Roma, 15 gennaio 2024 – Sono morti due dei tre ostaggi mostrati nel video diffuso da Hamas ieri sera. Lo fa intendere in un nuovo filmato pubblicato in serata Noa Argamani, la ragazza rapita che compariva nello stesso video messo su Telegram dal gruppo terroristico. Nel filmato di oggi - che in Israele non è stato pubblicato - si vedono le immagini dei due ostaggi uomini privi di vita. Secondo il racconto di Argamani, che non è stato possibile verificare, i due “sono stati uccisi in due bombardamenti israeliani separati”.
Nel video diffuso in serata da Hamas, Noa Argamani, 26enne rapita al rave party nel deserto del Negev il 7 ottobre, dice come sarebbero morti gli altri due ostaggi che erano con lei, Itay Svirski, 38 anni, e Yossi Sharabi, 53 anni. “Quando l'edificio è stato bombardato dall'esercito israeliano - afferma Noa con voce incolore davanti alla camera - due razzi sono esplosi e uno no. I soldati di Al Qassam hanno recuperato me e Itay e ci hanno portato in un altro posto. Yossi non è sopravvissuto. Nell'altro posto c'è stato un ulteriore attacco aereo israeliano, Itay è stato colpito, io sono rimasta ferita alla testa e in altre parti del corpo (ma nelle immagini non si vedono ferite). Loro due sono morti per gli attacchi dell'esercito: fermate questa follia e riportateci a casa”, conclude Noa. Poi le immagini mostrano, ripresi da molto vicino, i cadaveri di Yossi, parzialmente chiuso in un sudario bianco, il viso in parte insanguinato, sul braccio una ferita, e quello di Itay, anche lui avvolto in un lenzuolo bianco, con le mani legate sul ventre.
Intanto nuove tensioni nel Mar Rosso: una nave mercantile di proprietà degli Stati Uniti è stata colpita da un missile al largo dello Yemen. Lo ha reso noto l'agenzia per la sicurezza marittima britannica. Fonti yemenite riferiscono che l’attacco proverrebbe dagli Houthi che già ieri avevano lanciato un razzo contro una nave da guerra Usa in risposta al raid anglo-americano contro le loro postazioni. E nel pomeriggio un'esplosione è stata sentita nei pressi dell'aeroporto yemenita di Hodeidah.
Secondo i media israeliani, una donna è morta e 17 persone sono rimaste ferite in una serie di sospetti attentati a Raanana, nel centro del Paese. Da quanto riportato ci sarebbe stato un attacco al coltello e diversi passanti sarebbero stati travolti in una serie di investimenti. La polizia non ha ancora chiarito se si tratti di atti terroristici e, al momento, parla di incidente “inusuale”.
Per quanto riguarda le operazioni belliche l'esercito israeliano continua a premere nell'area di Khan Yunis nel sud della Striscia di Gaza, Il ministero della Sanità di Hamas ha comunicato il nuovo bilancio delle vittime di questi oltre 100 giorni di guerra: 24.100 morti.
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"Smentiamo formalmente le bugie di Hamas secondo cui gli ostaggi sarebbero stati uccisi in seguito ai nostri attacchi", ma "sappiamo che abbiamo preso di mira e distrutto le infrastrutture dei terroristi situate vicino al luogo in cui erano detenuti". Lo ha dichiarato il portavoce dell'esercito israeliano, Daniel Hagari, commentando il video diffuso dalle Brigate al-Qassam in cui si annuncia la morte di due ostaggi a causa dei raid israeliani su Gaza. "Abbiamo informato le famiglie della nostra profonda preoccupazione per la sorte di Itay Sabirsky e di un altro ostaggio. Potrebbero essere morti", ha aggiunto il portavoce.
Gli Houthi hanno rivendicato l'attacco alla nave mercantile di proprietà americana oggi al largo dello Yemen. È stata "un'operazione militare contro una nave americana nel Golfo di Aden, con una serie di missili navali adeguati", ha annunciato il portavoce militare, Yahya Saree, definendo le navi americane e britanniche "obiettivi ostili".
"Solo due Paesi hanno mandato due navi" per assistere i feriti della Striscia di Gaza: "Noi e la Francia. Stiamo ora pensando a un ospedale da campo, trattiamo con l'Egitto". La premier Giorgia Meloni "si sta occupando di 120 bambini con famiglie che verranno ospitati negli ospedali italiani per complicazioni più gravi. Noi stiamo facendo la nostra parte, altri Paesi no". Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, al programma 'Cinque minuti', in onda su Rai 1.
"Saranno i palestinesi a governare a Gaza" dopo la guerra. "Il potere deve essere una loro emanazione": lo ha detto il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant in un intervento televisivo. "La fine di ogni campagna militare - ha affermato Gallant - deve essere collegata a un gesto politico. È il pensiero politico che guida quello militare". "A Gaza - ha proseguito - vivono palestinesi e quindi i palestinesi vi governeranno in futuro".
"Hamas esercita una tortura psicologica sulle famiglie degli ostaggi". Lo ha detto il ministro della Difesa Yoav Gallant dopo l'ultimo video diffuso da Hamas con i corpi senza vita di due rapiti. "L'esercito - ha aggiunto - è in contatto costante con le famiglie e inoltra loro informazioni verificate". L'esercito - ha spiegato - fornirà ulteriori dettagli in seguito. Se dovesse cessare la pressione militare sul terreno, il destino degli ostaggi resterebbe incerto per anni".
Sono morti Yossi Sharabi e Itay Svirsky, due dei tre ostaggi del video diffuso da Hamas ieri sera. Lo fa intendere in un nuovo filmato pubblicato in serata Noa Argamani, la ragazza rapita che compariva nello stesso video messo su Telegram dal gruppo terroristico. Nel filmato di oggi - che in Israele non è stato pubblicato - si vedono le immagini dei due ostaggi uomini privi di vita. Secondo il racconto di Argamani, che non è stato possibile verificare, i due "sono stati uccisi in due bombardamenti israeliani separati".
Almeno sei petroliere si stanno allontanando dal Mar Rosso meridionale in seguito agli attacchi del gruppo yemenita Houthi sostenuto dall'Iran, l'ultimo in ordine di tempo alle 16, ora di Sanaa, contro un mercantile di proprietà Usa colpito da un missile balistico antinave.
Si è svolta nel pomeriggio a Palazzo Chigi una riunione di coordinamento fra presidenza del Consiglio, ministero degli Affari Esteri e della Difesa per esaminare i principali elementi di crisi nell'area del Mediterraneo allargato, e in particolare la situazione di sicurezza per la navigazione nel Mar Rosso. Il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani, il ministro della Difesa Guido Crosetto e il sottosegretario alla Presidenza Alfredo Mantovano hanno confrontato le analisi delle rispettive amministrazioni e hanno concordato le linee guida da proporre nelle prossime riunione internazionali, in particolare al Consiglio Affari Europei del 22 gennaio, quando verrà discussa la formazione di una forza navale europea dedicata alla protezione delle navi mercantili nell'area del Mar Rosso.
È stato un missile balistico antinave lanciato dagli Houthi in Yemen a colpire oggi alle 16 ora locale di Sanaa la Gibraltar Eagle, una nave portacontainer battente bandiera delle Isole Marshall, di proprietà e gestione Usa. Lo rende noto su X il comando centrale americano. Il vascello non ha riportato feriti o danni significativi e sta proseguendo il suo viaggio. Due ore prima, informa l'Us Central Command, le forze statunitensi hanno intercettato un missile balistico antinave lanciato verso le rotte commerciali del Mar Rosso meridionale. Il missile è caduto in volo schiantandosi nello Yemen, senza causare feriti o danni.
Secondo la compagnia britannica specializzate in rischi marittimi Ambrey, la nave colpita al largo dello Yemen sarebbe un mercantile di proprietà degli Stati Uniti. Secondo Ambrey a bordo della nave, una portainfuse di proprietà Usa e battente bandiera delle Isole Marshall, è scoppiato un incendio. Non ci sono stati feriti e il cargo è ancora in grado di navigare. Secondo la compagnia britannica "l'attacco ha preso di mira interessi statunitensi in risposta agli attacchi Usa contro le posizioni Houthi nello Yemen".
Una nave "è stata colpita dall'alto da un missile" a sud-est alla città portuale di Aden nel sud dello Yemen, ha riportato sul proprio sito senza ulteriori dettagli la United Kingdom Maritime Trade Operations, che monitora in traffici nel Mar Rosso. Ieri pomeriggio gli Houthi avevano lanciato un razzo verso una nave da guerra Usa in risposta ai raid anglo-americani in Yemen contro le postazioni del movimento filo-iraniano.
Una israeliana di circa 70 anni è morta per le ferite riportate in quello che la polizia sospetta essere uno attacco terroristico verificatiso con diverse modalità a Raanana, nel centro di Israele. Lo ha confermato l'ospedale Meir di Kfar Sab dove l'anziana era stata portata. Nello stesso ospedale sono ricoverati altri due israeliani le cui condizioni sono definite gravi. In totale, secondo i media, i feriti sarebbero ora saliti a circa 17.
In Turchia è diventato un caso quanto avvenuto durante la partita di calcio tra Antalyaspor e Trabzonspor. Il giocatore israeliano Sagiv Jehezkel ha esultato dopo il gol mostrando sul polso una scritta sulla benda: "100 days. 7-10", con tanto di Stella di David. Un chiaro riferimento ai giorni di cattività degli ostaggi in mano ad Hamas dal 7 ottobre scorso, ma che ha portato al suo arresto con l'accusa di "istigazione all'odio". Il gesto è stato infatti ritenuto irrispettoso nei confronti delle vittime di Gaza. Il calciatore è stato rinviato a giudizio e poi rilasciato. "Non volevo provocare nessuno, voglio che questa guerra finisca e il gesto che ho fatto è per gli ostaggi. Non mi interesso di politica e da quando sono arrivato in Turchia non ho mai mancato di rispetto a nessuno", ha detto Jehezkel per difendersi. Il calciatore dovrà adesso lasciare la Turchia e tornare in patria.
Almeno 19 persone sono rimaste ferite in una serie di sospetti attacchi terroristici messi a segno oggi a Raanana, città nel centro di Israele. Lo riferisce il Times of Israel, secondo cui ci sarebbe stato almeno un accoltellamento e una serie di investimenti con passanti travolti in strade diverse.
Centinaia di cittadini di Gaza sono stati filmati mentre danno l'assalto ai camion di aiuti umanitari a Gaza. Lo riferisce Haaretz, che cita Al Jazeera allegando un suo filmato. La zona filmata dovrebbe essere quella di Moassi sulla costa di Rafah nel sud della Striscia dove sono ammassati gli sfollati dal nord.
Decine di persone, fra cui donne e bambini, sono rimaste uccise la scorsa notte in intensi bombardamenti israeliani avvenuti a Gaza City, a Khan Yunis (nel settore meridionale della Striscia) e nel vicino campo profughi di el-Bureij. Lo scrive l'agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa a cui un portavoce della Mezzaluna Rossa ha descritto la situazione come "catastrofica". Da segnalare che nella Striscia le comunicazioni telefoniche restano bloccate anche oggi, per il quarto giorno consecutivo, cosa che complica ulteriormente le operazioni di soccorso.
Uno dei leader degli Houthi Ali al-Qahoum afferma, in un'intervista all'agenzia iraniana Irna, ripresa dal Times of Israel, che lo Yemen si trasformerà in un "cimitero" per le forze statunitensi. "Diciamo agli americani che le vostre azioni contro lo Yemen saranno sconfitte e che vi affronteremo con tutta la nostra forza. Dopo questa aggressione, lo Yemen si trasformerà nel cimitero degli americani e questi lasceranno la regione umiliati", dice al-Qahoum.
Il Qatar ha sospeso l'invio di petroliere che trasportano gas naturale liquefatto attraverso lo stretto di Bab el-Mandeb dopo che gli attacchi aerei guidati dagli Stati Uniti contro obiettivi Houthi nello Yemen hanno sollevato rischi nella vitale via d'acqua. È quando scrive Bloomberg, secondo cui almeno cinque navi Gnl gestite dal Qatar sono state fermate da venerdì. Una pausa prolungata nelle forniture del secondo fornitore di Gnl in Europa aumenta i rischi proprio mentre il clima invernale attanaglia il continente.
Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno dichiarato che più di 9.000 membri delle forze ostili allo Stato ebraico sono stati uccisi nella Striscia di Gaza durante 100 giorni di conflitto armato contro Hamas. Secondo le forze israeliane, inoltre, sono stati eliminati due comandanti di brigata, 19 comandanti di battaglione e più di 50 comandanti di compagnia di Hamas. In totale, si legge in una nota, l'esercito israeliano ha colpito circa 30.000 obiettivi nell'enclave. Nel tracciare un bilancio delle sue operazioni, l'IDF segnala anche l'uccisione di circa 170 "terroristi" e colpito circa 750 obiettivi come parte dell'escalation del conflitto con il movimento libanese Hezbollah nel Libano meridionale. In Cisgiordania, infine, l'IDF ha condotto più di 40 operazioni antiterrorismo dal 7 ottobre, che hanno portato all'arresto di oltre 2.650 palestinesi ricercati, di cui 1.300 "sono agenti di Hamas". Il comunicato afferma poi che 14 "residenze di terroristi sono state demolite".
Oltre 60 persone sono state uccise la notte scorsa a Gaza dagli "intensi" attacchi israeliani, secondo quanto riferito dal ministero della Sanità di Hamas. Gli attacchi hanno colpito le città meridionali di Khan Yunis e Rafah, oltre alle aree intorno a Gaza City; tra gli obiettivi anche due ospedali, una scuola femminile e "dozzine" di case. Gli ospedali, protetti dal diritto internazionale umanitario, sono stati ripetutamente colpiti dagli attacchi israeliani a Gaza dallo scoppio della guerra: l'esercito israeliano accusa Hamas di avere scavato tunnel sotto gli ospedali e di usarli come centri di comando, oltre a sfruttare le infrastrutture civili in generale per proteggere le sue attività - un'accusa che il gruppo islamico respinge.
Al Jazeera afferma che le forze israeliane hanno preso d'assalto il campus dell'Università nazionale An-Najah a Nablus, in Cisgiordania, arrestando almeno 25 studenti che stavano organizzando un sit-in di protesta. Citato dall'emittente araba, il rettore dell'ateneo ha affermato che tutte le comunicazioni erano state interrotte dentro e intorno al campus, e che tutti gli studenti presenti hanno ricevuto un messaggio di testo dalle forze israeliane che diceva loro di "arrendersi subito".