Giovedì 18 Luglio 2024
LORENZO BIANCHI
Esteri

Gli italo-israeliani. È stato ucciso uno dei dispersi. Mistero sulla moglie

Il corpo identificato con il Dna nel kibbutz di Be’eri. Le famiglie degli ostaggi pronti a pagare Hamas.

Gli italo-israeliani. È stato ucciso uno dei dispersi. Mistero sulla moglie

Gli italo-israeliani. È stato ucciso uno dei dispersi. Mistero sulla moglie

È morto uno degli ostaggi italo-israeliani. Un tweet del ministro degli esteri Antonio Tajani conferma "con grande tristezza il decesso di Eviatar Moshe Kipnis, cittadino italo-israeliano disperso dopo l’attacco terroristico di Hamas in Israele. Sono vicino alla famiglia che ho conosciuto durante la mia missione a Tel Aviv". L’uomo, 65 anni, viveva nel kibbutz Be’eri con la moglie Lilach Lea Havron della quale non si hanno più notizie. Cosiccome non ci sono conferme neanche sulla sorte del terzo italo-istraeliano sparito, il 30enne Nir Forti. La Bbc ha appreso dai familiari della vittima che nella stessa comunità è deceduta anche Yahel, 13 anni, trucidata assieme alla madre Lianne . I rapiti nelle mani dei fondamentalisti sono fra 200 e 250 secondo Abu Obeida, portavoce dell’ala militare del Movimento di resistenza Islamica.

Il video di Maya Sham, 21 anni, franco – israeliana di Shohaam diffuso dai miliziani di Hamas è stato definito "spregevole e deplorevole" da John Kirby, il portavoce del Consiglio di sicurezza della Casa Bianca. Per il presidente francese Emmanuel Macron è "un’ignominia". "Per favore, fatemi uscire di qui il più presto possibile" implora la giovane catturata al rientro dal rave nel deserto vicino al kibbutz Re’im. Gli occhi azzurri sovrastano occhiaie profonde, i capelli lunghi sono sciolti sulle spalle. "Mi hanno portata a Gaza – racconta – e mi hanno assistito all’ospedale per tre ore. Si sono presi cura di me, fornendomi farmaci".

Nella sequenza precedente si vede Maya stesa su un letto sotto una coperta scura a fiori, mentre allunga il braccio destro. Ha uno smalto fucsia sulle dita e tatuaggi sull’arto. Mani inguantate che spuntano da un camice bianco le medicano una ferita che sembra profonda e che lascia tracce di sangue sulle garze. L’ambasciatore israeliano a Roma Alon Bar ha ammonito che non è possibile permettere ad Hamas di "usare gli ostaggi per ottenere l’immunità, perché, se lo facessimo, ci sarebbe un’ondata di sequestri". Tajani ne ha parlato con il pari grado del Qatar sceicco al Thani inserendo la questione in un "dialogo con i Paesi dell’area per una pace giusta".

Il ministro degli esteri turco Hasak Fidan ha avuto un colloquio sul tema con il capo politico di Hamas Ismail Haniyeh. Per Yaakov Peri, ex capo dello Shin Bet (il controspionaggio interno israeliano) e negoziatore del Forum delle famiglie degli ostaggi e dei dispersi nell’attacco del 7 ottobre, "Hamas ci deve dire che sono pronti e qual è il prezzo. Non abbiamo ancora avuto una risposta".