Giovedì 21 Novembre 2024
ROBERTO GIARDINA
Esteri

Germania, onda nera. Batosta per Scholz. AfD prende la Turingia ed è seconda in Sassonia

I socialdemocratici del Cancelliere precipitano al 6-7 per cento. Scompaiono i liberali, malissimo i verdi. Regge a fatica la Cdu. Il leader fascista di Alternative für Deutschland, Hoecke: "Pronti a governare".

Katja Wolf, principale candidata in Thuringia della Sahra Wagenknecht Alliance (Ansa)

Katja Wolf, principale candidata in Thuringia della Sahra Wagenknecht Alliance (Ansa)

Berlino, 2 settembre 2024 – Una disfatta annunciata per i partiti della Coalizione a Berlino nelle elezioni in due regioni della scomparsa Ddr. Secondo le prime proiezioni, in Germania di solito precise, in Turingia e in Sassonia, socialdemocratici, liberali e verdi, insieme raggiungono appena poco più del 10. Un risultato preoccupante a un anno dalle elezioni nazionali (settembre 2025).

La settimana scorsa, a fatica, il governo centrale, dopo l’attentato a Solingen compiuto da un profugo siriano (tre morti sgozzati e otto feriti, cinque gravi) era riuscito a trovare un accordo sull’immigrazione e su nuove più drastiche misure di sicurezza. Troppo tardi per bloccare gli estremisti. A vincere come previsto l’AfD, il partito dell’estrema destra, che raddoppia i voti rispetto a cinque anni fa, e supera il 30 per cento. Si piazza al secondo posto in Sassonia, dietro la Cdu, e al primo in Turingia, e sarà difficile formare un governo locale in grado di funzionare. E vince anche Sahra Wagenknecht, con il suo partito nato appena a gennaio. È l’unica in grado di portare via voti all’AfD. Anche lei una populista di destra? È figlia di uno studente iraniano, a vent’anni era iscritta alla Sed, il partito comunista della Ddr, ed è la moglie di Oskar Lafontaine, il fondatore della Linke, e l’amico di Gerhard Schröder. Lasciò il partito socialdemocratico, perché Gerhard andava troppo verso il centro. Bisognerà fare i conti anche con Sahra.

Questi in sintesi i risultati: in Sassonia, quattro milioni di abitanti, il Land più ricco dell’Est, la Cdu si conferma al primo posto con il 31,5, l’AfD, raddoppia e arriva al 30,5. Frau Wagenkencht, 57 anni, arriva terza con il 12. L’Spd del Cancelliere Olaf Scholz precipita al 6,5, seguita dai verdi con il 5,5, a un passo dallo sbarramento del 5, il minimo necessario per entrare in Parlamento. La Linke è al 4, perde 8 punti, due terzi del suoi elettori. I liberali vengono cancellati superando di poco l’uno. Vince il leader dei cristiano democratici, Michael Kreschmer, ma ha preso le distanze dal leader nazionale, Friedrich Merz, che probabilmente sarà il prossimo Cancelliere. Vuole controllare l’immigrazione come l’AfD, e continuare a dare aiuti all’Ucraina solo se Zelensky si dichiara disponibile a colloqui per giungere alla pace. Quasi le stesse posizioni dell’AfD, e di Sahra.

In Turingia, due milioni di abitanti, ha perso Bodo Ramelow, l’unico premier della Linke, quasi dimezzata: perde 18 punti e scende al 17,5. Al primo posto l’AfD, con il 30,5, seguita dalla Cdu con il 24,5. Sahra è terza con il 16, più del doppio rispetto ai socialdemocratici, scesi al 7, i verdi sono fuori dal parlamento con il 4, come i liberali. Esulta Bjoern Hoecke, leader dell’ultradestra nel Land dell’Est: "Abbiamo ottenuto un risultato storico. Siamo pronti ad assumere la responsabilità di governo". Hoecke avrebbe quindi intenzione di invitare gli altri partiti a colloqui per la formazione di un esecutivo regionale, pur sapendo che nessun partito è disposto a coalizzarsi con Alternative fuer Deutschland. Hoecke è un ex docente di Storia. Nei mesi scorsi ben due tribunali lo hanno condannato a multe molto salate per aver consapevolmente utilizzato slogan nazisti ai comizi: le parole di Hitler ‘Tutto per la Germania!’, che nella Repubblica federale sono proibite.

La percentuale dei votanti è stata nelle due regioni intorno al 73 per cento. I tedeschi dell’Est hanno voluto dare un voto di protesta contro la fallimentare politica della coalizione a Berlino. La Germania è in crisi, ed è diventata un Paese instabile. Un problema per l’Europa.

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