Roma, 22 novembre 2023 – Il gabinetto di guerra di Israele ha approvato stanotte l'accordo sugli ostaggi detenuti da Hamas a Gaza, dopo una riunione di 7 ore: una tregua di 4-5 giorni (che secondo Hamas inizierà domani alle 10) e il rilascio di 50 israeliani a fronte di 150 detenuti palestinesi. Si tratterebbe di uno scambio di donne e bambini, secondo i media israeliani, e non comprende detenuti per omicidio. L’intesa prevede anche l'ingresso a Gaza di 300 camion di aiuti al giorno e carburante. Ma secondo le ultime notizie sarebbe in bilico. Secondo fonti vicine a Netanyahy citate da Haaretz, Hamas non avrebbe ancora ratificato l’accordo. Il rilascio dei rapiti non inizierà prima di venerdì e il cessate il fuoco, previsto per domani, potrebbe slittare.
Netanyahu ha definito l’accordo “la decisione giusta”. Poi la guerra riprenderà, avverte il premier israeliano: “Il governo israeliano, l'esercito israeliano e le forze di sicurezza continueranno la guerra per restituire tutti i rapiti, eliminare Hamas e garantire che non ci siano ulteriori minacce allo Stato di Israele da Gaza”.
Hamas aveva accolto con favore l’intesa per la "tregua umanitaria” approvato da Israele che prevederebbe lo scambio di 1 ostaggio per 3 detenuti palestinesi: “Le disposizioni di questo accordo sono state formulate in conformità con la visione di resistenza e determinazione che mira a servire il nostro popolo e rafforzare la sua tenacia di fronte all'aggressione - ha affermato il movimento islamista in un comunicato – Confermiamo che le nostre mani rimarranno sul grilletto e che i nostri battaglioni trionfanti rimarranno all'erta”.
Blinken sarà la prossima settimana in Medio Oriente. Oggi si terrà una riunione del Consiglio di sicurezza Onu mentre Biden non parteciperà al G20 virtuale previsto con anche Putin.
“Il Papa ha riconosciuto che viviamo un genocidio”, hanno affermato i familiari dei palestinesi che vivono a Gaza e che hanno incontrato Bergoglio, ma il portavoce del Vaticano ha smentito l’uso da parte di Francesco della parola “genocidio”.
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Una fonte israeliana ha riferito ad Haaretz che non ci sarà una tregua nella Striscia di Gaza fino a quando non verranno finalizzati i tempi per l'attuazione dell'accordo con Hamas. Il quotidiano israeliano cita inoltre una fonte politica israeliana che spiega che il ritardo nell'attuazione dell'accordo sul cessate il fuoco è dovuto al fatto che Hamas non ha ancora presentato l'elenco dei cittadini israeliani che intende rilasciare, né ha ratificato l'accordo raggiunto con il Qatar, che dovrebbe garantire che tutte le parti rispettino i termini concordati.
Il consigliere della sicurezza nazionale di Israele, Tzachi Hanegbi, ha detto che l'inizio della liberazione degli ostaggi è attesa non prima di venerdì. "I negoziati per il rilascio dei nostri prigionieri procedono e continueranno tutto il tempo", ha sottolineato Hanegbi in un comunicato diffuso dall'Ufficio del primo ministro Benyamin Netanyahu. Il consigliere ha poi aggiunto che la fase del rilascio dell'accordo di cessate il fuoco va avanti come programmato e che la prima parte degli ostaggi israeliani sarà liberata venerdì.
"Sia chiaro: la guerra continuerà fino alla distruzione di Hamas garantendo la sicurezza dei nostri cittadini sia al sud sia al nord". Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu dopo l'accordo per la liberazione degli ostaggi. Secondo il premier - che ha ringraziato Joe Biden per il suo determinante aiuto - l'intesa è frutto sia della pressione militare 'incessante' nei confronti di Hamas sia di quella diplomatica, che "hanno portato alle condizioni per l'accordo". "È stata - ha aggiunto - una trattativa dura ma non sempre, come abbiamo fatto in passato, si possono liberare ostaggi solo con operazioni militari".
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha detto che sta ancora lavorando per ottenere un accordo per il rilascio di "tutti, e intendo dire tutti" gli ostaggi, circa 240 persone in mano ad Hamas. Il primo ministro ha aggiunto che parlando alle famiglie degli ostaggi "ho sentito parlare della paura costante... del terrore costante, della sofferenza e... dell'ansia".
Israele ha ricevuto la lista degli ostaggi che saranno rilasciati nel primo giorno di tregua. Lo ha riportato la tv Canale 12 secondo cui Israele non pubblicherà i nomi prima che siano rilasciati per "evitare fase speranze tra i familiari se l'accordo non dovesse concretizzarsi". La lista - ha aggiunto la tv - è stata data al capo del Mossad David Barnea che si trova in Qatar.
Se la tregua tra Hamas e Israele non continua, la guerra si allargherà. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri iraniano Amir Amirabdollahian, come riporta Al Mayadeen.
La Corte Suprema israeliana ha respinto il ricorso che chiedeva di bloccare il rilascio dei prigionieri di sicurezza palestinesi nell'ambito dell'accordo sulla liberazione degli ostaggi israeliani tenuti da
Hamas a Gaza. Lo ha riferito Haaretz. L'intesa con Hamas, mediata dal Qatar e approvata stamattina dal governo israeliano, aveva bisogno di 24 ore prima di entrare in vigore proprio per dare la possibilita' ai cittadini israeliani di presentare eventuali appelli davanti alla giustizia e ottenere una risposta dai giudici.
Tra i circa 50 ostaggi che saranno rilasciati ci sono 3 americani e tra questi la bambina di 3 anni Avigail Mor Idan, i cui genitori Roee e Smadar sono stati uccisi da Hamas il 7 ottobre scorso. Lo ha fatto sapere un funzionario dell'amministrazione Biden, ripreso dai media israeliani. Gli altri due sono entrambe donne che hanno doppio passaporto: israeliano e americano.
Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni ha preso la parola al G20: "Esprimiamo ferma condanna di Hamas, una soluzione al conflitto solo con 2 Stati". In merito al conflitto tra Israele e
Hamas, la premier Giorgia Meloni - nel corso della videoconferenza dei Leader G20, a cui ha partecipato collegata da Berlino - ha sottolineato in particolare tre concetti: La "ferma condanna" di
Hamas per l`"ignobile e sanguinario" assalto terroristico contro Israele dello scorso 7 ottobre, il "diritto all'autodifesa" di Israele e la convinzione che in prospettiva la soluzione del conflitto non potrà che passare attraverso la creazione di due Stati. E' quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi.
"Le Nazioni Unite mobiliteranno tutte le loro capacità per sostenere l'attuazione dell'accordo tra Israele e Hamas e massimizzare il suo impatto positivo sulla drammatica situazione umanitaria a Gaza". Lo ha detto il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres nel suo messaggio al G20 virtuale.
La tregua umanitaria tra Israele e Hamas è "frutto anche dell'impegno italiano". Lo sostiene il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ricordando che «la pressione internazionale di molti Paesi, tra cui l'Italia, su Israele è stata discreta ma forte e continua: uno stato democratico non può che rispettare le regole del diritto internazionale e del diritto umanitario, anche quando scende in guerra e lo fa legittimamente. Questo distingue Israele da una organizzazione terroristica e su questa strada bisogna insistere per porre fine, al più presto, al conflitto, evitando di incendiare tutto il Medio Oriente, pur comprendendo la legittima reazione militare di Israele dal 7 ottobre in poi».
La Brigata di fanteria Givati dell'esercito israeliano ha catturato il quartier generale di Hamas nel nord di Gaza, nel quartiere di Sheikh Za'id, tra Beit Hanoun e Jabaliya. Lo fa sapere l'IDF, secondo cui diversi alti funzionari di Hamas vivono a Sheikh Za'id, e il quartiere ha anche una serie di complessi appartenenti al gruppo terroristico, comprese le forze d'e'lite Nukhba. L'IDF afferma che le truppe Givati hanno fatto irruzione nel complesso, trovando una serie di tunnel, compreso un ingresso "strategico" profondo circa 50 metri e largo sette.
Un velivolo dell'aviazione israeliana ha intercettato e distrutto un missile lanciato verso la città israeliana di Eilat, dove poco prima erano risuonate le sirene di allarme. Lo ha fatto sapere l'esercito spiegando che il missile non è entrato in territorio israeliano. Nelle scorse settimane - hanno ricordato i media - sono stati lanciati dal Mar Rosso verso Eilat vari missili da parte degli Huthi yemeniti, alleati dell'Iran.
I familiari dei palestinesi che vivono a Gaza, che hanno incontrato il Papa, affermano che, nei confronti dei palestinesi, si sta consumando "un genocidio". "Abbiamo invitato il Papa a visitare Gaza, lui può fermare la guerra e portare la pace alla gente di Palestina. Il cessate il fuoco non è sufficiente: quello che viviamo oggi è una pausa militare che mantiene lo status quo delle ostilità". "Il Papa ha riconosciuto che viviamo un genocidio", ha detto Shrine Halil, cristiana di Betlemme, presente all'incontro con il Pontefice, e ci ha detto che "il terrorismo non si combatte con il terrorismo", ha riferito la delegazione secondo la quale il Papa avrebbe definito "una buona idea" una sua visita a Gaza "quando la situazione lo permetterà". Ma il portavoce del Papa smentisce le dichiarazioni riportate. "Non mi risulta abbia usato tale parola. Ha utilizzato i termini con cui si è espresso durante l'udienza generale e parole che comunque rappresentano la situazione terribile che si vive a Gaza", ha detto il portavoce. "Siamo in dieci e lo abbiamo sentito tutti", hanno replicato i palestinesi che hanno incontrato Francesco.
Fonti di Hezbollah hanno detto ad Al Jazeera che pur non avendo partecipato ai negoziati per la tregua tra Israele e Hamas si uniranno "alla cessazione dei combattimenti".
Se la guerra in Ucraina è "uno shock", lo è anche «lo sterminio della popolazione civile in Palestina. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin intervenendo in videoconferenza al vertice del G20.
"Le azioni israeliane nella striscia di Gaza non possono essere giustificate dal diritto all'autodifesa, ma costituiscono un crimine contro l'umanità". Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan in un intervento in video conferenza durante il Virtual Summit del G20, come riporta la Tass. "Lanciamo un appello - ha detto Erdogan trasmesso dalla tv di Stato Trt - a tutti i leader qui presenti, dovremmo condannare l'uccisione di tutti questi civili, a prescindere se siano palestinesi o israeliani, ebrei o musulmani".
"Non ci può essere nessuna equivalenza tra Hamas che è un'organizzazione terroristica e si fa scudo dei civili e Israele che difende i civili": lo dice Nadav, uno dei familiari degli ostaggi israeliani in conferenza stampa a Roma dopo l'incontro con il Papa. "Delusione" è stata espressa da un altro parente, Yehuda, perché il Pontefice "non ha nominato Hamas e non ne ha parlato come di un'organizzazione terroristica. Ha detto solo che la guerra deve finire": "Non c'è stato il tempo per raccontargli la nostra storia", ha detto. Per un altro dei parenti, Yair Rotem, invece l'incontro con il Papa è stato "efficace, ci ha ascoltato".
L'accordo tra Israele e Hamas per una tregua umanitaria e il rilascio degli ostaggi è "un importante passo avanti" ma "molto resta da fare": lo sostengono le Nazioni Unite.
Le famiglie degli israeliani tenuti in ostaggio a Gaza vivono oggi una giornata di grande tensione in attesa che Hamas, entro stasera, informi Israele dell'identità di quanti (almeno 10) saranno liberati domani, nel contesto degli accordi relativi al cessate il fuoco. Nell'ambito dell'accordo, come riporta Ynet, Israele ha già indicato ad Hamas una lista dei circa 100 nomi di ostaggi israeliani.
Dall'inizio delle operazioni di terra a Gaza, l'esercito israeliano ha scoperto e distrutto circa 400 imbocchi di tunnel nella Striscia. Lo ha detto il portavoce militare secondo cui "gli ingressi dei tunnel sono stati trovati nel profondo delle strutture civili, inclusi edifici residenziali, scuole, ospedali e altri luoghi".
Hamas afferma che la tregua con Israele entrerà in vigore giovedì alle 10. Lo riportano i media israeliani Haaretz e Ynet.
"Accolgo con grande sollievo l'accordo per garantire il rilascio degli ostaggi presi da Hamas durante il cruento assalto contro Israele del 7 ottobre. Un accordo che permetterà anche una pausa umanitaria quantomai necessaria a Gaza". Lo dichiara la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. "Continueremo a lavorare per il rilascio di tutti gli ostaggi e per una pace duratura in Medio Oriente - aggiunge -. Oggi pensiamo alle famiglie che potranno finalmente riabbracciare i propri cari".
Il Cremlino valuta 'positivamente' l'accordo tra Israele e Hamas, Lo ha detto il portavoce Dmitry Peskov, citato dall'agenzia Interfax.
Il segretario generale di Hezbollah, Hassan Nasrallah, ha incontrato il vice capo dell'Ufficio politico di Hamas, Khalil al-Hayyah, e il rappresentante di Hamas in Libano, Osama Hamdan. Lo riporta Haaretz. L'incontro, scrive il quotidiano israeliano, rientra nel coordinamento tra Hezbollah e Hamas sulle conseguenze dell'accordo per la liberazione degli ostaggi. Anche Al-Hayyah è in contatto con l'intelligence egiziana ed è stato coinvolto negli sforzi di mediazione coordinati dal Qatar, scrive Haaretz.
Il Ministero della Sanità di Gaza gestito da Hamas ha detto all'emittente Al Jazeera che l'esercito israeliano ha ordinato l'evacuazione dell'ospedale Indonesiano. L'agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa riferisce che un funzionario del nosocomio ha ricevuto un messaggio con "un avvertimento speciale per evacuare l'Indonesiano". L'esercito israeliano afferma di avere informazioni sull'attività militare all'interno dell'ospedale e sta chiedendo "la sospensione immediata di tutte le azioni militari" all'interno del nosocomio. "Se tali attività non si fermeranno entro 4 ore - recita il messaggio -, l'esercito si riserva il diritto di intraprendere attività contro di esse in conformità con le leggi internazionali".
L'Associazione delle vittime del terrorismo 'Almagor' ha annunciato che presenterà oggi a mezzogiorno una petizione all'Alta Corte di giustizia contro l'accordo del governo di garantire la restituzione di 50 ostaggi detenuti da Hamas a Gaza. L'associazione chiede di visionare l'elenco dei prigionieri che Israele sta valutando di rilasciare come parte dell'accordo. Inoltre chiede di conoscere tutti i dettagli degli impegni che Israele sta assumendo nei confronti di Hamas riguardo il periodo di tregua, inclusa la cessazione della raccolta di informazioni di intelligence, ''così come la consegna di carburante e altri rifornimenti che potrebbero aiutare Hamas a condurre operazioni terroristiche contro i residenti di Israele''.
Il ministero della Giustizia israeliano ha pubblicato una lista di 300 detenuti palestinesi che sono candidati per il rilascio dalle carceri in base all'accordo raggiunto con Hamas e approvato la notte scorsa dal governo. Lo ha riferito Haaretz. Da questo momento scattano le 24 ore in cui chi lo ritiene può opporsi al rilascio e fare ricorso alla Corte Suprema, che in breve tempo deve decidere se accettare o respingere la petizione.
Yair Lapid, leader dell'opposizione israeliana al governo di Benyamin Netanyahu, ha detto di "appoggiare" l'accordo per la liberazione di una parte degli ostaggi votato la notte scorsa dall'esecutivo. Sottolineando che circa 200 ostaggi rimarranno nelle mani di Hamas a Gaza, Lapid ha affermato su X che "Israele ha la suprema obbligazione di continuare a lavorare per riportare tutti gli ostaggi, fino all'ultimo, a casa".
A Gaza sono detenuti oltre 230 ostaggi catturati durante gli assalti dei commando di Hamas nel sud di Israele il 7 ottobre che hanno provocato oltre 1.200 vittime. Più di 13mila invece le persone uccise in bombardamenti e raid di terra condotti nella Striscia. I palestinesi detenuti nelle carceri di Tel Aviv sono pure migliaia. Il bilancio diffuso oggi dalle forze di difesa israeliane è di 69 soldati morti nelle operazioni di terra contro Hamas.
l Ministero della Sanità di Gaza gestito da Hamas ha detto all'emittente Al Jazeera che l'esercito israeliano ha ordinato l'evacuazione dell'ospedale Indonesiano. L'agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa riferisce che un funzionario del nosocomio ha ricevuto un messaggio con "un avvertimento speciale per evacuare l'Indonesiano". L'esercito israeliano afferma di avere informazioni sull'attività militare all'interno dell'ospedale e sta chiedendo "la sospensione immediata di tutte le azioni militari" all'interno del nosocomio. "Se tali attività non si fermeranno entro 4 ore - recita il messaggio -, l'esercito si riserva il diritto di intraprendere attività contro di esse in conformità con le leggi internazionali".
Il presidente americano Joe Biden ha rilasciato una dichiarazione in cui accoglie favorevolmente l'accordo per la pausa nei combattimenti a Gaza e il rilascio di ostaggi e prigionieri tra Hamas e
Israele. Nella nota citata dai media internazionali Biden ringrazia "lo sceicco Tamim bin Hamad al-Thani del Qatar e il presidente Abdel-Fattah al-Sisi dell'Egitto per la loro collaborazione nel raggiungimento di questo accordo" e si dice "straordinariamente gratificato" al pensiero della imminente liberazione degli ostaggi.
Il Qatar, che assieme a Egitto e Usa ha fatto da mediatore, ha confermato formalmente l'accordo tra Israele e Hamas che prevede la pausa nei combattimenti e il rilascio di 50 tra donne e bambini tenuti in ostaggio da Hamas. "L'orario di inizio della pausa sarà annunciato entro le prossime 24 ore; durerà quattro giorni e sarà soggetta a proroga", ha affermato Doha in un comunicato.
La pausa nei combattimenti potrebbe essere prolungata se Hamas rilasciasse altri ostaggi. Il Times of Israel riferisce che potrebbero essere rilasciati altri 30 ostaggi e che la pausa nei combattimenti potrebbe essere prolungata "di un giorno per ogni gruppo di altri 10 ostaggi israeliani": Israele ritiene che Hamas potrebbe potenzialmente localizzare circa 30 altre madri e bambini israeliani oltre ai 50 iniziali, e che la sospensione dei combattimenti potrebbe essere estesa di un giorno per ogni gruppo di altri 10 ostaggi israeliani individuati e liberati, ha detto il funzionario governativo.
Il gabinetto di guerra di Israele ha approvato l'accordo per il rilascio degli ostaggi detenuti da Hamas a Gaza, dopo una riunione di quasi sette ore.