Lunedì 28 Ottobre 2024

Georgia e la vittoria dei filorussi, Orban a Tblisi. L’Ue: “Visita a titolo personale”

Il partito di governo Sogno Georgiano si è aggiudicato 91 seggi su 150. Le opposizioni denunciano brogli e la presidente Zourabichvili invita il popolo a protestare in piazza

Primo ministro ungherese Viktor Orban durante la cerimonia di benvenuto a Tbilisi (Ansa)

Primo ministro ungherese Viktor Orban durante la cerimonia di benvenuto a Tbilisi (Ansa)

Roma, 28 ottobre 2024 – Le elezioni parlamentari in Georgia sono state vinte (almeno sulla carta) da Sogno Georgiano, il partito di governo filorusso. Ma le opposizioni continuano a contestare il risultato. Per capire cosa sta succedendo c’è bisogno di ripercorrere il percorso di questa piccola repubblica ex sovietica prima del voto.

Secondo l’Ispi (Istituto per gli studi di politica internazionale), negli ultimi anni il governo ha approvato leggi antidemocratiche e illiberali, come quelle contro gli ‘agenti stranieri’ e contro la propaganda LGBT. Questa approvazione sarebbe coerente con il pensiero del paese se la sua popolazione avesse idee antidemocratiche e volesse perseguire politiche restrittive. Al contrario, è scesa in piazza proprio per contrastare la norma sugli ‘agenti stranieri’ varata dal Parlamento. Ancora, stando alle preferenze raccolte dall'International Republican Institute prima delle elezioni, la maggioranza dei 3,7 milioni di abitanti si dimostrava favorevole all'ingresso nell’UE e nella NATO. Un’evidente contraddizione, dunque, tra il governo e il popolo.

I risultati delle elezioni rappresentano un ulteriore caso. Sogno Georgiano, partito filorusso e quindi vicino a Mosca, era dato per sfavorito. L'opposizione democratica, formata da partiti filo-UE, sarebbe dovuta essere la favorita. Le parlamentarie hanno portato, però, un esito totalmente lontano da quanto ipotizzato quando la Commissione elettorale ha reso note le percentuali: Sogno Georgiano ha ottenuto il 54,08% dei voti, aggiudicandosi così 91 seggi sui 150 del Parlamento. La somma dei voti delle opposizione (successivamente raggruppati in 4 coalizioni) non è andata oltre il 37,5%. La vittoria del partito Sogno Georgiano ha, quindi, dato spazio a critiche e accuse di brogli.

Il dito è stato puntato contro Mosca, accusata di aver in qualche modo interferito con le modalità di votazione e quindi di aver capovolto il risultato reale, cioè la volontà del paese. La presidente della Repubblica, Salomé Zourabichvili, si è così rifiutata di riconoscere la vittoria del partito di governo. Ma non solo, ha anche invitato il popolo a scendere in piazza e protestare per dimostrare che “non vuole farsi rubare l'avvenire".

Il primo ministro georgiano Irakli Kobakhidze ha invece parlato di successo impressionante, accusando l'opposizione di "minare l'ordine costituzionale del Paese" con il disconoscimento dell'esito del voto. Secondo il premier, "se lasciassimo che l'opposizione arrivi al governo, porterebbe il Paese in guerra in una settimana", sottolineando un tema fulcro della campagna elettorale di Sogno Georgiano, secondo cui le forze filo-occidentali vorrebbero spingere la Georgia a uno scontro con la Russia. Durante un incontro con i giornalisti, Kobakhidze ha detto che "si farà tutto il necessario affinché la Georgia venga pienamente integrata nell'UE entro il 2030". Ma sia l'Unione Europea sia gli Stati Uniti hanno chiesto un'inchiesta 'indipendente' sulla regolarità del voto. "Da tanti anni ormai, il popolo della Georgia lotta e combatte per la democrazia. I georgiani hanno il diritto di sapere cosa è successo nel fine settimana. Hanno il diritto di vedere che sulle irregolarità elettorali vengono si indaga in modo rapido, trasparente e indipendente. I georgiani, come tutti gli europei, devono essere padroni del proprio destino", ha dichiarato la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, sottolineando che “non c'è un solo motivo per cui Vladimir Putin debba avere diritto di parola sul futuro dei giovani ucraini, moldavi e georgiani".

A riconoscere come legittimo l'esito delle elezioni è stato, invece, il primo ministro dell'Ungheria Viktor Orban, che si è recato a Tbilisi in qualità di presidente di turno dell'Unione Europea. Una visita istituzionale che però non rappresenta la linea di Bruxelles che ancora non ha riconosciuto il voto, come ha sottolineato l'Alto rappresentate per la politica estera e sicurezza dell'UE Josep Borrell. Viktor Orban "non rappresenta affatto l'UE”, ha dichiarato Borrell. “La visita del primo ministro ungherese a Tbilisi si inserisce solo nel quadro delle relazioni bilaterali tra Ungheria e Georgia. Orban non ha ricevuto nessun mandato dal Consiglio UE per visitare la capitale", ha affermato poi la portavoce della Commissione Europea per gli Affari Esteri, Nabila Massrali. Ancora una volta Orban "sta sfruttando la presidenza del Consiglio ungherese per servire i propri interessi, favorendo gli alleati filorussi e diffondendo disinformazione", ha denunciato l'eurodeputata ceca Marketa Gregorova del gruppo dei Verdi e vicepresidente della delegazione all'Assemblea parlamentare Euronest