Venerdì 10 Gennaio 2025
REDAZIONE ESTERI

Il caso di Gianni Cenni catturato in Ucraina, il pizzaiolo italiano combatteva per l’esercito russo

Il 51enne, originario della Campania, è stato bloccato nel Donbass tra il 7 e l’8 gennaio, precisamente nella regione di Lugansk. In passato aveva lavorato nel ristorante italiano Anima di Samara

Napoli, 10 gennaio 2025 – Gianni Cenni, un pizzaiolo italiano originario della Campania, arruolatosi come volontario nell'esercito russo, è stato catturato dalle forze speciali ucraine in Donbass nei giorni scorsi: lo scrive Today.it.

Il 51enne, sposato con due figli, secondo quanto riporta il libretto militare rilasciatogli dal ministero della Difesa russo e da un altro documento, è stato arruolato il 13 novembre 2024 per combattere in Ucraina, dove è stato catturato fra il 7 e l'8 gennaio nella zona di Kupyansk, nella regione di Lugansk, in un'operazione ucraina dietro alle linee nemiche.

A sinistra Gianni Cenni al lavoro come pizzaiolo nel locale di Samara (Russia). A destra il suo libretto militare
A sinistra Gianni Cenni al lavoro come pizzaiolo nel locale di Samara (Russia). A destra il suo libretto militare

Scrive il portale: “Grazie a un lavoro di Osint (intelligence su fonti aperte) si è riusciti a risalire a una sua recente attività lavorativa in Russia, nella cittadina di Samara, capoluogo dell'omonima regione sul fiume Volga, dove lavorava sempre come pizzaiolo nel ristorante italiano Anima”. Il locale è di proprietà del console onorario dell'Italia, Gianguido Breddo, imprenditore nel settore della ristorazione: “È stato mio dipendente fino a un anno fa, poi si è licenziato. Una persona particolare, con un carattere sopra le righe. Sapere che è andato a combattere non mi stupisce”, le parole di Breddo a Today.it.

Sempre Today.it pubblica anche un video registrato dai militari di Kiev dopo la cattura del pizzaiolo: “Ciao, buonasera – le parole di Cenni – sono Giovanni, italiano, buonasera". In un altro filmato, invece, il 51enne parla in russo e in inglese e cerca di spiegare di essere un tassista e non un militare dell'esercito di Mosca.

Nel suo curriculum su Linkedin il pizzaiolo Gianni Cenni indica come luogo di lavoro 'La Figlia del Presidente’ di Napoli, ma nella nota pizzeria del centro nessuno lo conosce: titolari e dipendenti sono stupiti e la circostanza che l'uomo abbia lavorato lì viene smentita dagli esercenti, Maria Cacialli e il marito Felice Messina. La donna è figlia di Ernesto, diventato famoso perché consegnò la cosiddetta 'pizza a portafoglio’ all'allora presidente degli Usa Bill Clinton in occasione del G7 di Napoli.

“Sono sorpresa – dice all'Ansa – evidentemente questa persona, se sono vere le notizie riportate, ha millantato credito. Sicuramente non ha lavorato qua. Non lo ricordiamo, non lo conosciamo”. “Siamo aperti da 14 anni e non c'è stata stata mai traccia di questa persona da noi”, affermano marito e moglie, titolari dell'esercizio commerciale di Via del Grande Archivio. "Perché lo ha fatto? Forse ha voluto costruire un personaggio come pizzaiolo – sostiene Maria Cacialli –. Ma se fosse stato un bravo pizzaiolo sarebbe rimasto vicino al bancone a fare le pizze invece di andare in giro per il mondo a mettersi in situazioni complicate. Tutti i pizzaioli bravi stanno qua. Nei nostri ricordi restano quelli che fanno il mestiere, che danno il cuore, con i quali condividiamo la giornata. Non ricordare una persona spiega tutto. Può darsi pure che sia venuto una volta per fare una prova ma, ripeto, non ricordo nulla”.

Anche Armando, 31 anni, figlio della coppia che gestisce il locale (l'altro figlio è Ernesto, 25 anni), cade dalle nuvole: "Mai visto – racconta – forse ha messo questa circostanza nel curriculum per farsi pubblicità. Non so che dire rispetto a una cosa del genere”. Sulla stessa linea i dipendenti: “Sono uno dei più 'vecchi’ del locale e non ho mai visto questa persona”.