Lunedì 13 Gennaio 2025
REDAZIONE ESTERI

Guerra a Gaza, Cnn: “Vicino l’accordo su ostaggi e tregua”. Chi è il personaggio chiave della svolta

Accelerata nella notte a Doha. Lo scenario sembra confermato anche da Hamas che in una nota per i detenuti palestinesi scrive: “Vicini alla liberazione”. Il presidente Biden in pressing sull’emiro del Qatar

Roma, 13 gennaio 2025 – Guerra a Gaza, svolta nella notte in Qatar per il rilascio degli ostaggi e la tregua.

“Stiamo aspettando una risposta da Hamas, tutto ora dipende da Muhammad Sinwar”, fratello dell’ex leader di Hamas ucciso a Gaza. Questa la dichiarazione di una fonte israeliana, riportata dalla tv Kan.

"La svolta – ha dichiarato la fonte – è stata raggiunta dopo i colloqui tra il capo del Mossad David Barnea, il primo ministro del Qatar al Thani e l’inviato di Trump in Medio Oriente, Steve Witkoff".

“Ci siamo coordinati in maniera molto stretta con la nuova amministrazione per dare un messaggio di unità tutte le parti perché un accordo a Gaza è nell’interesse di tutti”, ha dichiarato il consigliere per la sicurezza nazionale, Jack Sullivan, in un briefing. Il presidente Joe Biden è in pressing sull’emiro del Qatar, Tamim bin Hamad Al Thani. I due leader si sono parlati oggi, come riferisce la Casa Bianca in una nota. Il presidente ha ringraziato l’emiro per la sua leadership e ha elogiato il ruolo di mediazione del primo ministro Mohammed bin Abdulrahman Al Thani. Entrambi i leader hanno sottolineato l’urgente necessità di raggiungere un accordo per restituire gli ostaggi alle loro famiglie e portare sollievo immediato alla popolazione di Gaza attraverso un aumento degli aiuti umanitari consentito dal cessate il fuoco.

Guerra a Gaza: svolta vicina? Ecco chi è il personaggio chiave
Guerra a Gaza: svolta vicina? Ecco chi è il personaggio chiave

Un funzionario informato sui negoziati ha dichiarato a Reuters che il mediatore del Qatar ha consegnato a Israele e Hamas una bozza “finale” di un accordo.

Lo scenario sembra confermato dalla nota pubblicata poco fa da Hamas, il testo comunica ai detenuti palestinesi che “sono vicini alla loro liberazione”. L’organizzazione terroristica di Gaza ha postato la stessa frase sul proprio canale Telegram, subito dopo la nota. I mediatori sono in attesa dell’approvazione finale da parte del gruppo islamico palestinese, secondo Channel 12. Secondo il media israeliano, la proposta è simile all’accordo in tre fasi discusso lo scorso maggio.

Secondo i media israeliani, al-Thani ha incontrato i rappresentanti di Hamas, mentre Witkoff ha parlato con la delegazione israeliana per spingere le parti verso un accordo. La firma finale, secondo le fonti vivine al dossier, dipende ancora da Hamas: “La questione è se prenderà la decisione che trasformerà i negoziati in una decisione su un accordo definitivo. Ed è nelle sue mani”.

La risposta di Hamas sarebbe prevista nelle prossime 24 ore. Lo ha riferito il giornalista israeliano Barak Ravid, citando fonti. “Sembra che siamo diretti verso un accordo: Israele è stato molto flessibile negli ultimi giorni su una serie di questioni, ma stiamo aspettando la risposta di Hamas e solo allora ne avremo la certezza”, ha detto un funzionario israeliano.

E che Hamas voglia un accordo su Gaza viene anche confermato dal leader dell’opposizione israeliana Yair Lapid, che ieri ha incontrato un funzionario del Qatar secondo il quale il gruppo palestinese non è interessato a far naufragare l’intesa.

Funzionari americani, citati dalla Cnn, ritengono che un accordo per un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi sia ormai alle porte. Si tratta del primo vero segnale di serio ottimismo all’interno dell’amministrazione Biden da mesi. Le fonti hanno affermato che i funzionari statunitensi ritengono che un accordo di cessate il fuoco potrebbe benissimo essere annunciato nei prossimi giorni, gli ultimi del mandato del presidente Joe Biden. Il vice consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Jon Finer, ha dichiarato alla CNN che “sono stati fatti progressi significativi”. “Non starò qui a fare previsioni, è una cosa che si è fatta attendere a lungo”, ha detto Finer. “Fondamentalmente, crediamo che si stiano facendo progressi. C’è un accordo sul tavolo che Hamas dovrebbe accettare”.