Roma, 31 maggio 2024 – Svolta nelle trattative Israele-Hamas. "Il Governo israeliano ha proposto ai miliziani palestinesi il ritiro di tutte le sue truppe da Gaza per 6 settimane”. Lo ha detto il presidente Usa Joe Biden in diretta da Washington. "Per mesi si è chiesto un cessate il fuoco, ora è il momento per Hamas di permettere che l'accordo si concluda e la guerra finisca".
Nel dettaglio le 3 fasi sarebbero così suddivise: 1) Sei settimane di tregua e il ritiro delle forze israeliane dalle zone popolate di Gaza, rilascio di un certo numero di ostaggi (donne, anziani e feriti) e di prigionieri palestinesi. 2) Ad un negoziato seguirebbero il rilascio di tutti gli altri ostaggi e il ritiro delle truppe di Israele dal territorio costiero. 3) Piano di ricostruzione della Striscia, nonché la restituzione alle famiglie delle salme degli ostaggi israeliani morti.
L'accordo, ha aggiunto il capo della Casa Bianca, “renderà sicuro Israele e creerà un governo migliore per Gaza senza Hamas al potere”. Netanyahu ha confermato di aver autorizzato la squadra negoziale, ma ha precisato che “la guerra non finirà finché non saranno raggiunti tutti gli obiettivi prefissati”, compresa “l'eliminazione dei miliziani e del governo di Hamas”.
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La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha accolto con favore la roadmap israeliana verso un cessate il fuoco a Gaza annunciata dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden affermando che si tratta di una "significativa opportunità" per porre fine alla guerra. "Concordo pienamente con Biden sul fatto che l'ultima proposta sia una significativa opportunità per andare verso la fine della guerra e delle sofferenze dei civili a Gaza. Questo approccio in tre fasi è equilibrato e realistico. Ora ha bisogno del sostegno di tutte le parti", ha affermato von der Leyen sui social media.
I leader del partito repubblicano e di quello democratico hanno invitato il premier israeliano Benjamin Netanyahu a parlare al Congresso. Lo annuncia lo speaker della Camera, il conservatore Mike Johnson. Nessuna data per il momento è stata fissata. L'invito è stato firmato da Johnson, dal leader dei democratici alla Camera Hakeem Jeffries, e dai leader dei conservatori e dei liberal in Senato, rispettivamente Mitch McConnell e Chuck Schumer.
Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, insiste che "la guerra a Gaza non finirà fino a che non ci sarà l'eliminazione di Hamas"
"Israele ha proposto ad Hamas una roadmap per il cessate il fuoco" a Gaza. Lo ha detto Joe Biden. Accettando la proposta di un accordo di pace in tre fasi, il futuro sarà migliore per tutti, anche se ci sono delle differenze nelle rispettive posizioni. Lo ha detto il presidente Usa Joe Biden. "Per mesi si è chiesto un cessate il fuoco, ora è il momento per Hamas di permettere che l'accordo si concluda e la guerra finisca", ha spiegato il capo della Casa Bianca.
A Ginevra l'assemblea Oms sta terminando le procedure per arrivare al voto di diverse alcune "decisioni" dell'assemblea. Dopo alcuni emendamenti, fra poco verrà messa ai voti una decisione sulle condizioni sanitarie nei Territori palestinesi occupati. L'Italia, assieme a Francia e Spagna tra gli altri, voterà a favore per la prima volta di questo testo tradizionale che viene presentato dalla delegazione palestinese e adottato annualmente dall'Assemblea dell'Oms sulle condizioni sanitarie nei Territori palestinesi (inclusa Gerusalemme est e Gaza). Il testo presentato quest'anno dai palestinesi presenta numerosi riferimenti alle ripercussioni sulla situazione sanitaria delle operazioni militari in corso a Gaza. Contrari Stati Uniti e Ungheria. Sì di Roma anche ad un emendamento israeliano per inserire il tema degli ostaggi.
Lo ha detto il portavoce militare delle milizie yemenite, Yahya Saree, secondo il quale l'attacco è stato la risposta ai bombardamenti condotti questa notte da Stati Uniti e Gran Bretagna.
Israele avrebbe respinto i camion con gli aiuti per Gaza inviati dall'Egitto al valico di Kerem Shalom in seguito alla ripresa di scontri armati tra Israele e Hamas nell'area e vicino a Rafah sul lato palestinese. Lo riferiscono all'ANSA fonti egiziane della sicurezza, della Mezzaluna rossa e testimoni oculari. Gli addetti del terminal di Rafah sul lato egiziano hanno confermato il ritorno di decine di camion di aiuti umanitari ai magazzini logistici del terminal di Rafah sul lato egiziano.
Potrebbe tenersi già domani al Cairo l'atteso incontro a tre – Egitto, Israele e Stati Uniti – per concordare la riapertura del valico di Rafah. Il passaggio è formalmente sotto il controllo di Egitto e Autorità Palestinese e l’obiettivo è il ritiro di Israele dal passaggio di frontiera. Lo ha detto una fonte di alto livello della sicurezza egiziana. La fonte ha confermato che sono in corso “intensi contatti tra Egitto e Israele, con la mediazione degli Stati Uniti, per aprire il valico di Rafah e consegnare rapidamente aiuti umanitari a Gaza”.
L'obiettivo è la ripresa nel tempo più breve possibile della consegna degli aiuti umanitari, dell'assistenza medica e di cibo e carburante per la popolazione palestinese, ma anche lo sblocco dell'accoglienza di palestinesi feriti e malati, stranieri e titolari di doppia nazionalità in uscita da Gaza verso l'Egitto. Il capo della Mezzaluna Rossa egiziana nel Nord Sinai, Khaled Zayed, ha annunciato intanto che questa mattina le autorità egiziane hanno aperto il valico di Rafah sul lato egiziano e hanno preparato e inviato 250 camion di aiuti umanitari, incluse 4 autocisterne di carburante, al valico di Kerem Shalom.
La posizione di Hamas rispetto ai negoziati è ''delirante''. Lo ha dichiarato al sito di Ynet un negoziatore israeliano a condizione di anonimato, ribadendo che l'operazione militare nella Striscia di Gaza continuerà fino alla liberazione di tutti gli ostaggi. ''Israele sta combattendo a Gaza e continuerà a combattere a Gaza con tutte le sue forze'', ha dichiarato il funzionario israeliano affermando che se Hamas ''vuole una tregua per il bene degli abitanti di Gaza dovrà farlo solo negoziando il rilascio degli ostaggi''. Mentre Israele è determinato a raggiungere un accordo, è ''chiaro a tutti'' che “Yahya Sinwar (il leader di Hamas a Gaza, ndr) sta cercando di forzare un cessate il fuoco, e ciò non accadrà''.
L'esercito israeliano ha concluso le operazioni nella parte orientale di Jabaliya, a nord della Striscia di Gaza, dopo aver distrutto 10 chilometri di tunnel e diversi siti di produzione di armi in giorni di combattimenti che hanno incluso più di 200 attacchi aerei. Lo fa sapere l'Idf, secondo cui durante l'operazione le truppe hanno rinvenuto anche i corpi di sette ostaggi.
L'Idf ha confermato per la prima volta di operare nel centro di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, definendo l'offensiva contro Hamas "precisa" e "basata sull'intelligence". Le truppe che vi operano hanno localizzato lanciarazzi, pozzi di tunnel e depositi di armi usate da Hamas, sempre secondo l'esercito israeliano. In altre zone di Rafah, compresa la parte orientale della città e lungo il cosiddetto Corridoio Filadelfia che corre lungo il confine tra Gaza e l'Egitto, attraverso il valico di Rafah, l'Idf ha affermato che le sue forze hanno localizzato razzi a lungo raggio e ulteriori armi ed equipaggiamento militare. Sempre nella zona di Rafah, l'esercito ha riferito che un membro della forza d'élite Nukhba di Hamas è stato ucciso in un attacco di droni.
Un totale di 14 persone sono state uccise e oltre 30 ferite a Hodeida, nello Yemen, a seguito degli attacchi americani e britannici nell'area. Lo ha riferito Al-Masirah, emittente legata agli Houthi. La tv degli Houthi non ha specificato quanti dei morti o dei feriti siano associati all'organizzazione terroristica con sede nello Yemen.
L'Iran sta “pianificando una grande ondata di attacchi in Europa in vista delle Olimpiadi di Parigi 2024 in Francia”. Lo scrive su X il ministro degli Esteri israeliani, Israel Katz, dopo che l'agenzia di sicurezza interna svedese ha accusato l'Iran di utilizzare reti criminali consolidate in Svezia come proxy per prendere di mira gli interessi israeliani o ebraici nel paese scandinavo. Le accuse dell'intelligence svedese sono state sollevate in una conferenza stampa da Daniel Stenling, capo dell'unità di controspionaggio dell'agenzia Sapo, a seguito di una serie di eventi all'inizio di quest'anno. Alla fine di gennaio, l'ambasciata israeliana a Stoccolma era stata temporaneamente chiusa dopo che era stato rinvenuto un oggetto definito “pericoloso” nei pressi della missione diplomatica. Secondo i media svedesi l'oggetto era una bomba a mano.
Sono almeno 12 le persone che hanno perso la vita in seguito al raid aereo condotto nella notte dalle forze israeliane contro il campo profughi di Bureij nel centro della Striscia di Gaza. Lo rende noto l'agenzia di stampa Wafa, spiegando che tra le vittime si contano anche due bambini e tre donne.
Le forze armate israeliane hanno reso noto che nella notte alcuni caccia hanno colpito quattro edifici utilizzati da Hezbollah nei villaggi di Aitaroun e Markaba, nel sud del Libano.
Il governo israeliano non intende mettere fine alla guerra contro Hamas a Gaza per riavere indietro tutti gli ostaggi ancora tenuti prigionieri nella Striscia. Lo ha riferito il consigliere per la sicurezza nazionale israeliano, Tzachi Hanegbi, ai familiari dei rapiti. Lo ha riferito l'emittente Channel 12, ripresa da Haaretz. "Questo governo non prenderà la decisione di fermare la guerra per la restituzione di tutti gli ostaggi. Dobbiamo continuare a combattere, affinché non ci sia un 7 ottobre nell'ottobre 2027", ha affermato. Tra Hanegbi e alcuni familiari è scoppiato poi un alterco: nel mirino, la gestione della situazione da parte dell'esecutivo e in particolare del premier Benjamin Netanyahu.