Lunedì 23 Dicembre 2024
MARTA OTTAVIANI
Esteri

La grande paura a Mosca: biglietti aerei per l’estero esauriti e barricate. Ora Putin trema

L’avanzata dei mercenari Wagner (che si fermano a 200 km dal Cremlino) e la vita sospesa nella capitale. Per la prima volta il potere dello zar ha vacillato: quali sono gli scenari

Mosca, 24 giugno 2023 - Per la prima volta il presidente Putin vede il suo potere vacillare. Il capo del Cremlino non riesce più a mettere le diverse correnti di potere l’una contro l’altra. Il risultato è una guerra fra clan, dove Putin formalmente potrebbe riuscire a mantenere il potere, ma rimane di fatto in balìa di chi lo ha salvato dal collasso.

Dall’altra parte, Evgenij Prigozhin, che deve le sue fortune proprio al presidente, è avanzato verso Mosca alla testa della sua Wagner, facendo richiamare le truppe speciali che al momento operano in Siria e in Africa. Prima di ordinare il ritorno in Ucraina.

Gente in posa con i Wagner a Rostov sul Don
Gente in posa con i Wagner a Rostov sul Don

Una situazione comunque inedita, davanti alla quale la reazione del Cremlino è stata quella del caso. “In prima lettura, individuo tre punti – spiega al QN Giovanni Savino, docente di Storia Russa all’Università Federico II di Napoli e accademico in Russia per oltre un decennio -. Il primo è che questa è la sfida al potere di Putin più grande di sempre, rivolta manu militari e per di più da uno che fino a poche ore fa si considerava un fedelissimo. Il secondo è che il sistema putiniano di potere si è sempre basato sul controllo assoluto da parte del capo ma anche sulla capacità di Putin di ricomporre e di scatenare guerre di fazione. Proprio Prigozhin è stato utilizzato da Putin contro il ministero della Difesa e le forze armate. La terza è che questa situazione può aprire a una discussione all’interno dei centri del potere che può portare al collasso l’intero Paese”.

Tutti gli occhi sono rivolti verso Mosca. La televisione di Stato ha ripreso una piazza Rossa molto meno frequentata del solito, ma con il traffico attorno alla zona che sembrava quello di un normale sabato mattina. Poi, però, nel primo pomeriggio, è arrivato l’ordine di non andare in centri commerciali o luoghi particolarmente affollati.

I canali dei dissidenti raccontano un clima ben più preoccupato di quello degli organi ufficiali, che trasmettono di continuo lo scarno discorso che Putin ha tenuto in mattinata e in cui ha promesso di punire i traditori che attentano alla sicurezza nazionale.

Sono state diffuse immagini di operativi dei servizi segreti che sbarravano alcune vie di accesso alla capitale con sacchi e transenne e centellinando il traffico in ingresso nella capitale. Tutti gli eventi pubblici all’aperto sono stati sospesi fino al primo luglio. Transennata la piazza Rossa. Segno che il nemico di sta avvicinando.

“Tutti si comportano come se la situazione fosse sotto controllo – ha spiegato da Mosca nelle ore convulse dell’avanzata della Wagner un ragazzo del movimento di dissidenti che ruota attorno al movimento Doxa Journal -, ma l’aria è quella di chi si prepara a subire un assedio”.

Nel tardo pomeriggio il sindaco della capitale, Sergeij Sobyanin, ha annunciato che lunedì negozi e uffici saranno chiusi, invitando i cittadini a muoversi il meno possibile all’interno della capitale. I biglietti aerei da Mosca per l’estero sono andati esauriti in poche ore. C’è da chiedersi quanta resistenza, anche da parte dell’esercito, Prigozhin avrebbe potuto incontrare strada facendo durante la sua marcia verso Mosca, specie se si conta che l’ex cuoco di Putin nel 2014 era in ottimi rapporti con il GRU, il controspionaggio russo.

"I rapporti si sono progressivamente deteriorati – spiega ancora il professor Savino –. A livello di Cremlino credo che, dopo un iniziale momento di disorientamento e panico totale, le forze si siano compattate”. Secondo le immagini satellitari, le truppe della Wagner sono avanzate alla volta di Mosca praticamente senza incontrare resistenza, attestandosi a quasi 200 chilometri dalla capitale.