Roma, 15 aprile 2024 – La risposta all’Iran sarà “dolorosa” ma non scatenerà un “conflitto regionale”. E’ quanto emerge dal gabinetto di guerra che è tornato a riunirsi oggi in Israele dopo l’attacco di Teheran di sabato notte. L’obiettivo è avere il nulla osta dagli Usa, che però si tirano fuori: “Non siamo coinvolti”. Secondo i media americani, che citano fonti israeliane, potrebbe esserci un’azione imminente, “forse già oggi”, afferma il Wall Street Journal. Da capire le modalità della risposta: tra le ipotesi citate dal Washington Post un raid ma anche un attacco hacker. Le difese aeree di Teheran sono in massima allerta.
Nel “day after” del lancio di missili iraniani (andato a vuoto), finora ha prevalso un clima in raffreddamento. A partire dalla Casa Bianca che ha affermato che non sosterrà un contrattacco israeliano e ha avvertito Israele di "pensare attentamente" all'escalation che potrebbe innescare un conflitto regionale in piena regola. Biden ha ripetuto di non volere un’escalation.
Ufficialmente Israele ha annunciato una risposta “ma non adesso” e, ha chiarito il ministro della Difesa Gantz, “esigeremo un prezzo nel modo e nel momento che ci conviene”, e per ora ha agito per via diplomatica chiedendo al Consiglio di sicurezza dell’Onu “tutte le sanzioni possibili” contro Teheran. Da parte sua l’Iran, con la sua delegazione all’Onu, ha invocato il diritto all’autodifesa dopo l’attacco al proprio consolato a Damasco ma ha chiarito che “non ha intenzione di impegnarsi in un conflitto con gli Stati Uniti nella regione” anche se si riserva di “rispondere” a eventuali operazioni militari americane.
Allerta anche in Italia con un aggiornamento degli obiettivi sensibili da tenere sotto controllo.
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Il portavoce delle forze armate iraniane ha scritto su X un post ripreso da Haaretz che l'Iran «non cerca di espandere la guerra, ma taglieremo ogni mano che attacca il nostro Paese». Il post aggiunge che «qualsiasi aggressione da parte di Israele o dei suoi sostenitori incontrerà una risposta più forte di prima».
L'Iran dovrà aspettare «nervosamente senza sapere quando potrebbe arrivare l'attacco, proprio come ha fatto fare lo stesso a Israele». Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu ad una riunione dei ministri del Likud. Poi ha aggiunto - secondo la stesse fonti - «Israele risponderà all'attacco dell'Iran ma lo farà in maniera saggia e non di pancia»
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha detto oggi ai ministri del Likud durante un incontro privato che Israele risponderà all'attacco iraniano, ma con saggezza e non di pancia. Lo riporta l'emittente pubblica Kan. Secondo il canale israeliano, il premier avrebbe detto ai ministri che l'Iran dovrà aspettare nervosamente senza sapere quando potrebbe arrivare l'attacco, proprio come ha fatto fare a Israele. L'emittente ha riportato inoltre che Israele si è impegnato ad aggiornare gli Stati Uniti prima di qualsiasi attacco in modo da dare tempo alle truppe americane nella regione di prepararsi ad una ritorsione iraniana.
"Siamo pronti ad adottare ulteriori misure in risposta a eventuali nuove iniziative destabilizzanti. Auspichiamo che, forte della vittoria militare, Israele voglia far prevalere il buon senso desistendo da ulteriori reazioni che potrebbero innescare una spirale di violenza dannosa per tutti". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in audizione davanti alle commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato.
Le difese aeree dell'Iran sono state poste in stato di massima allerta, in previsione di un possibile attacco israeliano che potrebbe essere "imminente". Lo riferiscono alcuni media iraniani rilanciati su X da analisti e osservatori
Dopo l'attacco dell'Iran a Israele "aumentano i rischi di potenziali danni collaterali relativamente al Mar Rosso e, soprattutto, al Libano; stabilito infatti che i nostri militari non sono obiettivi deliberati, permane il rischio di un loro coinvolgimento, seppur non intenzionale, nello scambio di fuoco tra le parti". Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in audizione alle commissioni congiunte Affari esteri e Difesa di Senato e Camera.
Chiediamo che l'Iran e i gruppi affiliati cessino i loro attacchi. Siamo pronti ad adottare ulteriori misure in risposta ad eventuali nuove iniziative destabilizzanti". Lo afferma il ministro degli Esteri Antonio Tajani in audizioni alle commissioni esteri congiunte. "Auspichiamo che, forte della vittoria militare, Israele voglia far prevalere il buon senso desistendo da ulteriori reazioni che potrebbero innescare una spirale di violenza dannosa per tutti", ha chiesto d'altro canto il vicepremier.
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha respinto la richiesta di colloquio di diversi leader stranieri che volevano convincerlo a non reagire all'attacco dell'Iran. Lo riferiscono i media locali.
"Il governo israeliano deciderà da solo" se ci sarà una risposta all'attacco iraniano "e quale sarà la risposta". Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale Usa John Kirby, sottolineando che gli Stati Uniti "non sono coinvolti nell'eventuale risposta" israeliana.
La risposta di Israele all'attacco iraniano potrebbe essere "imminente". Lo ha detto una fonte israeliana citata dalla tv americana Nbc parlando dopo la riunione del gabinetto di sicurezza, secondo cui è importante che la risposta segua a stretto giro l'azione di Teheran. "Ogni risposta - assicura - sarà coordinata con gli americani".
Joe Biden ha ribadito di voler evitare una escalation del conflitto in Medio Oriente, ricevendo alla Casa Bianca il premier iracheno Mohammed Shiaa Al-Sudani.
"Il Consiglio Europeo condanna con forza e senza equivoci l'attacco dell'Iran contro Israele e rinnova la sua piena solidarietà con il popolo israeliano e l'impegno alla sicurezza di Israele". Lo si legge nella bozza di conclusioni del vertice dei leader del 17-18 aprile. Nel documento è stato aggiunto un intero capitolo sul Medio Oriente. I leader, chiedendo alle parti di "esercitare la massima moderazione", rinnovano anche la volontà di "lavorare con i partner" per mettere fine alla crisi a Gaza, "raggiungendo una tregua immediata e il rilascio degli ostaggi".
"Tutti sono d'accordo che Israele debba rispondere. La domanda è come e quando". Lo ha dichiarato al Washington Post un funzionario israeliano che avvicina la rappresaglia dello Stato ebraico contro l'Iran per l'attacco di sabato notte. Secondo la fonte, il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha chiesto alle Idf di fornirgli una lista di obiettivi, con l'obiettivo di Tel Aviv che è "mandare un messaggio" a Teheran, ma senza causare vittime. Tra le opzioni sul tavolo del governo, evidenzia la fonte, c'è un raid contro una struttura a Teheran o un attacco informatico.
"Non c'è altra scelta se non quella di rispondere all'attacco dell'Iran". Lo ha detto, secondo il sito Axios che cita fonti informate, il ministro della Difesa Yoav Gallant in una conversazione avuta ieri con il capo del Pentagono Lloyd Austin. La stessa fonte ha ricordato che l'amministrazione Biden e diversi altri Paesi occidentali alleati con Israele stanno esortando il governo di Benyamin Netanyahu a non precipitarsi in una ritorsione contro l'Iran che potrebbe portare a una guerra regionale.
Se Israele dovesse reagire al raid di sabato scorso, la risposta dell'Iran sarà "immediata, più forte e più ampia". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amir-Abdollahian, durante un colloquio telefonico con il suo omologo britannico, David Cameron, nel quale ha ribadito che la Repubblica islamica non vuole "l'escalation". Amir-Abdollahian ha quindi criticato il governo britannico per il suo appoggio a Tel Aviv nella guerra a Gaza. "È sorprendente che, nonostante migliaia di tonnellate di bombe sono state sganciate sulla popolazione oppressa di Gaza negli ultimi sei mesi, l'Inghilterra sia preoccupata per la risposta della Repubblica Islamica dell'Iran al brutale attacco del regime israeliano contro sedi diplomatiche nel quadro del principio della legittima difesa ai sensi dell'articolo 51 dalla Carta delle Nazioni Unite", ha affermato.
Il gabinetto di guerra ha concluso la sua riunione sull'Iran. Secondo la tv Canale 12 sono state discusse "diverse opzioni" ognuna delle quali rappresenta "una risposta dolorosa" all'attacco di Teheran ma senza scatenare "una guerra regionale". Secondo la stessa fonte, l'obiettivo è di scegliere un'opzione che "non sia bloccata dagli Usa". Il gabinetto, secondo i media, tornerà a riunirsi domani.
Israele risponderà presto all'attacco iraniano, forse già oggi. E' quanto scrive il Wall Street Journal, che cita fonti americane e occidentali, che esprimono tuttavia l'auspicio che questo non avvenga, avendo sia Tel Aviv che Teheran rivendicato la vittoria nell'attacco di sabato sera, che gli permette di avere una via d'uscita dall'escalation.
E' stata interrotta dopo tre ore di discussioni, e dovrebbe riprendere domani, la riunione del gabinetto di guerra israeliano incentrata sulla possibile risposta dello Stato ebraico all'attacco iraniano. Lo ha riferito l'emittente Channel 12.
La Francia ha "intercettato" dalla Giordania missili e droni iraniani lanciati contro Israele nella notte fra sabato e domenica. È quanto ha confermato a BFM TV il presidente Emmanuel Macron. "Noi - ha detto - abbiamo una base aerea in Giordania. Lo spazio aereo giordano è stato violato da questi lanci. Abbiamo fatto decollare i nostri aerei e abbiamo intercettato quello che dovevamo intercettare".
Il governo tedesco ha convocato l'ambasciatore iraniano a Berlino. Lo ha detto un portavoce del ministero degli Esteri in conferenza stampa.
I caccia israeliani hanno colpito nella notte i siti di Hezbollah nel sud del Libano. L'IDF afferma che gli obiettivi colpiti includevano postazioni di lancio di razzi, edifici utilizzati dal gruppo sciita e altre infrastrutture a Seddiqine, Matmoura, Labbouneh e Ayta ash-Shab. Le truppe israeliane hanno anche bombardato le aree vicino ad Ayta ash-Shab con l'artiglieria per "rimuovere le minacce", aggiunge l'esercito. Intanto in queste ore le sirene d'allarme hanno suonato nelle comunità della Galilea occidentale, nel nord di Israele, per una sospetta infiltrazione di droni dal Libano. Il Comando del Fronte Interno israeliano dice che l'incidente è finito, senza fornire dettagli.
Il gabinetto di guerra israeliano si riunirà nuovamente oggi, alle 14 ora locale (le 13 in Italia, ndr) per discutere la sua risposta all'attacco dell'Iran di sabato sera. Lo riferisce la stampa locale.
A metà giornata, alle 14:00 ora locale, in Israele si riunirà di nuovo il 'gabinetto di guerra' per ulteriori valutazioni sul tema della risposta di Israele all'attacco dell'Iran.
"Ci sono minacce contro le ambasciate israeliane nel mondo, anche in Italia. E abbiamo indizi sul coinvolgimento dell'Iran". Lo ha detto l'ambasciatore israeliano a Roma, Alon Bar, in un'intervista a Skytg24, aggiungendo che Israele "condivide le informazioni" con le varie polizie locali. "Siamo preoccupati per i diplomatici e per i cittadini israeliani. E siamo grati alla polizia italiana che fa tutto il possibile per garantire la sicurezza degli israeliani", ha concluso. Nei giorni scorsi l'ambasciata israeliana a Roma era stata chiusa per motivi di sicurezza.
"L'attacco limitato dell'Iran contro Israele di sabato sera mirava ad avvertire, scoraggiare e punire il regime sionista. Ma se Israele intraprenderà una nuova azione contro l'Iran, dovrà sicuramente affrontare una risposta molto forte", ha detto il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian, in un colloquio telefonico con l'omologo russo Serghei Lavrov.
"Non è una buona idea dire al nemico cosa faremo" per rispondere agli attacchi contro Israele, "ma finché non troveremo un modo di fermare l'Iran il rischio di escalation continuerà ad esistere". Lo ha detto l'ambasciatore israeliano Alon Bar a Skytg24.
"Non si può dire che Israele è aggressore": il presidente francese, Emmanuel Macron, ha spiegato così la presenza di Israele ai Giochi di Parigi 2024 mentre la Russia non è stata invitata e soltanto gli atleti russi sotto bandiera neutrale potranno sfilare. "Israele è stato vittima di un attacco terroristico e sta reagendo".
Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha assicurato stamattina di voler "fare di tutto per evitare un incendio" in Medio Oriente dopo l'attacco dell'Iran contro Israele. Rispondendo in un'intervista a RMC Sport e BFM TV a 100 giorni dalle Olimpiadi, Macron ha detto: "Abbiamo condannato, siamo intervenuti, faremo di tutto per evitare un incendio e un'escalation. Bisogna isolare l'Iran, aumentare le sanzioni e ritrovare un cammino di pace nella regione".
Parlando in un'intervista a 100 giorni dalle Olimpiadi su RMC Sport e BFM TV, il presidente francese Emmanuel Macron ha accusato l'Iran di aver risposto "in modo sproporzionato" all'attacco al suo consolato a Damasco. Negli attacchi contro Israele la Francia ha effettuato "intercettazioni" (di droni e missili) su richiesta della Giordania, ha dichiarato il presidente francese Emnmanuel Macron. E ha accusato l'Iran di aver "deciso di colpire Israele", provocando "una profonda frattura". "Faremo di tutto per evitare un'escalation in Medio Oriente", ha aggiunto.
La società di sicurezza britannica Ambrey ha annunciato che le forze di difesa israeliane (Idf) hanno intercettato un veicolo aereo senza pilota (Uav) vicino a Eilat, affermando di aver valutato che l'Uav fosse stato lanciato dallo Yemen. Ambrey ha affermato di aver osservato domenica livelli senza precedenti di interferenze dei sistemi di identificazione automatica (Ais) al largo di Eilat e della vicina Aqaba, in Giordania. "Questi erano dovuti a contromisure di guerra elettronica", afferma la nota. "Una corvetta di classe Sa'ar 6 ha intercettato con successo un Uav che si avvicinava al territorio israeliano da sud-est utilizzando il sistema di difesa 'C-Dome' questa sera", ha pubblicato l'Idf su X.
L'esercito israeliano continua le sue operazioni nella Striscia di Gaza, insistendo sul fatto che l'attacco iraniano del fine settimana non lo distoglierà dal suo obiettivo di eliminare Hamas. "Nonostante gli attacchi dell'Iran, non abbiamo perso di vista, nemmeno per un momento, la nostra missione essenziale a Gaza, che è quella di salvare gli ostaggi tenuti da Hamas", ha detto il portavoce dell'esercito israeliano Daniel Hagari. Secondo i militari, gli ostaggi rapiti da Hamas nell'attacco del 7 ottobre contro Israele si trovano proprio a Rafah, all'estremità meridionale della Striscia di Gaza.
Secondo funzionari statunitensi citati dal Wall Street Journal, per metà dei missili balistici dell'Iran contro Israele il lancio non è riuscito o sono caduti prima di raggiungere l'obiettivo. Secondo Israele, Teheran ha lanciato più di 170 droni carichi di esplosivo, circa 120 missili balistici e circa 30 missili da crociera, quasi tutti sono stati intercettati
L'agenzia di stampa iraniana Tasnim afferma che gli aeroporti della capitale Teheran hanno ripreso i voli lunedì alle 6 di stamattina ora locale. Gli scali Imam Khomeini e Mehrabad avevano sospeso le loro operazioni in seguito all'attacco dell'Iran a Israele.
Oggi riapriranno le scuole in Israele. Lo ha annunciato l'esercito israeliano (Idf) dopo la chiusura dovuta al massiccio attacco missilistico da parte dell'Iran. Dopo aver valutato la situazione, "è stato deciso di riprendere le attività didattiche in tutto il Paese" anche se con "restrizioni" nella zona di confine con il Libano e nelle città vicine alla Striscia di Gaza, ha dichiarato il portavoce dell'esercito Daniel Hagari sul social network X. Israele aveva annunciato la chiusura delle scuole per due giorni, la cancellazione degli asili e delle escursioni, oltre a restrizioni sui raduni.
Tra il 13 e il 14 aprile le forze del Comando centrale degli Stati Uniti (Centcom), supportate dai cacciatorpediniere del Comando europeo degli Usa, hanno distrutto con successo più di 80 droni e almeno sei missili balistici destinati a colpire Israele dall'Iran e dallo Yemen. Lo riferisce lo stesso Centcom in un post su X, sottolineando che "l'attacco senza precedenti e sconsiderato dell'Iran mette in pericolo la stabilità regionale e la sicurezza degli Stati Uniti e delle forze della coalizione". Le forze Usa, si legge ancora nella nota, "continueranno a difendere Israele contro queste pericolose azioni e a lavorare con tutti i nostri partner regionali per aumentare la sicurezza della regione".