New York, 13 dicembre 2019 - Un girone infernale con giganteschi cicloni, questa è l'immagine che arriva dal Polo Sud di Giove grazie alla sonda Juno della Nasa. Cicloni grandi quanto gli Stati Uniti, vicini e che insieme sembrano formare un esagono di velluto rosso e giallo dall'effetto quasi ipnotico. L'immagine testimonia la nascita di una nuova tempesta.
A regalarci questa fotografia spaziale è stato lo strumento italiano Jiram (Jovian InfraRed Auroral Mapper), realizzato da Leonardo sotto il coordinamento dell'Asi in sinergia con l'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) per la missione della Nasa.
Jupiter's south pole has a new cyclone. 🌪️ The discovery of the massive tempest occurred during the most recent data-gathering flyby of Jupiter by our @NASAJuno spacecraft, soaring only 2,175 miles (3,500 kilometers) above its cloud tops. https://t.co/d9OPLdZoRN pic.twitter.com/6YiqjcTlAY
— NASA (@NASA) 12 dicembre 2019
Sulla sonda Juno anche un altro strumento italiano, KaT (Ka-band Translator) realizzato da Thales Alenia Space (Thales-Leonardo) con il contributo della Sapienza e finanziato dell'Asi.
Il colossale ciclone rosso è la tempesta più famosa del pianeta. Ma quando la sonda Juno arrivò nel 2016, trovò al polo nord nove tempeste: una grande centrale e le altre disposte attorno. E quelle al polo sud invece erano sei, larghe quanto gli Stati Uniti, di cui cinque disposte in un pentagono quasi perfetto attorno a un ciclone centrale. Non si sapeva molto su queste tempeste: se erano provvosorie o quanto duravano. Ora, grazie ai dati di Juno, si sa che le tempeste sono piuttosto persistenti.
Ma nel più recente sorvolo ravvicinato, a 3.500 chilometri da Giove, Juno ha fotografato qualcosa di nuovo: le tempeste al polo sud non hanno più la forma di pentagono, ma quella di un esagono per un nuovo ciclone. Il nuovo arrivato, spiega l'astrofisico Alessandro Mura dell'Inaf: "E' più piccolo rispetto ai suoi sei 'fratelli': ha le dimensioni del Texas. Forse i dati Jiram provenienti da futuri voli mostreranno che il ciclone arriverà alle stesse dimensioni dei suoi vicini".