Roma, 29 aprile 2024 – Israele è pronto a lanciare l’attacco di terra a Rafah. L'allarme arriva anche dal presidente dell'Anp Abu Mazen: "Solo gli Usa possono ancora impedirlo”. Ma l'esercito attende il via libera del governo che dipende da almeno due fattori. Il primo è legato all'accordo su tregua a Gaza e il rilascio degli ostaggi: oggi il segretario di Stato Usa Blinken è a Riad per l'ultimo appello, mentre al Cairo sono state invitate le delegazioni di Israele e Hamas per nuovi colloqui. Intanto il ministro degli esteri britannico, Cameron definisce “generosa” l’offerta di 40 giorni di cessate il fuoco fatta ad Hamas in questi colloqui. Il secondo è il timore che la Corte penale internazionale la prossima settimana spicchi mandati di arresto per il premier Natanyahu e per il ministro della Difesa Gallant per crimini di guerra. Sulla questione c’è stata ieri una nuova telefonata tra Biden e Natanyahu.
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Gli Stati Uniti non appoggiano l'indagine della Corte penale internazionale contro Israele, ha sottolineato la portavoce della Casa Bianca Karine Jean- Pierre, aggiungendo che comunque gli Usa "credono che la Corte Penale Internazionale abbia la giurisdizione".
"Gli Statti Uniti non supportano l'indagine della Corte penale internazionale contro Israele". Lo ha dettto la portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre. "Non crediamo abbia la giurisdizione", ha aggiunto.
Ad Hamas e' stata fatta "un'offerta molto generosa di un cessate il fuoco prolungato di 40 giorni, il rilascio di potenzialmente migliaia di prigionieri palestinesi, in cambio del rilascio di questi ostaggi". Lo ha riferito il ministro degli Esteri britannico David Cameron, a Riad per la sessione speciale del World Economic Forum
Diversi Stati membri europei riconosceranno entro maggio lo Stato palestinese: lo ha detto il capo della politica estera dell'Ue, Josep Borrell, a margine di una riunione speciale del Forum economico mondiale a Riad, come riporta il Guardian. Irlanda e Spagna all'inizio di questo mese hanno ribadito la loro intenzione di stringere un'alleanza di Paesi che presto riconosceranno la Palestina come Stato nazionale. 140 dei 193 Stati membri dell'Onu hanno già riconosciuto lo Stato di Palestina.
Il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha ribadito da Riad l'opposizione di Washington a un'offensiva israeliana su Rafah. Nella città, all'estremo sud di Gaza, si trovano oltre un milione e mezzo di palestinesi, nella stragrande maggioranza sfollati da altre zone della Striscia per sfuggire ai bombardamenti. Si teme un bagno di sangue tra i civili. "Non abbiamo ancora visto un piano che ci permetta di credere che i civili possano essere efficacemente protetti", ha affermato Blinken durante una riunione del World Economic Forum a Riad.
Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha dichiarato oggi in un incontro con leader mediorientali a Riad che il modo più efficace per alleviare la sofferenza umanitaria a Gaza è garantire un cessate il fuoco tra Israele e Hamas. Parlando in Arabia Saudita, il capo della diplomazia di Washington ha affermato che ci sono stati "progressi misurabili" nella fornitura di aiuti a Gaza, che
Israele assedia da sei mesi, ma che è necessario fare di più. Gruppi di agenzie umanitarie internazionali hanno ripetutamente avvertito di una carestia imminente, soprattutto nel nord di Gaza, a causa della mancata ricezione di ulteriori aiuti mentre il territorio è sottoposto a bombardamenti aerei continui da parte delle forze israeliane
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani questo pomeriggio sarà a Riad, in Arabia Saudita per una serie di incontri e riunioni sulla guerra a Gaza e in generale sulla crisi in Medio Oriente. A Riad ci sarà anche il Segretario di Stato americano Antony Blinken che poi proseguirà con un nuovo viaggio nella regione per scongiurare la possibilità di una nuova escalation militare nello scontro fra Israele e Hamas. Tajani condividerà con ministri arabi ed europei i risultati della riunione G7 di Capri, e avrà con i colleghi europei diversi momenti di confronto, fra gli altri con i ministri di Qatar, Egitto, Arabia Saudita, Emirati Arabi.
Il funzionario del politburo di Hamas, Izzat al-Risheq, ha negato fonti anonime dell'organizzazione terroristica che ieri sera sul tardi alla Afp riferivano di non aver riscontrato grossi problemi sull'ultima proposta per la tregua. In una dichiarazione, ripresa da Haaretz, al-Risheq ha chiarito che "la proposta è ancora in fase di studio".
Egitto e Giordania hanno entrambi chiesto a Israele di evitare assolutamente un attacco a Rafah, che provocherebbe un disastro umanitario. Ne hanno parlato dinanzi al World Economic Forum straordinario in corso a Riad. "Dobbiamo fare del nostro meglio per evitarlo. Qualsiasi attacco a Rafah causerà disastri e sfollamenti di palestinesi", ha detto il primo ministro egiziano Mustafa Madbouly. Anche il primo ministro giordano Bashar al-Hasawneh ha aggiunto che "un'operazione a Rafah sarebbe un disastro e il mondo deve unirsi per raggiungere un cessate il fuoco e garantire che gli aiuti raggiungano Gaza".
Le forze di difesa israeliane hanno riferito oggi che in un recente bombardamento dal Libano sono stati lanciati 20 razzi contro il territorio dello Stato ebraico. L'ala militare di Hamas, le Brigate al-Qassam, ha rivendicato l'attacco dichiarando di aver preso di mira una posizione militare israeliana con una raffica di missili dal sud del Libano, secondo un post sul canale Telegram. La maggior parte dei razzi è stata intercettata, mentre alcuni sono caduti in campi aperti, ha spiegato l'Idf, aggiungendo che la fonte del lancio è stata bombardata. L'attacco, hanno precisato le forze israeliane, non ha provocato danni o feriti.
L'esercito israeliano ha affermato che la notte scorsa le sue forze hanno bombardato obiettivi libanesi di Hezbollah, comprese infrastrutture operative ed edifici militari nelle aree di Jabal Balat e Marwahin nel Libano meridionale. Il raid è avvenuto dopo che il canale israeliano 12 ha riferito che un edificio è stato danneggiato da un missile anticarro proveniente dal Libano che è caduto sulla città di Shtula nell'Alta Galilea. In risposta a questo bombardamento i caccia israeliani hanno lanciato un raid su un'area tra Ramieh e Al-Salhani, nel sud del Libano.
Il Comando Centrale degli Stati Uniti (Centcom) ha affermato di aver risposto con successo e intercettato cinque droni sul Mar Rosso. Questi velivoli, lanciati dai ribelli Houthi dello Yemen,"rappresentavano una minaccia imminente per le navi statunitensi, della Coalizione e mercantili nella regione". Il Comando Centrale degli Stati Uniti non dice nella dichiarazione se i droni siano stati distrutti dopo essere stati identificati. "Queste azioni sono intraprese per proteggere la libertà di navigazione e rendere le acque internazionali più sicure per le navi statunitensi, della coalizione e mercantili", aggiunge la dichiarazione del Centcom. Gli Houthi, sostenuti dall'Iran, che controllano gran parte dello Yemen, attaccano le navi nel Mar Rosso da novembre in una campagna che dicono sia solidale con i palestinesi di Gaza nel mezzo della guerra in corso tra Israele e Hamas.
Attacchi aerei israeliani su tre case nella città di Rafah, nel sud di Gaza, hanno ucciso 19 persone e ne hanno ferite molte altre, hanno confermato fonti mediche locali citate da Haaretz. Anche a
Gaza City, nel nord della Striscia, aerei israeliani hanno colpito due case, uccidendo e ferendo diverse persone, hanno detto fonti della Sanità locali, citate dalla stampa israeliana.
L'Egitto ha invitato una delegazione israeliana a recarsi oggi al Cairo nell'ambito dei negoziati in corso per garantire un accordo per la restituzione degli ostaggi detenuti da Hamas, a cui dovrebbe partecipare anche lo stesso gruppo palestinese: lo riporta il Times of Israel, che cita il quotidiano londinese Al-Arabi Al-Jadid del Qatar. L'invito, scrive Al-Arabi Al-Jadid, "mira ad accelerare il processo e a fornire i necessari chiarimenti sulle osservazioni che saranno presentate dalla delegazione di Hamas che si recherà al Cairo". La delegazione israeliana, ha detto una fonte al giornale, "sarà autorizzata a fornire risposte alle richieste sollevate da Hamas, ma non sarà autorizzata a prendere decisioni o a presentare posizioni ufficiali". L'Egitto, che insieme al Qatar e agli Stati Uniti ha cercato senza successo di mediare un nuovo accordo di tregua a Gaza da quando, a novembre, i combattimenti si sono fermati per una settimana, aveva inviato venerdì una delegazione di alto livello in Israele.
Il segretario di Stato americano Antony Blinken è arrivato a Riad, all'inizio di un nuovo giro di colloqui sulla crisi volto a promuovere un cessate il fuoco tra Israele e Hamas e ad aumentare gli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. Blinken, che successivamente visiterà la Giordania e Israele, incontrerà nella capitale saudita i ministri degli Esteri arabi ed europei in visita del Golfo per discutere dei piani del "giorno dopo" per la ricostruzione della Gaza postbellica, ha detto un funzionario del Dipartimento di Stato
Una delegazione di Hamas è attesa oggi in Egitto, dove risponderà all'ultima proposta di Israele per un accordo a lungo cercato sul rilascio degli ostaggi e una tregua nella Striscia di Gaza dopo quasi sette mesi di guerra. Egitto, Qatar e Stati Uniti cercano da mesi di mediare un accordo tra Israele e Hamas, mentre il bilancio delle vittime a Gaza aumenta e le richieste per un accordo si intensificano. Ma nonostante le forti pressioni per raggiungere un cessate il fuoco, garantire il rilascio degli ostaggi detenuti a Gaza e consentire maggiori aiuti umanitari nel territorio martoriato dalla guerra, un accordo è rimasto lontano. Il gruppo islamico palestinese ha detto ieri di non avere "grandi problemi" con il contenuto della più recente offerta di tregua avanzata da Israele.