Lunedì 25 Novembre 2024
REDAZIONE ESTERI

Gentiloni alla Commissione Ue, l'Italia punta sull'ex premier

Telefonata di Giuseppe Conte a Ursula von der Leyen. Bruxelles offre la direzione degli Affari economici europei

Paolo Gentiloni (Ansa)

Paolo Gentiloni (Ansa)

Roma, 5 settembre 2019 - L'Italia ha candidato l'ex premier Paolo Gentiloni a commissario europeo. Su Twitter la presidente designata, Ursula von der Leyen, ha scritto di essere "felice di aver ricevuto tutti i nomi" dagli Stati Membri della Ue, e ha aggiunto: "Non vedo l'ora di formare una squadra ben bilanciata che presenterò martedi". Ursula von der Leyen e Paolo Gentiloni si vedranno a Bruxelles nel giro di poche ore. L'incontro con il commissario designato dal nostro Paese, come quelli tenuti con gli altri candidati, in via riservata, servirà alla presidente eletta a valutare l'esperienza e le competenze dell'ex presidente del Consiglio ed ex ministro degli Esteri, in previsione dell'investitura.

Il capo del governo, Giuseppe Conte, ha comunicato la decisione con una telefonata alla presidente designata della Commissione Europea, l'indicazione formale avverrà per via scritta dopo la riunione del Consiglio dei ministri. Quello di Paolo Gentiloni è l'unico nome indicato dal nuovo esecutivo Conte. Prevale l'aspettativa che il portafoglio che sarà affidato all'ex premier italiano sarebbero gli Affari economici. "Amo l'Italia e l'Europa e sono orgoglioso dell'incarico ricevuto. Ora al lavoro per una stagione migliore". Così scrive su twitter.

"Ringrazio Giuseppe Conte, Presidente del Consiglio, per l'incarico conferito. Si tratta di una responsabilità che mi onora. Cercherò con tutte le forze e con il mio lavoro di contribuire a una nuova stagione positiva per l'Italia e per l'Europa". Così si è espresso Gentiloni dopo la nomina a commissario. Un trasloco in Europa che lascia vacante un seggio alla Camera. Con l'imminente passaggio a Bruxelles si renderanno necessarie nuove elezioni suppletive nella Capitale. L'anno scorso Gentiloni si aggiudicò il collegio uninominale Roma 1. Le elezioni suppletive sono indette entro 90 giorni da quando la giunta per le elezioni dichiara il seggio vacante. Dunque occorrerà attendere la riunione della giunta per capire quando saranno indette le nuove votazioni.

La biografia

Classe 1954, romano, una laurea in scienze politiche, Paolo Gentiloni diviene giornalista professionista nel 1990. Ecologista, dopo trascorsi in Legambiente stringe un forte legame con Francesco Rutelli. Nel 1993 Gentiloni portavoce del sindaco di Roma e nel 2001 si candida alle elezioni politiche, diventa deputato della Margherita. Verrà poi scelto a suo tempo dal premier, Romano Prodi, come ministro delle Comunicazioni. Nel 2007 è nel comitato promotore del Partito Democratico, l’anno successivo, con la caduta dell'esecutivo, lascia il dicastero. Nel 2008, dopo nuove elezioni, Gentiloni viene riconfermato deputato e fa parte della commissione servizi radiotelevisivi e della commissione trasporti e telecomunicazioni. Nel 2014, con la nomina di Federica Mogherini alla Commissione Europea, dove divestirà la carica di Alto rappresentante per la politica estera dell’Unione Europea, Gentiloni viene scelto dal nuovo capo del governo, Matteo Renzi, come ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Dopo le dimissioni di Renzi, dal 12 dicembre 2016 all’1 giugno, Gentiloni diviene capo del governo.

Gli anni giovanili

Le biografie raccontano anche degli entusiasmi giovanili di Gentiloni. Cresciuto nella famiglia dei conti Gentiloni Silveri, nobili di Filottrano, Cingoli, Macerata e Tolentino e ha tra i suoi antenati quel Vincenzo Ottorino che agli inizi del Novecento porta i cattolici nella vita politica italiana. Riceve un'educazione cattolica, frequenta una scuola Montessori e fa il catechista con la figlia di Aldo Moro. Adolescente, frequenta il liceo Tasso, scuola della borghesia romana. Dopo il Sessantotto e durante il periodo degli studi universitari alla Sapienza entra nel movimento studentesco di Mario Capanna e si professa maoista. La militanza nei collettivi della sinistra extraparlamentare permette a Gentiloni di conoscere Chicco Testa ed Ermete Realacci e di avvicinarsi dapprima al movimento ambientalista, poi al rinnovamento della politica.

I ruoli istituzionali

Gli anni della maturità vedono Gentiloni impegnato ai massimi livelli. Rieletto deputato nel 2008, nel 2014 che arriva la consacrazione internazionale con la sua nomina a ministro degli Esteri e della cooperazione internazionale. Gentiloni, che parla fluentemente tre lingue oltre all'italiano, si muove come un veterano dei rapporti diplomatici e quando, nel 2016, cade il governo Renzi è lui a tirare le redini di Palazzo Chigi. Da premier, mette la firma agli accordi sui migranti con il premier libico Fayez al Sarraj, assieme al ministro dell'Interno Marco Minniti. Ma è con le celebrazioni dei 60 anni dei Trattati di Roma e con il G7 di Taormina che Gentiloni ottiene i suoi maggiori successi a livello diplomatico. Dopo le politiche 2018, perse contro i Cinque Stelle, l'ex premier decide di staccarsi da Matteo Renzi, di cui era stato uno dei primissimi sponsor, e sostiene Nicola Zingaretti nella corsa alle primarie, che porteranno il governatore del Lazio alla guida del Pd.

I complimenti di Renzi

Paolo Gentiloni e Matteo Renzi sembravano una coppia politica affiatata, poi con il ko al referendum del 2016 si erano allontanati. Con la nascita del Conte bis e l'indicazione nella squadra di Ursula von der Leyen, anche Renzi è intervenuto per commentare positivamente la notizia. Via Twitter, scrivendo: "Il fatto che l'Italia sia rappresentata in Commissione Europea non da un sovranista come sembrava fino a un mese fa ma da Paolo Gentiloni è un'ottima notizia per l'Italia. E per l'Europa. Buon lavoro". Un messaggio che ha colpito anche Gentiloni, che ha subito risposto: "Grazie Matteo". Due parole che hanno un significato politico enorme, per chi segue le vicende di casa Pd. Un passaggio importante tra due aree che solo qualche mese fa erano maggioranza al Nazareno, e che adesso tornano a dialogare.