Roma, 1 dicembre 2023 – Tornano a cadere le bombe sulla Striscia di Gaza. L'esercito di Israele ha ripreso le operazioni di attacco su Gaza, dopo aver accusato Hamas di aver sparato vari razzi dalla Striscia e non aver liberato tutte le donne ostaggio, come previsto dagli accordi. Proseguono intanto i colloqui per rilanciare la tregua tra i mediatori del Qatar e dell'Egitto. Intanto il New York Times ha svelato che Israele era a conoscenza del piano di Hamas già un anno prima dell'attacco del 7 ottobre. Aveva, però, ritenuto il dossier troppo ambizioso e difficile da realizzare. Hamas: parla di oltre 100 palestinesi uccisi nei raid dalla fine della tregua. Secondo il Financial Times tra gli obiettivi di Tel Aviv c’è quello di uccidere tre capi di Hamas.
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Israele ha informato diversi stati arabi che vuole creare una zona cuscinetto sul lato palestinese del confine di Gaza per prevenire futuri attacchi, come parte delle proposte per l'enclave dopo la fine della guerra. Lo riporta il sito della Reuters citando fonti egiziane e regionali.
Il gruppo libanese di Hezbollah ha rivendicato un attacco col quale ha preso di mira soldati israeliani "con armi adeguate" vicino a una posizione militare lungo la frontiera con Israele. Lo riporta Al Jazeera. L'annuncio segna il primo attacco rivendicato dal gruppo dalla scadenza della tregua questa mattina. Hezbollah e Israele avevano ampiamente rispettato una pausa non dichiarata lungo il confine durante la scorsa settimana, nel corso della tregua concordata con Hamas. Il gruppo libanese ha affermato che il confine con Israele rimarrà una linea attiva del fronte finché continuerà l'aggressione di Israele contro Gaza.
Sono 109 le persone che hanno perso la vita e centinaia quelle rimaste ferite a causa dei raid israeliani nella Striscia di Gaza dopo la fine della tregua concordata tra Hamas e Israele. Lo rende noto il ministero della Sanità della Striscia di Gaza guidato da Hamas.
La campagna di Israele contro Hamas andrà avanti per un anno o più, con la fase più intensa dell'offensiva di terra che continuerà negli inizi del 2024. Lo riporta il Financial Times citando alcune fonti, secondo le quali la guerra sarà "lunga" e, fra gli obiettivi, ha l'uccisione dei tre top leader di Hamas, Yahya Sinwar, Mohammed Deif e Marwan Issa. "Questa sarà una guerra molto lunga. Non siamo neanche vicino alla metà dei nostri obiettivi", afferma con il Financial Times una fonte a conoscenza dei piani di Israele.
Sono 137 gli ostaggi ancora nelle mani di Hamas nella Striscia di Gaza, mentre 110 sono tornati in Israele. Lo ha dichiarato il portavoce del governo israeliano Eylon Levy, precisando che restano ancora sequestrati 115 uomini, 20 donne e due bambini. Dieci degli ostaggi a Gaza hanno 75 anni o più, ha detto Levy, aggiungendo che la maggioranza, ovvero 126, sono israeliani e 11 sono cittadini stranieri. Tra loro ci sono otto thailandesi. Levy cita anche l'ostaggio più piccolo, Kfir Bibas di 10 mesi, suo fratello Ariel di 4 anni e la loro madre Shiri. L'esercito israeliano ha detto che sta indagando sull'annuncio di Hamas secondo cui i bambini e la loro madre sarebbero stati uccisi.
Con la ripresa dei combattimenti a Gaza è tornata la tensione al confine nord di Israele. Sirene di allarme risuonano in alta Galilea al confine con il Libano e nella alture del Golan, vicino al monte Hermon. Fonti locali riferiscono di echi di esplosioni, probabilmente per il lancio di razzi dal Libano sud.
La polizia militare indagherà due soldati della riserva che ieri a Gerusalemme hanno aperto il fuoco per sventare un'attentato di Hamas e che hanno colpito ripetutamente un civile che, prima di loro, aveva già neutralizzato con la sua pistola i due attentatori. Lo ha reso noto la radio militare. Secondo immagini diffuse sul web il civile, Yuval Doron Kastelman (38 anni), aveva segnalato loro di essere israeliano, aveva gettato la pistola, si era tolto una giacca per mostrare di non avere un corpetto esplosivo ed aveva alzato le mani. Ma è stato egualmente colpito dal fuoco dei soldati, persuasi che fosse uno degli attentatori.
Il kibbutz di Nir Oz ha annunciato oggi che uno dei suoi membri fondatori, Arieh Zalmanovich, 85 anni, è morto mentre dal 7 ottobre era tenuto in ostaggio da Hamas a Gaza. Il kibbutz sostiene di aver appreso che è stato ucciso. "Padre di due figli, nonno di cinque nipoti, Arieh è sempre stato legato alla terra" si legge nel comunicato del Kibbutz. "Si è sempre occupato di agricoltura e di coltivazioni. Era un uomo di lettere e persona colta nella storia del nostro Paese". Zalmanovich era il più anziano dei 240 israeliani e stranieri catturati da Hamas.
Il numero delle persone uccise negli attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza a partire da questa mattina è salito ad oltre 60, secondo il ministero della Sanità di Hamas.
Migliaia di abitanti di una zona agricola situata a sud di Gaza stanno raggiungendo la vicina città di Khan Yunis dopo aver ricevuto oggi l'ordine di sgombero immediato da parte dell'esercito israeliano. Si tratta degli abitanti dei villaggi di Karara, Khuzaa, Bani Suheila ed Abasan, situati a breve distanza dalla linea di demarcazione con Israele. Fonti locali riferiscono di lunghe code di persone che intasano la arteria Sallah-a-din diretti verso Khan Yunis con automobili, carretti o anche a dorso di asini.
Israele ritiene che dopo alcuni giorni di combattimento Hamas sarà di nuovo disponibile alla liberazione di altri ostaggi. Lo ha detto una fonte politica israeliana ai media nazionali. "Le trattative si svolgeranno in parallelo al fuoco", ha aggiunto. "Hamas può sempre presentarci una lista di dieci donne da liberare e allora prenderemo in esame una tregua di un giorno". Stasera intanto sarà nuovamente riunito il gabinetto di guerra israeliano.
In una intervista all'emittente Usa Cbs, un leader di spicco di Hamas, Ghazi Hamad, rispondendo su quanti ostaggi tenuti a Gaza sono ancora vivi ha risposto: "Non lo so. Il numero non è importante". Hamad ha inoltre detto che Hamas ha rapito Kfir Bibas di 10 mesi e suo fratello Ariel di quattro anni per costringerli a "fare pressione sul loro governo, per dire loro: ci avete mandato all'inferno". Quando gli è stato chiesto come un bambino di 10 mesi e un bambino di 4 anni potrebbero agire per fare pressione sul governo israeliano, Hamad ha ripetuto che "devono esercitare pressioni su Israele, il loro governo, per dire loro che stanno andando nella direzione sbagliata". Il leader di Hamas ha aggiunto che la famiglia Bibas "ha pagato il prezzo a causa dell'occupazione".
"Per i bambini che ancora non sono tornati. Per gli uccisi che non torneranno più. Perché gli orrori del 7 ottobre non si ripetano mai più. Dobbiamo tornare a martellare Gaza con tutta la forza, distruggere Hamas e ritornare stabilmente a Gaza. Senza compromessi. Senza intese. Con tutta la nostra potenza possibile": così si espresso oggi su X, alla ripresa dei lanci di razzi da Gaza, il ministro della sicurezza nazionale israeliano Itamar Ben Gvir, leader del partito di estrema destra 'Potere ebraico'.
Hamas ha accusato Israele di essere responsabile della fine della tregua e della ripresa della guerra. In un comunicato diffuso poco fa dai media del movimento armato palestinese si legge: "Riteniamo l'occupazione (Israele) responsabile della ripresa del conflitto dell'aggressione contro Gaza". "Per tutta la notte si sono svolte trattative per prolungare la tregua e Hamas aveva offerto di scambiare altri prigionieri", prosegue il comunicato riferendosi anche agli ostaggi israeliani. "Ma l'occupazione ha rifiutato tutte le offerte perché aveva già deciso di riprendere l'aggressione criminale", conclude il comunicato.
"La soluzione non è una tregua. La vera soluzione è trovare meccanismi per porre fine a questa occupazione": è quanto ha detto un portavoce del gruppo estremista palestinese Hamas, Osama Hamdan, nell'intervista rilasciata all'emittente del Qatar al Jazeera mentre sono ripresi oggi gli scontri con Israele, dopo una settimana di tregua. Secondo Hamdan, "Hamas stava collaborando agli sforzi per porre fine all'aggressione, ma sfortunatamente alcune parti non erano pronte a compiere ulteriori sforzi, altre rispetto a Qatar ed Egitto". In particolare, ha aggiunto, "l'amministrazione americana non ha esercitato molta pressione su Israele".
Trenta palestinesi, donne e minori, detenuti nelle carceri israeliane, sono stati rilasciati nella notte tra giovedì e venerdì in conformità con l'accordo sulla tregua con Hamas. Lo ha annunciato l'autorità carceraria.
Sarebbero almeno 21 i morti nella Striscia di Gaza da quando stamani le forze israeliane (Idf) hanno reso noto di aver "ripreso i combattimenti contro l'organizzazione terroristica di Hamas". Lo riferisce la tv satellitare al-Jazeera che cita notizie diffuse dal ministero della Salute di Gaza controllato da Hamas. Il bilancio parla di due morti a Beit Lahia, nel nord della Striscia, sette a Maghazi, (nella zona centrale dell'enclave palestinese), uno a Khan Yunis, due a Hamad e nove a Rafah (nel sud).
Secondo fonti di Doha, i colloqui per la tregua a Gaza tra i mediatori del Qatar e dell'Egitto "continuano", nonostante siano ripresi i combattimenti.
Salgono a nove i morti nella Striscia di Gaza da quando le forze israeliane (Idf) hanno reso noto di aver "ripreso i combattimenti contro l'organizzazione terroristica di Hamas". Lo riferisce al-Jazeera, che parla anche di un numero imprecisato di feriti. Tra le vittime c'è un reporter e cameraman dell'emittente palestinese 'Al Aqsa Tv', Abdullah Darwish, come riferisce 'Quds Press'.
Si è aggravato ancora il bilancio delle vittime dell'attentato, rivendicato da Hamas, avvenuto ieri a Gerusalemme quando due palestinesi hanno aperto il fuoco contro le persone in attesa a una fermata dell'autobus. I morti sono ora quattro e ci sono diversi feriti, alcuni in gravi condizioni, scrive Afp. Morto l'uomo colpito dal fuoco dei soldati israeliani intervenuti per fermare i due terroristi palestinesi del raid e che l'avevano scambiato per un membro del commando.
La tregua tra Israele e Hamas, durata sette giorni, è finita con la ripresa dei combattimenti. Da Gaza, all'alba di oggi, sono stati lanciati tre razzi in direzione di Israele ed altri scontri a fuoco si segnalano nel sud e nord della Striscia. In particolare a Rafah sei persone sono rimaste uccise. Intanto Hamas non ha consegnato, entro il termine stabilito, la lista di ostaggi da liberare. Gli osservatori ritengono che Hamas non abbia un elenco da presentare perché molti degli ostaggi sarebbero morti. All'appello ne mancano circa 120, dopo gli otto rilasciati ieri sera. Da parte israeliana, sempre ieri sera, il rilascio di 30 prigionieri.
Sono ancora in corso le trattative per il rilascio degli ostaggi trattenuti da Hamas nella Striscia di Gaza. Lo riporta la Cnn, che cita una fonte vicina ai colloqui, dopo che i militari israeliani hanno annunciato la ripresa delle operazioni di combattimento nell'enclave palestinese. Scaduti i termini della pausa nelle ostilità, rileva la rete americana, nessuna delle parti influenti coinvolte – Hamas, Qatar, Israele, Usa ed Egitto – ha annunciato pubblicamente una rottura nei colloqui.
“Il governo di Israele è impegnato a raggiungere gli obiettivi della guerra: liberare gli ostaggi, eliminare Hamas e garantire che Gaza non possa mai essere una minaccia per la sicurezza degli israeliani”. È quanto si legge in un comunicato diffuso dal governo dell'ufficio del Primo Ministro di Israele, Benjamin Netanyahu. Hamas, accusa il governo secondo quanto riportato dal quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth, "ha violato i termini della tregua e non ha rispettato l'obbligo di rilasciare gli ostaggi e liberare tutte le donne rapite detenute a Gaza".
Almeno sei palestinesi sono stati uccisi oggi in un raid aereo israeliano sulla città di Rafah, ha riferito all'AFP un portavoce del ministero della Sanità di Gaza gestito da Hamas. Due bambini hanno perso la vita in raid sulla città di Gaza, ha aggiunto Afp citando citando Fadel Naim, un medico dell'ospedale al Ahli. Attacchi aerei israeliani hanno colpito il sud della Striscia, compresa la comunità di Abassan a est della città di Khan Younis, secondo funzionari di Hamas.
L'esercito israeliano sta conducendo una serie di attacchi aerei contro obiettivi di Hamas nella Striscia di Gaza questa mattina, ha dichiarato il portavoce dell'esercito. L'Idf afferma che diversi razzi sono stati lanciati da Gaza poco prima delle 7 del mattino (ora locale), facendo scattare le sirene nella comunità meridionale di Holit. Diversi altri lanci da Gaza sono arrivati intorno alle 6 del mattino. La tv satellitare Al-Jazeera cita testimonianze che parlano di “pesanti scontri” tra “gruppi combattenti palestinesi” e forze israeliane. Secondo l'emittente, nella parte centrale dell'enclave palestinese, i tank israeliani stanno bombardando nei pressi dei campi profughi di Nuseirat e Bureij.
Jet israeliani stanno conducendo attacchi contro obiettivi di Hamas nella Striscia di Gaza. Lo hanno annunciato le forze di difesa israeliane riprese dal Times of Israel.
L'ufficio del Primo Ministro israeliano rende noto in un comunicato che Hamas “ha violato il quadro di riferimento (dell'accordo), non ha rispettato l'obbligo di rilasciare tutte le donne in ostaggio e ha sparato razzi contro Israele”. E ancora. “In mezzo al ritorno ai combattimenti, sottolineiamo che il governo di Israele è impegnato a raggiungere gli obiettivi della guerra: liberare i nostri ostaggi, eliminare Hamas e assicurare che Gaza non possa mai più minacciare il popolo di Israele”.
Le forze israeliane (Idf) rendono noto di aver “ripreso i combattimenti contro l'organizzazione terroristica di Hamas a Gaza”. I militari israeliani accusano il gruppo, responsabile del terribile attacco del 7 ottobre in Israele, di aver violato l'accordo per una pausa nelle ostilità. “Hamas ha violato la pausa nelle operazioni e, inoltre, ha sparato contro il territorio dello Stato di Israele”, si legge in un post su X.
L'anno scorso i vertici della divisione militare responsabile della difesa del confine con Gaza avevano definito non chiare le intenzioni di Hamas. “Non è ancora possibile – avrebbero detto i militari, secondo il New York Times – determinare se il piano è stato pienamente approvato e se verrà messo in pratica". A luglio, appena tre mesi prima dell'attacco, una esperta della Unità 8200 – l'unità militare incaricata dello spionaggio di segnali elettromagnetici, elettronici e codici cifrati – aveva segnalato l'intensificarsi dell'addestramento dei membri di Hamas. Ma un colonnello aveva scartato l'ipotesi di un attacco imminente. “È uno scenario – aveva scritto l'analista in uno scambio di messaggi email – che mi rifiuto in modo assoluto di considerarlo. L'addestramento di Hamas è pienamente compatibile con i contenuti del Muro di Gerico”. E ancora: “È un piano – aveva aggiunto – progettato per far partire una guerra. Non è solo un raid in un villaggio". Un'opera di prevenzione avrebbe potuto evitare, o ridurre, l'impatto devastante dell'attacco. Invece l'esercito israeliano si è fatto trovare impreparato. Quello del 7 ottobre e' stato il bilancio più tragico nella storia di Israele.
Il piano di Hamas conteneva dettagli riguardanti la localizzazione e le dimensioni delle forze militari israeliani, le centrali delle comunicazioni e altre informazioni sensibili, un dettaglio che solleva domande su come Hamas fosse stata in grado di raccogliere questi dati. È possibile che ci fossero gole profonde all'interno delle forze israeliane. Il documento era stato visionato da numerosi esperti militari e dai vertici dell'intelligence di Tel Aviv, ma il piano era stato sottovalutato perché considerato troppo ambizioso rispetto alle reali capacità della milizia palestinese. Alcuni analisti avevano messo in guardia l'esercito, sottolineando il fatto che il piano prevedeva un attacco su “larga scala” da non sottovalutare. Non è chiaro se il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu fosse a conoscenza del documento.
Dopo sette giorni di stop ai combattimenti, la tregua nella Striscia di Gaza è stata rotta venerdì mattina con la ripresa degli scontri a fuoco tra Israele e Hamas. "Hamas ha violato la tregua e ha sparato anche in territorio israeliano". Per questo motivo "le Forze di Difesa Israeliane hanno ripreso a combattere contro l'organizzazione terroristica nella Striscia di Gaza", ha dichiarato l'esercito in un comunicato. Il Ministero degli Interni di Gaza, controllato da Hamas, ha dichiarato che "gli aerei israeliani stanno sorvolando la Striscia e i loro veicoli hanno aperto il fuoco nel nord-ovest dell'enclave".
L'esercito israeliano ha annunciato la fine della tregua nella Striscia di Gaza e la ripresa dei combattimenti, accusando Hamas di non aver fornito l'elenco degli ostaggi che avrebbero dovuto essere liberati oggi entro le 7 di oggi (ora locale) e di aver lanciato razzi contro Israele. Lo riporta il 'Times of Israel'.
Israele era a conoscenza da più di un anno del piano di Hamas per il massacro del 7 ottobre, ma i rappresentanti del governo e delle Forze di difesa israeliane lo avevano scartato, ritenendolo solo intenzionale perché troppo ambizioso. Lo sostiene il 'New York Times'.
L'esercito israeliano ha annunciato sul proprio canale Telegram che i sistemi di difesa aerea hanno intercettato un lancio proveniente dalla Striscia di Gaza. La tregua tra Israele e Hamas scadrà alle 7 locali, le 6 in Italia, anche se il Wall Street Journal ha annunciato che le due parti avrebbero concordato un ulteriore giorno del cessate il fuoco.