Martedì 5 Novembre 2024

Grenfell Tower, il fatale "restate in casa" dei vigili del fuoco di Londra

Pubblicate le anticipazioni del rapporto sul maxi rogo nel palazzo di 24 piani della City nel 2017, dove morirono 72 persone, tra cui Gloria Trevisan e Marco Gottardi, due architetti italiani

Gloria Trevisan e Marco Gottardi, morti a Londra (Ansa/Facebook)

Gloria Trevisan e Marco Gottardi, morti a Londra (Ansa/Facebook)

Londra, 29 ottobre 2019 - Gloria Trevisan e Marco Gottardi, i giovani architetti veneti morti nell'incendio della Grenfell Tower di Londra nel 2017, si sarebbero potuti salvare? Questo non lo si può affermare con certezza, ma la lententezza del 999, il numero d'emergenza, e la fatale indicazione iniziale dei pompieri "stay put", cioè rimanete barricati negli appartamenti, rivelatasi una trappola per gli inquilini dei piani alti come le due vittime italiane (vivevano al 23esimo piano, su 24 complessivi della torre), gettano ombre sull'operato dei soccorsi e lasciano il triste dubbio sulle reali possibilità di salvarsi dei due nostri connazionali dal rogo che devastò il grattacielo popolare londinese, e dove perirono 72 persone.

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A puntare il dito contro la preparazione dei pompieri inglesi sono le anticipazioni dei media britannici sul primo rapporto stilato nell'ambito di un'inchiesta indipendente, e ancora in corso, presieduta dal magistrato in pensione sir Martin Moore-Bick, sull'inferno della Grenfell Tower.  

Nello studio non si parla solo della scarsa manutenzione da parte della società di gestione, o delle carenti norme sulla sicurezza o delle colpe di amministratori e politici, o anche dei pannelli infiammabili di poco prezzo collocati sulla facciata, cause già note, ma anche delle "gravi manchevolezze" del corpo dei vigili del fuoco.

Tra gli errori del 999 e le decisioni discutibili prese durante l'operazione, fino all'insufficiente addestramento mostrato per una situazione così estrema, nel migliaio di pagine del rapporto si riconosce anche "il coraggio" dei pompieri che intervennero, ma ciò non deve far dimenticare le mancanze dell'intervento in generale, che hanno reso forse più pesante il bilancio dei morti. 

Le ultime drammatiche telefonate di Marco e Gloria

Moore-Bick non ha gradito le anticipazioni dei media, invitati più volte ad attendere che il rapporto fosse letto prima da superstiti e familiari delle vittime. Inoltre il magistrato in pensione ha anche tenuto a precisare che le mancanze contestate ai pompieri, accolte male da alti funzionari dei vigili del fuoco, andavano comunque considerate in un quadro di "condizioni terrificanti affrontate da chi dovette entrare nell'edificio" in fiamme quella notte del 14 giugno 2017. 

Infine Moore-Bick nel rapporto ha confermato che a innescare l'incendio, anche questa cosa nota, fu un guasto elettrico al freezer in un appartamento al quarto piano, chiarendo che fu "guasto tecnico", quindi "senz'alcuna colpa" dell'inquilino di quell'abitazione, che invece fu "ingiustamente accusato" alcune ricostruzioni della tragedia.