Roma, 7 giugno 2024 – Aumenta la pressione internazionale sul ‘cessate il fuoco’ a Gaza. Dopo che ieri “Hamas ha respinto l’accordo”, gli Usa hanno fatto circolare una bozza di una risoluzione delle Nazioni Unite che punta alla fine delle ostilità nella Striscia. Biden, all’indomani del raid israeliano sulla scuola dei rifugiati Unrwa, ha dichiarato che Netanyahu avrebbe ascoltato gli avvertimenti della Casa Bianca e ridimensionato l’operazione a Rafah. Pressioni interne vengono inoltre dal ministro del gabinetto di guerra israeliano, Benny Gantz pronto ad abbandonare il governo con il suo partito.
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Durante il pesantissimo attacco contro la scuola dell'Unrwa a Gaza, l'esercito israeliano ha eliminato "17 terroristi": lo hanno annunciato l'Idf. Il bilancio complessivo dell'attacco è fra i 35 e i 37 morti. In un comunicato, l'esercito israeliano ha scritto di avere ucciso, sempre ieri, altri 8 terroristi in un attacco a Nuseirat. Di questi, 6 facevano parte del braccio armato di Hamas e uno in particolare aveva partecipato all'attacco del 7 ottobre.
"Sin dal ristabilimento di Israele, siamo stati testimoni della piaga dell'antisemitismo delle istituzioni internazionali. Oggi l'Onu con la sua decisione ha raggiunto un nuovo minimo storico". Lo ha denunciato il ministro del Gabinetto di guerra - e leader centrista - Benny Gantz. "Mentre Israele conduce la guerra più giusta della sua storia contro mostri che hanno massacrato, violentato e rapito neonati, donne e bambini in nome di un'ideologia omicida, l'Onu traccia spudoratamente false equivalenze tra Israele e Isis".
"Ogni giorno prego perché questa guerra volga finalmente al termine. Penso a tutti coloro che soffrono, in Israele e Palestina: ai cristiani, agli ebrei e ai musulmani. Penso a quanto sia urgente che dalle macerie di Gaza si levi finalmente la decisione di fermare le armi e, perciò, chiedo che ci sia un cessate-il-fuoco; penso ai familiari e agli ostaggi israeliani e chiedo che siano liberati il prima possibile". Lo ha detto il Papa nell'evento di preghiera ai Giardini vaticani, rievocando l'incontro di dieci anni fa con Shimon Peres e Abu Mazen.
Coloni ebrei estremisti hanno dato alle fiamme "auto, case e piante di ulivo" in almeno 3 villaggi della Cisgiordania. Lo hanno riferito i media. Una fonte militare ha detto a Haaretz che gli estremisti ebrei hanno appiccato il fuoco ad alberi di ulivo nei pressi del villaggio di Burqa, vicino Ramallah. Lo stesso quotidiano ha anche riferito che edifici sono stati incendiati a Beitin, mentre video sui social - ha segnalato Times of Israel - sembrano mostrare coloni che appiccano il fuoco a Deir Dibwan.
Il ministro del gabinetto di guerra israeliano, Benny Gantz, ha convocato una conferenza stampa per domani sera, durante la quale si prevede che il leader dell'opposizione, entrato a far parte del governo di unità nazionale dopo gli attacchi del 7 ottobre, annuncerà il ritiro del suo partito dal governo, lo riporta Times of Israel.
Il molo temporaneo per consegnare gli aiuti a Gaza è stato riparato dopo la tempesta che lo aveva parzialmente distrutto ed è di nuovo in funzione. Lo ha annunciato il Pentagono.
Israele non è pronto a permettere che l'Autorità nazionale palestinese (Anp) giochi un ruolo nelle operazioni al valico di Rafah, nel sud della Striscia. Lo ha riferito il sito Axios che cita fonti israeliane e Usa al corrente del dossier. L'Idf ha preso il controllo del valico - sul lato di Gaza - lo scorso mese e l'Egitto Il valico, nella parte di Gaza, è chiuso dal mese scorso e l'Egitto non riapre il suo lato finchè l'altro versante non torna sotto il controllo palestinese. le fonti israeliane hanno riferito ad Axios che il premier Benyamin Netanyahu ha detto al Gabinetto di guerra di non essere disposto a consentire all'Anp di gestire il valico a qualsiasi titolo. In contraddizione - ha sottolineato Axios - con quanto prima deciso dallo stesso Gabinetto di guerra.
È salito ad almeno 36.731 il numero delle persone che sono state uccise nella Striscia di Gaza dall'inizio della rappresaglia israeliana per l'attacco del 7 ottobre. Lo ha reso noto il ministero della Sanità di Gaza aggiungendo al bilancio 83.530 feriti. Solo nelle ultime 24 ore, sono stati uccisi 77 palestinesi e altri 221 sono stati feriti.
Diverse persone sono rimaste uccise nel campo profughi di al Shati, nel nord della Striscia di Gaza, dove è stata colpita una scuola dell'Unrwa durante un bombardamento israeliano. Lo scrive al Jazeera, aggiungendo che nella struttura, gestita dalle Nazioni Unite e che ospitava sfollati, ci sono molti feriti.
Almeno nove dipendenti yemeniti delle agenzie delle Nazioni Unite sono stati arrestati dai ribelli Houthi dello Yemen in circostanze poco chiare. Lo riporta l'Ap. L'agenzia di stampa aggiunge che probabilmente sono stati detenuti anche operatori di altri gruppi umanitari. Funzionari regionali, parlando all'Ap in condizione di anonimato, hanno confermato gli arresti del personale dell'Onu. Tra le persone detenute, figura personale dell'agenzia delle Nazioni Unite per i diritti umani, del suo programma di sviluppo, del programma alimentare mondiale. Anche la moglie di uno dei dipendenti arrestati è detenuta. L'Ap ha affermato che l'Onu ha rifiutato di commentare.
Il molo temporaneo, costruito dagli Stati Uniti al largo della costa di Gaza per facilitare l'ingresso di aiuti nella Striscia, riprenderà le operazioni questo pomeriggio dopo essere stato danneggiato dal maltempo il mese scorso. Lo ha riferito l'emittente israeliana Kan. Il molo è stato operativo solo due settimane prima di essere rimorchiato al porto israeliano di Ashdod per riparazioni dopo una violenta mareggiata.
Il Comando centrale dell'esercito Usa (Centcom) afferma di aver distrutto otto droni Houthi e due navi di superficie senza equipaggio nel Mar Rosso nelle ultime 24 ore. Il comando centrale dell'esercito americano afferma che le sue forze hanno anche ingaggiato con successo un drone lanciato da un'area dello Yemen controllata dagli Houthi e che gli Houthi hanno lanciato un missile balistico antinave. Non ci sono state segnalazioni di danni o lesioni, conclude il comunicato diffuso sui social media.
Primo attacco Houthi contro Israele. Il gruppo armato dello Yemen afferma che le loro operazioni si limitano a prendere di mira le navi affiliate o dirette a Israele per costringere quest'ultimo a porre fine alla sua guerra a Gaza. Il leader della milizia Houthi yemenita, Abdul Malik Al-Houthi, ha detto che le sue truppe hanno lanciato ieri mattina il loro primo attacco contro Israele con l'assistenza della Resistenza Islamica Irachena in rappresaglia all'offensiva israeliana nella Striscia di Gaza palestinese.
“Le nostre forze militari hanno iniziato operazioni coordinate con la Resistenza Islamica in Iraq eseguendo un'importante operazione verso il porto di Haifa”, ha detto Al-Houthi in un discorso televisivo. Ha aggiunto che, negli ultimi 30 giorni, hanno lanciato 91 missili balistici e droni in 38 operazioni contro navi nel Mar Rosso, nel Mar Arabico, nell'Oceano Indiano e nel Mediterraneo. Al-Houthi ha inoltre affermato che le sue truppe avevano sviluppato un missile balistico a lungo raggio in grado di eludere i radar e arrivare fino a Israele e di aver lanciato sette missili balistici e quattro droni contro la portaerei americana Eisenhower, facendola riposizionare a nord del Mar Rosso per evitare ulteriori attacchi.
Il discorso del leader Houthi è arrivato poco dopo che il portavoce militare della milizia, Yahya Sarea, aveva annunciato che le loro forze, insieme alla Resistenza islamica in Iraq, avevano lanciato due attacchi con droni contro navi nel porto israeliano di Haifa in risposta alle operazioni militari israeliane a Rafah, nel sud di Gaza.
Il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, ha chiesto la fine delle ostilità lungo la linea di demarcazione tra Libano e Israele, avvertendo del rischio di un'escalation. “Mentre continuano gli scontri a fuoco lungo la Linea Blu, il segretario generale rinnova il suo appello alle parti affinché cessino urgentemente il fuoco”, ha affermato in una nota il suo portavoce, Stephane Dujarric, riferendosi alla linea di demarcazione tra Israele e Libano. “Questi scontri a fuoco potrebbero innescare un conflitto più ampio con conseguenze devastanti per la regione”, ha aggiunto.
Aerei israeliani hanno effettuato un attacco aereo su Jabal al Rihane, nel sud del Libano. Lo ha riferito il quotidiano libanese Al Akhbar, affiliato a Hezbollah.
Gli Stati Uniti hanno avvertito che Israele subirà un impatto negativo "massiccio" se l'Autorità nazionale palestinese crollasse. "Abbiamo chiarito al governo israeliano, in alcune conversazioni molto dirette, che non c'è niente che potrebbe essere più contrario agli interessi strategici di Israele del crollo dell'Anp", ha riferito il portavoce del dipartimento di Stato, Matthew Miller, sottolineando che nonostante le carenze, ha contribuito a mantenere la stabilità in Cisgiordania durante la guerra a Gaza.
L'agenzia di stampa Associated Press (Ap) riferisce che Israele si sta opponendo privatamente al tentativo degli Stati Uniti di approvare una risoluzione al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che porterebbe a un cessate il fuoco a Gaza. Secondo l'Ap, gli Stati Uniti hanno fatto circolare una bozza riveduta di una risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle
Nazioni Unite che mira alla fine delle ostilità nella Striscia di Gaza e che afferma che il Consiglio "accoglie la nuova proposta di cessate il fuoco annunciata il 31 maggio, che e'
accettabile per Israele... [e] invita Hamas ad accettarla".
Ma un funzionario israeliano ha dichiarato all'Ap che il linguaggio non tiene conto dell'obiettivo dichiarato da Israele di distruggere Hamas come forza militare. Israele obietta anche al testo proposto nella risoluzione che "respinge qualsiasi tentativo di cambiamento demografico o territoriale nella Striscia di Gaza". Il funzionario ha detto all'AP, parlando a condizione di anonimato, che Israele obietta anche al riferimento della risoluzione ad "azioni che riducono il territorio di Gaza, come attraverso l'istituzione permanente, ufficiale o non ufficiale,
delle cosiddette zone cuscinetto", che Israele ha detto di voler istituire.
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha ascoltato gli avvertimenti della Casa Bianca e ridimensionato la prevista operazione a Rafah: lo ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, intervistato da Abc News. Quanto al piano di pace proposto dalla Casa Bianca, Biden ritiene che Netanyahu abbia intenzione di accettarlo: "Ha detto pubblicamente che è favorevole, i nostri amici europei ci stanno lavorando, dobbiamo avere un cessate il fuoco". Inoltre, ha sottolineato Biden, il piano di pace – che deve avere il via libera anche di Hamas – è sostenuto anche dalla maggior parte del mondo arabo: "Vedremo, siamo in un periodo molto difficile".