Roma, 19 agosto 2024 – Nella conferenza stampa di chiusura dell’incontro avvenuto in giornata con le alte cariche dello stato israeliano, il Segretario di Stato Anthony Blinken ha reso nota la disponibilità di Tel Aviv ad accettare la tregua proposta da Washington. “In un incontro molto costruttivo con il primo ministro Netanyahu oggi, mi ha confermato che Israele accetta la proposta ponte per un cessate il fuoco. Lui la sostiene. Ora spetta a Hamas fare lo stesso” ha dichiarato Blinken. Netanyahu: “Faccia a faccia positivo e importante”.
A poche ore dall’apertura della convention dem di Chicago che dovrà incoronare Kamala Harris alla corsa per la Casa Bianca, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha riferito che i negoziati sul cessate il fuoco a Gaza sono ancora in corso. “La tregua è ancora possibile” ha detto Biden, proprio mentre il segretario di Stato Antony Blinken è in visita in Israele per spingere per una tregua. Il capo della diplomazia americana poi si recherà al Cairo dove questa settimana dovrebbe tenersi un secondo ciclo di colloqui dopo il vertice di Doha.
Intanto la Polizia israeliana ritiene collegata al terrorismo l'esplosione avvenuta ieri sera a Tel Aviv in cui sarebbe morto un uomo. Lo riferisce il sito di notizie israeliano Ynet, aggiungendo che secondo la polizia la deflagrazione è stata provocata da una bomba con decine di chilogrammi di esplosivo. Non è ancora chiaro se si sia trattato di un'esplosione intenzionale o se la deflagrazione sia il risultato di un malfunzionamento dell'ordigno prima che l'obiettivo del sospettato venisse raggiunto, ha spiegato la polizia. L'ultimo attentato a Tel Aviv risale al 2006. Nel Libano meridionale è stata una notte di violenze per gli scontri tra le forze israeliane e le milizie sciite degli Hezbollah.
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La prima fase dell'accordo deve prevedere il rilascio del "numero massimo di ostaggi vivi". Lo ha detto il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, in una dichiarazione video diffusa dopo l'incontro con il segretario di Stato americano Antony Blinken. Netanyahu ha definito il faccia a faccia "molto positivo e importante". "Abbiamo apprezzato la comprensione dimostrata dagli Stati Uniti nei confronti dei nostri vitali interessi di sicurezza, nel contesto dei nostri sforzi congiunti per ottenere il rilascio dei nostri ostaggi - ha aggiunto -. Voglio sottolineare gli sforzi per liberare il maggior numero possibile di ostaggi vivi, nella prima fase dell'accordo".
"In un incontro molto costruttivo con il primo ministro Netanyahu oggi, mi ha confermato che Israele accetta la proposta ponte per un cessate il fuoco. Lui la sostiene. Ora spetta a Hamas fare lo stesso" ha dichiarato il Segretario di Stato americano Antony Blinken, nel corso di una conferenza stampa conclusiva degli incontri avuti in Israele con le alte cariche dello stato.
I bracci armati di Hamas e della Jihad islamica palestinese hanno rivendicato, in una dichiarazione congiunta, la responsabilità dell'"attacco suicida di domenica sera a Tel Aviv", minacciando di commettere altri attentati in Israele. Le Brigate Ezzedine al-Qassam, braccio armato di Hamas, e le Brigate al-Quds, loro omologhe della Jihad islamica, affermano che "attacchi suicidi contro gli occupanti torneranno in primo piano finché dureranno i massacri dell'occupante (israeliano), le operazioni di trasferimento forzato di civili e la politica degli omicidi", si legge nel comunicato.
"Non c'è alcun progresso nei colloqui per il cessate il fuoco. La nuova proposta è considerata una concessione rispetto a quella americana del 2 luglio, che Hamas aveva accettato dopo le garanzie da parte dei mediatori e degli Stati Uniti". Lo ha detto Il portavoce dell'ufficio politico di Hamas Moussa Abu Marzouk. Secondo lui, "oggi si prevedono colloqui tra i mediatori e alti funzionari israeliani riguardo il corridoio Filadelfia", come riferisce Channel 12.
Le autorità hanno elevato il livello di allerta in tutta la zona di Tel Aviv dopo che ieri sera, solo per un probabile malfunzionamento dell'ordigno, un palestinese della Cisgiordania è rimasto ucciso nello scoppio della potente carica esplosiva che teneva nello zaino sulle spalle. Gli investigatori ritengono che si stesse dirigendo verso una sinagoga vicina durante l'ora della preghiera.
Il movimento sciita libanese Hezbollah ha rivendicato oggi attacchi contro truppe e posizioni militari nel nord di Israele, inclusi un attacco con droni su una base e un assalto contro soldati che sarebbero stati "infiltrati" vicino al confine libanese. Lo riferisce il Guardian. Hezbollah ha dichiarato di aver lanciato un "attacco aereo simultaneo" con "droni carichi di esplosivo" su due posizioni militari israeliane: una caserma vicino al confine e una base vicino alla città costiera di Acri, a circa 15 chilometri dal confine, secondo l'agenzia di stampa France Presse. Ha affermato che l'attacco è avvenuto "in risposta" a un "attacco e assassinio" israeliano nell'area di Tiro, nel sud del Libano. Un combattente del gruppo è stato ucciso nella zona sabato scorso.
Secondo fonti investigative di Kan News, l'uomo morto nell'esplosione di un ordigno che portava in uno zaino ieri sera a Tel Aviv era un palestinese della Cisgiordania. La polizia e l'agenzia di sicurezza israeliana Shin Bet in una dichiarazione congiunta hanno confermato che l'esplosione a Tel Aviv di ieri sera è stato un "attacco terroristico intenzionale con la detonazione di un potente ordigno esplosivo". L'attentatore, un uomo sulla cinquantina e che è rimasto ucciso dall'esplosione, stava trasportando la bomba in una borsa sulla schiena mentre camminava lungo Lehi Road, nel sud della città. Un passante su uno scooter elettrico sulla trentina è rimasto moderatamente ferito.
All'inizio del suo incontro con il segretario di Stato americano Antony Blinken, il presidente israeliano Isaac Herzog ha attribuito a Hamas la colpa per il fallimento dei negoziati sugli ostaggi. "La gente deve capire che tutto inizia con il rifiuto di Hamas di andare avanti", ha detto Herzog citato dal Times of Israel, aggiungendo in ogni caso che "siamo ancora molto fiduciosi di poter andare avanti nei negoziati tenuti dai mediatori", ringraziando Stati Uniti, Egitto e Qatar per i loro sforzi.
La Polizia israeliana ritiene collegata al terrorismo l'esplosione avvenuta ieri sera a Tel Aviv. Lo riferisce il sito di notizie israeliano Ynet, aggiungendo che secondo la Polizia la deflagrazione è stata provocata da una bomba con decine di chilogrammi di esplosivo. Ieri i media locali avevano riferito della morte di un uomo e del ferimento di un'altra persona. Non è ancora chiaro se si sia trattato di un'esplosione intenzionale o se la deflagrazione sia il risultato di un malfunzionamento dell'ordigno prima che l'obiettivo del sospettato venisse raggiunto, ha spiegato la polizia. Dall'analisi dell'esplosione gli investigatori deducono che si trattasse di una carica di diversi chili. Il portavoce della polizia Eli Levy ha dichiarato a Kan: "Qui è avvenuto un grande miracolo". L'ultimo attentato a Tel Aviv risale al 2006
Il segretario di Stato degli Stati Uniti Antony Blinken, arrivato ieri a Tel Aviv, incontrerà stamani il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu per favorire un accordo su cessate il fuoco a Gaza e restituzione degli ostaggi. Un'opportunità "forse ultima", secondo lo stesso capo della diplomazia americana, che poi si recherà al Cairo dove questa settimana dovrebbe tenersi un secondo ciclo di colloqui.
I jet da combattimento israeliani hanno colpito diversi edifici utilizzati da Hezbollah ad Ayta ash-Shab, Beit Lif e Houla, nel Libano meridionale la scorsa notte. Lo ha dichiarato l'Idf in un post su X pubblicando i filmati degli attacchi. Successivamente, l'esercito israeliano ha riferito che questa mattina, dopo che le sirene dell'antiaerea sono suonate nella Galilea occidentale, "sono stati identificati diversi bersagli aerei sospetti dal Libano". L'Idf "ha intercettato con successo alcuni degli obiettivi e altri sono caduti nell'area di Yàara", ha riferito l'esercito israeliano citato dal Times of Israel, senza fornire ulteriori dettagli.