Roma, 29 agosto 2024 – Migliaia e migliaia di pesci morti. È la sconvolgente scena che si sono ritrovati davanti gli abitanti di Volos, città greca della Tessaglia a circa 170 km a nord di Atene. Le acque antistanti, ma anche la spiaggia, sono state invase da carcasse galleggianti che hanno creato una coltre argentea e un fetore che ha allarmato residenti e autorità. E proprio queste ultime – scrive il Guardian, che riporta la notizia – si sono affrettate a disporre un piano per raccoglierle: i pescherecci hanno trascinato le reti per poi scaricare i pesci morti su camion. Secondo quanto riferito, nelle ultime 24 ore ne sono state raccolte più di 40 tonnellate.
Gli esperti hanno dichiarato che il problema è stato causato dalle inondazioni dell'anno scorso che hanno allagato la pianura della Tessaglia più a nord, riempito un lago vicino, prosciugato nel 1962 nel tentativo di combattere la malaria, gonfiandolo fino a tre volte le sue dimensioni normali. Da allora le acque del lago si sono ritirate drasticamente, costringendo i pesci d'acqua dolce a dirigersi verso il porto di Volos che sfocia nel Golfo Pagaseo e nel Mar Egeo, dove non possono sopravvivere. Secondo i tecnici per evitare quanto accaduto le autorità avrebbero dovuto piazzare una rete alla foce del fiume.
Il sindaco di Volos, Achilleas Beos, ha accusato il governo di non aver affrontato il problema prima che raggiungesse la sua città, sostenendo che il pesce in decomposizione potrebbe creare un disastro ambientale per le altre specie presenti nell'area.
La moria di pesci è l'ultimo impatto delle condizioni meteorologiche estreme in Grecia che gli scienziati collegano ai cambiamenti climatici, tra cui l'aumento delle temperature e le precipitazioni irregolari che causano incendi e inondazioni.