Roma, 22 marzo 2024 – Quinto giorno di assedio all’ospedale Al Shifa di Gaza City. Le truppe israeliane continuano ad attaccare: "Ci sono terroristi di Hamas e della Jihad islamica che hanno deciso di barricarsi nella zona del pronto soccorso". Finora sono morti 150 palestinesi e 500 persone sono state arrestate, di cui 350 presunti terroristi.
Sul fronte diplomatico il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha incontrato nuovamente oggi il premier Benjamin Netanyahu per cercare di evitare l'offensiva delle forze di terra a Rafah. Ma, secondo le ricostruzionei dei media locali, il primo ministro israeliano ha replicato che Tel Aviv andrà avanti. Intanto Russia e Cina hanno bloccato con il veto in Consiglio di Sicurezza Onu la risoluzione elaborata dagli Stati Uniti sulla tregua a Gaza che prevedeva un “cessate il fuoco immediato e prolungato per proteggere i civili di tutte le parti e consentire la consegna di assistenza umanitaria essenziale”.
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"Sono stati colloqui importanti, sinceri in un momento critico". Con queste parole il segretario di Stato americano Anthony Blinken ha descritto l'incontro con il primo ministro israeliano Netanyahu. "Gli aiuti stanno arrivando, ma non sono sufficienti. Ho sottolineato che Israele deve fare di questo una priorità", ha poi aggiunto. Il capo della diplomazia di Washington ha inoltre commentato il veto di Russia e Cina alla risoluzione per la tregua nella Striscia: "È inimmaginabile che alcuni Paesi non abbiano voluto seguire la nostra scia".
"Supportare questo testo significa coprirsi di vergogna, non possiamo permettere al Consiglio di Sicurezza di essere uno strumento di Washington per le sue politiche in Medio Oriente. E il testo americano dà a Israele la luce verde per un attacco a Rafah". Cosi l'ambasciatore russo all'Onu, Vassily Nebenzia, che ha messo il veto insieme alla Cina sulla bozza Usa per il cessate il fuoco a Gaza. "Per sei mesi il Consiglio di Sicurezza è stato incapace di chiedere un cessate il fuoco a Gaza a causa del ripetuto veto degli Usa, e ora dopo sei mesi con la Striscia praticamente spazzata via, gli Stati Uniti chiedono un cessate il fuoco".
«Ci sono due ragioni profondamente ciniche dietro questo veto: primo Russia e Cina non vogliono condannare Hamas per gli attacchi del 7 ottobre. Inoltre semplicemente non vogliono vedere adottato un testo elaborato dagli Stati Uniti». Lo ha detto l'ambasciatrice americana all'Onu Linda Thomas-Greenfield dopo il fallimento in Consiglio di Sicurezza della risoluzione Usa sulla tregua a Gaza. «Sappiamo benissimo che dietro tutta la retorica, Russia e Cina non fanno nulla di diplomatico per una pace duratura o per contribuire sinceramente agli sforzi umanitari», ha aggiunto.
In una riunione tutta focalizzata sulla crisi in Medio Oriente a margine del Consiglio Ue, i primi ministri di Spagna, Irlanda, Malta e Slovenia in una dichiarazione congiunta si sono detti «pronti a riconoscere lo Stato palestinese» e lo faranno «quando ciò porterà un contributo positivo» alla situazione. Nel testo i 4 Paesi hanno chiesto «un immediato cessate il fuoco, che prevede il rilascio incondizionato degli ostaggi e un massiccio aumento degli aiuti a Gaza». «Siamo d'accordo sul fatto che solo la soluzione dei due Stati può portare una pace durevole e stabile» nella regione, hanno aggiunto i 4 leader europei.
Russia e Cina hanno bloccato con il veto in Consiglio di Sicurezza Onu la risoluzione elaborata dagli Usa sulla tregua a Gaza che «determina l'imperativo di un cessate il fuoco immediato e prolungato per proteggere i civili di tutte le parti, consentire la consegna di assistenza umanitaria essenziale e alleviare la sofferenza umanitaria». Il testo ha ottenuto 11 voti a favore, 3 voti contrari (l'Algeria oltre al veto di Russia e Cina), e un astenuto, la Guyana.
Si sono svolte senza incidenti le preghiere del venerdì alla Moschea di Al Aqsa/Monte del Tempio a Gerusalemme. La fondazione Waqf giordana ha dichiarato che circa 120mila fedeli hanno visitato la moschea.
È iniziato l'incontro tra il premier Benyamin Netanyahu e il segretario di Stato Usa, Antony Blinken. Il focus è sulla situazione della guerra a Gaza e le trattive sull'accordo della tregua. Lo ha fatto sapere Israele con un comunicato ufficiale. Subito dopo Blinken vedrà il Gabinetto di guerra.
Sale a sette israeliani feriti il bilancio dell'assalto avvenuto questa mattina in Cisgiordania. Un palestinese ha aperto il fuoco contro un minibus con dei coloni a bordo vicino all'insediamento di Dolev. Lo ha riferito Haaretz, precisando che le forze israeliane hanno individuato e ucciso l'aggressore che aveva tentato di fuggire. Uno dei feriti è in condizioni gravi.
Il segretario di Stato americano Antony Blinken è arrivato in Israele, dove nelle prossime ore incontrerà il premier Benjamin Netanyahu e il gabinetto di guerra israeliano nel quadro della sua nuova missione – la sesta dagli attacchi dello scorso sette ottobre – per convincere Israele ad accettare un cessate il fuoco ed evitare l'offensiva delle forze di terra a Rafah. Il viaggio di Blinken coincide con la ripresa dei negoziati di Doha per il rilascio degli ostaggi in cambio della tregua.
Le Forze di difesa israeliane hanno ucciso circa 150 uomini "armati" durante il raid, ancora in corso - è iniziato nella notte tra domenica e lunedì - contro Hamas nell’ospedale al Shifa di Gaza City. Nel centro di Gaza, l’Idf ha affermato di aver colpito un tunnel e un edificio utilizzato da Hamas, mentre continuano i combattimenti nella zona, scrive il Times of Israel.
Un minibus con civili israeliani a bordo è stato attaccato oggi con colpi di arma da fuoco nella zona di Talmon a Ramallah, in Cisgiordania. I servizi di emergenza hanno riferito che almeno quattro persone risultano essere ferite, una delle quali in modo grave. La caccia all'attentatore (o più persone) è in corso da ore nella zona vicina, secondo la radio dei coloni Canale 7. L'esercito, giunto
in forze sul posto, ha fatto ricorso anche ad un elicottero da guerra per colpire un palestinese armato, rifugiatosi in un'area boscosa.
Oltre 350 "terroristi di Hamas e della Jihad Islamica" sono stati catturati nell'operazione che l'esercito israeliano sta portando avanti da giorni nel complesso dell'ospedale al-Shifa a Gaza City. Lo ha indicato il portavoce delle Forze di difesa israeliane, Daniel Hagari, spiegando in un briefing che i combattimenti nell'area continuano dal momento che "ci sono terroristi di Hamas e della Jihad islamica che hanno deciso di barricarsi nella zona del pronto soccorso". Sottolineando che si tratta dell'operazione che ha visto il più alto numero di "terroristi" catturati dall'inizio della guerra, Hagari ha affermato che "si stanno arrendendo, li stiamo interrogando e ci stanno fornendo informazioni di intelligence molto preziose e importanti".
Secondo Hagari, finora sono stati arrestati 500 sospetti, "358 dei quali sono terroristi di Hamas e della Jihad islamica". Il portavoce ha precisato che tra questi ci sono tre esponenti della Jihad islamica e alcuni dirigenti di Hamas. Nell'operazione inoltre sono stati eliminati 140 "terroristi".
Continua per il quinto giorno consecutivo l'assedio delle forze di difesa israeliane al complesso ospedaliero al-Shifa di Gaza, sospettato di nascondere una base di Hamas. Continui bombardamenti israeliani si registrano oggi nelle vicinanze del complesso a Gaza. Colonne di fumo si alzano dal complesso e dalle case vicine. Si registra l'appello delle famiglie dei malati e dei feriti del Complesso Shifa affinché siano trasferiti dopo averli lasciati senza cure.