Roma, 8 giugno 2024 – L’Idf ha annunciato la liberazione di 4 degli ostaggi rapiti durante il massacro del 7 ottobre: si tratta di Shlomi Ziv, Almog Meir Jan e Andrey Kozlov e Noa Argamani. Quest’ultima è stato uno dei volti del dramma dell’attacco di Hamas al rave: virale il video dove, in lacrime, viene portata via in moto da un miliziano di Hamas. Nell'operazione militare – secondo Hamas – sarebbero rimasti uccisi almeno 210 palestinesi.
A pochi minuti dall’annuncio, il ministro Benny Gantz ha cancellato la conferenza stampa prevista per stasera, nella quale avrebbe annunciato le dimissioni. Oggi scatta infatti l’ultimatum lanciato al premier Benjamin Netanyahu il mese scorso, che dava tempo fino a oggi per stilare un “piano d’azione” per il dopoguerra a Gaza.
Ma Netanyahu ha chiesto a Gantz di non lasciare il governo di emergenza nazionale israeliano.
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Benyamin Netanyahu ha chiesto a Benny Gantz di non lasciare il governo di emergenza nazionale israeliano. "Non rinunciamo all'unità, anche oggi dobbiamo continuare a mostrare responsabilità", l'appello del premier su X. Il leader centrista stasera avrebbe dovuto tenere una conferenza stampa per annunciare le sue dimissioni, in dissenso con la linea del premier sulla guerra e sul futuro politico della Striscia. Gantz, dopo il blitz dell'esercito che ha portato alla liberazione di 4 ostaggi, ha poi cancellato l'appuntamento.
"Le notizie provenienti da Gaza di un altro massacro di civili sono terribili. Lo condanniamo con la massima fermezza. Il bagno di sangue deve finire immediatamente. Il piano in tre fasi Usa è la strada da seguire per un cessate il fuoco duraturo e per porre fine alle uccisioni". Lo scrive su X l'alto rappresentante Ue Josep Borrell.
Gli Stati Uniti continueranno a lavorare fino a quanto "tutti" gli ostaggi nelle mani di Hamas non saranno liberati. Lo ha detto il presidente Usa Joe Biden, in conferenza stampa a Parigi, dopo aver espresso soddisfazione per la liberazione di quattro ostaggi, ancora vivi, avvenuta oggi. "Non smetteremo di lavorare finché tutti gli ostaggi non saranno tornati a casa", ha dichiarato l'inquilino della casa Bianca dopo essersi congratulato, insieme al suo omologo francese, Emmanuel Macron, per la positiva conclusione dell'operazione.
Il presidente palestinese Abu Mazen ha chiesto una sessione di emergenza del Consiglio di Sicurezza dell'Onu per discutere le ripercussioni del "sanguinoso massacro compiuto dalle forze di occupazione israeliane nel campo di Nuseirat". Lo ha riferito l'agenzia Wafa.
L'ufficiale morto nel salvataggio dei 4 ostaggi israeliani a Nuseirat era alla guida delle forze che hanno condotto l'operazione. Lo ha fatto sapere l'esercito sottolineando che "Zamora è un eroe di Israele che ha amato e protetto il suo Paese". "L'esercito - ha detto il portavoce militare - saluta la sua memoria".
"Il nostro popolo non si arrenderà e la resistenza continuerà per difendere i nostri diritti di fronte a questo nemico criminale". Lo ha detto il capo politico di Hamas Ismail Haniyeh nel giorno dell'operazione dell'esercito israeliano nel campo profughi di Nuseirat, nel centro di Gaza, che ha portato al salvataggio di quattro ostaggi. Secondo la fazione palestinese 210 persone sono morte nel campo di Nuseirat.
Nell'operazione militare che ha portato alla liberazione degli ostaggi israeliani i palestinesi rimasti uccisi sarebbero almeno 210, secondo quanto afferma Hamas, che parla anche di 400 feriti nella zona del campo profughi di Nuseirat.
L'operazione che ha liberato quattro ostaggi questa mattina è stata pianificata per settimane dall'Idf con la collaborazione dell'intelligence e dalle unità speciali della polizia. Assistenza è stata fornita anche da una cellula americana operante in Israele.
"Sono molto emozionata, non parlo ebraico da così tanto tempo", ha dichiarato Noa Agarmani durante una conversazione telefonica con il premier Netanyahu, a poche ore dalla sua liberazione. "Neppure per un minuto abbiamo smesso di pensare a te - ha risposto il primo ministro - Non so se ci hai creduto ma noi non ci siamo arresi". Ma mentre Israele celebra "il trionfo dell'Idf", per come l'hanno definito i famigliari degli ostaggi, Hamas ha dichiarato a Reuters che "recuperare quattro prigionieri dopo nove mesi di combattimenti è un segno di fallimento".
Le forze speciali dell'esercito israeliano hanno recuperato 4 ostaggi vivi nella regione centrale della Striscia di Gaza. Si tratterebbe di Noa Argamani, Shlomi Ziv, Almog Meir Jan e Andrey Kozlov, tutti rapiti al rave Supernova nella zona di Re'im e ora all'ospedale di Ramat Gan per accertamenti: sarebbero in buone condizioni. A riportarlo sono l'emittente Kan e il quotidiano The Times of Israel. Le forze speciali hanno fatto irruzione simultaneamente in due siti di Hamas a Nuseirat. In seguito all'annuncio, il ministro Gantz ha cancellato la conferenza stampa prevista per stasera, nella quale avrebbe annunciato le dimissioni e il passaggio all'opposizione di Netanyahu.
L'Idf ha rilasciato un'insolita nota nella quale ha annunciato che sono in corso delle operazioni militari a Nuseirat, nella zona centrale della Striscia di Gaza. Ulteriori sviluppi saranno comunicati in giornata. Il ministero della Salute di Hamas riporta che ci sarebbero almeno 50 morti. Molti feriti starebbero arrivando all'ospedale dei Martiri di al-Aqsa di Balah.
Le truppe dell'Idf hanno fatto irruzione e demolito un complesso di addestramento di Hamas nel quartiere di Tel Sultan, nel sud della Striscia di Gaza. Secondo l'esercito, i soldati israeliani "hanno ucciso numerosi terroristi, localizzato tunnel e sequestrato armi".
Questa mattina un raid di droni ha colpito le alture del Golan nel nord di Israele. Le forze filo-iraniane in Iraq hanno rivendicato la responsabilità dell'attacco. Non si sono registrati morti o feriti. In un primo momento l'Idf ha ipotizzato che il raid fosse partito dal Libano, ipotesi tutt'ora non esclusa.
Un raid israeliano nel quartiere di Sheikh Radwan, nel nord della Striscia, ha ucciso 4 persone e ferito altre 14, perlopiù donne e bambini. L'agenzia di stampa palestinese Wafa riporta che ad essere colpita sarebbe stata una casa.
Il ministro Benny Gantz, entrato nel governo di Natanyahu lo scorso ottobre per formare un 'gabinetto di guerra', annuncerà stasera in conferenza stampa le sue dimissioni. Scade infatti oggi l'ultimatum lanciato lo scorso mese, in quanto non sarebbe ancora stato stilato un "piano d'azione" per il dopoguerra nella Striscia di Gaza. La scorsa settimana il partito di Gantz, Unione nazionale, ha presentato una proposta di scioglimento del parlamento, che verosimilmente non sarà adottata visto che il Likud di Netanyahu, gode ancora della maggioranza.