
Partiti ieri sera i primi colloqui fra americani e ucraini a Riad: al centro la sicurezza nel Mar Nero. Il consigliere di Trump, Waltz: "Sul tavolo misure per rafforzare la fiducia fra i due contendenti".
Roma, 24 marzo 2025 – Gli Usa si aspettano "progressi concreti" dai colloqui iniziati ieri i a Riad con una delegazione ucraina e che oggi proseguiranno con gli emissari di Vladimir Putin. L’obiettivo è quello di un cessate il fuoco tra l’Ucraina e la Russia entro il 20 aprile, che quest’anno coincide con la Pasqua sia per la Chiesa cattolica che per quella ortodossa. Anche se Mosca non sembra avere tutta questa fretta. Washington stessa riconosce che i tempi potrebbero slittare. Gli incontri della presidenza di Donald Trump con Ucraina e Russia riprendono con l’obiettivo di arrivare a un cessate il fuoco. Anche se l’argomento principale in Arabia Saudita sarà il ripristino dell’accordo sui cereali del Mar Nero, noto come Black Sea Grain Initiative, mediato dalle Nazioni Unite e dalla Turchia, firmato il 22 luglio 2022 a Istanbul e lasciato scadere dai russi l’anno scorso.
Tregua il 20 aprile
La Casa Bianca punta a raggiungere un accordo di tregua tra l’Ucraina e la Russia entro il 20 aprile, secondo Bloomberg che cita fonti vicine a chi lavora al dossier. Ieri i funzionari americani hanno incontrato i parigrado di Kiev, colloqui definiti al termine "produttivi" dalla parte ucraina. "Penso che lunedì (oggi, ndr) vedrete in Arabia Saudita dei veri progressi, in particolare perché riguardano un cessate il fuoco nel Mar Nero sulle navi tra i due paesi. E da lì, si andrebbe naturalmente verso un cessate il fuoco completo", ha detto l’inviato speciale degli Stati Uniti Steve Witkoff a Fox News. Il consigliere della Casa Bianca Mike Waltz ha agguiunto che gli Stati Uniti stavano "discutendo una serie di misure di rafforzamento della fiducia tra i due contendenti volte a porre fine alla guerra". Tra queste "il futuro dei bambini ucraini portati in Russia". Va detto che nonostante la disponibilità parziale espressa da Putin a non attaccare le infrastrutture energetiche di Kiev, i raid non si sono fermati. Anche la scorsa notte Kiev e altre città sono state massicciamente bombardate con droni.
I colloqui bilaterali
Intanto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha invitato i paesi alleati a fare "pressioni" su Mosca: "Sono necessarie nuove decisioni e nuove spinte sulla Russia per porre fine a questi bombardamenti e a questa guerra". All’incontro di Riad erano presenti, oltre al ministro della Difesa Rustem Umarov e il consigliere della presidenza Pavlo Palisa, anche "esperti militari e nel settore dell’energia" oltre che di porti e altre infrastrutture. "Il piano era di iniziare con noi, poi parlare con i russi e quindi forse di nuovo con noi, se loro accettano il cessate il fuoco", ha detto all’agenzia di stampa Afp un alto funzionario ucraino.
La linea di controllo
Waltz ha spiegato che dopo il cessate il fuoco sulle infrastrutture e l’accordo sui cereali "parleremo della linea di controllo, che è la vera linea del fronte. Infine, del congelamento delle linee". L’obiettivo finale è "naturalmente, la pace più ampia e permanente". "I negoziati saranno difficili. C’è molto lavoro da fare, siamo solo all’inizio", ha detto alla tv russa il portavoce di Putin Dmitry Peskov. Mosca continua a non volere soldati europei a garantire la tregua. Rimane sul tavolo l’ipotesi della forza di peacekeeping Onu. Intanto ieri il premier olandese Dick Schoof e il suo omologo britannico Keir Starmer hanno parlato "dell’impegno della coalizione dei volenterosi per le garanzie di sicurezza, non solo per l’Ucraina ma anche per l’Europa". E Trump ha detto di essere l’unico al mondo in grado di far finire la guerra. E che se otterrà la pace tra Russia e Ucraina si aspetta il premio Nobel: "L’hanno dato a Obama a sua insaputa, perché a me no?"