Roma, 10 febbraio 2025 – Ci sarebbe l’errore umano e non un sabotaggio, come inizialmente ipotizzato, dietro l'esplosione nella sala macchine della petroliera russa 'Koala', sospettata di far parte della 'flotta fantasma' che Mosca utilizza per vendere greggio in violazione delle sanzioni imposte dall'Occidente. La petroliera è ormeggiata al molo, dopo l'incidente avvenuto ieri mattina nel porto di Ust-Luga nella regione di Leningrado.
![Esplosione su petroliera in porto russo, aperta inchiesta](https://www.quotidiano.net/image-service/view/acePublic/alias/contentid/YTJiYzNiYzQtYmQzMy00/0/esplosione-su-petroliera-in-porto-russo-aperta-inchiesta.webp?f=3%3A2&q=1&w=1280)
A chiarire la dinamica dei fatti il governatore della regione Alexander Drozdenko che sul suo account Telegram ripercorre le tappe della vicenda: "La mattina del 9 febbraio, un incidente provocato da un errore umano ha danneggiato la sala macchine della petroliera Koala nel porto di Ust-Luga al momento dell'avvio del motore".
Non ci sarebbe il rischio di fuoriuscita del carico o perdita di prodotti petroliferi, né che la nave affondi, come assicura l'agenzia di trasporto marittimo e fluviale Rosmorrechflot. Le condizioni della nave sono state ispezionate dai sommozzatori mentre l'agenzia federale russa di navigazione ha aperto immediatamente un'indagine che però ha escluso l'ipotesi del sabotaggio.
Per monitorare la situazione ambientale, dopo l’esplosione la Guardia di frontiera finlandese ha inviato un aereo di sorveglianza nella parte orientale del Golfo di Finlandia per rilevare eventuali fuoriuscite di petrolio.
Il sito di tracciamento delle navi Vesselfinder ha mostrato che la Koala, costruita nel 2023 e battente bandiera di Antigua e Barbuda, è arrivata a Ust-Luga giovedì. Il canale russo Baza Telegram ha scritto che trasporta 130.000 tonnellate di olio combustibile pesante.
Due petroliere che trasportavano petrolio sono naufragate nel Mar Nero a dicembre, causando una massiccia fuoriuscita di carburante. A gennaio, gli Stati Uniti hanno elencato più di 180 navi russe che ritengono facciano parte della "flotta ombra" russa accusata di esportare greggio nonostante le sanzioni occidentali, ma la 'Koala' non compare in questa lista.