Lunedì 23 Dicembre 2024
ALESSANDRO FARRUGGIA
Esteri

Dagli audio tedeschi al voto russo, il Cremlino alza il tiro sull’Europa. “Siete in guerra contro di noi”

Mosca accusa la Germania per la conversazione tra gli ufficiali sull’Ucraina. E convoca l’ambasciatore. Il ministro degli Esteri Lavrov: “L’Ue interferisce nelle nostre presidenziali appoggiando gli oppositori”

Roma, 4 marzo 2024 – Le elezioni presidenziali russe si avvicinano e Mosca soffia sulla polemica avviata dal canale propagandistico russo Rt su una intercettazione telefonica – effettuata dal 7° direttorato del Gru, lo spionaggio militare russo – di un colloquio tra alti ufficiali dell’aviazione tedesca nel quale si parla dell’uso dei missili Taurus, che dovrebbero essere forniti all’Ucraina, per abbattere il ponte di Crimea. La conversazione, avvenuta su linea non criptata, è prova di grande leggerezza e non è stata negata dalla Germania, che ha aperto una inchiesta in merito. Ma i russi intendono sfruttarla per sostenere la tesi che l’Occidente è direttamente in guerra contro di loro e, come ha fatto Putin nel discorso al parlamento russo, agitare il rischio di un conflitto atomico.

Il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov (73 anni)
Il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov (73 anni)

“Le conversazioni – ha detto il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov – evidenziano ancora una volta il coinvolgimento diretto dell’Occidente collettivo nel conflitto in Ucraina”. “Naturalmente – ha aggiunto – resta da scoprire se la Bundeswehr lo fa di propria iniziativa, poi la questione è quanto sia controllabile la Bundeswehr e in che misura il signor Scholz controlla questa situazione, o se questo è parte della politica statale della Germania. Entrambe le opzioni evidenziano ancora una volta il coinvolgimento diretto dei paesi occidentali”.

Peskov ha parlato mentre l’ambasciatore tedesco in Russia, Alexander Graf Lambsdorff, é stato convocato al ministero degli Esteri a Mosca proprio su questo episodio. Da parte sua il ministro degli Esteri Serghei Lavrov ha attaccato l’Europa dicendo che “la Russia ha raccolto molto materiale a dimostrazione di come le ambasciate dei Paesi della UE stanno creando progetti di sostegno agli oppositori”, cose in cui “le ambasciate non hanno diritto di intervenire”. Il ministro degli Esteri ha quindi sostenuto che per parlare di questo ha convocato gli ambasciatori ma questi, due giorni prima, hanno rifiutato di incontrarlo. Pronta la replica. La delegazione della UE in Russia ha confermato che i responsabili delle ambasciate europee non hanno accettato un invito a un incontro con il ministro degli Esteri Serghei Lavrov, il 27 febbraio, perché «non volevano offrirsi per essere usati a fini di “propaganda”.

In questo clima, come sempre, è stato l’ex presidente della Federazione russa Dimtri Medvedev, oggi vicepresidente del consiglio di sicurezza russo, a mettere il carico da novanta. “La minaccia principale nella fase attuale – ha detto – è quella di un conflitto nucleare, non importa quanto banale tale ipotesi possa sembrare. E questa minaccia è cento volte peggiore, come ho già avuto modo di dire, rispetto a quella che si era prodotta nel 1962 durante la crisi dei missili cubani”.