Tel Aviv, 1 novembre 2023 – Mentre l’esercito di Israele accerchia Gaza city, l’Egitto schiera carri armati al confine per impedire l’ingresso di sfollati nel Paese ma fa uscire dal valico di Rafah palestinesi feriti in gravi condizioni, persone con passaporto straniero o con doppio passaporto. Nella lista delle 500 persone autorizzate anche gli italiani Jacopo Intini del Ciss, Laura Canali, Maya Papotti di Action Against Hunger, Giuditta Brattini di Gazzella Onlus, Stefania Rigotto di Unrwa, Minerva El Nagar, e palestinesi con residenza italiana. Intanto il Qatar avrebbe raggiunto un accordo con Israele, Hamas ed Egitto per la liberazione di altri ostaggi.
Continuano gli attacchi dell'aviazione israeliana nella Striscia, dopo il bombardamento dei campi profughi. Ieri un pesante raid ha colpito Jalabya, covo dei terroristi di Hamas secondo Tel Aviv, che oggi riferisce dell’uccisione di uno dei responsabili degli attacchi del 7 ottobre, insieme ad altri miliziani. Secondo fonti locali almeno 50 civili sono morti, centinaia i feriti mentre Hamas smentisce la presenza di suoi membri sul posto.
Il partito moderato al Fatah, che sostiene l’ANP (Autorità nazionale palestinese), lo stesso che Hamas cacciò da Gaza con la violenza nel 2007, ha annunciato per oggi una 'giornata di rabbia’ in Cisgiordania: scontri con le forze israeliane, 4 palestinesi uccisi nella notte.
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Il presidente americano Joe Biden ha ringraziato i "partner" degli Usa, "in particolare il Qatar" per i negoziati che hanno portato all'apertura del valico di Rafah e l'uscita da Gaza di alcune decine di palestinesi feriti e cittadini stranieri, tra cui americani. "Personalmente ho trascorso molto tempo a parlare con il primo ministro israeliano Netanyahu e il presidente egiziano al-Sisi e altri, per assicurarmi di poter aprire questo valico affinche' le persone potessero uscire", ha affermato Biden durante una visita a Northfield, in Minnesota. Il capo della Casa Bianca ha sottolineato che e' necessario lavorare ancora per "intensificare in modo significativo il flusso di assistenza umanitaria fondamentale a Gaza". Ribadendo il diritto di Israele a difendersi, Biden ha anche messo l'accento sulla sofferenza dei civili palestinesi: "Abbiamo tutti visto le immagini devastanti provenienti da Gaza".
Il massiccio attacco di Hamas contro Israele il 7 ottobre scorso e' stato solo l'inizio: ce ne saranno "un secondo, un terzo, un quarto" finche' lo Stato ebraico non sara' "annientato". E' quanto affermato da Ghazi Hamad, esponente dell'ufficio politico del Movimento islamico, in un'intervista da Beirut alla tv Lbc trasmessa la scorsa settimana, trascritta dal Middle East Media Research Institute (Memri) e rilanciata da Haaretz. "Israele non ha posto nella nostra terra. Dobbiamo rimuovere il Paese perche' costituisce una catastrofe dal punto di vista della sicurezza, militare e politica", ha aggiunto Hamad.
L'esercito israeliano rivendica di aver rotto le linee della difesa di Hamas nel nord della Striscia di Gaza. "L'operazione di terra procede come previsto. Grazie ad una pianificazione anticipata, intelligence precisa, e attacchi congiunti (da terra, mare e aria), le nostre forze hanno rotto le linee del fronte di Hamas a difesa del nord della Striscia di Gaza", ha detto Daniel Hagari, portavoce delle Forze di Difesa israeliane (Idf), citato da Times of Israel.
L'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani (Ohchr) ha affermato che il bombardamento da parte di Israele del campo profughi palestinese a Jabalia, nella Striscia di
Gaza, potrebbe costituire un crimine di guerra. «Dato l'elevato numero di vittime civili e l'entità della distruzione a seguito degli attacchi aerei israeliani sul campo profughi di Jabalia, temiamo seriamente che si tratti di attacchi sproporzionati che potrebbero equivalere a crimini di guerra», ha scritto l'agenzia Onu su X.
Su Israele e Gaza "dobbiamo agire. Non è solo nostro obbligo morale ma il nostro obbligo legale, ecco perché siamo qui. Abbiamo provato diverse volte ma ci sono differenze, comunque non ci arrendiamo e lavoreremo ancora più duramente su quella direzione". Lo ha detto l'ambasciatore cinese al Palazzo di Vetro Zhang Jun, presidente di turno del Consiglio di Sicurezza, rispondendo a chi gli chiedeva dell'impasse dell'organo Onu che non è riuscito ad adottare una risoluzione sulla tregua a Gaza. "Ma non so quando potrà avvenire", ha aggiunto. "La priorità della presidenza cinese è affrontare il conflitto a Gaza, chiedere il cessate fuoco, proteggere i civili ed evitare un'ulteriore catastrofe umanitaria", ha sottolineato, ribadendo che «non abbiamo intenzione di arrenderci e continuiamo a lavorare con i partner in Consiglio di sicurezza».
L'esercito e le forze di sicurezza israeliani hanno reso noto di avere ucciso il capo dell'unità missilistica anticarro di Hamas nella Striscia di Gaza. "Un jet da combattimento dell'Idf ha colpito Muhammad Asar, il capo dell'unità missilistica anticarro di Hamas nella Striscia di Gaza. Asar era responsabile di tutte le unità missilistiche anticarro di Hamas nella Striscia di Gaza, le comandava nella routine e le assisteva nelle emergenze".
Le uscite da Gaza di stranieri, inclusi gli americani, continueranno nei prossimi giorni e ai cittadini statunitensi nella Striscia verrà comunicata una data uscita da Gaza. Lo afferma il portavoce del Dipartimento di Stato Usa Matthew Miller.
Un funzionario egiziano ha riferito che 76 palestinesi feriti e 335 stranieri e con doppia cittadinanza sono stati evacuati oggi dalla Striscia di Gaza in Egitto, per la prima volta dall'inizio della guerra tra Israele e Hamas. "Alle 16:30 (le 15.30 italiane) 76 palestinesi feriti a bordo di ambulanze e 335 persone con passaporto straniero a bordo di sei autobus avevano attraversato" il posto di frontiera di Rafah, ha detto il funzionario sul posto, contattato telefonicamente dall'Afp a Ismailia, nel nord-est del Paese. Le autorità egiziane avevano indicato che avrebbero aperto eccezionalmente il valico di Rafah per consentire il passaggio di quasi 90 palestinesi feriti e di circa 545 cittadini con doppia cittadinanza e stranieri.
"Dobbiamo dare una lezione a Israele e lo faremo ancora e ancora. L'alluvione di Al-Aqsa (del 7 ottobre) è solo la prima, e ce ne sarà una seconda, una terza, una quarta. Perché abbiamo la determinazione... di combattere". Lo ha dichiarato il funzionario di Hamas Ghazi Hamad all'emittente libanese Lbci news, secondo una traduzione del Middle East Media Research Institute (Memri) riportata dal Jerusalem Post. "Israele è un Paese che non ha posto sulla nostra terra", ha aggiunto Hamad, già tristemente famoso per il video in cui invitava i palestinesi a sacrificarsi, perché il loro sangue "era necessario". "Dobbiamo cancellare Israele", ha concluso il funzionario di Hamas.
In una intercettazione diffusa dall'esercito israeliano, un comandante di Hamas parla del fatto che l'organizzazione prende il carburante dalle scorte dell'ospedale indonesiano di Gaza, "lavorando come un governo per il bene del Paese". La conversazione tra un comandante del battaglione occidentale di Hamas a Jabalia e un residente di Gaza, con la partecipazione del direttore dell'ospedale indonesiano, è stata intercettata dall'intelligence militare israeliana e nonostante la natura sensibile è stata declassificata e resa pubblica "per mostrare il cinico sfruttamento delle risorse umanitarie nella Striscia di Gaza da parte di Hamas". L'esercito ha diffuso l'audio della conversazione "a conferma che Hamas controlla la distribuzione di energia a Gaza, dando priorità alle esigenze dei terroristi rispetto a quelle della popolazione civile".
"Sono provato ma sto bene. Il nostro ruolo è di stare al fianco della popolazione ma le condizioni drammatiche sul campo non ci consentono di lavorare". È quanto ha detto Jacopo Intini, uno degli italiani appena usciti dalla Striscia di Gaza, a Sergio Cipolla, il presidente della Ong 'Ciss' di Palermo. Con Intini ha lasciato Gaza anche la moglie, Amala Khayan, operatrice dell'organizzazione. "Ci ho parlato solo qualche istante perché la connessione non era buona - spiega Cipolla - Stanno bene, la loro uscita da Gaza è coincisa col bombardamento del campo di Jabalia che per noi è una importante sede di lavoro".
Almeno 320 persone con passaporto straniero hanno lasciato Gaza per l'Egitto attraverso il valico di Rafah oggi. Lo sostengono, secondo Haaretz, fonti della sicurezza egiziana e funzionari palestinesi.
"Ho appena parlato con i connazionali e con il funzionario dell'ambasciata al Cairo che li sta assistendo. Stanno tutti bene". Lo afferma il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. "Continuiamo a lavorare adesso per gli altri italiani e congiunti che sono ancora nella Striscia. Contiamo di farli uscire con le prossime aperture, programmate da domani e per i prossimi giorni".
Quattro italiani, volontari di Ong internazionali, uno dei quali con moglie palestinese, che nelle scorse settimane erano già localizzati alla base Unrwa a Rafah, hanno attraversato il valico e sono ora in Egitto, assistiti da personale dell'Ambasciata d'Italia al Cairo. "Sono felice di confermare che un primo gruppo di italiani che avevano intenzione di lasciare Gaza è uscito dalla Striscia", ha dichiarato il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, Antonio Tajani.
Il comandante della Divisione 162 dell'esercito israeliano, il generale di brigata Itzik Cohen, ha dichiarato che "le forze della divisione sono in profondità nella Striscia di Gaza, alle porte di Gaza City". Cohen ha aggiunto che "negli ultimi cinque giorni abbiamo smantellato molte capacità di Hamas e attaccato installazioni strategiche".
L'esercito israeliano è al lavoro per scoprire "la rete sotterranea di tunnel di Hamas e far uscire i terroristi". Lo ha detto il ministro della difesa Yoav Gallant secondo cui "sono stati raggiunti importanti risultati" e che si sta "colpendo i terroristi a ogni livello, dagli operativi ai comandanti".
Il ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas, fa sapere che ci sono "decine di morti e feriti" dopo il nuovo attacco israeliano al campo profughi di Jabalia.
Il capo degli affari umanitari dell'Onu Martin Griffiths ha denunciato il bombardamento del campo profughi di Jabalia che ha provocato decine di morti, descrivendolo come "l'ultima atrocità che ha colpito gli abitanti di Gaza". Nella Striscia - ha aggiunto - "i combattimenti sono entrati in una fase ancora più terrificante, con conseguenze umanitarie spaventose". Griffiths ha deplorato il fatto che "il mondo sembra incapace, addirittura riluttante, ad agire per porre fine a questa guerra".
La Giordania ha richiamato in patria il proprio ambasciatore a Tel Aviv e ha informato Israele di non rimandare il suo omologo ad Amman. Lo ha fatto sapere l'agenzia Petra.
Per il rilascio degli ostaggi è necessario "un cessate il fuoco" a Gaza. Lo ha detto - citato dai media - Ismail Haniyeh, capo di Hamas, aggiungendo di aver informato in questo senso i mediatori dei negoziati. Secondo Haniyeh, gli ostaggi israeliani nella Striscia sono sottoposti alla "stessa morte e trattamento" che i palestinesi fronteggiano. Il capo di Hamas ha poi detto ai mediatori che "il massacro" deve finire e ha poi fatto appello alla gente di continuare a protestare.
L'attentato del 7 ottobre è stata una reazione alle politiche del governo Netanyahu. Lo ha affermato il leader di Hamas, Ismail Haniyeh, in un discorso trasmesso da Al Jazeera. Il capo dei miliziani ha accusato Israele di commettere "barbari massacri contro civili disarmati", aggiungendo che "la loro malvagità non li salverà da una clamorosa sconfitta". Haniyeh ha poi affermato che non ci sarà stabilità regionale senza "libertà e indipendenza" per i palestinesi.
Le sirene di allarme razzi da Gaza sono risuonate a Tel Aviv e nel centro di Israele costringendo la popolazione a correre nei rifugi. In aria si è sentita più di una esplosione dovuta all'intercettazione dei razzi da parte dell'Iron Dome.
Hezbollah ha annunciato di aver ucciso o ferito in tutto 120 soldati israeliani in tre settimane di scontri armati a ridosso della linea di demarcazione tra i due Paesi. L'esercito israeliano ha per ora riferito di 7 soldati israeliani uccisi al fronte Nord con il Libano.
Il campo profughi di Jabalia a Gaza è stata di nuovo colpito da attacchi dell'aviazione israeliana. Lo riporta Haaretz secondo cui vengono segnalati numerosi morti.
L'accordo che ha consentito oggi il passaggio da Gaza in Egitto di centinaia tra palestinesi feriti, stranieri e persone con doppia nazionalità è stato mediato dal Qatar: lo riporta il Guardian. In mattinata media panarabi, citando fonti vicine ai negoziati in corso tra le parti, avevano parlato di un accordo raggiunto dal Qatar con Egitto, Israele e Hamas - in coordinamento con gli Stati Uniti - per la liberazione dalla Striscia di Gaza tramite il valico di Rafah con l'Egitto di un numero imprecisato di ostaggi con doppia nazionalità e altri in gravi condizioni di salute.
È salito a 13 il numero dei soldati israeliani uccisi in combattimento all'interno della Striscia di Gaza. Lo ha fatto sapere l'esercito citato dai media.
L'esercito ha fatto sapere di aver arrestato in Cisgiordania 46 palestinesi ricercati, e che 30 di questi sono operativi di Hamas. Secondo il portavoce militare, 4 dei ricercati sono stati arrestati nel villaggio di Tubas e 11 in quello di Bidu. Dall'inizio del conflitto, sono stati arrestati circa 1.180 ricercati in Cisgiordania e di questi almeno 740 sono membri di Hamas
Il ministero della Sanità nella Gaza gestita da Hamas ha reso noto che il bilancio delle vittime della guerra è salito a quota 8.796.
Una base militare statunitense nella Siria meridionale al confine con Iraq e Giordania è stata presa di mira da almeno due droni armati. Lo riferisce la 'Resistenza islamica in Iraq', una coalizione di gruppi armati iracheni filo-iraniane e vicini agli Hezbollah libanesi, secondo cui gli aerei senza pilota hanno colpito la base militare di Tanf, a sud-est di Damasco.
Nuovo attacco delle forze israeliane nella città di Jabalya, nel nord della Striscia di Gaza. L'attacco avrebbe provocato "numerose vittime". Lo scrivono i media israeliani. Le riprese della zona mostrano fumo fluttuante su un complesso contenente diversi edifici, riporta Haaretz
"In mezzo a tante sciagure stamani è stato aperto il corridoio di Rafah e sono iniziate ad uscire le prime persone, e mi auguro che oggi possano iniziare a uscire anche i primi italiani. La nostra ambasciata al Cairo è già pronta ad accogliere i nostri connazionali che usciranno". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani intervenendo all'inaugurazione di Lucca Comics&games a Lucca. "Inizieranno a entrare i tir con gli aiuti umanitari - ha aggiunto -, e mi auguro anche quelli inviati dallo Stato italiano che sono stati consegnati alla Mezzaluna rossa".
L'esercito israeliano stringe Gaza City dai tre lati terrestri: nord, centro e sud. Lo ha riferito la radio pubblica Kan, aggiungendo che l'accerchiamento avviene nella politica di approfondimento dell'offensiva di terra. I militari, ha precisato, sono impegnati nella ricerca di postazioni di Hamas e nelle neutralizzazione dei suoi miliziani. Il portavoce militare Daniel Hagari ha riferito che l'esercito è attestato ai bordi della città.
La Mezzaluna rossa denuncia di essere senza contatti con lo staff nella Striscia di Gaza "da ore". "Le comunicazioni, i servizi internet, tutto è saltato a Gaza", si precisa in un tweet.
"I bombardamenti contro Gaza devono cessare immediatamente e le vie per le esportazioni di petrolio e cibo verso il regime israeliano devono essere bloccate dai paesi musulmani, che non dovrebbero avere cooperazione economica con il regime israeliano. Il mondo musulmano deve mobilitarsi contro il regime". Lo dice il leader supremo dell'Iran, l'ayatollah Khamenei, secondo quanto riportano i media iraniani. "Questa guerra non è una guerra tra Israele e Gaza. E' una guerra tra la menzogna e la verità, una guerra tra i Poteri Arroganti e la fede", ha aggiunto.
Le prime ambulanze che trasportano feriti da Gaza sono entrate in Egitto: lo ha reso noto un funzionario egiziano.
"I nostri soldati sono caduti in una guerra, nessuna delle quali è più giusta: la guerra per la nostra casa": lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu, commentando la morte di 12 militari nei combattimenti di ieri a Gaza. "Sarà una guerra dura, e sarà lunga", ha osservato, nell'esprimere cordoglio alle famiglie dei caduti. "Io prometto ai cittadini di Israele: porteremo a compimento l'opera, continueremo fino alla vittoria", ha sottolineato.
Nel bombardamento israeliano sul campo profughi di Jabaliya sarebbero morti sette ostaggi, tra cui tre stranieri. Lo afferma Hamas.
Il valico di Rafah è stato aperto da Gaza per la prima volta dall'inizio della guerra il 7 ottobre. Decine di persone e macchine attraversano i cancelli. L'Autorità per i confini e gli attraversamenti di Gaza ha pubblicato un elenco di 500 persone che sono invitate a recarsi al valico con un documento di identità valido: tra loro anche gli italiani Jacopo Intin del Ciss, Laura Canali, Maya Papotti di Action Against Hunger, Giuditta Brattini di Gazzella Onlus, Stefania Rigotto di Unrwa, Minerva El Nagar, i palestinesi con residenza italiana Rafif, Sara ed Elias Bolbol. Anche un certo numero di palestinesi feriti (81, secondo quanto riferisce Al Jazeera) dovrebbero essere portati in Egitto per le cure necessarie. Le ambulanze sono già entrate dentro Gaza.
"Ci sono due sole strade: la pace o la violenza. (Il Presidente dell'Anp, ndr) Abu Abbas è un uomo di pace, è sempre lì a parlare e dopo 30 anni di parole cos'ha ottenuto? Meno di zero. Sono aumentati i coloni israeliani, le confische di terre palestinesi, i settori della Cisgiordania isolati. Non è solo la politica del governo estremista di Netanyahu. Non c'è mai stato un momento buono per concedere qualcosa ai palestinesi, ma solo per allargare il controllo israeliano. Non ci hanno lasciato altra opzione se non la violenza". Lo ha affermato Ghazi Hamad, nel Consiglio politico di Hamas, in una intervista al Corriere della Sera da un "appartamento provvisorio" a Beirut.
Quasi 90 palestinesi feriti e quasi 450 persone con doppia cittadinanza e stranieri hanno lasciato Gaza questa mattina per l'Egitto attraverso il valico di Rafah dopo che le autorità egiziane ne hanno annunciato l'apertura per la prima volta al pubblico, nel 26/mo della guerra tra Israele e Hamas: lo riporta un giornalista dell'Afp sul posto. Palestinesi, persone con doppia cittadinanza e stranieri sono stati autorizzati a entrare nel terminal del valico intorno alle 8:45 ora italiana.
Decine di commando statunitensi sono giunti in Israele negli ultimi giorni per aiutare nelle operazioni di liberazione dei 240 ostaggi catturati da Hamas e trattenuti a Gaza. Lo ha riferito la scorsa notte la televisione pubblica Kan citando fonti nel Pentagono. La emittente ha aggiunto che l'Fbi, il Dipartimento di Stato ed esperti Usa in trattative su ostaggi sono già in contatto con la controparte israeliana per offrire consigli.
È salito a 12 il numero complessivo dei soldati israeliani rimasti uccisi nelle ultime 24 ore in combattimenti ravvicinati con Hamas nel nord della striscia di Gaza. Lo ha riferito il portavoce militare. Dieci caduti facevano parte della brigata di fanteria Givati, mentre gli altri due erano carristi.
I primi stranieri stanno lasciando Gaza per l'Egitto attraverso il valico di Rafah: lo riporta l'agenzia di stampa Afp.
Il valico di Rafah è aperto alle persone per un'evacuazione limitata da Gaza. Video del valico tra Gaza e l'Egitto mostrano persone e automobili che iniziano a muoversi. Lo riportano diversi media. Secondo un accordo mediato dal Qatar, è prevista un'evacuazione limitata di cittadini stranieri e feriti gravi dalla Striscia.
È appena atterrato a Beirut, in Libano, il generale Francesco Figliuolo, a capo del Comando operativo di vertice interforze dello Stato maggiore della difesa. Durante la sua visita, Figliuolo incontrerà i militari italiani schierati nel sud del Libano, nell'ambito della missione Onu (Unifil), e quelli della missione bilaterale in Libano (Mibil) schierati a Beirut.
Il Qatar ha raggiunto un accordo con Egitto, Israele e Hamas - in coordinamento con gli Stati Uniti - per la liberazione dalla Striscia di Gaza, tramite il valico di Rafah con l'Egitto, di un numero imprecisato di ostaggi con doppia nazionalità e altri in gravi condizioni di salute. Lo riferiscono media panarabi citando fonti vicine ai negoziati in corso tra le parti
Quattro palestinesi sono stati uccisi durante gli scontri avvenuti con le forze israeliane in Cisgiordania durante la notte. Lo dicono i funzionari sanitari palestinesi. Il ministero della Sanità dell'Autorità Palestinese (Anp) di Ramallah afferma che tre sono stati uccisi a Jenin, mentre un altro è stato ucciso a Tulkarem. Le forze di polizia israeliane sotto copertura sono entrate per la prima volta a Jenin ieri sera per arrestare Atta Abu Rumaila, il segretario generale di Fatah nella città settentrionale della Cisgiordania. Fonti militari israeliane affermano che non vi è stata resistenza durante l'arresto di Abu Rumaila, fermato insieme a suo figlio.
Un ragazzo di 16 anni nel sud del Libano è stato ucciso nelle ultime ore dal fuoco israeliano. Lo riferiscono fonti mediche libanesi secondo cui il ragazzo, Muntasser Abdallah, è stato colpito a morte durante un bombardamento israeliano nella zona di Bint Jbeil, a ridosso della Linea di demarcazione tra i due Paesi.
Secondo Reuters, il Qatar ha mediato un accordo tra Egitto, Hamas e Israele, in coordinamento con gli Stati Uniti, per aprire mercoledì il valico di Rafah per consentire anche ai titolari di passaporto straniero, oltre che ad alcuni civili gravemente feriti, di uscire da Gaza
L'Egitto ha schierato dozzine di carri armati e veicoli corazzati vicino al checkpoint di Rafah, al confine con la Striscia di Gaza. Lo scrive Ria Novosti, citando il giornale The Times of Israel che parla di un dispiegamento di mezzi pesanti per il timore del Cairo di un possibile afflusso di decine di migliaia di rifugiati. Rafah, infatti, è l'unico valico di frontiera tra l'Egitto e la Striscia di Gaza. In precedenza, l'Associated Press, citando l'ufficio del primo ministro israeliano, ha riferito che le autorità Israele hanno riconosciuto l'esistenza di un piano di intelligence per trasferire i 2,3 milioni di abitanti dell'enclave palestinese Penisola del Sinai in un paese limitrofo.
L'esercito israeliano ha annunciato la morte di 9 soldati in combattimento nel nord della Striscia di Gaza. Già ieri il portavoce militare aveva annunciato la morte di due primi soldati della Brigata Givati.
Il bombardamento dell'esercito israeliano sul più grande campo profughi della Striscia di Gaza per "eliminare" un leader di Hamas ha provocato decine di morti e centinaia di feriti, nonostante gli appelli a risparmiare i civili. Lo rende noto il ministero della Sanità del governo di Hamas (che controlla Gaza dal 2007) secondo cui il bombardamento di ieri del campo di Jabaliya (che ospita 116.000 profughi), nel nord del territorio, ha causato "più di 50" morti e centinaia di feriti. In un video dell'AFPTV si possono contare almeno 47 corpi avvolti in sudari che giacciono a terra nel cortile di un ospedale dopo essere stati estratti dalle macerie. L'esercito israeliano ha confermato il bombardamento, affermando di aver preso di mira con successo Ibrahim Biari, ritenuto uno dei responsabili dell'attacco di Hamas a Israele del 7 ottobre, che si trovava in "un vasto complesso di tunnel sotterranei da dove dirigeva le operazioni". "Siamo riusciti a raggiungere Ibrahim Biari" e "un gran numero di terroristi che erano con lui sono stati uccisi. Anche le infrastrutture sotterranee utilizzate dai terroristi sono crollate", ha dichiarato Jonathan Conricus, portavoce delle forze israeliane. Per quanto riguarda i civili, ha sottolineato che l'esercito li ha ripetutamente invitati ad evacuare il nord della Striscia di Gaza, una "zona di guerra".
La società di telecomunicazioni palestinese Paltel ha fatto sapere su X che c'è un'altra "completa interruzione di tutte le comunicazioni e dei servizi Internet con la Striscia di Gaza". "Cari cittadini della nostra amata patria, - si legge nel post - siamo spiacenti di annunciare la completa interruzione di tutte le comunicazioni e dei servizi Internet con la Striscia di Gaza, a causa della nuova interruzione delle rotte internazionali precedentemente ricollegate. Gaza ha perso l'accesso a Internet venerdì scorso ma le linee erano state successivamente ripristinate.
A sud della città di Gaza le truppe israeliane stanno ancora cercando di tagliare l'autostrada principale di Gaza e la strada parallela lungo la costa mediterranea. Lo riferiscono alcuni testimoni, secondo quanto riporta il Guardian. Zaki Abdel-Hay, un abitante della zona, ha detto all'Associated Press che le persone hanno paura di avventurarvisi. "La gente è molto spaventata. I carri armati israeliani sono ancora vicini", ha detto al telefono, aggiungendo che vicino alla strada si sentiva "il fuoco costante dell'artiglieria". L'esercito israeliano ha poi pubblicato su Telegram delle foto relative all'operazione di terra in atto.