Roma, 25 ottobre 2023 – "E' falso sostenere che io abbia giustificato gli atti di terrorismo di Hamas". Lo ha dichiarato il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres dopo il suo intervento di ieri al Consiglio di sicurezza per cui Israele lo aveva accusato di giustificare i terroristi e l’ambasciatore israeliano all’Onu, Gilad Erdan, ne aveva richiesto le dimissioni immediate. "Ho detto chiaramente - ha aggiunto Guterres - che niente può giustificare l'uccisione, il ferimento e il rapimento civili".
"Hamas? Dei liberatori”. E Erdogan annulla la visita in Israele. Il presidente turco ha detto che i miliziani palestinesi “lottano per la propria terra” denunciando come "disumana" la guerra dello stato ebraico contro Gaza.
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Una "massiccia" operazione di terra da parte di Israele nella Striscia di Gaza sarebbe "un errore", perché "metterebbe in pericolo la vita delle popolazioni civili" senza "proteggere Israele a lungo termine". Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron prima di decollare dal Cairo dove ha incontrato il suo omologo egiziano Abdel Fattah al-Sisi. "Se si tratta di un intervento massiccio che mette in pericolo la vita delle popolazioni civili, allora penso che sia un errore anche per Israele - ha detto Macron - perché non protegge Israele a lungo termine e perché non è compatibile con il rispetto per le popolazioni civili, il diritto internazionale umanitario e persino le regole di guerra".
"Israele respinge pienamente le parole del presidente turco nei confronti dell'organizzazione terroristica Hamas. Hamas è una spregevole organizzazione terroristica peggiore dell'Isis che uccide brutalmente e intenzionalmente neonati, bambini, donne e anziani, prende in ostaggio civili e usa la propria gente come scudi umani". Lo afferma Lior Haiat, portavoce del ministero degli Esteri israeliano. "Anche il tentativo del presidente turco di difendere l'organizzazione terroristica e le sue parole incitanti non cambieranno gli orrori che il mondo intero ha visto e il fatto inequivocabile: Hamas = Isis", scrive su X.
"Sono scioccato da come le mie affermazioni di ieri sono state interpretate da alcuni, come se io stessi giustificando il terrore di Hamas. Questo è falso. Era l'opposto". Lo ha detto il segretario generale dell'Onu Antonio
Guterres.
Il leader supremo dell'Iran, l'ayatollah Ali Khamenei, accusa gli Stati Uniti di "dirigere" l'attacco israeliano a Gaza. Lo riferisce Al Jazeera. "L'America e' decisamente complice dei criminali. Gli Stati Uniti stanno in qualche modo dirigendo il crimine commesso a Gaza", ha detto Khamenei. Gli Stati Uniti sono "contaminati dal sangue degli oppressi, dei bambini, dei pazienti, delle donne", ha aggiunto.
Almeno 6.546 palestinesi, tra cui 2.704 bambini, sono stati uccisi e 17.439 feriti a Gaza dal 7 ottobre, ha reso noto oggi il portavoce del Ministero della Sanità a Gaza, controllato da Hamas, Ashraf al-Qudra. La stessa fonte ha aggiunto che 704 di queste vittime sono bambini e 1.584 donne. Secondo al-Qudra, nelle ultime 24 ore, negli attacchi sono morte 756 persone, di cui 344 minorenni. Secondo i dati del ministero, il 65% delle persone uccise dall'inizio della settimana si trovava nel sud della Striscia di Gaza, dove
Israele sta esortando i residenti a evacuare, sostenendo che si tratti di aree sicure.
I militanti di Hamas sono dei "liberatori" che combattono per la loro terra e "non dei terroristi". Lo ha detto il presidente turco Erdogan, come riporta Al Arabiya. "Circa la metà di coloro che sono stati uccisi negli attacchi israeliani su Gaza sono bambini, persino questo dato dimostra che l'obiettivo è un'atrocità, per commettere crimini contro l'umanità premeditati". Lo ha affermato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan durante un discorso al gruppo parlamentare del suo partito Akp. "Non abbiamo problemi con lo Stato di Israele ma non abbiamo mai approvato le atrocità commesse da Israele e il suo modo di agire, simile a un'organizzazione più che uno Stato", ha aggiunto Erdogan, come riporta la presidenza di Ankara. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha annunciato che "annullerà" tutti i suoi programmi di viaggio in Israele, nonostante il recente riavvicinamento tra i due paesi.
"In tutti i contesti, e con tutti gli interlocutori, ho sottolineato l`importanza di contribuire alla de-escalation del conflitto e riprendere quanto prima un'iniziativa politica per la regione, non solo per risolvere l'attuale crisi ma per arrivare ad una soluzione strutturale sulla base della prospettiva 'due popoli, due Stati'". Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nelle sue comunicazioni nell'aula del Senato in vista del Consiglio europeo di domani e venerdì. Questa "prospettiva - ha proseguito Meloni - deve avere come presupposto, da parte di tutti gli attori presenti nella regione, il riconoscimento all`esistenza e alla sicurezza dello Stato d`Israele. Su questo, c`è totale convergenza di vedute e di intenti tra gli Stati Membri della Ue". "Personalmente sono convinta che lavorare concretamente, e con una tempistica definita, a una soluzione strutturale per la crisi Israelo-palestinese sarebbe anche il modo più efficace possibile per svelare il
bluff di Hamas agli occhi dei palestinesi e contribuire a sconfiggerlo", ha sottolineato Meloni.
"L'intelligence conferma che dalla rotta balcanica possono arrivare per noi i maggiori rischi, questa è la ragione che ha spinto il governo ad agire tempestivamente sospendendo Schengen e ripristinando i controlli con la Slovenia". Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in Senato per le comunicazioni in vista del Consiglio Ue.
"Nessuna causa potrà mai giustificare il terrorismo. Nessuna causa potrà mai giustificare un'aggressione terroristica scientemente preordinata e organizzata per colpire civili innocenti del tutto estranei alle dinamiche militari. Nessuna causa potrà mai giustificare il rapimento o l'uccisione, casa per casa, di donne e bambini". Così il premier Giorgia Meloni, nelle comunicazioni in Senato in vista del Consiglio Ue.
"Non devono esserci dubbi a sostenere il diritto Israele a esistere" in linea "con il diritto internazionale". Lo ha detto il presidente del Consiglio Giorgia Meloni nelle comunicazioni al Senato in vista del consiglio europeo.
"Noi dobbiamo essere consapevoli degli schieramenti in campo. C'e' chi lavora ad un processo di normalizzazione e chi ha interesse ad alimentare lo scontro. Accade nel mondo arabo e anche al di fuori", occorre "lavorare insieme per evitare l'escalation del conflitto". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nelle comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europea, parlando della situazione in Medio oriente.
Gli ultimi attacchi israeliani mirati alle infrastrutture di Hamas sulla Striscia di Gaza hanno colpito i tunnel, alcune sedi militari, magazzini di armi, lanciamissili e lancia mortai. Come le Forze di difesa israeliane hanno comunicato su Telegram: e' stato colpito anche l'apparato operativo di emergenza di Hamas, comprese le sale di guerra. Si tratta, spiegano le IDF, di un sistema che ha permesso "la creazione di blocchi che hanno impedito agli abitanti di Gaza di evacuare verso aree piu' sicure nel sud della Striscia". Inoltre sono stati colpiti "le infrastrutture militari e i centri di comando dell'apparato di sicurezza di Hamas, che e' responsabile della supervisione dell'organizzazione terroristica nella Striscia di Gaza e dell'arresto e dell'imprigionamento degli oppositori di Hamas"
Il capo di Hezbollah, Hassan Nassrallah, ha incontrato il capo della Jihad islamica palestinese Ziad Nahleh e il vice capo dell'ufficio politico di Hamas, Saleh al-Arouri. Lo riferisce il quotidiano Haaretz, che pubblica una foto dell'incontro. Secondo una dichiarazione di Hezbollah, i leader dei tre gruppi hanno discusso degli ultimi eventi nella Striscia di Gaza, compresi gli scontri in corso al confine tra Libano e Israele. Nassrallah, Nahleh e Al -Arouri hanno inoltre convenuto di continuare il coordinamento e il monitoraggio regolare degli sviluppi su base quotidiana e regolare, si aggiunge nella dichiarazione del movimento sciita libanese.
Sono otto i soldati siriani morti in seguito agli attacchi aerei di Israele sulla Siria. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana.
L'ambasciatore israeliano all'Onu Gilad Erdan ha detto che il suo Paese negherà il visto di ingresso a funzionari delle Nazioni Unite dopo l'intervento di ieri del segretario generale Antonio Guterres contestato da Israele stesso. "Viste le sue parole - ha spiegato Erdan alla Radio Militare - negheremo il rilascio dei visti ai rappresentanti dell'Onu. Del resto abbiamo già rifiutato il visto al sottosegretario per gli affari umanitari Martin Griffiths. È arrivato il tempo di dare loro una lezione"
Almeno 80 persone sono morte nella Striscia di Gaza a causa degli attacchi israeliani nella notte, secondo un bilancio non verificato da fonti indipendenti, fornito questa mattina dal movimento estremista palestinese Hamas.
Sono stati 704 i palestinesi, di cui 305 minori, uccisi nelle ultime 24 ore negli attacchi israeliani sulla Striscia. Lo ha fatto sapere il ministero della sanità locale riferito dell'Ufficio di coordinamento dell'Onu per gli affari umanitari (Ocha). Secondo la stessa fonte si tratta del più alto numero di morti in un giorno dall'inizio delle ostilità.
Secondo i media palestinesi, tre persone sono state uccise e molte altre ferite in un attacco israeliano vicino al campo profughi di Jenin in Cisgiordania. "Un aereo israeliano ha lanciato almeno due missili contro un gruppo di persone vicino al campo di Jenin, uccidendo tre persone e ferendone diverse altre", ha riferito l'agenzia di stampa palestinese Wafa, citando fonti locali. L'esercito israeliano, da parte sua, ha dichiarato in un comunicato di aver effettuato "attività antiterrorismo" nella zona, ma non ha fatto menzione di vittime limitandosi a precisare che non ci sono stati morti o feriti tra le forze israeliane. Alle prime ore del mattino, "l'Idf e le forze della polizia di frontiera israeliana hanno condotto una attività antiterrorismo a Wadi Bruqin, nell'area di Jenin - scrivono le Forze israeliane su Telegram -, e hanno arrestato due individui sospettati di coinvolgimento in attività terroristiche. Inoltre, le Forze hanno aperto il fuoco contro i terroristi armati". Durante l'attività "antiterrorismo" nel campo di Jenin, "terroristi armati hanno sparato e lanciato ordigni esplosivi contro le forze di sicurezza israeliane". In risposta, un drone dell'Idf ha colpito i terroristi. Secondo l'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha), dall'inizio del conflitto almeno 95 palestinesi sono stati uccisi in Cisgiordania.
Il tasso di interesse della Banca d'Israele rimarrà 4,75%: questo è quanto stabilito dal Comitato monetario della Banca d'Israele, in conformità con le prime previsioni del mercato. È la terza decisione consecutiva sui tassi di interesse in cui il comitato, guidato dal governatore Amir Yaron, lascia invariato il tasso di interesse della banca centrale.
"Nel contesto della guerra, la politica del comitato monetario si concentra sulla stabilizzazione dei mercati e sulla riduzione dell'incertezza", si legge nella motivazione della decisione, "l'andamento dei tassi di interesse e l'uso di ulteriori strumenti monetari saranno determinati in conformità con questo scopo e in conformità con l'andamento della guerra e i dati sull'attività".
L'Italia riconosce il "diritto di Israele alla propria difesa nel rispetto del diritto internazionale, dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario", ma allo stesso tempo chiede l'invio di aiuti a Gaza, ricordando che Hamas "non rappresenta il popolo palestinese". È il messaggio consegnato dall'ambasciatore italiano alle Nazioni Unite, Maurizio Massari, nel suo intervento a tarda sera al Consiglio di sicurezza convocato dalla presidenza brasiliana e incentrato sulla crisi in Medio Oriente.
L'Italia ha invocato, inoltre, “l’immediato rilascio degli ostaggi". La preoccupazione maggiore, ha continuato Massari, resta evitare un allargamento del conflitto nella regione. L'intervento di Massari si è concluso con il richiamo all'urgenza di trovare una "soluzione politica che possa condurre a una soluzione a due Stati. Anche nell'ora più buia – ha detto l’ambasciatore – dobbiamo rilanciare un orizzonte politico e tornare a lavorare alla soluzione: due popoli, due Stati”.