Venerdì 22 Novembre 2024
REDAZIONE ESTERI

Intelligence Usa: gruppi iraniani colpiranno Israele già questa settimana. Tel Aviv in allerta, maxi esercitazione al Nord

Nuovi raid su Gaza, almeno 15 morti. Austin (Usa): “Nessuna prova di genocidio”. Ministro degli Esteri iraniano: "La nostra risposta all'attacco di Israele è certa". Bombardamenti su Khan Yunis e il campo profughi di Maghazi. Media: esercitazioni di Israele per colpire impianti nucleari in Iran. Mar Rosso: schierato il sistema di difesa C-Dome

Roma, 9 aprile 2024 – Anche dopo il ritiro delle truppe dalla zona meridionale della Striscia di Gaza, il premier israeliano Benjamin Netanyahu insiste sulla necessità dell'attacco di terra a Rafah che sarebbe già stato deciso: lo richiede la vittoria su Hamas e “accadrà: c'è una data”, assicura. Sono parole che “sollevano interrogativi sullo scopo della ripresa dei negoziati” per una tregua, afferma Hamas riferendosi alla trattativa in corso per 6 settimane di cessate il fuoco in cambio del rilascio di 40 ostaggi. “Il successo di qualsiasi negoziato dipende dalla fine dell'aggressione”, ha detto all'emittente Al Jazeera il portavoce del movimento islamista palestinese Sami Abu Zahry.

Raid sulla Striscia di Gaza, una strada di Khan Yunis
Raid sulla Striscia di Gaza, una strada di Khan Yunis

Intanto proseguono i raid su Gaza e nelle ultime ore sono state colpite Khan Yunis e Maghazi. Il bilancio delle vittime palestinesi dal 7 ottobre, secondo il ministero della Sanità locale gestito da Hamas, è di almeno 33.207 morti e 75.933 feriti.

Le notizie principali

  • Intelligence Usa: Iran colpirà questa settimana
  • Maxi esercitazione di Israele vicino al Libano
  • Pausa nei negoziati per la tregua al Cairo
  • Nuovi raid israeliani a Gaza: 15 morti

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Le ultime notizie

16:19
Blinken: "Israele non ha condiviso i piani e la data dell'attacco a Rafah"

Secondo il segretario alla Difesa Lloyd Austin Israele non sta commettendo un genocidio contro i palestinesi a Gaza. Austin ha respinto le tasi affermando di non aver visto alcuna prova che lo suggerisca. "Non abbiamo alcuna prova che un genocidio sia stato commesso" da parte di Israele a Gaza davanti alla Commissione per le Forze Armate del Senato durante un'udienza sul bilancio. La sua testimonianza è stata interrotta più volte dai manifestanti.

16:19
Austin: "Nessuna prova di genocidio a Gaza"

Secondo il segretario alla Difesa Lloyd Austin Israele non sta commettendo un genocidio contro i palestinesi a Gaza. Austin ha respinto le tasi affermando di non aver visto alcuna prova che lo suggerisca. "Non abbiamo alcuna prova che un genocidio sia stato commesso" da parte di Israele a Gaza davanti alla Commissione per le Forze Armate del Senato durante un'udienza sul bilancio. La sua testimonianza è stata interrotta più volte dai manifestanti.

13:36
Israele in allerta, maxi esercitazione al Nord

Israele ha completato "una estesa esercitazione" al confine nord con il Libano che ha visto coinvolte la 146/esima Divisione, forze della Marina, dall'Aeronautica, della Polizia e dei Servizi di Pronto Soccorso. Secondo il portavoce militare - citato dai media - sono stati messi in atto "vari scenari dalla difesa dell'area, all'evacuazione dei feriti sotto il fuoco e quelli di assalto e attacco". "L'Idf - ha detto - continua la sua preparazione per essere pronto a tutte le minacce nemiche di colpire i cittadini di Israele e il suo territorio".

10:54
Il ministro Katz: "Erdogan sacrifica gli interessi della Turchia per Hamas"

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan antepone gli interessi di Hamas a quelli della Turchia: è l'accusa lanciata dal ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, dopo che Ankara ha annunciato che limiterà le esportazioni verso Israele fino all'attuazione di un cessate il fuoco a Gaza. "Erdogan sta ancora una volta sacrificando gli interessi economici del popolo turco per il suo sostegno ad Hamas", ha affermato Katz. Israele, ha aggiunto, "risponderà di conseguenza e preparerà un elenco esteso di ulteriori prodotti che impedirà alla Turchia di esportare".

10:08
Turchia: restrizione all'esportazione verso Israele di 54 prodotti

La Turchia ha annunciato oggi restrizioni all'esportazione di diversi prodotti in Israele, che resteranno in vigore "fino a quando Israele, nel quadro dei suoi obblighi derivanti dal diritto internazionale, dichiarerà un cessate il fuoco immediato a Gaza e consentirà un flusso sufficiente e ininterrotto di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza". In un comunicato, il ministero del Commercio ha precisato che le restrizioni entreranno in vigore oggi e riguarderanno l'esportazione di 54 merci: tra questi figurano prodotti in alluminio e acciaio, materiali edili, vernici, cavi elettrici e carburante. 

09:06
Intelligence Usa: Iran colpirà Israele con gruppi miliziani già questa settimana

L'Iran non attaccherà direttamente Israele ma colpirà attraverso forze iraniane nella regione: lo hanno detto alla Cnn due fonti vicine all'intelligence americana sulla questione, che sostengono Teheran ha esortato molti dei suoi gruppi di miliziani a lanciare simultaneamente un attacco su larga scala contro Israele, usando droni e missili, che potrebbero attaccare già questa settimana. Teheran teme una drammatica escalation dei combattimenti, dicono le fonti, e non vuole dare agli Stati Uniti o ai suoi alleati una scusa per attaccare direttamente l'Iran. 

07:34
Ministro degli Esteri iraniano: "La nostra risposta all'attacco di Israele è certa"

"Abbiamo inviato un messaggio agli Stati Uniti, dopo il recente attacco israeliano all'annesso consolare iraniano a Damasco, e abbiamo sottolineato che, in quanto sostenitore totale del regime sionista, Washington ha la responsabilità diretta per i crimini e le azioni folli di Israele": lo ha detto il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amirabdollahian, in un incontro con il presidente siriano Bashar Assad a Damasco ieri. Lo riporta l'agenzia di stampa l'Irna. Amirabdollahian ha sottolineato che la "risposta dell'Iran all'attacco israeliano e alla punizione del regime" è certa. L'avvertimento del ministro segue notizie non ufficiali secondo cui nel suo messaggio agli Stati Uniti l'Iran aveva affermato che in caso di cessate il fuoco a Gaza, Teheran non avrebbe risposto a Israele. Gli Usa avevano chiesto poi all'Iran di usare la propria influenza per spingere Hamas a porre fine alla guerra. Assad da parte sua ha dichiarato che "gli attacchi israeliani alla Siria sono un segno di follia e di estremo disordine all'interno del regime. Tali tentativi non aiuteranno Israele a nascondere i suoi fallimenti". 

SYRIA-IRAN-ISRAEL-PALESTINIAN-CONFLICT-DIPLOMACY
SYRIA-IRAN-ISRAEL-PALESTINIAN-CONFLICT-DIPLOMACY
07:18
Siria: raid israeliano a sud del Paese, razzo contro le Alture del Golan

I caccia israeliani hanno colpito questa mattina postazioni dell'esercito di Damasco nel sud della Siria, vicino alla città di Mahajjah, in risposta a un razzo lanciato nella notte dal territorio siriano e atterrato nelle Alture del Golan, nella zona di Yonatan. Lo scrive il Jerusalem Post spiegando che non si registrano feriti o vittime. L'Osservatorio siriano per i diritti umani spiega che dietro l'attacco lanciato dalla Siria contro Israele ci sono Hezbollah e altre milizie filo iraniane. L'emittente televisiva al-Manar ha diffuso video in cui l'artiglieria di Hezbollah spara verso le Alture del Golan. 

 

06:40
Idf: ucciso capo di Hamas dell'ufficio di emergenza

 La notte scorsa, le forze armate israeliene hanno eliminato Hatem Alramery, capo dell'ufficio di emergenza di Hamas nel centro di Gaza. Lo hanno annunciato le stesse Idf su Telegram. "Alramery - si legge nella nota Idf - guidava l'ala militare di Hamas operativa nel campo dei lanci di razzi all'interno del battaglione Maghazi nella parte centrale di Gaza". Hamas aveva annunciato l'uccisione di "Hatem Al-Ghamri" definendolo sindaco di Maghazi che, nonostante il cognome diverso da quello usato dagli israeliani, sarebbe lo stesso Alramery.

06:26
Il ministro Katz: "L'Iran è la testa del serpente"

"Israele non si è preso la responsabilità per l'attacco, ma l'Iran ha annunciato che farà una rappresaglia contro di noi. Non ci spaventa. Non vogliamo la guerra con l'Iran, ma se ci attaccano direttamente, risponderemo - dice Israel Katz, ministro degli Esteri israeliano e fedelissimo di Netanyahu, in un'intervista La Repubblica -. L'Iran è la testa del serpente. Ha fornito a Hezbollah 150 mila missili per distruggerci. L'Europa, gli Stati Uniti, l'Onu devono fermare l'Iran ed evitare che si doti dell'arma atomica. L'Occidente sta facendo un grande errore. Deve sanzionare economicamente Teheran e far sentire la pressione. Altrimenti l'Iran diventerà un'altra Nord Corea". 
Israele non ha un piano per il dopo Gaza. "Gli israeliani non vogliono stare a Gaza - ha proseguito Katz -. Sarà la comunità internazionale a prendersi la responsabilità della Striscia, una volta sconfitta Hamas. Ma chiunque verrà ad amministrare Gaza deve lasciare a Israele la possibilità di intervenire sul tema della sicurezza, lasciarci entrare nel caso dovessimo vedere nuove organizzazioni terroristiche", conclude. 

05:55
Il ministro Katz: "Pronti a contrattaccare l'Iran. E Hamas non si illuda, entreremo a Rafah"

"Se l'Iran ci attaccherà direttamente, noi attaccheremo l'Iran. E se saranno le milizie alleate dell'Iran a farlo, come rappresaglia per la distruzione del consolato a Damasco, attaccheremo anche loro". A dichiararlo, in un'intervista a La Repubblica è il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz. "Siamo pronti a ogni scenario. E Hamas non si illuda che il ritiro delle truppe da Gaza Sud significhi la fine della guerra", prosegue. "Se troviamo un accordo, ci sarà un temporaneo cessate il fuoco quindi l'Idf non entrerà a Rafah. Ma lo farà in futuro, a tempo debito. Hamas pensa che non lo faremo? Si sbaglia". 

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05:38
Media: esercitazioni di Israele per colpire impianti nucleari in Iran

Nel caso in cui l'Iran attaccasse direttamente Israele in risposta ai raid sulla sede diplomatica iraniana a Damasco, Israele colpirebbe per rappresaglia obiettivi in Iran. A riferirne è da Londra la pubblicazione Elaph News, secondo quanto riporta il Times of Israel. Citando "un funzionario occidentale responsabile per la sicurezza" la pubblicazione sostiene che Israele avrebbe condotto manovre aeree negli ultimi giorni che includono preparativi per colpire impianti nucleari ed altre infrastrutture chiave dell'Iran.

04:50
Hamas: Israele ostinato, non ha risposto alle richieste sulla tregua

In un comunicato stampa citato dai media arabi, Hamas ribadisce che sta studiando una proposta di tregua nella Striscia di Gaza raggiunta al Cairo. Il movimento islamista palestinese esprime apprezzamento per gli sforzi dei mediatori ma afferma che Israele non ha risposto a nessuna delle sue richieste e la posizione dello Stato ebraico nei negoziati "resta ostinata". Nonostante questo i leader di Hamas stanno studiando l'ultima proposta e "informeranno i mediatori della loro risposta una volta che ne completeranno" l'esame, si legge nella nota del movimento al potere nella Striscia di Gaza. Ieri sera una fonte di Hamas ha affermato che il gruppo sta studiando la proposta per un cessate il fuoco di sei settimane con la liberazione di donne e bambini israeliani in ostaggio in cambio di un massimo di 900 prigionieri palestinesi. La prima fase della proposta prevedrebbe anche il ritorno dei civili sfollati nel nord della Striscia di Gaza e la consegna di 400-500 camion di aiuti alimentari al giorno alla popolazione dell'enclave palestinese.

03:30
Mar Rosso: distrutti due missili e un drone degli Houthi

Il Comando centrale degli Stati Uniti (Centcom) afferma di aver distrutto un sistema di difesa composto da due missili pronti al lancio e una stazione di controllo a terra nelle aree dello Yemen controllate dagli Houthi e un drone lanciato sul Mar Rosso dai ribelli sostenuti dall'Iran. In un comunicato pubblicato sul suo account X, il Centcom specifica che non sono stati segnalati feriti o danni da parte di navi della coalizione a guida statunitense o da imbarcazioni commerciali in navigazione nella zona.

02:40
Hamas: raid su Maghazi, ucciso anche il sindaco

C'è anche il sindaco di Maghazi, Hatem Al-Ghamri, tra le vittime del bombardamento israeliano che ieri ha colpito la città del centro della Striscia di Gaza. Lo rende noto Hamas, affermando che il raid avrebbe centrato un edificio comunale. 

00:32
Mar Rosso: Israele schiera per la prima volta il sistema di difesa C-Dome

Israele per la prima volta ha schierato il suo sistema di difesa montato su nave, chiamato C-Dome, contro un obiettivo "sospetto" che è entrato nello spazio aereo del paese vicino alla città meridionale di Eilat, secondo fonti militari. Il C-Dome è una versione navale del sistema di difesa aerea Iron Dome utilizzato per proteggersi dagli attacchi di razzi e missili. Lunedì sera, le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno segnalato un'allerta nella zona di Eilat, che a febbraio è stata colpita dal lancio di missili balistici intercettati dai ribelli Houthi dello Yemen, alleati dei militanti palestinesi di Hamas. "Dopo che le sirene hanno suonato nella zona di Eilat per segnalare un aereo ostile, le forze navali dell'Idf hanno identificato un obiettivo aereo sospetto che attraversava il territorio israeliano", ha detto l'Idf, che ha precisato: "L'obiettivo è stato intercettato con successo dal sistema di difesa navale C-Dome". Non sono stati segnalati feriti o danni. Quel sistema di difesa costa circa 50.000 dollari per lancio.