Roma, 28 ottobre 2024 – Migliaia di persone hanno affollato il centro di Tbilisi, soprattutto nei dintorni del Parlamento, per protestare contro l'esito delle elezioni parlamentari in Georgia che hanno assegnato la vittoria al partito filorusso al potere, 'Sogno georgiano'. In piazza bandiere georgiane, della Ue e ucraine. A lanciare l’invito a scendere in piazza per “non farsi rubare l'avvenire" sono state le opposizioni e la presidente filo-europea della Repubblica, Salomé Zourabichvili, che si è così rifiutata di riconoscere i risultati elettorali. La popolazione
Sogno Georgiano e il caso elezioni
I risultati delle elezioni rappresentano un caso. Stando alle preferenze raccolte dall'International Republican Institute prima delle elezioni, la maggioranza dei 3,7 milioni di abitanti si dimostrava favorevole all'ingresso nell’UE e nella NATO. Un’evidente contraddizione, dunque, tra il governo e il popolo. Dunque Sogno Georgiano, partito filorusso e quindi vicino a Mosca, era dato per sfavorito, mentre l'opposizione formata da partiti filo-UE sarebbe dovuta essere la favorita. L’esito però è stato totalmente lontano da quanto ipotizzato: la Commissione elettorale ha certificato che Sogno Georgiano ha ottenuto il 54,08% dei voti, aggiudicandosi così 91 seggi sui 150 del Parlamento. La somma dei voti delle opposizione (successivamente raggruppati in 4 coalizioni) non è andata oltre il 37,5%.
Immediata è scattata la denuncia di brogli. Il dito è stato puntato contro Mosca, accusata di aver in qualche modo interferito con le modalità di votazione e quindi di aver capovolto il risultato reale, cioè la volontà del paese. Il primo ministro georgiano Irakli Kobakhidze ha invece parlato di successo impressionante, accusando l'opposizione di "minare l'ordine costituzionale del Paese" con il disconoscimento dell'esito del voto. Secondo il premier, "se lasciassimo che l'opposizione arrivi al governo, porterebbe il Paese in guerra in una settimana", sottolineando un tema fulcro della campagna elettorale di Sogno Georgiano, secondo cui le forze filo-occidentali vorrebbero spingere la Georgia a uno scontro con la Russia.
L’Ue resta cauta, ma Orban vola a Tblisi
Durante un incontro con i giornalisti, Kobakhidze ha detto che "si farà tutto il necessario affinché la Georgia venga pienamente integrata nell'UE entro il 2030". Ma sia l'Unione Europea sia gli Stati Uniti hanno chiesto un'inchiesta 'indipendente' sulla regolarità del voto. "Da tanti anni ormai, il popolo della Georgia lotta e combatte per la democrazia. I georgiani hanno il diritto di sapere cosa è successo nel fine settimana. Hanno il diritto di vedere che sulle irregolarità elettorali vengono si indaga in modo rapido, trasparente e indipendente. I georgiani, come tutti gli europei, devono essere padroni del proprio destino", ha dichiarato la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, sottolineando che “non c'è un solo motivo per cui Vladimir Putin debba avere diritto di parola sul futuro dei giovani ucraini, moldavi e georgiani".
A riconoscere come legittimo l'esito delle elezioni è stato, invece, il primo ministro dell'Ungheria Viktor Orban, che si è recato a Tbilisi anche in forza del suo ruolo di presidente di turno dell'Unione Europea. Una visita istituzionale che però non rappresenta la linea di Bruxelles che ancora non ha riconosciuto il voto, come ha sottolineato l'Alto rappresentate per la politica estera e sicurezza dell'UE Josep Borrell. Viktor Orban "non rappresenta affatto l'UE”, ha dichiarato Borrell. “La visita del primo ministro ungherese a Tbilisi si inserisce solo nel quadro delle relazioni bilaterali tra Ungheria e Georgia. Orban non ha ricevuto nessun mandato dal Consiglio UE per visitare la capitale", ha affermato poi la portavoce della Commissione Europea per gli Affari Esteri, Nabila Massrali. Ancora una volta Orban "sta sfruttando la presidenza del Consiglio ungherese per servire i propri interessi, favorendo gli alleati filorussi e diffondendo disinformazione", ha denunciato l'eurodeputata ceca Marketa Gregorova del gruppo dei Verdi e vicepresidente della delegazione all'Assemblea parlamentare Euronest.
Secondo quanto si vede in diversi video pubblicati sui social, Orban è stato fischiato dai manifestanti pro-Ue al suo arrivo nella capitale georgiano.