L’aereo dell’Azerbaijan Airlines partito da Baku e diretto a Grozny il giorno di Natale è precipitato "a causa di interferenze esterne fisiche e tecniche". Questa è la prima indicazione che emerge dalle indagini preliminari, fornita dalla stessa compagnia azera – che intanto ha sospeso i voli verso 10 destinazioni russe – sul disastro in cui sono morte 38 persone sulle 67 a bordo del velivolo. Una precisazione di sicuro importante per la ricostruzione dell’accaduto, ma che ancora non fa chiarezza sull’episodio mentre continuano le accuse incrociate sulle responsabilità.
Dopo le indiscrezioni trapelate giovedì, ieri gli USA sono tornati sulla vicenda. "Le indicazioni iniziali suggeriscono la possibilità che l’aereo sia stato abbattuto dai sistemi di difesa aerea russi" ha detto il portavoce del consiglio della sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby, sottolineando che le prove finora disponibili vanno al di là delle immagini diffuse dell’aereo danneggiato. Kirby non ha comunque offerto ulteriori dettagli.
Ieri era stata anche Mosca a fornire la sua versione, liquidando le altre come "fake news". Il capo dell’agenzia per l’aviazione civile russa ha affermato infatti che droni ucraini stavano attaccando la città di Grozny mentre l’aereo stava tentando di atterrare. "I droni militari ucraini stavano portando avanti attacchi terroristici contro infrastrutture civili in quel momento", ha detto Dmitry Yadrov su Telegram.