Roma, 1 dicembre 2024 - Terza notte di scontri in Georgia tra manifestanti che protestano contro contro la decisione del governo, filo-russo, di congelare fino al 2028 l'inizio dei negoziati di adesione all'Unione Europea. Ieri notte sono intervenute le forze speciali della polizia a Tiblisi per riprendere il controllo della piazza di fronte al parlamento. Gli agenti sono ricorsi a gas lacrimogeni e idranti, sparati su Rustaveli Avenue disperdendo i manifestanti.
Come giovedì e venerdì migliaia di persone hanno eretto barricate accanto al Parlamento e hanno lanciato razzi contro l'edificio provocando un incendio, subito domato senza gravi conseguenze. Stamane il blitz delle forze antisommossa. Il primo ministro georgiano Irakli Kobajidze ha denunciato ieri che "i radicali ed i loro sponsor stranieri cercano sempre di trovare una ragione per cercare di provocare disordini nel paese e l'ucrainizzazione della Georgia".
Contro la repressione delle manifestazioni si è espressa la nuova Alta rappresentante della politica estera dell'Unione europea Kaja Kallas in visita a Kiev: "E' chiaro che usare la violenza contro i manifestanti pacifici non è accettabile e il governo georgiano dovrebbe rispettare la volontà del popolo georgiano".
Le tensioni in Georgia cono iniziate quando il partito al governo Sogno Georgiano ha rivendicato la vittoria dell'elezione parlamentare del 26 ottobre, risultato della consultazione fortemente contrastato dall'opposizione pro-europea che ha accusato di brogli.
La presidente filo-europea della Georgia, Salomè Zourabichvili, non rinuncerà al suo mandato, che scadrà quest'anno, fino a quando non saranno organizzate nuove elezioni legislative. "Finché non ci saranno nuove elezioni e un Parlamento che eleggerà un nuovo presidente secondo nuove regole, il mio mandato continuerà".