Venerdì 21 Febbraio 2025
REDAZIONE ESTERI

Elezioni in Germania: Scholz e Merz, scintille sull’immigrazione nel dibattito finale. L’ultimo sondaggio

La sicurezza nazionale al centro del duello tv. Merz in testa, resta plausibile una coalizione Cdu-Spd

Roma, 20 febbraio 2025 – Nel dibattito finale tra il leader dell’Unione Cdu/Csu Friedrich Merz e il cancelliere socialdemocratico Olaf Scholz, l’immigrazione è stata al centro di un confronto senza esclusione di colpi. Dopo gli attentati che hanno colpito la Germania negli ultimi mesi, il tema è diventato cruciale nella campagna elettorale.

Immigrazione: cosa pensano i candidati

Il dibattito si infiamma sull’immigrazione, una questione che Friederich Merz giudica primaria nella sua agenda politica. Il candidato, a gennaio, aveva già mosso i primi passi al riguardo, facendo approvare una mozione in Parlamento firmata Cdu che istituiva controlli permanenti alle frontiere e l’accelerazione sulle espulsioni degli irregolari. Una votazione combattuta (348 a favore contro 345 contrari) e divisoria all’interno della stessa Unione poiché sostenuta dai voti dell’ultradestra di Afd. Non venne, però, approvata la detenzione a tempo indeterminato di chi aspetta l’espulsione dal paese, misura riproposta ieri in occasione del dibattito (Merz: “abbiamo circa 500 soggetti pericolosi ufficialmente noti e non abbiamo strumenti a nostra disposizione per arrestare queste persone, metterle in custodia in attesa di espulsione ed espellerle”).

Il leader dell’Unione si spinge fino ad accusare indirettamente Scholz di inerzia, lasciando la Germania in balia di un’immigrazione incontrollata. I due si erano già scontrati nelle aule del Bundestag: mentre Scholz affermava che il diritto d’asilo fosse parte integrante del sistema giuridico e dei valori tedeschi, Merz parlava della necessità di un ‘cambiamento fondamentale’ in materia. 

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz (a sinistra) e il leader Cdu Friedrich Merz (a destra) ospiti di Bild e Welt (Ansa)
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz (a sinistra) e il leader Cdu Friedrich Merz (a destra) ospiti di Bild e Welt (Ansa)

Gli attacchi terroristici

Il tema dell’immigrazione come protagonista del dibattito politico è riconducibile all’esacerbazione del terrorismo che ha colpito la Germania questi ultimi mesi. In particolare, Merz cita gli attentati di Magdeburgo e Aschaffenburg come gli episodi che gli hanno fatto pensare “non possiamo (...) continuare così”. 

I due attentati hanno profondamente colpito la società tedesca, regalando consensi all’estrema destra, da sempre sostenitrice di una chiusura delle frontiere. A Magdeburgo, l’auto che si scagliò contro la folla nei mercatini di Natale fece sei morti e 299 feriti, mentre il bilancio ad Aschaffenburg fu molto minore, ma altrettanto brutale (vittima un gruppetto che proveniva dall’asilo nido). 

Merz, coalizione con Verdi o Spd?

È Friedrich Merz a essere il favorito alle elezioni parlamentari, che si propone di riformare il paese e contrastare l’ascesa dell’estrema destra. Come? Risolvendo quelli che qualifica come i due grandi problemi della Germania: l’immigrazione e l’economia. Per farlo, però, deve ottenere una solida maggioranza in Parlamento, consapevole che i voti dell’Unione saranno molto distanti dalla soglia dei 316 seggi necessari a governare (come dichiarato a Rtl/Ntv). Il leader conservatore ipotizza un’alleanza con la Spd e/o con i Verdi, designati, in realtà, come i principali avversari della Cdu durante la campagna elettorale. ‘Ho grandi dubbi sull’Fdp’ dichiara infine. 

I sondaggi a tre giorni dalle elezioni

Secondo l’ultimo sondaggio condotto da YouGov,  l’Unione Cdu/Csu è prima in Germania, con una percentuale di consensi che ammonta al 29,9% che gli assicura circa 220 dei 630 seggi del Bundestag. A seguire, l’estrema destra dell’Afd con un 19,7% (più del doppio del 9,3% del 2021), che conquista gran parte dell’ex Germania dell’Est. Non si mette bene, invece, per i socialdemocratici di Olaf Scholz che al momento non raggiungono neanche il 16%. Anche i Verdi vedono un calo dei consensi e si fermano a un 12,7% che gli varrebbe 94 seggi. Aumentano le percentuali della Linke, al 7,5% e di Bsw, il partito di Sahra Wagenknecht, accreditato del 4,6%, vicino alla soglia di sbarramento. In forte discesa invece i liberali di Fdp, che si fermano al 4,5 per cento. Se non in grado di ottenere almeno un 5%, vedrebbero la fine della loro presenza in Parlamento