Mercoledì 13 Novembre 2024

Ostaggi, Israele vota l’accordo. Netanyahu: “Intesa difficile ma giusta”. Media: “Hamas rilascerà 50 ostaggi in cambio di 150 palestinesi”

Il premier israeliano: “Continueremo la guerra anche dopo il cessate il fuoco”. Xi chiede una conferenza internazionale per la pace a Gaza. Domani il Papa incontrerà in Vaticano i familiari degli ostaggi israeliani e una delegazione di palestinesi di Gaza

Roma, 21 novembre 2023 – L’accordo sembra fatto. Arriva in serata la decisione “difficile ma giusta” da parte del premier israeliano Benjamin Netanyahu sull’accordo sugli ostaggi. Ma mette in guardia: “La guerra continuerà anche dopo il cessate il fuoco”. Dai media arriva la notizia che l’accordo prevede “un cessate il fuoco di 4 giorni, il rilascio di 50 ostaggi israeliani tra cui 30 bambini, 8 madri e altre 12 donne in cambio della libertà di 150 palestinesi”.

L’Oms sta lavorando per evacuare tre ospedali nel Nord di Gaza City. Domani Papa Francesco incontrerà in Vaticano (in due udienze distinte) i familiari degli ostaggi israeliani e una delegazione di palestinesi di Gaza

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Continuano gli attacchi israeliano sulla Striscia di Gaza
Continuano gli attacchi israeliano sulla Striscia di Gaza
21:34
Media, Hamas: "Verso accordo 3 palestinesi per ogni ostaggio liberato"

 Il leader di Hamas Ghazi Hamad, ha detto telefonicamente al canale egiziano mbcMasr che è in corso un imminente accordo con Israele sullo scambio di prigionieri e che consiste nel rilascio da parte di Israele di 3 palestinesi per ogni persona liberata da Hamas. Il numero corrisponde a quanto indicato dalle fonti israeliane, ovvero 150 detenuti palestinesi per 50 ostaggi liberati.

21:05
Netanyahu: "L'intesa sugli ostaggi è la decisione giusta"

Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha detto al suo governo che l'accordo negoziato con Hamas sugli ostaggi detenuti a Gaza dal 7 ottobre è "la decisione giusta" da prendere. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha contribuito a "migliorare il quadro che vi viene proposto (...) per includere più ostaggi a un costo inferiore", ha dichiarato in serata nel corso di una riunione che dovrebbe sfociare in una decisione. Il premier ha poi ribadito che "Israele è in guerra e continueremo finché otterremo la distruzione di Hamas". 

20:39
Musk: "Ricavi X Corp a ospedali Israele e Croce Rossa"

"X Corp donerà tutti i ricavi derivanti dalla pubblicità e dagli abbonamenti associati alla guerra a Gaza agli ospedali in Israele e alla Croce Rossa/Mezzaluna di Gaza": lo ha scritto su X Elon Musk.

20:36
Accordo ostaggi, Netanyahu: "Continueremo guerra anche dopo il cessate il fuoco"

Benjamin Netanyahu si è rivolto ai suoi ministri durante una riunione del governo per discutere l'accordo sugli ostaggi.  Israele continuerà la sua guerra contro Hamas anche se verrà raggiunto un cessate il fuoco temporaneo per liberare gli ostaggi, ha detto il primo ministro israeliano in una dichiarazione video televisiva.  "Siamo in guerra e continueremo la guerra", ha detto.  Continueremo finché non raggiungeremo tutti i nostri obiettivi.

18:51
Haaretz: "Hamas rilascerà 30 bambini, 8 madri e altre 12 donne"

Trenta bambini, 8 madri e altre 12 donne: sarebbero i 50 ostaggi israeliani che Hamas dovrebbe rilasciare secondo l'accordo tra Israele e la fazione palestinese che il premier Benyamin Netanyahu ha sottoposto al governo per l'approvazione: lo riferisce il quotidiano israeliano Haaretz in uno degli ultimi aggiornamenti sulla vicenda.

16:23
Biden: "Siamo molto vicini a riportare gli ostaggi a casa"

"Siamo molto vicini a riportare alcuni degli ostaggi a casa". Lo ha detto Joe Biden parlando alla Casa Bianca sottolineando che "la situazione è buona".

15:38
Riad: i Paesi blocchino l'esportazione di armi a Israele

"Chiediamo a tutti i Paesi di fermare le esportazioni di armi verso Israele, e anche l'immediata sospensione delle operazioni militari e l'apertura di corridoi umanitari per aiutare i civili nella Striscia di Gaza". Lo ha detto il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman al vertice straordinario dei Brics, citato dalla Tass.

15:31
Haaretz: tregua di 4 giorni e rilascio di 50 ostaggi

Il possibile accordo Israele-Hamas dovrebbe contenere un cessate il fuoco di 4 giorni, il rilascio di 50 ostaggi israeliani tra donne e bambini e la liberazione di 150 palestinesi detenuti nelle carceri israeliane, soprattutto donne e minori. Lo riferisce Haaretz avvertendo che non si è arrivati ancora alla stesura finale dell'intesa. Israele darebbe poi il via libera all'ingresso di 300 camion al giorno dal valico di Rafah. Resta al momento incerto se lo Stato ebraico abbia accettato di concedere una pausa giornaliera di 6 ore nella sorveglianza aerea sulla Striscia. Alcuni media aggiungono che i due rilasci avverrebbero a fasi. 

14:28
Xi chiede una conferenza internazionale per la pace a Gaza e il cessate il fuoco immediato

Il presidente cinese Xi Jinping chiede una "conferenza di pace internazionale" per mettere fine alla guerra tra Israele e Hamas. "Non ci possono essere pace e sicurezza durature in Medio Oriente senza una giusta soluzione alla questione della Palestina", ha detto Xi chiedendo che "una conferenza di pace internazionale sia organizzata al più presto" per raggiungere "un consenso internazionale".  Il presidente cinese Xi Jinping ha ribadito la richiesta di un "immediato" cessate il fuoco tra Israele e Hamas e il rilascio dei "civili detenuti". Nel corso della riunione virtuale tra i leader dei Paesi Brics, Xi Jinping ha riaffermato che "tutte le parti in conflitto dovrebbero cessare subito il fuoco e le ostilità, fermare ogni violenza, gli attacchi che colpiscono i civili e rilasciare i civili detenuti per evitare ulteriori perdite di vite e sofferenze".

14:10
Xi: "Diritto a esistenza Palestina ignorato da troppo tempo"

La causa principale del conflitto Israele e Hamas "è che il diritto all'esistenza della Palestina e il diritto al ritorno del popolo palestinese sono stati a lungo ignorati". Il presidente cinese Xi Jinping, parlando nel vertice virtuale dei Brics, ha assicurato che Pechino "fornirà maggiore sostegno e assistenza alla popolazione di Gaza". A tal proposito, secondo i media statali, la Cina "chiede l'istituzione di corridoi umanitari per proteggere i civili".

13:35
Netanyahu: su ostaggi a breve buone notizie

"Spero che avremo buone notizie fra breve" sugli ostaggi: lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu in un incontro con un reparto dell'esercito. Sempre sul problema degli ostaggi Netanyahu ha spiegato: "Stiamo facendo progressi. Non penso sia il caso di aggiungere parole, nemmeno in questo momento". Il premier ha comunque ribadito che il primo obiettivo di Israele resta "la distruzione di Hamas. Non ci fermeremo finché non lo realizzeremo".

13:27
Hamas: manca ancora l'ok di Israele sull'accordo

Un membro dell'Ufficio politico di Hamas, Khalil Al-Hayya, ha affermato, come riporta Al Jazeera, che si sta ancora aspettando la risposta di Israele "all'accordo di tregua umanitaria" dopo che la fazione palestinese "ha già consegnato la sua risposta all'Egitto e al Qatar".

13:21
Netanyahu convoca il gabinetto di guerra degli ostaggi

Il gabinetto di guerra di Israele è stato convocato per stasera a Tel Aviv. Lo riferiscono i media locali. Sul tavolo gli aggiornamenti relativi all'accordo per la liberazione di ostaggi catturati da Hamas.

11:52
Ospedali di Gaza chiedono aiuto, Onu risponde con un piano di evacuazione

Sono in corso i piani per evacuare tre ospedali a Gaza: lo annuncia l'Organizzazione Mondiale della Sanità, come riporta Sky News. Il portavoce dell'Oms Christian Lindmeier ha affermato che Al Shifa, l'ospedale indonesiano e l'ospedale al Ahli hanno richiesto assistenza. L'annuncio arriva dopo che il ministero della Sanità di Gaza, guidato da Hamas, ha riferito che almeno 12 persone sono state uccise e dozzine ferite a causa degli spari di ieri contro il complesso ospedaliero indonesiano.
 

11:50
Qatar: "Molto ottimisti sulla tregua"

"Siamo molto ottimisti, molto fiduciosi" sul buon esito dell'accordo, ha detto Al-Ansari durante una conferenza stampa. ''Ma desideriamo anche che questa mediazione riesca a raggiungere una tregua umanitaria'' nella Striscia di Gaza, ha aggiunto. Il Qatar ha contribuito a mediare i colloqui che hanno portato alla liberazione di alcuni dei 240 ostaggi portati nella Striscia di Gaza.

11:45
Iran: "Usa ostacolano la tregua"

“Il regime sionista, che è in crisi, cerca disperatamente il cessate il fuoco nel conflitto di Gaza, ma gli Stati Uniti hanno vietato la richiesta di cessare la guerra”. Lo ha detto oggi il comandante delle Guardie Rivoluzionarie, Hossein Salami. L'attacco di Hamas contro gli israeliani il 7 ottobre scorso ha distrutto il credito degli Stati Uniti, dei Paesi occidentali e dei sionisti e ha rivelato la loro vera natura, ha aggiunto. “L'Iran è il fulcro degli sviluppi politici nella regione e tutti i Paesi si chiedono come l'Iran gestirà la situazione”, ha poi commentato, citato dalla Tv di Stato.

11:20
Antisemitismo online: 17 arresti n Baviera

Sono in corso da questa mattina in Baviera operazioni di polizia contro l'antisemitismo online: in particolare, le autorità stanno prendendo di mira post e messaggi pubblicati sui social media a sostegno dell'attacco terroristico di Hamas contro Israele. Almeno 15 uomini e due donne di età compresa tra 18 e 62 anni sono sospettati di reati, riporta Tagesschau. Tra i contenuti sotto inchiesta ci sarebbero inviti allo sterminio degli ebrei, con l'uso anche di simbologie ed espressioni naziste. Tra le ipotesi di reato c'è l'uso di simboli di organizzazioni anticostituzionali e terroristiche.

11:16
Accordo tregua, attesa la risposta di Israele

I negoziati tra Israele e Hamas sulla tregua nella Striscia di Gaza sono giunti alla fase finale, ma i dettagli devono ancora essere definiti: lo ha annunciato il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, Mohammed Al-Ansari. "Non possiamo fornire alcun dettaglio fino a che non sarà stato raggiunto l'accordo, non li conosceremo fino a che l'intesa non sarà stata raggiunta nella sua forma definitiva", ha spiegato al-Ansari.
Un membro dell'Ufficio politico di Hamas, Khalil Al-Hayya, ha affermato, come riporta Al Jazeera, che si sta ancora aspettando la risposta di Israele “all'accordo di tregua umanitaria” dopo che la fazione palestinese “ha già consegnato la sua risposta all'Egitto e al Qatar”.

Bombardamenti a Gaza visti dal confine di Israele
Bombardamenti a Gaza visti dal confine di Israele
11:03
Giornalista israeliano su X: "Tre prigionieri palestinesi in cambio di un ostaggio"

“Una fonte con conoscenza diretta dei colloqui mi dice che come parte dell'accordo sugli ostaggi Israele rilascerà tre prigionieri palestinesi detenuti nelle sue carceri per ogni ostaggio israeliano che sarà rilasciato da Hamas (rapporto di 3:1)”. Lo scrive su X il giornalista israeliano Barak Ravid, collaboratore del portale ebraico Walla e della testata americana Axios.

10:54
Qatar: "Negoziati per la tregua sono al traguardo"

I negoziati per una tregua tra Israele e Hamas sono giunti al traguardo, i parametri dell'accordo saranno annunciati al momento opportuno. Così una fonte il Ministero degli Esteri del Qatar.

10:50
Vaticano, il Papa incontrerà le famiglie degli ostaggi e una delegazione da Gaza

Il Papa domani incontrerà un gruppo di famigliari degli ostaggi sequestrati da Hamas nell'attacco dello scorso 7 ottobre e un gruppo di palestinesi di Gaza. Si tratterà di due udienze distinte, ai margini dell'udienza generale. Gli incontri avranno un carattere ''umanitario'', non politico, come ha precisato il Vaticano. ''Con questi incontri, di carattere esclusivamente umanitario, Papa Francesco – ha spiegato il Vaticano – vuole manifestare la sua vicinanza spirituale alle sofferenze di ciascuno''.
Il Pontefice, all'Angelus delle scorse settimane, aveva ricordato che ''ogni essere umano, che sia cristiano, ebreo, musulmano, di qualsiasi popolo e religione, ogni essere umano è sacro, è prezioso agli occhi di Dio e ha diritto a vivere in pace''. Ripetuti gli appelli affinché gli ostaggi vengano rilasciati al più presto. Lo stesso patriarca latino di Gerusalemme, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, aveva detto di essere pronto a offrirsi per uno scambio per liberare i bambini ostaggio nelle mani di Hamas.
L'incontro con i famigliari degli ostaggi con il Papa era in preparazione da settimane come aveva spiegato il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano. Un gruppo di parenti, all'indomani del pogrom antisemita di Hamas, ha intrapreso un viaggio in diverse capitali europee per sensibilizzare i governi e la società civile sul bisogno di fare il possibile per salvare la vita si 230 sequestrati tra i quali neonati e bambini.

10:37
Wfp Onu: "A Gaza serve assistenza alimentare urgente per 2,2 milioni di persone"

“Circa 2,2 milioni di persone a Gaza necessitano di assistenza alimentare urgente. I sistemi alimentari esistenti stanno collassando e, per raggiungere chi ne ha bisogno, il Programma alimentare mondiale e i nostri partner hanno bisogno di maggiore accesso e di risorse come carburante, gas e connettività. Per avere un impatto reale, è necessario che le ostilità si fermino". Così ha scritto in un post di X il World Food Programme (Wfp/Pam), l'agenzia delle Nazioni Unite per le emergenze alimentari, all'indomani di oltre un mese e mezze di blocco che Israele ha imposto all'ingresso di cibo, acqua, elettricità e forniture mediche nella Striscia, in cui risiedono circa 2,3 milioni di persone. L'ultimo bilancio diffuso dal ministero della Salute di Gaza, i morti ammontano a 13.300 e i feriti hanno superato le 30mila unità.

 

10:29
Unicef: "Su Gaza incombe la tragedia sanitaria"

Nella Striscia di Gaza si profila una vera e propria “tragedia sanitaria”, a causa della mancanza di carburante e acqua: lo ha dichiarato oggi l'Unicef. “Se non ci sarà abbastanza carburante, assisteremo al collasso dei servizi igienico-sanitari”, ha detto il portavoce del Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia, James Elder, nel corso di una conferenza stampa a Ginevra, descrivendo la situazione come una vera “tragedia” o una “tempesta perfetta” causata dallo scoppio di malattie.

Appello Unicef: "Gaza rischia la tragedia sanitaria"
Appello Unicef: "Gaza rischia la tragedia sanitaria"
10:25
Tensione in Cisgiordania: 40 palestinesi arrestati. Tremila dal 7 ottobre

La tensione resta alta anche in Cisgiordania, dove tra la serata di ieri e l'alba di oggi altri 40 palestinesi sono stati arrestati in quelle che Israele definisce "operazioni antiterrorismo". Secondo la 'Commission of Detainees and Ex-Detainees Affairs and the Palestinian Prisoner's Society', gli arresti hanno avuto luogo a Jenin, Hebron, Betlemme, Nablus, Ramallah, Gerusalemme e Gerico. Dal 7 ottobre gli arresti nei Territori occupati ha raggiunto quota 3mila. La tensione resta alta anche in Cisgiordania, dove tra la serata di ieri e l'alba di oggi altri 40 palestinesi sono stati arrestati in quelle che Israele definisce "operazioni antiterrorismo". Secondo la Commission of Detainees and Ex-Detainees Affairs and the Palestinian Prisoner's Society, gli arresti hanno avuto luogo a Jenin, Hebron, Betlemme, Nablus, Ramallah, Gerusalemme e Gerico.

 

10:00
Colpiti due campi profughi a Gaza

Stamattina l'esercito israeliano ha confermato di aver circondato il campo profughi di Jabalia, il più grande della Striscia – con una popolazione di 116mila persone al 7 ottobre – dove ha detto di aver colpito "250 postazioni di Hamas". Al-Jazeera riporta di tre palazzi residenziali abbattuti, ma non è chiaro il bilancio delle vittime. Colpita anche la scuola dell'Unrwa ad Al-Falouja, sede di migliaia di famiglie sfollate. Attaccato stamani anche il campo profughi di Nuseirat, dove hanno perso la vita almeno venti persone. L'emittente riferisce poi di attacchi condotti all'alba dalle forze israeliane contro altri ripetitori nella Striscia, dove da giorni persiste un blackout delle telecomunicazioni che rende difficile ai giornalisti sul posto inviare informazioni alle redazioni all'esterno.

09:40
Mezzaluna Rossa: "Ricevuti 1.353 camion di aiuti umanitari"

Sono "in totale 1.353 i camion" di aiuti umanitari "ricevuti" dalla Mezzaluna Rossa palestinese dallo scorso 21 ottobre. Lo rende noto su X l'organizzazione, precisando che si tratta di "circa 42 camion al giorno". Secondo le stime delle scorse settimane delle Nazioni Unite. sono necessari circa cento camion di aiuti umanitari al giorno per far fronte alle esigenze delle persone che vivono nella Striscia di Gaza, nel mirino delle operazioni israeliane dal terribile attacco del 7 ottobre di Hamas in Israele.

 

09:30
Teheran critica la risoluzione adottata dall’Onu: “Tregua subito”

“Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu non è riuscito a fermare le atrocità di Israele a Gaza attraverso la risoluzione emessa di recente, che non contiene adeguate disposizioni per porre fine alla guerra e non è nemmeno legalmente vincolante”. Lo ha affermato l'ambasciatore dell'Iran presso le Nazioni Unite, Saeed Iravani, durante un discorso all'Assemblea generale. “Il contenuto della risoluzione del Consiglio di Sicurezza avrebbe dovuto includere la parte chiave della risoluzione di ottobre all'Assemblea Generale, che sottolinea l'urgente necessità di una tregua immediata, sostenibile e duratura per i civili di Gaza”, ha affermato Iravani, come riporta Mehr, criticando la parte della risoluzione del Consiglio di Sicurezza che fa riferimento soltanto a “pause umanitarie estese” a Gaza. “In questa situazione disperata, la compassione non è più abbastanza”, ha concluso.
 

09:16
Ministro Ben Gvir: “Grave errore l’accordo sugli ostaggi con Hamas. Rischiamo altro caso Shalit"

Il ministro della sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir, leader del partito di estrema destra 'Potere ebraico’, ha detto di essere allarmato dall'accordo che si profila per la liberazione di ostaggi israeliani catturati da Hamas. Secondo il ‘Times of Israel’, Ben Gvir ha ammesso di non conoscerne i dettagli: “Ma le voci che circolano – ha aggiunto – indicano che rischiamo di compiere un altro grave errore come nella liberazione di Shalit”: il caporale liberato nel 2011 dopo 5 anni di prigionia a Gaza in cambio di 1.000 detenuti di Hamas, fra cui il leader attuale Yihia Sinwar. Un accordo analogo “potrebbe rivelarsi un disastro”.

I parenti degli ostaggi israeliani hanno manifestato davanti al palazzo dell’Unicef a Tel Aviv
I parenti degli ostaggi israeliani hanno manifestato davanti al palazzo dell’Unicef a Tel Aviv
09:00
Ppe: "No al cessate il fuoco, Israele ha il diritto di difendersi"

"Il cessate il fuoco non è possibile perché sottolineiamo ancora il diritto di Israele di difendersi. Quindi, no al cessate il fuoco, ma chiediamo a Israele pause umanitarie tenendo a mente una sfida: sé necessario distruggere Hamas, ma è anche necessario non creare un'altra generazione di combattenti di Hamas. Questa è la sfida che abbiamo davanti a noi che siamo dalla parte di Israele". Lo ha dichiarato il presidente del gruppo del Partito popolare europeo (Ppe) al Parlamento europeo, Manfred Weber, in conferenza stampa a Strasburgo.
"Siamo favorevoli, come Partito popolare europeo e Parlamento europeo, alla formula delle pause umanitarie. Ma voglio essere chiaro che come Ppe rigettiamo l'idea di un cessate il fuoco immediato", ha aggiunto. "Siamo a favore dell'approccio umanitario a Gaza, sosteniamo le persone che hanno bisogno, siamo favorevoli anche ad ulteriori mezzi finanziari per sostenere le persone nella Striscia e chiediamo ad Israele pause umanitarie nei combattimenti", ha aggiunto Weber.

Il vicepremier Antonio Tajani e il presidente del Ppe in Europa, Manfred Weber
Il vicepremier Antonio Tajani e il presidente del Ppe in Europa, Manfred Weber
08:48
Unicef: "Aiuti umanitari immediati in caso di tregua"

L'Unicef è pronta alla consegna di “aiuti umanitari immediati” in caso di accordo di tregua temporanea tra Hamas e Israele. È quanto ha detto il funzionario dell'agenzia Onu, Toby Fricker, alla Bbc, parlando da Amman. "Se ci sarà un cessate il fuoco umanitario immediato, come richiesto dall'Unicef e da molti altri, allora dobbiamo portare le forniture il più rapidamente possibile e consegnarle nei rifugi, portarle alle persone ovunque si trovino all’interno della Striscia di Gaza, ovunque abbiano bisogno, ovvero praticamente ovunque", ha spiegato. Fricker ha inoltre precisato che gli aiuti sarebbero fondamentali per salvare vite umane e prevenire "un'altra catastrofe" in termini di insorgenza di malattie durante l'inverno.
 

08:30
Houti (Yemen): "Rilascio nave Galaxy Leader? Solo con stop del conflitto"

Il gruppo armato degli Houthi (Yemen) ha riferito che non rilasceranno la nave Galaxy Leader sequestrata fino a quando ''Israele e Stati Uniti non smetteranno di uccidere i palestinesi nella Striscia di Gaza''. È quanto si legge in un tweet dell'esponente del Consiglio politico supremo formato dai miliziani yemenita, Muhammad Ali al-Houthi, secondo il quale ''se America e Israele smettessero di uccidere i palestinesi nella Striscia di Gaza e consegnassero acqua, medicine e cibo, allora potremmo parlare della nave israeliana''. A suo avviso, il sequestro della nave ''rispetta il principio di reciprocità''. La Galaxy Leader, di proprietà di un armatore giapponese, batte bandiera delle Bahamas, ma è di proprietà di una società britannica che fa capo all'uomo d'affari britannico-israeliano Rami Ungar. Sulla nave non ci sono israeliani.

Al Jazeera, video houthi con la nave 'Galaxy Leader' sequestrata nel Mar Rosso
Al Jazeera, video houthi con la nave 'Galaxy Leader' sequestrata nel Mar Rosso
08:02
Cinquanta giornalisti uccisi. Cpj: "Triste pietra miliare"

Almeno 50 giornalisti e operatori dei media sono stati uccisi da quando è scoppiato il conflitto tra Israele e Hamas il mese scorso. Ad annunciarlo è stato il Comitato per la protezione dei giornalisti (Cpj) citando, inoltre, il record negativo del mese che ha fatto più vittime tra i giornalisti da quando, nel 1992, l'organismo che si batte per la libertà di stampa ha iniziato a monitorare il numero di attacchi e di morti.
​​​​​​Il bilancio delle vittime, in crescita, ha segnato una "triste pietra miliare" – riferisce il Cpj – e supera di gran lunga i 15 giornalisti uccisi nella guerra in corso in Ucraina. Nella giornata di sabato 18 novembre, sono 5 i giornalisti rimasti uccisi, il secondo giorno più mortale del conflitto. Il giorno peggiore di questa guerra resta il 7 ottobre, quando Hamas ha lanciato il suo attacco terroristico contro Israele, e quando sei giornalisti sono stati uccisi. Il Cpj ha detto di aver verificato le notizie parlando con fonti nella regione e leggendo i resoconti dei media. Non è chiaro se tutti i giornalisti uccisi stessero coprendo il conflitto al momento della loro morte.

Cinquanta giornalisti uccisi nella guerra di Gaza
Cinquanta giornalisti uccisi nella guerra di Gaza
07:32
Distrutti tre tunnel a Jabaliya, Idf: "Erano nascosti i terroristi"

Le Forze di difesa israeliana (Idf) hanno accerchiato il campo profughi palestinese di Jabaliya, nel nord della Striscia di Gaza. L'operazione viene condotta dalla 162esima Divisione, spiega l'Idf, affermando che si sta preparando il campo di battaglia e prendendo di mira obiettivi terroristici con il sostegno di aerei da combattimento e di droni. Durante l'operazione, spiega l'Idf in una nota, i militari israeliani hanno ''distrutto gli ingressi di tre tunnel nella zona di Jabaliya dove i terroristi si erano nascosti''.

Il campo profughi di Jabaliya
Il campo profughi di Jabaliya
07:30
Jabalya accerchiata, Idf: "Pronti ad allargare i combattimenti"

L'esercito israeliano ha completato l'accerchiamento, nel nord della Striscia, di Jabalya – ritenuta la roccaforte di Hamas – ed ora è pronto “ad allargare i combattimenti”. Alla periferia di Jabalya – ha continuato il portavoce Idf – sono stati trovati “tre imbocchi di tunnel con terroristi di Hamas nascosti all'interno, che sono stati distrutti”.

07:00
Leader Brics, alle 13 summit sulla guerra in Medio Oriente. Ci sarà anche Putin

I leader del gruppo Brics Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa – compreso il presidente russo Vladimir Putin, si incontreranno virtualmente oggi per affrontare "la situazione a Gaza e in Medio Oriente". Questo "incontro congiunto straordinario" sulla guerra tra Hamas e Israele sarà guidato dal presidente sudafricano Cyril Ramaphosa, attuale presidente dei Brics, ha annunciato la presidenza sudafricana in un comunicato stampa. Il vertice inizierà alle 13. All'incontro parteciperà anche il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres. Al termine, i leader "dovrebbero adottare una dichiarazione congiunta sulla situazione in Medio Oriente, in particolare a Gaza", secondo Pretoria.

06:46
Ecco cosa prevede la tregua: quanti ostaggi e nodi critici

Appare sempre più vicino l'accordo tra Hamas e Israele per il rilascio reciproco di ostaggi e prigionieri palestinesi. Due fonti a conoscenza del dossier hanno detto all'Afp che i colloqui si sono concentrati su un accordo per il rilascio di un centinaio di ostaggi - "da 50 a 100" - in cambio della liberazione di 300 prigionieri palestinesi in Israele, compresi bambini e donne. Il trasferimento, hanno spiegato le fonti, verrebbe effettuato in più fasi al ritmo di "dieci" ostaggi israeliani contro "trenta" prigionieri palestinesi al giorno e comprenderebbe l'ingresso di cibo, assistenza medica e carburante a Gaza e soprattutto una "tregua umanitaria rinnovabile di cinque giorni". Ma Israele insiste sul "ricongiungimento familiare" – il che significa che se fosse rilasciato un civile, lo sarebbe anche il suo compagno, anche se fosse un soldato – cosa che Hamas, contraria alla liberazione dei militari, al momento rifiuta, hanno riferito le due fonti.
 

06:44
Tregua a Gaza imminente, il Quatar: "Nel giro di ore"

L'annuncio dell'accordo per una tregua a Gaza sembra imminente: secondo quanto affermato da Hamas “l'atteso accordo includerà il rilascio di donne e bambini israeliani tenuti in ostaggio in cambio del rilascio di bambini e donne palestinesi nelle prigioni dell'occupazione”. I dettagli dell'intesa verranno annunciati da funzionari del Qatar "nel giro di ore". Questo l'annuncio fatto per conto di Hamas da Izzat el Reshiq ad Al Jazeera. L'accordo ormai vicino prevederebbe una tregua temporanea entro la quale fare arrivare aiuti alla Striscia di Gaza. El Reshiq ha quindi accusato Israele di cercare di dettare i termini dell'intesa pur continuando ad attaccare Gaza al fine di "spezzare la resistenza. Questo non accadrà", ha aggiunto.

06:42
Attacchi israeliani su Gaza: 250 siti colpiti nelle ultime 24 ore

Le Forze di difesa israeliane hanno riferito di avere effettuato attacchi aerei su "circa 250" siti a Gaza nell'ultimo giorno, descrivendoli come "obiettivi dell'organizzazione terroristica Hamas". L'esercito, secondo quanto spiegato, ha colpito personale di Hamas, lanciamissili e altre infrastrutture. Un elicottero da combattimento ha attaccato una postazione di lancio di razzi, mentre i militari hanno detto di aver scoperto armi in alcune case della Striscia di Gaza, compreso un missile anticarro nascosto sotto la culla di un bambino.

06:12
Usa: "Hamas non è il popolo palestinese. Israele segua la legge sui conflitti"

Il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin afferma che gli Stati Uniti si aspettano che Israele segua “la legge sui conflitti armati” e tenga conto dei civili durante la guerra a Gaza. Durante la visita di Austin ieri in Ucraina, al segretario alla Difesa americano è stato chiesto se fosse preoccupato per il modo in cui Israele sta utilizzando le armi fornite dagli Usa nella sua offensiva contro Hamas. “Abbiamo detto in ogni fase del percorso che la nostra aspettativa è che gli israeliani conducano le loro operazioni in conformità con la legge sui conflitti armati – ha risposto Austin – e ci siamo assicurati di continuare a sottolineare agli israeliani che devono rendere conto dei civili nello spazio di battaglia. E non solo, devono fare tutto il possibile per portare assistenza umanitaria alla popolazione di Gaza”.
Il segretario alla Difesa americano ha aggiunto che “Hamas non è il popolo palestinese: è un'organizzazione terroristica e il popolo merita di meglio, merita molto di più. Si spera che alla fine tutto ciò si trasformi in qualcosa che fornisca un buon governo alla popolazione di Gaza e affronti le cause profonde dell'instabilità”.

06:07
Idf: 68 soldati uccisi dall'inizio della guerra

Le Forze di difesa israeliane hanno diffuso i nomi degli ultimi due soldati uccisi nei combattimenti nella Striscia di Gaza. Si tratta del capitano Arnon Moshe Avraham Benvenisti Vaspi, 26 anni, ufficiale del battaglione di ricognizione della Brigata Givati e del sergente maggiore Ilya Senkin, 20 anni, un soldato del battaglione Rotem della stessa brigata. Il numero totale di soldati israeliani uccisi dal 7 ottobre scorso è così salito a 68. L'esercito ha affermato che negli scontri sono rimasti gravemente feriti altri cinque militari.

 

06:01
Tajani: "Italia protagonista nei tentativi di pace"

“L'Italia è protagonista dei tentativi di costruire la pace con l'obiettivo di due popoli e due Stati al quale non bisogna mai rinunciare. Siamo in contatto con Paesi arabi e Israele”, spiega il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani. “Siamo pronti a fare la nostra parte anche nella Striscia di Gaza se dovesse servire nell'attesa, una volta finita la guerra, di poter dar vita a uno Stato palestinese”.

05:51
Colpito un edificio a Jabalia: tre corpi estratti dalle macerie e persone intrappolate

Tre corpi sono stati estratti dalle macerie dopo che le forze israeliane hanno colpito un edificio residenziale a Jabalia, a nord di Gaza: lo rende noto l'emittente Al Jazeera, aggiungendo che diverse persone sarebbero ancora intrappolate sotto il palazzo crollato.

05:46
Bombe sul campo profughi di Nuseirat: 17 palestinesi uccisi

Diciassette palestinesi sono stati uccisi nel bombardamento israeliano del campo profughi di Nuseirat a Gaza, avvenuto a mezzanotte, poco prima dell'annuncio del leader di Hamas, Ismail Haniyeh, su un possibile accordo di tregua nelle prossime ore con Israele.

Gaza, media: 17 morti in raid Israele su campo profughi Nuseirat
Gaza, media: 17 morti in raid Israele su campo profughi Nuseirat
05:43
Netanyahu: "Restituzione ostaggi missione sacra e suprema"

"La restituzione degli ostaggi è una missione sacra e suprema. Siamo profondamente impegnati in questo senso e ci stiamo lavorando ogni giorno". È quanto scrive in un post sui social il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, dopo avere incontrato alcuni dei familiari degli ostaggi israeliani a Gaza. "Ho detto ai familiari degli ostaggi che i loro cari sono sempre davanti ai miei occhi, tutto il giorno per tutto il tempo", ha sottolineato Netanyahu.
 

05:40
Hamas: "Ci stiamo avvicinando all'accordo della tregua"

Funzionari di Hamas hanno detto all'emittente Al Jazeera che i che i dettagli della tregua saranno annunciati dal Qatar quando e se sarà finalizzata. “Il movimento (Hamas, ndr) ha dato la sua risposta ai fratelli del Qatar e ai mediatori. Ci stiamo avvicinando alla conclusione di un accordo di tregua", ha detto il leader del movimento Ismail Haniyeh, citato in un breve messaggio sull’account Telegram del gruppo palestinese. l Reshiq ha detto in particolare che le condizioni dell`accordo di tregua includeranno il rilascio di donne e bambini israeliani
da Gaza in cambio di donne e bambini palestinesi dalle "prigioni di occupazione".

05:30
Oms sta lavorando per evacuare tre ospedali nel nord di Gaza

L'Organizzazione mondiale della Sanità sta lavorando per evacuare tre ospedali nella Striscia di Gaza. È quanto afferma il rappresentante dell'Oms, Richard Peeperkorn, ai microfoni di Nbc News spiegando di "non essere qui per evacuare pazienti o personale ospedaliero, ma per rafforzare e costruire gli ospedali". Ma "su richiesta di medici e pazienti spaventati e disperati – spiega – stiamo facilitando l'evacuazione di almeno tre ospedali in difficoltà nel Nord di Gaza (Al-Shifa, Al-Alhi e l'Ospedale indonesiano) e l'intera operazione potrebbe durare settimane".
L'evacuazione di Al-Shifa è iniziata nel fine settimana, con il trasferimento di 33 bambini nati prematuri. L'Oms sta lavorando con la Mezzaluna Rossa Palestinese e altre organizzazioni per evacuare i restanti 250 pazienti e 25 membri del personale.

Trasferimento di 33 neonati prematuri dall'ospedale palestinese di Al-Shifa
Trasferimento di 33 neonati prematuri dall'ospedale palestinese di Al-Shifa