Roma, 20 gennaio 2024 – E’ scontro tra Netanyahu e Biden all’indomani dell’annuncio di una eventuale “soluzione a due Stati” che secondo il presidente Usa sarebbe stata “non impossibile con Netanyahu”. Ma Israele fa di nuovo ‘muro’. “Israele deve mantenere il pieno controllo della sicurezza sulla Striscia per garantire che Gaza non rappresenti più una minaccia per Israele, e questo è in conflitto con la richiesta di sovranità palestinese”, questa la posizione ribadita da Netanyahu tramite il suo ufficio. “La sua posizione è coerente da anni”.
Intanto, un raid israeliano ha colpito un palazzo residenziale a Damasco, in Siria. Secondo prime ricostruzioni ci sarebbero 5 vittime, tra cui due pasdaran iraniani, consiglieri anziani delle Guardie rivoluzionarie di Teheran. Uno di loro sarebbe Haj Sadiq, capo dell'intelligence delle forze al Quds in Siria. L’Iran, accusando Tel Aviv dell’attacco, ha minacciato rappresaglie.
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Migliaia di persone stanno manifestando a Tel Aviv per chiedere lo scioglimento della Knesset e l'indizione di nuove elezioni. 'Il governo di Benyamin Netanyahu deve andare a casa', è lo slogan più gridato nella protesta. A Gerusalemme centinaia di persone si sono radunate fuori dalla residenza del presidente Herzog per chiedere le dimissioni del premier. E le famiglie degli ostaggi ancora in mano ad Hamas si sono accampate all'esterno della casa di vacanza del premier Benjamin Netanyahu, nella città di Cesarea. "Le famiglie sono stufe, chiediamo subito un accordo" con Hamas, si legge in una nota del Forum.
Militari americani sono rimasti feriti nell'attacco oggi contro la base Al Asad in Iraq, colpita da missili e razzi lanciati da miliziani non ancora identificati. Sharhabil al-Obaidi, sindado di al-Baghdadi nella provincia di Anbar, ha detto che la base è stata colpita da un molteplice lancio di razzi provenienti da una zona a nord est dell'area di al-Baghdadi. Dallo scorso 7 ottobre, le forze della coalizione guidata dagli Usa in Iraq e Siria sono state oggetto di oltre 140 attacchi da parte di gruppi filoiraniani.
L'Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, Capo di Stato Maggiore della Difesa, nei prossimi giorni sarà in Israele per incontrare il ministro della Difesa e il Capo di Stato Maggiore della Difesa israeliano insieme ad alcuni omologhi di Paesi alleati. Dragone dovrà acquisire maggiore consapevolezza sulla situazione nella Striscia di Gaza e sul confine nord tra Israele e Libano. La visita si inquadra in una serie di iniziative poste in essere dall'Italia per favorire una progressiva distensione dell'attuale crisi e prevenire un suo ulteriore allargamento. La Difesa italiana, infatti, è presente nel sud del Libano con circa mille uomini che operano nell'ambito della Missione Unifil, per garantire la sicurezza e la stabilità dell'area.
"Non ci sono ancora colloqui con Fatah" ma "siamo sempre aperti a un'unità nazionale" basata "sul diritto all'autodeterminazione", ha dichiarato Musa Abu Marzouk, dell'ufficio politico di Hamas, all'agenzia stampa russa 'Sputnik'.
"Alla fine, Israele sarà costretto a raggiungere un accordo, perché in più di cento giorni di guerra non è riuscito a recuperare alcun prigioniero con la forza", ha affermato Musa Abu Marzouk, membro dell'ufficio politico di Hamas. Marzouk ha aggiunto che il movimento palestinese non vuole tenere i prigionieri israeliani e sta cercando un nuovo accordo per lo scambio, e ha minacciato: Israele "li riporterà indietro tramite un accordo con il movimento, o li prenderà come corpi".
Circa dieci missili sono stati lanciati nell'Iraq occidentale contro una base militare che ospita soldati americani e truppe della coalizione internazionale anti-jihadista. Lo hanno dichiarato ad Afp funzionari della polizia irachena e dell'esercito statunitense. Diversi "missili balistici hanno colpito la base aerea di Ain al-Assad" nella provincia di Al-Anbar, ha detto un funzionario militare statunitense parlando a condizione di anonimato, sottolineando che "una valutazione iniziale dei danni" era in corso, ma che le informazioni "preliminari" indicavano che "un membro delle forze di sicurezza irachene è stato gravemente ferito".
L'Iran accusa Israele dell'attacco a Damasco nel quale sono rimasti uccisi anche il capo dell'intelligence delle Guardie rivoluzionarie iraniane in Siria e il suo vice e minaccia rappresaglie. Lo dichiara il ministero degli Esteri di Teheran.
"Israele deve mantenere il pieno controllo della sicurezza della Striscia per garantire che Gaza non rappresenti più una minaccia per Israele, e questo è in conflitto con la richiesta di sovranità palestinese". Questa - secondo l'ufficio di Netanyahu - la posizione ribadita dal premier israeliano nella conversazione di ieri con Joe Biden. Netanyahu - ha aggiunto l'ufficio riferendosi ai resoconti sul fatto che non si è opposto alla soluzione dei 2 Stati - "ha ripetuto la sua posizione coerente da anni" annunciata anche in conferenza stampa il giorno prima del colloquio con Biden.
"È dal 7 ottobre che abbiamo deciso di non inviare più armi a Israele quindi non c'è da discutere su questo punto. La decisione è stata presa, lo abbiamo detto in Parlamento". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a Milano, commentando le parole di Elly Schlein sulle armi a Israele e ribadendo la posizione già espressa nell'intervista al nostro giornale.
L'esercito israeliano ha lanciato migliaia di volantini nel sud di Gaza con le foto degli ostaggi ancora in cattività. Lo hanno riferito i media secondo cui nei volantini si chiede ai residenti di dare informazioni sul luogo in cui si trovano gli ostaggi tenuti dai gruppi terroristici, offrendo ricompense.
Tra le vittime dell'attacco imputato a Israele a Damasco ci sarebbe Haj Sadiq, alto esponente dell'intelligence delle forze al Quds dei Guardiani della rivoluzione islamica iraniani. Lo riferisce Sky News. Secondo una fonte della sicurezza siriana citata da Reuters, il palazzo residenziale nella zona occidentale della capitale era utilizzato da consiglieri iraniani che sostengono il presidente Bashar al-Assad. L'agenzia iraniana Mehr ha sostenuto che nell'attacco sono morti due alti consiglieri iraniani.
Sarebbe di almeno cinque morti il bilancio dell'attacco aereo che i media ufficiali siriani attribuiscono a Israele e che ha colpito un palazzo nel quartiere di Mezzeh della capitale siriana
Damasco. Lo riferisce l'Osservatorio siriano per i diritti umani. Secondo le notizie rilanciate dai media arabi, nell'edificio si stavano incontrando "leader schierati con l'Iran". Secondo il Syrian Network for Human Rights (Snhr), almeno quattro persone sono morte. Secondo fonti citate da SkyNews Arabia, tra le vittime del bombardamento di un palazzo residenziale a Damasco ci sarebbe uno dei leader della Jihad islamica palestinese (Pij), Akram Al-Ajouri. Altre fonti indicano che nel raid, imputato a Israele, sia rimasto coinvolto anche il segretario generale del gruppo terroristico, Ziad Nakhla.
Un palazzo residenziale è stato colpito a Damasco, capitale della Siria. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, sostenendo che si è probabilmente trattato di un raid israeliano contro un palazzo a Mezzeh.
Nella notte tra venerdì e sabato si sono concentrati al Sud di Gaza i bombardamenti delle forze armate israeliane, in particolare nell'area di Khan Younis. Lo riportano media palestinesi. Secondo l'agenzia di stampa Wafa si sarebbero registrati anche pesanti combattimenti nell'area intorno all'ospedale Nasser e ci sarebbero stati nel complesso 29 morti. Khan Younis è stato l'epicentro delle operazioni di terra israeliane nelle ultime settimane. I combattimenti hanno costretto migliaia di abitanti di Gaza a fuggire dalla zona, molti dei quali già sfollati dai quartieri settentrionali dove Israele ha lanciato la sua offensiva.
La creazione di uno Stato per i palestinesi non è impossibile sotto il premier israeliano Benyamin Netanyahu. "No, non lo è", ha risposto Biden a chi gli chiedeva se fosse impossibile una soluzione a due Stati con Netanyahu. Il presidente ha quindi spiegato che il primo ministro di Israele non è contrario a tutte le soluzioni a due Stati e ce ne sono diversi tipi: "Ci sono numerosi tipi di soluzioni a due Stati. Ci sono Paesi che sono membri dell'Onu e non hanno le loro forze armate. Penso che ci sono modalità in cui potrebbe funzionare", ha messo in evidenza Biden.