città coprono un totale di 58 km², ovvero circa il 16% del territorio della Striscia di Gaza, secondo Amnesty. In quattro aree in cui la Ong ha indagato, "le strutture sono state deliberatamente e sistematicamente demolite" dopo che l'esercito israeliano ne ha preso il controllo. "L'incessante campagna di rovina dell'esercito israeliano a Gaza è una campagna di distruzione ingiustificata", si è rammaricata Erika Guevara-Ross, direttrice generale di Amnesty International, in un rapporto consultato dall'Afp.
"La creazione di una zona cuscinetto non dovrebbe in alcun modo costituire una sanzione collettiva per la popolazione civile palestinese che viveva in queste zone". Non solo. "Nessun obiettivo militare può giustificare la portata di questa distruzione massiccia e sistematica", che "deve quindi essere indagata come crimine di guerra", ha insistito Amnesty International.