Parigi, 7 dicembre 2018 - Parigi si prepara alla manifestazione dei gilet gialli di domani, e lo fa temendo il peggio. Se da una parte i servizi segreti hanno messo in guardia l'Eliseo del rischio di un golpe, dall'altra i moderati del movimento contro il rincaro dei carburanti hanno paura che la situazione degeneri e diventi fuori controllo. "Temiamo che si saranno dei morti e dei feriti. Ci chiediamo quanti morti e feriti ci vorranno prima che Emmanuel Macron ascolti la collera del popolo...", ha avvisato Benjamin Cauchy, un portavoce del movimento cosiddetto dei gilet-gialli 'liberi', cioè pronti a trattare con il governo e contro ogni forma di violenza. L'appello dei moderati è "alla calma" e invitano a non scendere in piazza domani a Parigi. "Chiediamo ai francesi di non cadere nella trappola delle violenze".
L'INCONTRO CON PHILIPPE - Intanto è durato un'ora e mezzo, a palazzo Matignon, l'incontro fra il premier francese, Edouard Philippe, e i rappresentanti dei "Gilet gialli liberi", gruppo moderato e favorevole al dialogo. "Siamo stati ascoltati - ha detto uno dei portavoce, Christophe Chalencon - Philippe sarà il nostro messaggero presso il presidente della Repubblica, con lui non dovevamo negoziare nulla. Spero che Macron parlerà ai francesi come un padre di famiglia". Jacline Mouraud, una delle leader del movimento, anche lei presente all'incontro, ha parlato di "discussione molto interessante e molto costruttiva", in cui Philippe ha riconosciuto degli "errori".
APPELLO DELLA FARNESINA - La tensione è tale che anche la Farnesina ha raccomandato cautela ai connazionali in vista delle nuove manifestazioni. "Le autorità francesi non escludono il rischio di problemi di ordine pubblico e disordini, come avvenuto a seguito delle manifestazioni precedenti che hanno provocato numerosi feriti e danni - si legge su Viaggiare Sicuri - si raccomanda quindi molta cautela, di evitare tutte le zone interessate dalle manifestazioni, seguire le istruzioni impartite dalle autorità locali e ove possibile limitare le uscite. Per quanto riguarda Parigi, "si consiglia di evitare di recarsi nella zona centrale della città, dove sono previste manifestazioni ed è stata decisa, per precauzione, la chiusura di tutti i musei e di tutte le gallerie. Sarà anche chiuso l`accesso alla Tour Eiffel".
PARIGI BLINDATA - Ma la paura di violenze rimane. La sindaca di Parigi, Anne Hidalgo, ha invitato la cittadinanza a dar prova di "prudenza, serenità e sangue freddo". Il primo cittadino di Parigi ha espresso "immensa tristezza nel vedere che domani la nostra città dovrà essere parzialmente chiusa" per il rischio di violenze e devastazioni dei 'casseur'. "Ma la vostra sicurezza dev'essere la priorità assoluta". Molti grandi magazzini della Ville Lumiére rimarranno chiusi. Duro il ministro dell'Interno, Christophe Castaner: "Massima fermezza contro i casseur". E ha confermato che 89.000 uomini verranno schierati domani in tutta la Francia, di cui 8.000 solo a Parigi.
LA RABBIA SCORRE SUI SOCIAL - La vigilia dei raduni dei gilet gialli è condita dalla rabbia che si accumula sui social. Rabbia contro il Global migration compact, contro il silenzio anomalo di Emmanuel Macron (parlerà solo dopo la manifestazione di sabato ndr) e contro le minacce di un pugno duro contro i manifestanti.
I gilet gialli si preparano "l'assalto finale" al potere del presidente francese, perché è Macron il vero obbiettivo della protesta, o meglio, il bersaglio che tiene insieme le sue diverse anime. Ma se per i moderati quella di Parigi è una trappola, neanche la polizia si sfrega le mani per la giornata di scontri che la attende. Anzi il pugno duro promesso da Castaner sta mettendo in crisi anche gli agenti. Molti hanno confessato di temere di dover essere "costretti a sparare" per respingere gli assalti dei manifestanti. Il legale della polizia ha rivelato: "Già sabato scorso sono stati sul punto di aprire il fuoco, a Parigi e altrove. Si sentivano molto in pericolo perchè la gente era venuta lì per uccidere i poliziotti".
VIDEO SCATENA LA POLEMICA - Insomma una guerriglia annunciata, e rischi per agenti e manifestanti. Ma non ci sono solo i gilet gialli, infatti ieri e oggi ci sono stati scontri tra polizia e liceali, che protestano contro la riduzione di accessi all'università. Motivazioni diverse, ma con un comune denominatore, ribellarsi al governo Macron. Ma con gli studenti il pugno duro della polizia è andato un po' oltre, considerando che sono ragazzini. Un video ha scatenato la polemica: decine di liceali arrestati e costretti in ginocchio e con le mani sulla testa in un banlieue a nord ovest di Parigi. La Francia trema, e Macron tace ancora.