Roma, 4 dicembre 2023 – Israele estende la sua offensiva nel sud di Gaza a caccia dei battaglioni di Hamas in quell'area. Ma l'esercito continua a colpire duramente anche il nord e il centro dell'enclave palestinese per eliminare le residue sacche di resistenza dei miliziani. Solo la notte scorsa, ha annunciato il portavoce militare israeliano, sono stati 200 gli attacchi contro obiettivi di Hamas.
In serata sono saltate le comunicazioni in tutta la Striscia mentre a Gaza City l'agenzia palestinese Wafa ha denunciato la morte di almeno ‘50 persone’ in raid che hanno coinvolto due scuole piene di sfollati.
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La compagnia di tlc palestinese Paltel ha annunciato che "tutti i servizi di telecomunicazioni della Striscia di Gaza" sono interrotti a causa di "un taglio delle principali reti di fibra dal lato israeliano". Non è la prima volta che le telecomunicazioni saltano nella Striscia: era accaduto il 27 ottobre e il 16 novembre scorso, a seguito delle operazioni di terra delle truppe israeliane la prima volta e per mancanza di energia nel secondo caso.
L'agenzia palestinese Wafa riferisce che "almeno 50 cittadini sono stati uccisi e centinaia feriti" in due diversi attacchi di aerei israeliani "su due scuole che ospitavano sfollati nel quartiere Al-Daraj di Gaza City". Secondo la stessa fonte, "è stata colpita la scuola Salah al-Din, affiliata all'Unrwa", l'agenzia per i rifugiati palestinesi dell'Onu e "quella di Asaad al-Saftawi". "Gli equipaggi delle ambulanze - prosegue l'agenzia palestinese - stanno incontrando grandi difficoltà nel raggiungere le due scuole".
Il governo israeliano ha reso noto che 15 dei 137 ostaggi ancora prigionieri del gruppo islamista Hamas nella Striscia di Gaza sono stati uccisi. I nomi sono stati resi noti dall'ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu. Tra loro ci sono Shaked Dahan, Tomer Achims, Kirill Borovsky, Assaf Hammi, Mia Goren, Ofra Kidar, Aryeh Zalmanovitz, Eliyahu Margalit, Ronen Engel, Aviv Azili, Ravid Aryeh Katz, Shani Luke, Oren Goldin, Yonatan Samarno e Guy Iloz. Secondo i dati del governo israeliano, che ha confermato la morte dei 15 ostaggi sulla base di informazioni e prove raccolte dalle truppe dispiegate nella Striscia, a Gaza sono ancora vivi 122 degli oltre 240 sequestrati da Hamas durante l'attacco del 7 ottobre
“Sono arrivati i carri armati a Khan Yunis, qui la situazione è peggiore di com'era prima della tregua. La guerra è più forte di prima'”. Lo racconta il cooperante palestinese Sami Abu Omar, che vive a Khan Yunis insieme alla famiglia. “A Gaza non c'è più un posto sicuro. A Gaza non c'è più vita, si muore soltanto”, sintetizza con un filo di voce.
“Dal primo giorno dopo la fine della tregua – continua – hanno iniziato a bombardarci: hanno distrutto tanti palazzi, centinaia di morti. La situazione è sempre più grave” a Khan Yunis e tra le vittime ci sono “molti sfollati arrivati dal nord, uccisi” dai militari israeliani. Oltre ad attaccare dal cielo, “sono arrivati con i carri armati da est di Khan Yunis e colpiscono anche con le cannonate”. Al pericolo rappresentato dai soldati israeliani, in città si aggiunge il “grande rischio di malattie e di epidemie. Manca qualsiasi tipo di igiene, l'acqua, la luce, le strade sono strapiene di spazzatura e di quello che esce dalle fognature”.
Oltre un milione di bambini – praticamente l'intera popolazione infantile di Gaza – sono rimasti senza un posto sicuro dove andare da quando, domenica, sono iniziate le operazioni militari di terra a Khan Younis. Lo afferma ‘Save the Children’, l'organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e le bambine a rischio e garantire loro un futuro. Khan Younis è una città nel sud di Gaza dove le forze israeliane avevano precedentemente ordinato alla popolazione civile di trasferirsi per sicurezza, ma ora è anch'essa sotto attacco.
Venerdì 1° dicembre è terminata una pausa di sette giorni nelle ostilità a Gaza e sono ripresi i bombardamenti, che hanno ucciso in un giorno oltre 700 persone, compresi i bambini. Da allora, le forze israeliane hanno emesso ulteriori ordini di ricollocazione dei civili nell’area di Khan Younis, indirizzandoli a ovest verso la costa, o a sud verso la città di Rafah, continuando a bombardare entrambe le aree. Gli attacchi aerei hanno già danneggiato edifici residenziali non solo nel nord, ma anche in città del sud come Rafah e Khan Younis.
Riprende oggi davanti alla Corte distrettuale di Gerusalemme – dopo una pausa di più di due mesi dovuta alla guerra a Gaza – il processo per corruzione a carico del premier israeliano Benjamin Netanyahu. Il processo sarebbe dovuto proseguire per tutto il mese di ottobre, ma è stato interrotto dopo l’attacco di Hamas del 7, data a partire dalla quale i tribunali israeliani hanno lavorato in emergenza. Le corti hanno ripreso la loro regolare attività a dicembre. Netanyahu è esentato dal comparire a queste udienze, ma potrebbe essere tenuto a testimoniare tra qualche mese. Diverse le accuse mosse al premier, tra le quali quella aver adottato misure normative a beneficio di Bezeq Telecommunications in cambio di una copertura mediatica favorevole sulla testata Walla, già di proprietà di Bezeq.
Decine di carri armati israeliani si trovano nella Striscia di Gaza mentre l'esercito israeliano sta estendendo le sue operazioni nell'enclave. Lo hanno riferito testimoni alla 'France Presse'. Il bilancio delle vittime tra i civili palestinesi è in aumento, con nuovi segnali di un conflitto che si sta diffondendo in tutta la regione, con incidenti in questo fine settimana in Iraq e nel Mar Rosso.
Tank israeliani sono entrati nel sud della Striscia all'altezza di Khan Younis. Lo riferiscono fonti locali.
La Turchia è pronta ad essere un Paese garante in colloqui di pace tra Israele e la Palestina. Lo ha affermato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, come riporta Anadolu. “Gaza è un territorio palestinese, appartiene ai palestinesi e così sarà per sempre”, ha aggiunto il leader turco parlando al vertice ministeriale del Comitato per la cooperazione economica e commerciale (Comcec) dell'Organizzazione per la Cooperazione Islamica (Oic), in corso a Istanbul.
Intervenendo alla riunione del Comitato di monitoraggio del Consiglio d'Europa, Tajani ha quindi ricordato che “la Farnesina ha stanziato dieci milioni di euro per la popolazione civile palestinese” e che '”sta partendo un ospedale da campo, un gruppo di medici italiani negli Emirati Arabi per curare i bambini palestinesi feriti”. L'Italia, ha aggiunto, si è resa “disponibile ad accogliere negli ospedali italiani i feriti palestinesi”.
L'esercito israeliano ha fatto saltare in aria oggi a Gaza City la sede della Corte Suprema di Hamas, al cui interno funzionavano anche altri tribunali di vario grado fra cui un Tribunale islamico. Le immagini sono state rilanciate sul sito della radio militare. Sullo sfondo l'ufficiale che ha ordinato quella demolizione ha spiegato che essa è dedicata “alla memoria di tutte le vittime del 7 ottobre”. “Non dimenticheremo – ha aggiunto - e non perdoneremo”. Nelle settimane passate, l'esercito ha distrutto a Gaza altri simboli di governo fra cui l'edificio del parlamento e la sede centrale della polizia.
Dopo una notte di intensi bombardamenti israeliani, il sud del Libano vive stamani una calma relativa, così come viene definita dai media locali, secondo cui testimoni oculari e residenti riferiscono di boati di bombardamenti nella regione di Bint Jbeil, a ridosso della linea del fronte tra Hezbollah e Israele. Dalla sera di ieri e fino a notte inoltrata, l'artiglieria israeliana ha martellato località del sud del Libano dove sono presenti combattenti di Hezbollah: Marwahin, Hbeib, Yarun, Raheb, Aita Shaab, Beit Lif, Ramiye, Rmeish, Kfar Kila. Alcune bombe incendiarie lanciate da Israele hanno provocato incendi nella zona di Tell Awada.
L'esercito israeliano ha invitato i residenti di alcune aree nel centro di Khan Younis, nel sud di Gaza, ad evacuare più a sud. Lo riporta l'emittente tv 'al Jazeera'. Il messaggio, condiviso sull'account arabo dei militari su X, mostra una mappa con Gaza divisa in blocchi numerati, con alcune di queste sezioni evidenziate come zone da evacuare. La mappa ha un codice QR che i civili dovrebbero scansionare per verificare se la loro casa cade in uno dei blocchi presi di mira. Ma non è chiaro – rileva l'emittente del Qatar – come i residenti di Gaza possano utilizzare un simile sistema. L'accesso a Internet è estremamente limitato nella Striscia dopo che più di un mese di raid aerei israeliani hanno distrutto le infrastrutture dell'enclave, con gli israeliani che hanno imposto un blackout delle comunicazioni. I residenti che hanno parlato con Al Jazeera hanno anche espresso grave frustrazione e paura nel trasferirsi nuovamente, poiché i luoghi che ora vengono presi di mira erano stati precedentemente indicati come aree sicure dall'esercito israeliano.
Israele estende la sua offensiva di terra nella devastata Striscia di Gaza, costringendo a spostamenti massicci la popolazione palestinese. Messi alle strette dall'offensiva, decine di migliaia di abitanti di Gaza si stanno spostando da Khan Younis, nel Sud della Striscia di Gaza, a Rafah, vicino al confine con l'Egitto. Fuggono dai bombardamenti, ma si dirigono verso una zona disastrata dal punto di vista umanitario, dove il sovraffollamento e la mancanza dei servizi più basilari stanno generando epidemie. Il ritorno alla guerra aperta dopo la rottura della tregua tra Israele e Hamas ha avuto effetti a catena in una regione sull'orlo di una conflagrazione più ampia. Dalla scadenza della tregua venerdì scorso, a Gaza sono ripresi i combattimenti tra Hamas e l'avanzata delle truppe israeliane, così come i lanci di razzi dei militanti verso Israele e gli attacchi aerei israeliani sul territorio palestinese.
Sono 200 gli attacchi contro obiettivi di Hamas avvenuti nella notte a Gaza, mentre l'offensiva di terra prosegue in tutta la Striscia. Lo ha fatto sapere l'esercito spiegando che tra l'altro è stata distrutta “una infrastruttura” di Hamas a Beit Hanoun nel nord dell'enclave palestinese, usata per attaccare i soldati. Nel complesso della scuola – ha aggiunto il portavoce militare dell’Idf – le truppe “hanno trovato due ingressi di tunnel, uno dei quali era una trappola esplosiva e altre armi”.
Le autorità israeliane hanno informato la famiglia di Jonathan Samerano, 21enne di Tel Aviv, della sua morte, dopo essere stato rapito da Hamas lo scorso 7 ottobre. Samerano stava partecipando come Dj al rave vicino a Re'im la mattina dell'attacco ed è fuggito nel vicino Kibbutz Be'eri dove è stato ferito e rapito. “Jonathan era un ragazzo magico, circondato da amici, un Dj che voleva solo fare musica, crescere, essere felice e viaggiare. Aveva tanti sogni”, hanno detto i membri della sua famiglia. Jonathan ha lasciato due genitori, Kobi e Ayelet e un fratello, Yair.
Almeno nove persone sarebbero morte in un attacco israeliano vicino a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo riporta Al Jazeera. Il raid avrebbe colpito un edificio residenziale nel quartiere di al-Tanour. Il palazzo distrutto sarebbe appartenuto alla famiglia al-Jazzar, secondo fonti locali.
Il segretario di Stato Usa Antony Blinken in un post su X ha scritto di aver “parlato con il primo ministro del Qatar Al Thani degli sforzi in corso per facilitare il ritorno in sicurezza di tutti gli ostaggi e per aumentare ulteriormente i livelli di aiuto ai civili a Gaza”.
Trentanove palestinesi, di cui 29 feriti, evacuati dalla Striscia di Gaza, sono arrivati in Tunisia con un aereo militare dell'aeronautica tunisina, atterrato ieri sera all'aeroporto di Tunisi-Cartagine da quello egiziano di El Arish. Ad attenderli le ambulanze del ministero della Sanità, della Protezione Civile e della Sanità militare per trasferire i feriti negli ospedali tunisini. Lo scrive l'agenzia di stampa Tap, aggiungendo che una delegazione ufficiale tunisina e un'altra in rappresentanza dell'ambasciata palestinese in Tunisia, guidata dall'ambasciatore palestinese Hael Al Fahoum e decine di volontari della Mezzaluna Rossa tunisina, erano presenti per ricevere i feriti e i loro accompagnatori.
Il consigliere del presidente Kais Saied, Mustapha Ferjani, ha detto ai giornalisti che “il viaggio avviene in attuazione delle istruzioni del presidente Saied di accogliere i palestinesi feriti che stanno vivendo l'aggressione e la guerra da parte di una brutale entità sionista”.
“Siamo solidali con la Palestina nelle parole e nei fatti”, ha aggiunto. Ferjani ha spiegato che i feriti verranno trasferiti in diversi ospedali pubblici e privati e che è stato formato un comitato per seguire il progresso dei casi dei palestinesi feriti e le loro necessità di cure fino a quando non raggiungeranno la fase di recupero. Il coordinamento con le autorità egiziane continua per accogliere altri palestinesi feriti in Tunisia con voli aggiuntivi. In serata il presidente della Repubblica, Kais Saied si è recato in ospedale per portare un saluto ai feriti palestinesi.
È morto a Gaza il 21enne Yonatan Samerano, il ragazzo di Tel Aviv preso in ostaggio da Hamas dopo essere stato ferito durante il massacro del festival Nova a Reim il 7 ottobre. La sua famiglia è stata informata, come riportano i media israeliani. Il giovane aveva cercato di fuggire dall’attacco terroristico raggiungendo il vicino kibbutz di Reim, dove un altro gruppo di terroristi lo aveva poi rapito.
Un volontario della Mezzaluna Rossa palestinese, Osama Tayeh, è stato ucciso questa mattina in un raid israeliano sulla Striscia di Gaza. Lo rende noto la Mezzaluna Rossa con un tweet, spiegando che Tayeh era nella sua casa di al-Faluja, nel nord di Gaza, quando è stato colpito e ucciso. Nel raid è morto anche impiegato dell'organizzazione sanitaria, Mohammed Abu Rubka.
L'esercito di Israele ha annunciano che altri tre soldati sono stati uccisi ieri combattendo contro Hamas nella Striscia di Gaza, portando a 401 il bilancio delle vittime militari dall'inizio della guerra il 7 ottobre.
Colloquio tra il primo ministro e ministro degli Esteri del Qatar, lo sceicco Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al-Thani, e il segretario di Stato americano Antony Blinken sugli ultimi sviluppi nella Striscia di Gaza e nei Territori palestinesi. I due si sono parlati domenica, sottolineando la necessità di una de-escalation del conflitto e di un cessate il fuoco. Come ha dichiarato l'agenzia di stampa statale del Qatar, il primo ministro ha ribadito l'impegno del suo Paese, insieme ai suoi partner di mediazione, negli sforzi in corso per riportare la calma nella regione. Al-Thani ha espresso la preoccupazione che la continuazione dei bombardamenti nella Striscia di Gaza dopo la pausa umanitaria complichi gli sforzi di mediazione e aggravi la crisi umanitaria e ha espresso la ferma condanna del Qatar per tutte le forme di attacco ai civili, in particolare a donne e bambini, sottolineando che azioni come queste, compresa la politica di punizione collettiva, sono inaccettabili in qualsiasi circostanza. Secondo la dichiarazione, il primo ministro ha infine sottolineato l'urgenza di aprire corridoi umanitari per garantire il passaggio sicuro dei soccorsi e degli aiuti ai palestinesi colpiti dal conflitto in corso.
'Al Jazeera' riferisce che l'esercito di Israele ha effettuato nella notte diversi raid in Cisgiordania, arrestando almeno 60 palesrinesi. Secondo un corrispondente dell'emittente araba le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno effettuato operazioni terrestri a Qalqilya, Gerico, Jenin e Tulkarem.
Ancora una notte di combattimenti in Palestina, con Israele che ha allargato le sue operazioni di terra a tutta la Striscia di Gaza. Lo hanno annunciato domenica le Forze di Difesa Israeliane. "L'Idf sta riprendendo ed espandendo le operazioni di terra contro le roccaforti di Hamas in tutta la Striscia di Gaza", ha dichiarato il portavoce dell’esercito Daniel Hagari in una conferenza
stampa domenica. Hagari ha anche sottolineato "l'importanza dell'assistenza aerea fornita dall'Aeronautica alle forze di terra", affermando che gli attacchi aerei contro i quartieri generali del terrorismo, gli impianti di produzione di armi, i tunnel del terrorismo e i siti di lancio dei razzi limitano le minacce poste all'operazione di terra.
In un attacco aereo effettuato domenica da un jet da combattimento, Israele ha “colpito e ucciso Haitham Khuwajari, il comandante del battaglione Shati di Hamas”, ritenuto responsabile delle operazioni terroristiche del 7 ottobre. Lo ha dichiarato il portavoce delle Forze di Difesa Israeliane, Daniel Hagari, in una conferenza stampa. Su X, l'Idf ha precisato che il blitz è stato “guidato dall'intelligence dello Shin Bet e di Amman”. Il comandante era una pedina importante. “Sotto il suo comando, i terroristi di Hamas hanno effettuato incursioni in territorio israeliano il 7 ottobre durante l'invasione e il massacro nel sud di Israele", spiegava una dichiarazione congiunta dell'Idf e dell'Agenzia per la Sicurezza di Israele diramata nelle sorse settimane.