Martedì 25 Febbraio 2025
PATRICK COLGAN
Esteri

La nuova Germania e i rapporti con l’Ue: “La difesa comune sarà rilanciata”

L’economista Gros: “Sul Green deal si andrà avanti”

Roma, 25 febbraio 2025 – Merz sarà un leader con le idee più chiare di Scholz. Ma il campo sul quale le cose potranno cambiare in chiave Europa sarà soprattutto quello della difesa. Mentre si attende la formazione di un’alleanza di governo, è questa l’analisi di Daniel Gros, importante economista tedesco e direttore dell’Institute for European Policymaking dell’Università Bocconi di Milano.

Gros, come cambierà con Friedrich Merz la posizione della Germania sul Green New Deal europeo?

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Daniel Gros (Imagoeconomica)

“Penso che forse ci sarà qualche cambiamento, si verrà incontro ai bisogni dell’industria tedesca e magari ci sarà meno insistenza ideologica. Ma ritengo che non ci sarà alcun indietreggiamento”.

Lei ha messo in guardia dal personalizzare la politica tedesca. Quanto saranno importanti le idee di Merz?

“In tempi di crisi, e stiamo affrontando una ridefinizione dei rapporti fra Stati Uniti ed Europa, con la guerra in Ucraina alle porte, contano anche le personalità. Il cancelliere conta molto sulla politica estera. Scholz era sempre timido e preoccupato di cosa poteva fare la Russia, mentre trovo che Merz sia molto più disinvolto su questo fronte ed è un cambiamento importante. Sul fronte della politica interna sarà invece espressa maggiormente la posizione del suo partito”.

È noto che Merz è a favore di una difesa comune europea.

“Questo è importantissimo. Per ragioni a me non chiare Scholz era sempre contrario anche se ha riconosciuto che la Germania da sola non può difendersi. Merz su questo punto è convinto. Il problema è però come farlo e con quali investimenti. È possibile che più che a livello Ue, dove ci sono posizioni contrarie di alcuni Paesi, si parta da una coalizione di Stati disponibili a fare questa spesa”.

Scholz era ormai un leader indebolito. Cosa cambierà?

“Scholz era debole all’interno, ma anche all’estero e non aveva un senso della direzione da prendere. Credo che Merz abbia le idee molto più chiare. Sa che l’Europa deve dotarsi di una difesa credibile e che non servono dichiarazioni per un futuro lontano, ma passi concreti”.

La richiesta di muoversi concretamente è stata ribadita anche da Mario Draghi. È possibile che punti del piano siano riproposti?

“In questo momento il piano Draghi è in seconda linea, non è considerato il momento di fare investimenti comuni”.

È nota la ritrosia tedesca a fare debito. Sarà mantenuta?

“Merz manterrà l’austerità fin dove potrà. Ma se vorrà aumentare la spesa militare non sarà più possibile”.

Un altro fronte caldo è quello dell’immigrazione.

“C’è molta retorica. Non credo a grandi novità”.

La Germania è bloccata in una lunga stagnazione, divenuta recessione. Può tornare a essere la locomotiva d’Europa?

“Ha la capacità di farlo, ma ci vuole del tempo. Non può bastare il governo. C’è la pressione della Cina con prodotti a buon mercato che costringerà il sistema industriale a rinnovarsi e a puntare sull’alta tecnologia”.